
Il coinvolgimento di altre rockstar come Ringo Starr, Keith Moon e Pete Townshend fu in parte casuale, come casuale alle volte erano le ospitate fatte nei dischi (di Zappa).
“Eravamo seduti l’uno vicino all’altro allo Speakeasy – ricorda Keith Moon – e all’improvviso Frank si gira verso di me e Pete (Townshend) e ci chiede se ci va di partecipare a un suo film. Rispondiamo di sì e lui ci dà appuntamento alle sette di mattina al Kensington Palace Hotel. Il giorno seguente, a quell’ora, arrivai solo io”.
Ancora una volta, come da copione zappiano, improvvisazione e metodo si fondono.
(Classix n.21 – marzo aprile 2009)