
“Penso che le persone che cantano canzoni d’amore e cose del genere le scrivono per i direttori dei programmi. Sono persone che non sanno un cazzo. Penso sia davvero offensivo per le persone pubblicizzare i propri sentimenti più intimi. Gli artisti di terapia intensiva fanno schifo. Se le persone che vanno in giro a cantare canzoni d’amore sapessero la prima fottuta cosa al riguardo, terrebbero la bocca chiusa. A loro interessano i soldi perché l’unica cosa che passano alla radio sono le canzoni d’amore. Suonare una nota alta non significa necessariamente esprimere un’emozione: è merda meccanica”.
“Ciò che leggi come emozione fa parte del tuo condizionamento. Fa parte di ciò che la società suggerisce. Cos’è l’emozione? Prima di tutto, è una sega. Gli artisti di terapia intensiva che si occupano di quella roba sono pieni di stronzate. Non faccio quel genere di canzoni per questioni etiche ed estetiche. Non credo siano estetiche”.
“Non penso che la musica serva a questo, che sia ad uso politico, psicologico o psichiatrico. La musica serve per intrattenere le Muse. Un musicista è alle dipendenze della Musa. La mente umana può concepire un numero infinito di strutture, di possibili trame. Poi ci sono quelle persone che amano le canzoni d’amore: sono alle dipendenze dei direttori dei programmi e delle stazioni radio che trasmettono ‘sanguinamenti gengivali’. Ci sono altre cose da ascoltare che gran parte degli americani non sentirà mai”.
(Primo Times, dicembre 1977)