
“Valley Girl” è stata trasmessa alla radio, Frank Zappa è finalmente riuscito ad entrare nella radio AM ed ha avuto un vero successo.
Chi avrebbe mai pensato che un disco del genere avrebbe fatto impazzire le persone? Zappa scuote la testa.
L’accettazione del suo disco da parte della radio non ha affatto addolcito Frank. È ancora il personaggio irritabile, cinico e brutalmente onesto che condanna senza mezzi termini la stupidità della maggior parte degli americani.
“Le trasmissioni radiofoniche negli Stati Uniti sono state formulate a morte. Sono congelate” dice “Il processo attraverso il quale un disco viene trasmesso alla radio è piuttosto complicato e molto politico. Non si basa davvero sul contenuto della canzone o sul fatto che la melodia sia buona o se il ritmo sia buono. Siamo in un’era in cui abbiamo a che fare con fattori diversi da ciò che la musica è in realtà. La radio si occupa solo del prodotto. A loro potrebbe importare meno se la canzone è buona o no”.
Come spieghi il fatto che ora hai un disco alla radio?
“I testi degli altri miei album contengono commenti sociali che, probabilmente, le stazioni radio non gradiscono, mentre “Valley Girl” ha un testo abbastanza innocuo. Pensano che tutti si faranno una risata e basta. Non viene trasmessa nessuna informazione reale. C’è sicuramente una sindrome anti-informazione nell’ambito delle radio. Nessuna stazione radio accetta contenuti reali. In genere, ciò che faccio io è reale, scrivo canzoni su persone che esistono davvero, che fanno cose reali proprio come nella musica popolare, è folklore e deve essere perpetuato. Sto facendo una cosa positiva per la gente, non cose malate come i maniaci religiosi in televisione”.
“Non sono strano, sono diverso. Penso che chi ti dice la verità oggi sia diverso. Chiunque abbia detto la verità ieri era diverso. E anche chi ti dirà la verità domani sarà diverso. Perché se c’è una cosa che scarseggia in questo Paese è qualcuno che ti dice la verità”.
Frank Zappa ha pagato un prezzo per aver detto la verità?
“Sì e no. Ho scelto di fare il mio lavoro nel miglior modo possibile. Pago un prezzo nel senso che non guadagno tanti soldi e non vendo tanti dischi, ma quando vado a dormire la notte mi piaccio. E quando mi alzo la mattina e vado a radermi mi piaccio ancora. Ho sempre scritto canzoni su ciò che mi attraeva o mi disgustava. Ho sempre fatto le cose dal mio punto di vista e sono sempre stato disposto a prendermi le mie responsabilità per ciò che ho fatto in bene o in male. Non darò la colpa a nessun altro. Dopo l’inizio della mia carriera, ci sono stati momenti in cui le persone mi dicevano: se fai questo e quello allora puoi essere questo. Ho preso la decisione consapevole di non essere diverso da ciò che sono. Il disc jockey Lord Tim, quando ci siamo incontrati la prima volta, ha detto: ‘Vorrei prendervi ragazzi e plasmarvi. Penso di potervi rendere grandi come i Turtles. Oh! I Turtles avevano dischi di successo alla radio, sai…”.
(Creem, novembre 1982)