
“Una delle cose più imprecise al mondo è la parola stampata” ha ammesso Frank Zappa.
“Non c’è confronto tra la lingua parlata e la lingua stampata. E’ l’enfasi che fa la differenza: l’accento sulle sillabe e tutto il resto. Prendi qualsiasi parola e pronunciala in qualsiasi zona del naso, torace, gola: come cambia non è mai indicato sulla stampa”.
Nessuno lo sa meglio di Zappa. Ha messo insieme suoni vocali – “parole” – che, combinati con la sua musica, hanno effettivamente dato origine ad una classe musicale unica a sé stante. Nessuno scrive come Frank Zappa tranne Frank Zappa, punto.
“Le parole sono interessanti, sono come sostanze chimiche. Le metti insieme con una certa composizione ad una certa temperatura e produrranno un determinato composto. Varialo anche leggermente e potresti ottenere un composto completamente diverso”.
“Ogni volta che uso una parola, devo spiegare a chiunque debba cantarla come pronunciarla”.
Ascoltare i vocalizzi fantasiosi dei testi di Zappa significa capire questo compito. Anche la stessa musica di Zappa è straordinariamente complessa e cambia ritmo ogni volta che cambia il tempo in Texas.
(The Dallas Times Herald, 19 ottobre 1975)