
Siamo rimasti incuriositi dall’inserto nel tuo album “We’re Only In It for the Money”. Ha aiutato le vendite?
“Ci abbiamo rimesso 66.000 ordini in California a causa di quella pagina ritagliata. Alcuni negozi si sono rifiutati di vendere l’album per via del capezzolo che compare sulla pagina ritagliata. Erano completamente ignari che appartenesse a uno dei ragazzi della band. Ma va bene, sta ancora vendendo. Non possono impedirgli di vendere. Possono solo rinunciare a guadagnare soldi”.
I negozi di dischi sembrano non avere problemi a vendere un album dove compare una ragazza tahitiana nuda.
“Beh, la teoria di base nel mostrare la nudità in qualsiasi tipo di pubblicazione americana (incluse le copertine dei dischi) è che, se la persona mostrata senza vestiti ha la pelle più scura dell’americano bianco medio, questo va bene perché è selvaggia e nativa e, quindi, va in giro così. Se mostri un caucasico senza vestiti, all’improvviso diventa osceno, puoi censurarlo. Molti ragazzi che non potevano accedere a materiale erotico avevano la possibilità di ricevere il National Geographic in modo da poter guardare le donne ‘marroni’ che allattavano i bambini. Sono le parti calde del National Geographic. Non è facile combattere quel tipo di stupidità”.
(agosto 1968, Discoscene)