
“Mi piace fare musica istantanea, non so mai esattamente cosa succederà sul palco, ma credetemi, qualunque cosa sia, troveremo un modo per inserirla nella musica. Il pubblico è diverso e sono tutti uguali. non ascoltano musica. Non sono addestrati ad ascoltare musica. Sono addestrati per essere intrattenuti. Vengono a vedere uno spettacolo. L’aspetto visivo di ciò che facciamo è più accessibile a quel pubblico rispetto all’aspetto audio. Ovviamente è molto meglio adesso che prima, stiamo comunicando con più persone di prima, ma lo facciamo da cinque anni e solo ora stiamo cominciando a vederlo accadere. Alcune delle persone tra il pubblico stanno ascoltando la musica piuttosto che aspettare testi strani o aspettare che succeda qualche tipo di stronzata…”
(Circus, giugno 1969)