
Ho intervistato Frank Zappa a casa sua, a Hollywood Hills nel febbraio 1991, per un documentario della BBC Radio.
“Poche persone sanno o si preoccupano della mia esistenza. Non credo che ci sarà nulla di quello che faccio che sopravvivrà oltre la mia vita”.
Sapevamo entrambi che stava scherzando. Sotto quella rassegnazione superficiale, Frank sperava che un giorno il suo contributo sarebbe stato riconosciuto dalla razza macabra che scrive di musica rock.
(Mojo, novembre 2018)