
Qual è, secondo te, la tua più grande debolezza?
Non riuscire a fare cose normali.
Tipo?
L’aritmetica.
Stai parlando di una vita normale?
Sì e il suo equivalente nella musica. Non riesco a fare il contrappunto. Non riesco a scrivere armonie tradizionali, il che significa che virtualmente sarei disoccupato. Se non fossi io il mio datore di lavoro, sicuramente non avrei un impiego.
La tua più grande forza?
Sicuramente il mio senso dell’umorismo.
Il tuo umorismo sembra avere un particolare riguardo alla situazione penosa degli esseri umani…
Non penso in termini di ‘situazione penosa del genere umano’ perché sicuramente a loro non gliene frega nulla della mia situazione penosa, allora perché mi dovrei preoccupare della loro? Comunque penso che l’etichetta di misantropo non è giusta per me e neanche quella di misogino. La cosa che più mi interessa è il comportamento. Mi ha sempre affascinato. Se un interesse per il comportamento presuppone un ‘riguardo per la situazione penosa’ è soggettivo. Ma credo che perfino a livello scientifico valga la pena di osservare il comportamento. E questo ti può portare alla speculazione sul perché si verifica un certo tipo di comportamento.
(Tuttifrutti, febbraio 1994)