
“Non so cosa si dovrebbe dire sul prendere cose da altre persone e modellarle in qualcosa di proprio, ma ti dirò esattamente cosa prendo e non è nemmeno prenderlo perché in tutti i gruppi che ho avuto le personalità dei singoli musicisti che ho sentito erano abbastanza importanti da integrarsi nei pezzi che stavano eseguendo.
Quando una persona lavora in tournée per un certo numero di mesi all’anno e, se deve suonare un repertorio prestabilito per mantenere una sorta di programma e garantire uno standard di qualità per gli spettacoli che devi fare notte dopo notte, è meglio che le persone che lo eseguono abbiano la possibilità di avere qualcosa con cui identificarsi. Sembra logico, per me è sempre stato così. Quando ho scritto per il gruppo, ho preso quello che potresti chiamare il folklore del gruppo e l’ho trasmutato in termini musicali in modo che le persone che suonano la musica potevano avere la possibilità di suonare qualcosa che li rappresentasse tanto quanto me.
(Sounds, 23 settembre 1972)