
“Ho solo cose negative da dire sulla rivista Rolling Stone. Se quello che hanno fatto alla mia reputazione e al modo in cui trattano il mio lavoro fosse coerente in tutta la rivista anche nei confronti di altre persone, allora nessuno sta ottenendo giustizia da loro. È una pubblicazione estremamente parziale. Ha una coscienza molto campanilistica, tipica di San Francisco, Marin County, Bay Area secondo cui tutto ciò che non proviene da quella zona è scadente. Penso sia falso”.
“Gran parte delle persone che scrivono in questo magazine non scrivono di musica ma per impressionare altri scrittori. È così che ottengono il loro status all’interno del loro gruppo. Di certo non stanno facendo alcun favore ai lettori e pochissimi di loro hanno il senso dell’umorismo. E sono sicuro che gli editori non hanno il senso dell’umorismo, fanno parte di un’élite pomposa. Fondono il rock’n’roll con un mucchio di divagazioni e brontolii pseudo-politici, il tutto molto prevedibile. E’ una rivista sciatta: la fascia di età media di coloro che credono a quella roba penso sia di circa 12 anni. Il lettore che supera i 12 anni, con un’istruzione e un po’ di buon senso, penserebbe che stiano scherzando”.
(The Hot Flash, maggio 1974)