Frank Zappa's mustache - Music is the Best

FZ: “ti dirò qualcosa su Simon e Garfunkel…

Frank Zappa su Simon e Garfunkel
Simon e Garfunkel

Frank stava dando un’occhiata alle classifiche britanniche e gli ho chiesto innocentemente la sua opinione su Simon e Garfunkel, che stanno scalando rapidamente le classifiche RM. . .

“Paul Simon? Ti dirò qualcosa su Paul: ero in un negozio di dischi a comprare delle corde, quando entrò Paul Simon con un’espressione vitrea sul volto. È venuto da me e mi ha detto: ‘Penso di doverti parlare di una cosa. Perché non vieni a cena da me? Più tardi, ho portato uno o due amici all’indirizzo che mi aveva dato ed eccolo lì, seduto con la sua ragazza ad ascoltare un album di Django Reinhardt. Ci siamo seduti e abbiamo parlato per un po’ e ho scoperto che era una delle persone più infelici che avessi mai incontrato. Sai perché? L’anno scorso ha dovuto pagare migliaia di imposte sul reddito perché è così ricco ma non è felice. Era molto annoiato.

Ho detto, ‘perché non vieni in tour con la nostra band?’ Ha pensato che fosse una grande idea e ha tirato fuori questo album di vecchie foto dei tempi in cui lui e Garfunkel erano pubblicizzati come Tom e Jerry. Hanno avuto un gran successo con la canzone “Hey, Little School Girl”. Gli ho chiesto se gli sarebbe piaciuto venire a fare un concerto a Buffalo (a nord dello stato di New York) la sera successiva. Era davvero entusiasta dell’idea e telefonò immediatamente ad Art Garfunkel. Anche a lui è piaciuta l’idea, quindi li ho pubblicizzati come Tom e Jerry. Naturalmente, quando sono apparsi, tutti sapevano che erano Simon e Garfunkel, ma hanno continuato a fare solo brani degli Everly Brothers e “Hey Little School Girl”, ecc.

Il pubblico voleva che suonassero i loro successi. Volevano ascoltare “Sounds of Silence”. Siamo andati avanti e abbiamo fatto le nostre cose e li abbiamo richiamati per una combinazione finale e Simon ha detto ‘ora faremo la versione teenybop di “Sounds of Silence”.’ Ha preso una vecchia melodia rock e l’ha cantata, ripetendo “Suoni del silenzio, suoni del silenzio, suoni del silenzio”, più e più volte per dieci minuti. Lo adoravano. Tutto quello che volevano erano le parole. Il pubblico può essere davvero volubile”.

(Record Mirror, 7 giugno 1969)

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