
I musicisti in studio sono stati diretti da Johnny Otis (del Johnny Otis Show), splendente in calzamaglia di seta nera, scarpe di pelle di serpente e giacca Esquire, elegantemente casual, schioccando le dita e avvicinandosi molto al batterista sperando di ottenere un po’ più di energia nel suono battendo freneticamente le mani. Alla fine della sessione, Johnny aveva ancora tutti i capelli accuratamente sistemati; non si sono mossi di un centimetro.

Frank batteva i piedi e annuiva nella cabina di controllo attraverso ogni numero. Poi, quando le luci rosse si spegnevano, annunciava: ‘Non male’. Nella sua testa poteva sentire la versione perfetta dicendo a Ian Underwood: “Suona di fronte al muro e microfoneremo il suono mentre rimbalza dietro la tua spalla“. Ecco come hanno ottenuto quel suono davvero untuoso.
Poi, Frank interrompeva di nuovo Ian nel bel mezzo di un assolo con una revisione di diverse righe di note. Frank non si prenderebbe la briga di scriverle, basta dirle fuori di testa e Ian se le ricorda perfettamente. Beefheart insegue lo studio in attesa di cantare “Willie the Pimp” dichiarando Frank un genio.
A tarda notte Gail sarebbe arrivata con la Buick dopo che Frank aveva fatto alcuni mix di prova da ascoltare più tardi quella notte. Alle 8 o alle 9 del mattino Frank sarebbe finalmente andato a letto.
(IT, 28 gennaio 1970)