

Il primo cappello lo avevo già individuato osservando alcune foto scattate durante il concerto di The Yellow Shark. L’ho confrontato con un cappello da giullare carnevalesco prodotto in Germania che, probabilmente, l’ha ispirato personalizzando il suo (sicuramente, l’ha fatto realizzare su misura).


Il secondo cappello l’ho scoperto curiosando tra gli oggetti venduti all’asta Julien’s Auction. Un cappello da giullare multicolore in pelle scamosciata e pelle con borchie metalliche indossato da Frank Zappa in un ritratto.
Il cappello è impreziosito da borchie metalliche e applicazioni in pelle, una delle quali raffigura un volto disegnato da Robert James Davis.

Il cappello da giullare rappresentava bene il suo ruolo artistico.
Frank Zappa, il genio travestito da joker, ha unito la musica colta a quella popolare. Nel mondo di Zappa i confini tra musica colta e popolare sono completamente aboliti nel nome di un’assoluta libertà creativa.
I giullari, facendo i cantastorie, i buffoni e i giocolieri, divennero il maggior elemento di unione tra la letteratura colta e quella popolare.
Erano guardati con sospetto dalla Chiesa cattolica che ne condannava il modello di vita e i canti.
Considerati i primi veri professionisti delle lettere (in quanto vivevano della loro arte), i giullari ebbero una funzione molto importante nella diffusione di notizie, idee, forme di spettacolo e di intrattenimento vario. Svolgevano la loro attività in diversi modi e si servivano delle tecniche più disparate, dalla parola alla mimica fino alla musica.