The Circle (An Evening With Wild Man Fischer, 1969)
Derailroaded: Inside the Mind of Larry “Wild Man” Fischer (documentario di Josh Rubin)
Wild Man Fischer, early 1980’s (documentario)
“Faccio ricerca negli studi comportamentali dal 1955… La sto ancora facendo…”. (Frank Zappa, Music Canada Quarterly, marzo 1974)
“Wild Man Fisher è pazzo perché sua madre lo ha mandato al manicomio quando era ancora a scuola. Ora racconta la sua vita nelle sue canzoni e spiega perché pensa di essere normale. E’ difficile ascoltarlo, le sue canzoni sono troppo realistiche”. (Frank Zappa, Actuel, febbraio 1970)
“I dischi sono studi sociologici sullo stile di vita specifico di persone che erano il prodotto della cultura rock” dice Herb Cohen, manager di Frank Zappa “Sai che ci sono più album di Wild Man Fischer usati nei libri di testo e nelle aule universitarie che album di qualche altro artista?”.
Herb e Frank ricevono continuamente richieste per il primo, e molto probabilmente l’ultimo, documento di Fischer da psicologi e laureati in sociologia. (Melody Maker, 13 novembre 1971)
“Ho cercato di aiutare Wild Man Fischer e si è rivelato pazzo come tutti pensavano che fosse. Penso sia pericoloso lavorare con lui. Una volta veniva a casa mia… viveva in strada, aveva i capelli tutti sporchi, viveva con abiti sporchi. L’ho portato qui, mia moglie gli ha fatto lo shampoo: ha iniziato a rompere i giocattoli dei bambini, ha preso a pugni la babysitter e se n’è andato”. (Frank Zappa, Sounds, 28 gennaio 1978)
“Larry Fischer è ancora su Sunset Strip. Vende ancora canzoni originali per un centesimo, vende il mio indirizzo e il mio numero di telefono per cinquanta centesimi. Porta il suo album sotto il braccio, vuole farne un altro. Dovrebbe chiamarsi “The Cheek of Wild Man Fischer”. (Frank Zappa, New Musical Express, 26 aprile 1975)
I testi di Zappa sono una testimonianza di tutto ciò che è psicotico e contorto nella personalità umana. Brani come “Imaginary Diseases”, “Dirty Love” e “The Illinois Enema Bandit” raccontano la follia umana.
(Argus, novembre 1975)
“In ogni piccola città c’è una persona che è pazza. Ma stranamente quell’idiota del villaggio è rispettato dal resto della comunità. La gente teme quello che non capisce. Nel profondo della loro mente pensano: ‘È possibile che quel matto sappia qualcosa che io non so?’. Ci sono momenti in cui questa strana persona si imbatterà in nuove strade inesplorate di libera espressione”.
(Frank Zappa, Melody Maker, 26 agosto 1967)
Larry Wild Man Fischer fu rinchiuso all’età di 16 anni per aver attaccato sua madre con un coltello. Gli furono diagnosticati due disordini mentali: una grave schizofrenia paranoica e un disturbo bipolare. In seguito, al suo rilascio dall’ospedale, Fischer vagò per Los Angeles cantando per strada le sue canzoni per 10 centesimi. Scoperto da Frank Zappa con cui registrò il suo primo album An Evening with Wild Man Fischer (Reprise 1969), Fischer divenne il “padrino della musica underground” e Zappa lo introdusse nel business della musica. Il rapporto tra Zappa e Fischer durò finché Fischer non lanciò una bottiglia che quasi colpì la figlia neonata di Zappa, Moon, mancandola di un soffio. Per questo motivo, anni dopo, Gail (la vedova di Zappa) scelse di non pubblicare l’album di Fischer in CD.
Fischer ha preso a prestito melodie da canti infantili, filastrocche, bande musicali e ballate tradizionali trasformandoli in una pop-art eclettica e in un flusso di coscienza sfrenato. Caratteristici i suoi applausi e il suo modo di suonare la chitarra, entrambi selvaggi almeno quanto la sua voce stonata, i suoi monologhi che sembrano usciti direttamente da un manicomio.
Il ritratto documentaristico di Josh Rubin, dErailRoaDed (2005), è la migliore introduzione a questo ‘uomo selvaggio’.
https://www.youtube.com/watch?v=RaQ88xZ7Syg
Fischer è morto a Los Angeles nel giugno 2011 per arresto cardiaco, all’età di 66 anni.
Frank Zappa studiava l’essere umano, era attratto dai ‘casi umani’, dalla follia e dall’assurdità.
“Penso di fare un album con Crazy Jerry… Immagina un maniaco della velocità di 34 anni senza denti né capelli, perché li brucia. Sta anche cercando di perfezionare il suo corpo con cinghie e catene. Suona il sassofono, l’organo e il pianoforte e, quando la velocità lo fa salire, passa all’elettricità. È stato arrestato diverse volte in California per essere stato vicino ai trasformatori e aver allungato le mani in modo che le scintille gli saltassero sulle mani. Suona il piano guardando in uno specchio che riflette la tastiera. E’ diventato dipendente dall’elettricità dopo essere stato colpito sulla fronte da un fulmine. Ora brama l’elettricità” (Frank Zappa, Melody Maker, 5 ottobre 1968)
“Una mattina, mia moglie Gail ed io ci siamo svegliati e abbiamo trovato Crazy Jerry appeso per le ginocchia come un pipistrello dal ramo di un albero nel nostro cortile”.