
Los Angeles, natale del 1988.
Alla sede centrale della Intercontinental Absurdities, quartier generale di Frank Zappa, arriva un pacchetto anonimo. Il musicista lo scarta. Dentro c’è un manufatto in legno, di colore giallo. Un pesce. Le fauci della bestia sono colorate con schizzi di rosso, come se l’animale avesse appena divorato una preda.
C’è anche un biglietto che dice: “completate quest’opera d’arte inserendo qualcosa di vostro gradimento nella bocca del pesce”.
Zappa butta via il biglietto, poi guarda meglio l’animale di legno. Capisce che è stato scolpito in una tavola da surf. Lo porta a casa e lo appende sopra il caminetto della sua sala d’ascolto…
Non è uno squalo. È un pesce mutante