
“Zappa ha sempre colpito il mio inconscio per la sua cocciuta ricerca, per il suo andare controcorrente, per il suo saper coniugare arte e spazzatura. Ha costruito la sua musica attraverso un trentennio di sperimentazione pura: ha unito Edgar Varèse a Spike Jones, la musica contemporanea all’improvvisazione, una grande cultura jazz ad uno spettacolare senso del rock. Ha approfondito, con una preparazione fuori dal comune, il diaframma che divide la musica popolare da quella colta. Zappa ha fatto da spartiacque, ha saputo portare il popolo ad una musica che non era per il popolo. So long, Frank”.
(Paolo Carù)