Frank Zappa's mustache - Music is the Best

PROG-LOG 2 – xenocronia Frank Zappa, John Cage, Van der Graaf Generator, Gong, Keith Emerson, Yes

xenocronia realizzata da Roxa con musiche di Frank Zappa, John Cage, Van der Graaf Generator, Gong, Keith Emerson, Yes

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L’opera in copertina è di Krzysztof Dziamski, un artista eccezionale, un membro speciale del gruppo FB What’s Zappa. Un artista ispirato, da tenere d’occhio…

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Frank Zappa si può considerare il precursore, fondatore, maestro e massimo esponente del progressive rock. Per ‘rock progressivo’ s’intende quel genere musicale che si è sviluppato soprattutto in Inghilterra a partire dalla seconda metà degli anni ’60, in cui alla struttura di base elettrica confluiscono (in sintesi di vario tipo) moduli classici, elettronici, sperimentali, jazz e di ogni altro genere possibile.
L’elemento forse più caratterizzante del genere è la struttura complessa, la ritmica incalzante e l’uso frequente dei tempi dispari (5/8, 7/8 e simili), gli stessi che si trovano nei primi “Soft Machine” e in tutta la cosiddetta “Scuola di Canterbury”, il cui più importante esponente è probabilmente Robert Wyatt, fino agli Hatfield and the North, Henry Cow e National Health, passando per King Crimson, Gentle Giant, Yes, Van der Graaf Generator, Genesis, Jethro Tull, Emerson Lake & Palmer.

Zappa è stato anche un teorico del progressive rock, anzi, il teorico: affermò che il suo genere musicale preferito consisteva in una “musica complessa e ritmicamente sostenuta” (la definizione stessa di prog).
Già nel suo primo doppio album, Freak Out (1966), troviamo momenti rock e sperimentali (come The Return Of The Son Of Monster Magnet), poi sviluppati in Absolutely Free del 1967.
Uncle Meat (1968) rappresenta il primo manifesto compiuto di rock “progressivo”, un pastiche in cui si alternano brani complessamente strutturati, tra marimbe e xylofoni (marchio di fabbrica zappiano), fiati accelerati a mimare trombe elettroniche, assoli free di sax ubriachi alla Albert Ayler, assoli di chitarra inediti, silly songs con vocine in falsetto (altro marchio di fabbrica). Mimesi, travestimento, materia di ogni provenienza, provocazione sperimentale.
Anche quando Zappa fa sul serio, riesce sempre a mantenere una squisita vocazione melodica.
Le canzoni contenute in We’Re Only In It For the Money suggeriscono che Zappa ha inventato non solo il progressive rock, ma anche il progressive beat dove abbondano cambiamenti di tempo e di ritmo inaspettati.
La singolarità di Zappa nel saper coniugare complessità e gradevolezza melodica viene confermata anche in uno dei suoi capolavori: Black Page. Zappa riesce a scrivere su questo ritmo intricato una gradevolissima melodia.

Negli anni ’80, l’utilizzo del rivoluzionario sintetizzatore digitale Synclavier da parte di Zappa ha avuto un notevole impatto sullo sviluppo ed evoluzione del prog rock. La capacità di campionamento, controllo MIDI avanzato e sintesi wavetable ha consentito di creare suoni nuovi, che i precedenti sintetizzatori non erano in grado di produrre. Con il Synclavier Zappa ha creato di tutto, da trame bizzarre a suoni orchestrali realistici e ultraterreni. Lo usò anche per la sperimentazione di nuove tecniche compositive di poliritmia e microtonalità.

Tutte le band prog rock storiche iniziarono ad usare il Synclavier (come King Crimson, Yes, Rush) inaugurando una nuova era del prog rock elettronico.
La musica di Frank Zappa, ancora oggi, ispira i musicisti rock progressive spingendoli ad usare il Synclavier.
Con il Synclavier Zappa era non solo il compositore ma il direttore d’orchestra: poteva orchestrare le dinamiche del pezzo, risincronizzare, modificare, aveva il controllo totale sulla composizione. Poteva mescolare percussioni orchestrali con rumori industriali (trapani, martelli, seghe, serbatoi sottovuoto), combinarli e farci cose meravigliose. Poteva utilizzare un nuovo metodo di sintesi musicale chiamato ‘timbri parziali’.
Civilization Phase III è un’opera per Synclavier che utilizza ogni suono impiegato da Zappa in un continuum denso: la musica è inesorabilmente astratta, la più ambiziosa che abbia mai intrapreso.

Una delle cose più intriganti del Synclavier riguarda il ritmo, ciò che interessava particolarmente a Zappa: il Synclavier consente di produrre esecuzioni ritmiche impossibili per l’essere umano.
Zappa fu il primo ad adottare i ritmi irrazionali, a formulare concetti come quello di ‘armonia percussiva’ o di ‘dissonanza ritmica’ (sue personali teorizzazioni), a perseguire soluzioni ritmiche realizzabili solo attraverso il Synclavier.

“Quando compongo, la mia idea principale spesso parte da varie teorie musicali e mi chiedo cosa succede se faccio questo o quello, quali sono i limiti fisici di ciò che un ascoltatore può comprendere in termini di ritmo. Quanto è grande l’Universo dei Dati che le persone possono assorbire e percepire ancora come una composizione musicale? Questa è la direzione in cui sto andando con il Synclavier”. (Frank Zappa, Sound On Sound, febbraio 1987)

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