“Alla fine sarà ricordato come uno dei più grandi compositori del nostro tempo”: Adrian Belew, Don Preston, Mike Keneally e Jon Anderson ricordano Frank Zappa
Il metodo musicale dietro la pazzia percepita di un chitarrista “geniale”.
“Una delle cose che lo rendevano un genio era che poteva suonare musica sperimentale e farla arrivare al pubblico introducendo doo-wop o musica pop. Userebbe la vera musica popolare per suonare musica davvero impopolare” (Don Preston).
“Quando adotti o adatti uno stile per raccontare una storia – disse una volta Frank Zappa – tutto va bene. Devi avere la giusta impostazione per il testo. La cosa importante a quel punto è raccontare la storia”.
Jon Anderson sostiene che la musica progressive è iniziata con Zappa. “È stata una combinazione di cose” sostiene il cantante fondatore del gruppo prog-rock Yes.
“Leggeva con attenzione lo spirito del tempo ed esprimeva atteggiamenti condivisi da molti. È stato sorprendente vedere un artista che, pur appartenendo alla scena, ne era al tempo stesso estraneo e la commentava con tanta acidità” (Mike Keneally).
Zappa ha incoraggiato AdrianBelew a suonare tempi in chiave insoliti. “Senza quello non so come sarei arrivato ai King Crimson” dice. “Molte delle nostre cose sono basate su poliritmi e tempi dispari, io che canto in uno e suono in un altro. Mi ha insegnato come essere un musicista professionista e mi ha fatto capire che avrei potuto suonare materiale più complicato. Mi ha sfidato”.
Zappa ha sostenuto che, piuttosto che essere progressive, era più importante che la musica fosse personalizzata. La musica, ha detto, “dovrebbe essere rilevante per la persona che la scrive. Ha più a che fare con il compositore che con lo stile dei tempi o la scuola che potrebbe aver generato il compositore”.
Il chitarrista/cantante Adrian Belew è stato scoperto da Frank Zappa in un locale di Nashville dove suonava con una cover band.
Belew ha fatto parte della band di Zappa dal settembre 1977 al marzo 1978. Ha partecipato alla registrazione dell’album Sheik Yerbouti ed al film Baby Snakes (ripresa integrale del concerto del 31 ottobre 1977 al Palladium di New York).
Lasciò il gruppo di Zappa per entrare nella band di David Bowie con cui realizzò l’album Lodger e il doppio live Stage.
In seguito, si unì ai Talking Heads e ai King Crimson.
Racconta Adrian Belew:
“Ci siamo divertiti. Seguivo Frank come un cucciolo, non ne avevo mai abbastanza. Era pieno di informazioni, era divertentissimo e quando parlava ti incantava. Una volta, alle prove, stavo spostando la mia pedaliera per lo studio e lui disse: ‘Se hai finito di giocare al trasloco, ti spiacerebbe unirti a noi?’. La sua mente era sempre in movimento. Tirava fuori gli spartiti e iniziava a scrivere musica all’aeroporto o in aereo. L’editing del film Baby Snakes richiese solo tre notti – due show di tre ore a notte senza intervalli tra i pezzi, incredibile. Registrava qualsiasi cosa, anche i soundcheck che potevano durare anche tre ore. Aveva creato un intero Zappaverso, un mondo diverso. Non esisteva nient’altro”.
(Classic Rock, luglio 2015)
“Avevo una Stratocaster semplice, con finitura naturale, quando entrai a far parte della band di Frank Zappa [verso la fine del 1977], e la usai solo nel tour americano perché non arrivò mai a casa. Non so se fu rubata o se la compagnia aerea la perse, ma quella Strat non fu mai più vista. Avevo due settimane di tempo prima di iniziare le date europee [nel 1978], e avremmo dovuto provare a Londra per 10 giorni o qualcosa del genere”.
“A quel tempo ero a Nashville, dove vivo ora. Sono andato in un negozio di chitarre usate locale e ho curiosato, e nel retro avevano questa Stratocaster piuttosto brutta appesa al muro, come un sunburst marrone. [Ride] Ho chiesto, ‘Quanto costa questa?’ Mi hanno risposto, ‘Non ha una custodia, quindi te la diamo per $ 285.’ Un buon acquisto, ho pensato… potrebbe essere la prima chitarra relic’ed, e puoi ringraziare Seymour Duncan per questo…” (Adrian Belew).
Adrian Belew con la ‘nuova’ Stratocaster acquistata per il tour 1977 con Frank Zappa. E’ stata intenzionalmente incendiata per darle un aspetto vissuto. Non proprio come ha fatto Hendrix ma il risultato è abbastanza credibile.
Zappa ha incoraggiato Belew a suonare tempi in chiave insoliti. “Senza quello non so come sarei arrivato ai King Crimson” dice. “Molte delle nostre cose sono basate su poliritmi e tempi dispari, io che canto in uno e suono in un altro. Mi ha insegnato come essere un musicista professionista e mi ha fatto capire che avrei potuto suonare materiale più complicato. Mi ha sfidato”.
“Vado in questi piccoli bar di merda perché è lì che il pool di musicisti si addensa e lavora. Adrian Belew copiava Roy Orbison. Suonava bene la Stratocaster. Così ho pensato: “Questo ragazzo è interessante”. Ha superato l’audizione. È disciplinato. Migliaia di persone lo hanno visto. Tutti i miei musicisti sono fantastici, ma non credo che le persone con cui suonano ora li avrebbero scoperti. La maggior parte di loro non sa dove cercare” (Frank Zappa)
Adrian Belew ha annunciato di volersene andare a partire dal concerto di Berlino (1978). Dovrebbe sostituire Brian Eno con Bowie.
“Brian è stato l’istigatore del mio incontro con Iggy Pop e David Bowie. Aveva visto il nostro spettacolo a Colonia e chiamò Bowie per dirgli: ‘Penso che ci sia un chitarrista che dovresti avere nel tuo prossimo tour’. Così ho incontrato Bowie con Iggy allo spettacolo di Berlino. A Frank non è piaciuto. Non voleva che lo lasciassi così presto. ma mi ha stretto la mano e mi ha incoraggiato dicendo: ‘Buona fortuna, spero che vada bene per te!’. Era in grado di mettere in discussione molte cose della vita e di trattarle con cinismo, ma sotto sotto era genuinamente caloroso, molto amichevole e aveva un enorme senso del divertimento. Era molto franco, incapace di ingannarsi” (Adrian Belew).
Adrian Belew e Warren Cuccurullo erano stati assunti da Zappa a condizione di saper suonare assoli e ritmi in tempi dispari. Per Belew, che non lo aveva mai fatto prima, fu l’inizio di un’evoluzione che avrebbe poi caratterizzato anche il suo successo come solista in proprio.
(dal libro Frank Zappa Domani di Gianfranco Salvatore)
Frank Zappa, Yo’ Mama, Vorst National, Bruxelles, Belgio, 26 febbraio 1978
Colonia, metà febbraio 1978. In mezzo al pubblico, durante il concerto di Frank Zappa è presente Brian Eno venuto apposta per valutare Adrian Belew chitarrista della band di Frank.
Dopo il concerto, Eno chiama David Bowie per segnalargli le doti del chitarrista e la sua presenza a Berlino il giorno seguente.
Al concerto di Berlino, durante uno dei lunghi assoli di Zappa, Belew e parte della band vanno a riposarsi per qualche minuto dietro le quinte. Ad attenderlo davanti al mixer ci sono Iggy Pop e David Bowie che propone a Belew di far parte della sua band: lo invita a cena dopo il concerto per parlarne.
L’incontro viene pianificato come nei film di spionaggio (siamo a Berlino Ovest) da Coco Schwab, assistente di Bowie.
Finito il concerto, Belew esce in gran segreto dall’hotel dove lo aspetta una limousine nera al cui interno trova Coco e Bowie. Mentre si dirigono verso il ristorante preferito di Bowie, discutono di “The Isolar Tour II” (la serie di concerti imperniata su Low ed Heroes). Quando arrivano al ristorante, casualmente seduto al tavolo di fronte all’entrata c’è Frank Zappa con il resto della band.
Nell’imbarazzo generale Adrian, David e Coco siedono allo stesso tavolo. Bowie, cerca di attaccare bottone con Frank (abbastanza irritato):
David Bowie: “Che gran bel chitarrista che hai qui, Frank!” (riferendosi a Belew)
Frank Zappa: “Fottiti, Capitano Tom” (degrada Bowie da Maggiore, Major Tom, a Capitano alludendo alla canzone di Bowie “Space Oddity” dove il comandante della missione era il maggiore Tom).
Bowie: “Dai Frank, sicuramente possiamo essere più gentiluomini di così, no?”
Zappa: “Fottiti, Capitano Tom”
Bowie: “Non hai veramente nient’altro da dire?”
Zappa: “Fottiti, Capitano Tom”
A quel punto, Belew, Coco e David si alzano e se ne vanno.
Bowie pare abbia commentato “Penso che sia andata piuttosto bene!” confermando che l’humour inglese è realtà, non fantasia.
Zappa apparentemente accetta le spiegazioni di Belew fino alla sera del 26 febbraio quando, durante l’esecuzione di Yo Mama, sostituisce le parole “Yo Mama” con “Your David” sbeffeggiando Belew che, alla fine, accetta di collaborare con Bowie contribuendo anche alla registrazione di Lodger.
Zappa lo rimpiazzerà con Warren Cuccurullo.
In questo video Zappa sbeffeggia Belew. Non è normale sentire Zappa che offende pubblicamente un suo musicista e questo forse dimostra quanto Zappa avesse mal digerito l’intervento a gamba tesa del Duca Bianco atto a strappare Belew dalla sua line up. Un gesto scorretto perché studiato e messo in atto durante un tour, reso ancora più insopportabile dalla convinta adesione di Belew (su cui forse Zappa aveva puntato molto)
“Maybe you should stay with your David,
He can do your laundry and cook for you,
Maybe you should stay with your David,
You’re really kind of stupid and ugly too”.
Il chitarrista/cantante Adrian Belew è stato scoperto da Frank Zappa in un locale di Nashville dove suonava con una cover band.
Belew ha fatto parte della band di Zappa dal settembre 1977 al marzo 1978. Ha partecipato alla registrazione dell’album Sheik Yerbouti ed al film Baby Snakes (ripresa integrale del concerto del 31 ottobre 1977 al Palladium di New York).
Lasciò il gruppo di Zappa per entrare nella band di David Bowie con cui realizzò l’album Lodger e il doppio live Stage. In seguito, si unì ai Talking Heads e ai King Crimson.
Come Frank Zappa ha influenzato il miglior assolo di chitarra di David Bowie
David Bowie aveva un occhio attento al funzionamento di Zappa, in particolare quando si trattava di assoli di chitarra.
“Freak out… far out…” è l’epiteto che Bowie usa per dare inizio all’assolo: quattro parole che potrebbero essere usate per definire l’intero catalogo di Zappa.
Bowie si è ispirato ad una tecnica di Zappa: “Disegnerei su carta con un pastello o un pennarello la forma di un assolo. Quello in “Moonage Daydream”, ad esempio, è iniziato come una linea piatta che ha preso la forma di un grosso megafono e si è conclusa con spruzzi di linee dissociate e spezzate”.
Bowie continua: “Ho letto da qualche parte che Frank Zappa usava disegnare simboli per spiegare ai suoi musicisti come voleva che suonasse la forma di una composizione. Mick Ronson potrebbe prendere qualcosa del genere e suonarlo maledettamente bene, portarlo in vita”.
Con quella tecnica di ‘stenografia’, Bowie è riuscito a trasmettere qualcosa in cui Zappa era così abile con i suoi stessi musicisti: è riuscito a creare un suono che sfidava la complessità musicologica come se le note venissero estratte dall’etere attraverso un magnete sonoro. (faroutmagazine)