CIAO! Siamo i MOI (Mothers Of Invention) o semplicemente Mothers.
Il nostro gruppo è stato creato alla fine del 1964. Negli ultimi 7 anni abbiamo pubblicato 10 album, FZ ne ha pubblicati 2 e MGM/Verve (l’altra società) ha riconfezionato 3 antologie contro la nostra volontà.
Questa è una lista dei nostri “veri” album in ordine di registrazione, non di pubblicazione.
1. Freak Out
2. Absolutely Free
3. Lumpy Gravy
4. We’re Only In It For The Money
5. Cruising With Ruben & The Jets
6. Uncle Meat
7. Hot Rats
8. Burnt Weeny Sandwitch
9. Mothermania
10. Weasels Ripped My Flesh
11. Chunga’s Revenge
12. Mothers/Fillmore June, 1971
13. 200 Motels
(per l’uscita di settembre su United Artists)
Questo elenco NON include i 3 brutti pacchetti MGM.
Ci sono state voci nelle riviste musicali inglesi e svedesi secondo cui Michael Des Barres dei Silverhead sarebbe diventato un cantante con te. E’ vero?
Non c’è assolutamente niente di vero in questo. Non lo conosco affatto.
Ci sono sempre cambiamenti nel tuo gruppo. Come mai?
L’anno scorso, per esempio, c’erano Ruth e Ian Underwood. Ma Ruth ha iniziato a dormire con il mixer audio e poi Ian si è fermato. Ruth ha lasciato perché non riusciva a tenere in ordine la sua vita privata.
Qual è il migliore e il peggior LP che hai realizzato?
“Lumpy Gravy” è il migliore, “Chunga’s Revenge” il peggiore. Molte persone pensano che le classifiche dicano qualcosa su come viene venduto un disco. Non è così. Le classifiche indicano soltanto quanto velocemente viene venduto un disco. “Freak Out” del 1967 sta ancora vendendo bene nel 1974.
Da tempo minato da un male incurabile, il più dissacrante artista dei nostri tempi non rinuncia alla sua passione per la musica. Fino all’ultima stilla di energia.
Arrivano le prime notizie preoccupanti sulla sua malattia e su un definitivo testamento musicale (“The Yellow Shark”) che tutti guardiamo con apprensione come ad un possibile, veramente definitivo, addio.
ZAPPOLOGIA
Si tratta quasi dell’opera omnia ufficiale, nulla di filologico ma una meritoria iniziativa di divulgazione. Sarebbe folle tentare un esame dettagliato e bisogna limitare il commento a qualche indicazione telegrafica.
– Assolutamente imperdibile “Freak Out“, l’album dell’esordio, un grande mix di canzoncine, rock-blues e follie (‘Help I’m A Rock”, ‘The Return Of The Son Of Monster Magnet’, ecc.);
– “We Are Only In It For The Money“; grande copertina a presa in giro dei Beatles di ‘Sgt. Pepper’s…’ e contenuto a base di acide cattiverie (The idiot bastard son”, “Flower punk”);
– “Cruising With Ruben & The Jets“, che contiene il vero amore di Zappa, il rock & roll e il doo-wop degli anni cinquanta;
– “Uncle Meat“, il top delle Mothers con le avventure di “Dog Breath” e “King Kong” e il grande Zappa chitarrista di “Nine Type Of Industrial Pollution”.
– “Hot Rats“, dedicato a chi ama l’improvvisazione più vicina al jazz con i violini swinganti di Jean Luc Ponty e Sugarcane Harris;
– “Weasels Ripped My Flesh“, una raccolta “postuma” delle prime Mothers, il meglio di un progetto di album decuplo (!!) forzatamente abortito;
– “The Grand Wazoo“, grande musica orchestrale ideata, arrangiata e composta suila sedia a rotelle; a vent’anni di distanza non fa una grinza;
– “OverNite Sensation“, che non è uno degli album più interessanti, ma è di gran Jung a il più noto e contiene alcuni punti fermi del repertorio zappiano (“Camarillo Brillo’, “Montana”, ecc…);
– “Zoot Allures” viene dopo alcuni exploits non proprio felici; da qualcuno è considerato l’emblema della seconda rinascita di Frank e contiene le versioni canoniche di “Black Napkins” e di “Torture Never Stops”;
-“Zappa ln New York“: disco tenuto in non grande considerazione, secondo me a torto: specialmente la riedizione in CD rende piena giustizia a questa band zeppa di illustri ospiti (Randy e Michael Brecker, Tom Malone e altri);
– “Sheik Yerbouty” testimonia la formazione con Adrian Belew, tra prese in giro dei colleghi (Bob Dylan in “Flakes”, Jackson Browne in “I’ve Been In You”) e insulti vari al vetriolo (“Jewish Princess”, “Bobby Brown”);
– “Shut Up’n Play Yer Guitar” coi suoi vari seguiti è la prima vera autorivendicazione di Zappa corne chitarrista. C’è perfino un duo di bouzouki e viola improvvisato con un Jean Luc Ponty in stato di grazia a mo’ di ciliegina su una torta già ricchissima;
– “Ship Arriving Too Late To Save A Drowning Witch” è una buona testimonianza della band ’81/82 Contiene anche l’unica “top ten” a 45 giri della storia zappiana, il mitico (?) “Valley Girl” cantato – si fa per dire – dalla figlia Moon;
-“London Symphony Orchestra vol.1” è particolarmente consigliabile per un approccio con lo Zappa sinfonico; sappiamo peraltro di furibondi litigi tra F.Z. ed il direttore d’orchestra Kent Nagano durante le prove e di irriferibili insulti rivolti agli strumentisti con riferimento alle loro capacità esecutive e mentali: ma il risultato, velenosi commenti di Zappa a parte, sembra francamente eccellente;
– “Guitar” è il secondo manifesto dello Zappa chitarrista, quasi due ore di estratti senza soluzione di continuità con sequenze sbalorditive il cui vertice può essere considerato il duplice trattamento di “Outside Now”, in un caso ribattezzato come ‘System Of Edges”;
– “The Best Band That You Never Heard ln Your Life“, ovvero l’inarrivabile orchestra del 1988. Cosa dire se non del rammarico per la prematura scomparsa di un’esperienza unica: torride rivisitazioni di materiale antico (“Heavy Duty Judy”, “Inca Roads”, “The Eric Dolphy Memorial Barbecue” per citare le cose più belle) e fantastiche cover (da “Stairway To Heaven” dei Zeppelin al “Bolero” di Ravel, per tacere dell’incredibile “Purple Haze” di hendrixiana memoria stralunata durante un sound-chek!!!);
– “Make A Jazz Noise Here“, ancora la band del 1988 e se possibile un album ancora più bello; prevalentemente strumentale, contiene anche l’ultima (per ora …) grande creazione zappiana dal titolo emblematico di “When Yuppies Go To Hell”;
– Della serie “You Can’t Do That On Stage Anymore” mi sento di raccomandare in particolare il 5° volume, che comprende una serie di gustose anticaglie delle prime Mothers ma, soprattutto, la band del 1981/82 al suo meglio.
(di Roberto Del Piano, Hi, Folks!, novembre/dicembre 1992)
Potresti scegliere uno dei tuoi dischi per ogni decennio? Qualcosa che riassume il tuo lavoro in ciascuno di questi periodi?
“Freak Out! è stato un grande album degli anni Sessanta e rimane attuale. L’idea era quella di mostrare una visione diversa della cultura americana. Se lo ascolti oggi, vedi che non è cambiato molto. Quello degli anni Settanta è stato un buon decennio per me, ho fatto dei bei dischi come Joe’s Garage. Per gli anni Ottanta, non ho dubbi: Thing Fish è il più strano della mia carriera”.
Ha qualche importanza per te il fatto che tu non sia stato quasi mai menzionato nelle liste dei migliori chitarristi?
“Perché avrei dovuto essere in lista? Non credo di aver contribuito a niente, almeno non al rock. L’importante nel rock è quanto sei veloce. Non mi piacciono le competizioni, non ho né l’età né l’energia per preoccuparmi di questo genere di cose. Sono ben consapevole dei miei limiti…”.
(“Talking with Frank” by Fabio Massari, Los Angeles/Sao Paulo, 1991)
“I Mystery Discs sono oggetti di interesse dell’epoca da cui sono tratti gli altri master. Ad esempio, il Mystery Disc in Box 2 è davvero fantastico. Ha un lato, che dura circa 22 minuti, di un live inedito, un concerto mai ascoltato prima con i Mothers of Invention e i membri della BBC Orchestra registrato a Londra nel 1968. I membri della band fanno uno spettacolo e l’orchestra li supporta. Nello spettacolo si scopre il motivo per cui tutti vogliono lasciare il gruppo. È divertente e contiene anche cose strane come l’origine della storia di Willie The Pimp. C’è la registrazione su cassetta di un’intervista che ho fatto con alcune ragazze di Coney Island; raccontano del padre di una delle ragazze, che lo chiama Willie the Pimp, dell’Hotel Lido. Puoi vedere da dove proviene la canzone”.
Quanto è costato produrre l’album You Are What You Is?
“Circa 175.000 dollari”.
Dove vanno a finire tutti quei soldi?
“Musicisti, ingegneri, noleggio attrezzature”.
Almeno non devi pagare il tempo in studio adesso.
“Il mio studio ha i suoi costi.La bolletta per l’energia elettrica dello studio costa circa 2.000 dollari al mese. L’ingegnere ha ricevuto uno stipendio consistente per aver lavorato lunghe ore mettendo insieme un progetto del genere. Aggiungiamo il costo dell’artista che realizza la copertina, il fotografo, la composizione, il costo del mastering: spendiamo circa 30.000 dollari per il mastering. Per i dischi spendo somme che posso permettermi di spendere. Se è necessario fare qualcosa, cerco di farlo nel modo giusto ma non è stato sempre possibile.
Il doppio album Freak Out aveva un budget di 20.000 dollari, Absolutely Free di 11.000 dollari e Lumpy Gravy (con orchestra) è costato circa 30.000 dollari. We’re Only In It For The Money è costato circa 25.000 dollari.
Gli album Bizarre avevano un budget fisso di 27.500 dollari, mentre tutti gli album Discreet avevano un budget fisso di 60.000 dollari”.
“Ilsuccesso dei miei album varia da città a città.
Ad esempio, “Roxy & Elsewhere” è stato il nostro album più popolare in Francia. Ha venduto più di tutto ciò che abbiamo mai pubblicato: la Francia è l’unico posto al mondo in cui è stato particolarmente apprezzato.
“The Grand Wazoo” e “Waka Jawaka” sono stati gli album più amati in Finlandia e non hanno ottenuto grandi risultati da nessun’altra parte.
“Just Another Band From LA” e “Fillmore East” sono stati album d’oro in Australia.
Il disco più popolare in Inghilterra è stato “Hot Rats“, mentre negli USA non ha raggiunto grandi risultati. Negli States, quando è uscito, “Hot Rats” si è posizionato al 90° posto per una settimana, poi è scomparso.
“Zoot Allures”, in America, non è andato bene come altri album ma ha avuto un sacco di airplay”.
Civilization Phase III è un’opera-pantomima con attività fisica coreografata (manifestata come danza o altre forme di comunicazione sociofisica inspiegabile).
La continuità della trama deriva da una rotazione seriale di parole, frasi e concetti scelti casualmente, inclusi (ma non limitati a) motori, maiali, pony, acqua oscura, nazionalismo, fumo, musica, birra e varie forme di isolamento personale.
Tutte le voci e la musica sono preregistrate e, per quanto possibile, tutti i cambiamenti scenici e di illuminazione sono automatizzati con i loro segnali memorizzati come codice digitale su una traccia incorporata nel master audio.
“Decisi di stipare un paio di U-87 nel pianoforte, coprirlo con un drappo pesante, piazzarci sopra un salvagente e invitare chiunque a metterci dentro la testa ed a vaneggiare incoerentemente circa gli argomenti che avrei suggerito loro…”. (FZ)
I vaneggiamenti furono trasformati in una trama riguardante maiali, pony e altri personaggi che vivono all’interno di un pianoforte. Nel 1991 aggiunse dialoghi addizionali. Le partiture musicali furono composte e registrate soltanto per mezzo del Synclavier.
“Civilization Phase III” è un doppio album, l’ultimo album completato da Frank Zappa prima della sua morte, nel 1993.
Il progetto nacque nel 1967 come esperimento di registrazione vocale.
Mi soffermo sul Secondo Atto, N-LITE.
Questa danza mostra il mondo esterno schiacciato dalla scienza malvagia, dal disastro ecologico, dal fallimento politico, dalla giustizia negata e dalla stupidità religiosa.
Dire ATTUALISSIMO è dire poco.
Al punto 1 troviamo Luce Negativa: nel suo laboratorio, uno scienziato pazzo ha inventato la luce negativa e con essa sta uccidendo svariati animali in gabbia.
Al punto 2, Venezia sommersa: ballerini vestiti come edifici storici veneziani svaniscono sotto le onde di “acqua scenica” che stridono infantilmente.
Il punto 3 colpisce parecchio la mia attenzione: il Nuovo Ordine Mondiale (teoria del complotto nata all’inizio del XX secolo dall’uomo d’affari Cecil Rhodes). Il Nuovo Ordine Mondiale di Civilization Phase III è ambientato in una città oscura. Persone cenciose si muovono in varie file da un posto all’altro, sorvegliate da squadroni di pony in uniforme.
Il punto 4 ha il titolo Lo stile di vita che meriti: è ambientato in un’aula di tribunale. I maiali si fanno causa a vicenda e trascinano via sacchi di denaro.
Un lavoro colossale di Frank Zappa da studiare parecchio.
“Zappa/Erie” è un set composto da 6 CD contenente 3 concerti completi dal 1974 al 1976 e 7 ore di musica inedita.
E’ un pezzo di storia: una serie di spettacoli in cui Zappa e la sua band (3 diverse formazioni) si sono esibiti al confine tra Pennsylvania e Ohio.
Un periodo d’oro di 3 anni che ha prodotto tre LP classici: Over-Nite Sensation, Apostrophe (‘) e One Size Fits All.
Sono complessivamente 71 i brani presenti su Zappa/Erie oltre ad inediti estrapolati dal caveau di Zappa.
I 6 CD sono arricchiti da momenti salienti di altri concerti di Zappa dell’epoca.
Zappa/Erie include anche poster dei concerti, foto degli spettacoli ed altro ancora.
Zappa/Erie Tracklist
CD 1: LIVE FROM EDINBORO, PA – MAY 8, 1974 1. “Someone Has Just Asked Me…” 2. Cosmik Debris 3. Pygmy Twylyte 4. The Idiot Bastard Son 5. Cheepnis 6. Inca Roads 7. Montana 8. Dupree’s Paradise (Intro)
CD 2: LIVE FROM EDINBORO, PA – MAY 8, 1974 (Cont’d) 1. Dupree’s Paradise 2. It Can’t Happen Here 3. Hungry Freaks, Daddy 4. You’re Probably Wondering Why I’m Here 5. How Could I Be Such A Fool 6. I Ain’t Got No Heart 7. I’m Not Satisfied 8. Wowie Zowie 9. Let’s Make The Water Turn Black 10. Harry, You’re A Beast 11. The Orange County Lumber Truck 12. Oh No 13. Son Of Orange County 14. More Trouble Every Day 1 5. Camarillo Brillo
CD 3: BONUS TRACKS: LIVE FROM SOUTH BEND, IN – MAY 12, 1974 (1-2)LIVE FROM ERIE, PA – NOVEMBER 12, 1974 (3-14) 1. Montana 2. Get Down 3. Tush Tush Tush (A Token Of My Extreme) 4. Stink-Foot 5. RDZNL 6. Village Of The Sun 7. Echindna’s Arf (Of You) 8. Don’t You Ever Wash That Thing? 9. Penguin In Bondage 10. T’Mershi Duween 11. The Dog Breath Variations 12. Uncle Meat 13. Building A Girl 14. Dinah-Moe Humm
CD 4: LIVE FROM ERIE, PA – NOVEMBER 12, 1974 (cont’d) 1. I’m Not Satisfied 2. Montana 3. Dupree’s Paradise (Intro) 4. Dupree’s Paradise 5. Don’t Eat The Yellow Snow 6. Tush Tush Tush (End Vamp) 7. Oh No 8. Son Of Orange County 9. More Trouble Every Day
CD 5: LIVE FROM ERIE, PA – NOVEMBER 12, 1976 (1-7) LIVE FROM TOLEDO, OH – NOVEMBER 13, 1976 (8) LIVE FROM ERIE, PA – NOVEMBER 12, 1976 (9-12) 1. The Purple Lagoon 2. Stink-Foot 3. The Poodle Lecture 4. Dirty Love 5. Wind Up Workin’ In A Gas Station 6. Tryin’ To Grow A Chin 7. The Torture Never Stops 8. City Of Tiny Lites 9. Pound For A Brown 10. You Didn’t Try To Call Me 11. Rudy Wants To Buy Yez A Drink 12. Would You Go All The Way?
CD 6: LIVE FROM ERIE, PA – NOVEMBER 12, 1976 (cont’d) (1-11) BONUS TRACKS: LIVE FROM MONTREAL, QC, CANADA – NOVEMBER 10, 1976 (12) LIVE FROM TOLEDO, OH – NOVEMBER 13, 1976 (13-14) 1. Black Napkins 2. Terry’s Erie ’76 Solo 3. Patrick’s Erie ’76 Solo 4. Wonderful Wino 5. The Purple Lagoon (Outro) 6. Stranded In The Jungle 7. Dinah-Moe Humm 8. The Purple Lagoon (Outro) 9. Camarillo Brillo 10. Muffin Man 11. The Purple Lagoon (Outro) 12. You Didn’t Try To Call Me 13. Black Napkins 14. The Purple Lagoon (Outro)
“Gli album sono tutti collegati. Ad esempio, la continuità tra Ruben And The Jets e Uncle Meat sarebbe il brano The Air Escaping From Your Mouth, che ha un accompagnamento musicale in stile anni ’50 ma con parole astratte. La continuità tra Ruben And The Jets e We’re Only In It For The Money sarebbe una canzone come What’s The Ugliest Part Of Your Body? con musica tipo anni ’50 e testi di tipo satirico.
Chunga’s Revenge era stato originariamente progettato per essere il seguito dell’album Hot Rats. È successo che, nel bel mezzo della produzione dell’album, ho messo insieme i nuovi Mothers…”.