Frank Zappa's mustache - Music is the Best

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  • Frank Zappa, EIHN (Everything Is Healing Nicely): the other side of Yellow Shark (part 2)

    Frank Zappa, EIHN (Everything Is Healing Nicely): the other side of Yellow Shark (part 2)

    9/8 Objects, Amnerika Goes Home, None Of The Above, T’Mershi Duween

    FAIR USE

    https://www.youtube.com/watch?v=CiZhXZGqa54

    Note su alcuni brani di EIHN

    Jolly Good Fellow
    Ogni sera, all’UMRK, era caratterizzata da una improvvisazione ‘diretta’, nel senso di condotta. A differenza della classica improvvisazione in cui i musicisti pensano spontaneamente a cosa suonare, queste sono composizioni in cui ad ogni musicista sono state date istruzioni in anticipo, sia scritte che verbali. Quindi Frank dirigeva i musicisti usando segnali e gesti delle mani. Sembrava che Frank stesse suonando l’Ensemble come uno strumento.
    Questi pezzi non suonano come improvvisazioni ma, stranamente, come composizioni attentamente pensate e meticolosamente orchestrate in anticipo. Era come se ogni musicista sapesse cosa avrebbero suonato gli altri. Una testimonianza dell’abilità eccezionale di questi musicisti e della quasi chiaroveggenza che avevano l’uno con l’altro come ensemble.

    Roland’s Big Event/Strat Vindaloo
    In questo brano, troviamo un duello Shankar/Zappa che duello non è. I due musicisti, piuttosto, si sostengono a vicenda in modo gentile.
    Un’altra pratica comune nel jazz e nel rock, ma quasi sconosciuta nelle sale da concerto classiche, è quella di improvvisare un assolo. Frank, durante le prove, ha spinto i singoli membri dell’ensemble ad improvvisare un assolo mentre il resto dell’orchestra improvvisava (altro concetto estraneo alla musica classica). La maggior parte, se non tutti, dell’Ensemble Modern non avevano mai fatto assoli prima…
    Questa traccia presenta un memorabile primo assolo del clarinettista Roland Diry, inizialmente riluttante. Quel giorno in particolare Frank aveva lì il violinista elettrico L. Shankar per dimostrare le tecniche di fraseggio indiano ai suonatori di archi e per aiutare i musicisti ad entrare di più nello spirito dell’improvvisazione. L’assolo di Roland è seguito da Strat Vindaloo con FZ e Shankar.

    T’Mershi Duween
    Come This Is A Test la prima metà di questa traccia è anche una prima esecuzione. Frank voleva vedere come l’Ensemble Modern avrebbe gestito i difficili gruppi irregolari 23 contro 24. Nella seconda metà del brano, Zappa ha assegnato ad ogni musicista una parte da suonare.

    9/8 Objects
    Frank segnalò alle varie sezioni dell’orchestra di suonare diversi “oggetti” man mano che il pezzo procedeva.
    Ebbe l’idea di assemblare i cosiddetti oggetti musicali dettando accordi o linee sulla chitarra e facendo in modo che l’Ensemble li imitasse sui loro strumenti. Componeva mentre suonava, i musicisti annotavano ciò che Frank dettava o ciò che diceva loro di improvvisare. Durante le prove, Ali N. Askin trascriveva questi oggetti man mano che venivano sviluppati. In seguito, Askin ha esaminato il materiale di tutti e ha confrontato ciò che aveva scritto con ciò che avevano scritto loro; alla fine, è stata scelta la versione migliore. Compare anche il violinista L.Shankar.

    Amnerika Goes Home
    Amnerika nella sua forma originale ma meno elaborata è stata registrata per la prima volta per Thing fish . Qui Frank utilizza il Synclavier per portare l’hocketing al suo estremo ridicolo. Per chi non conoscesse il termine, hocketing è una tecnica compositiva ampiamente utilizzata durante il periodo barocco, in cui una frase viene segmentata in modo tale che due o più strumenti suonino segmenti alternati, ognuno dei quali riprende da dove l’altro si era fermato. Frank ha preso la disposizione standard “melodia e accompagnamento” di Amnerika e ha distribuito ogni nota successiva ad uno strumento diverso. Il risultato ascoltato in “Civilization: Phase III” è sorprendente. Abbastanza facile per un computer, ma è estremamente difficile per 24 esseri umani posizionare le rispettive note isolate a intervalli apparentemente casuali e far sì che il tutto si mescoli ritmicamente insieme. Le esibizioni dei concerti di Yellow Shark erano ancora un po’ traballanti e questa composizione è stata esclusa dall’album.

    None Of The Above (Revised Previsited)
    None Of The Above è nato come una raccolta di quartetti per archi composti sul Synclavier per il Kronos Quartet nel 1985. Alcuni movimenti sono stati ampliati in quintetto per archi (vedi i commenti di FZ sul CD Yellow Shark) per l’Ensemble Modern, e alcuni sono stati ulteriormente ampliati in forma di orchestra da camera (quintetto per archi con abbellimento orchestrale). Le sezioni orchestrali provengono dalle prove dell’UMRK; le prove del quintetto per archi sono state registrate a Francoforte nel 1992.
    Nelle note di copertina, Gail Zappa spiega che si tratta di una versione “distorta” di xenocronia di FZ: i frammenti scritti si presentano simultaneamente agli elementi compositivi in tempo reale.

    (Todd Yvega)

  • Frank Zappa, EIHN (Everything Is Healing Nicely): the other side of Yellow Shark (part 1)

    Frank Zappa, EIHN (Everything Is Healing Nicely): the other side of Yellow Shark (part 1)

    This is a test (Igor), Jolly Good Fellow, Roland’s Big Event / Strat Vindaloo

    FAIR USE

    The Yellow Shark era stato originariamente concepito da Frank Zappa come un set di 2 dischi ma, per vari motivi, è stato alla fine pubblicato un solo album. Diverso materiale contenente prove registrate, out-take, improvvisazioni, letture ed un assolo suonato da FZ con l’Ensemble Modern è stato pubblicato postumo nell’album EIHN dalla Zappa Family Trust (1999). Si può definire un documentario audio contenente registrazioni di prove di FZ con l’Ensemble Modern in preparazione di The Yellow Shark per collezionisti e curiosi, carico di spontaneità, entusiasmo e creatività.
    Gran parte dell’album EIHN documenta FZ che insegna all’Ensemble Modern molte delle sue insolite tecniche ed il suo approccio all’esecuzione della sua musica, i segnali manuali.
    Alcune tracce si trascinano a lungo e risultano difficili da seguire come Nap Time e Wonderful Tattoo, ma brani come 9/8 Objects e Roland’s Big Event/Strat Vindaloo che vedono la partecipazione del violinista L. Shankar come pure T’Mershi Duween sono eccellenti; avrebbero potuto essere inclusi nell’album YS.

    EIHN – Tracklist
    1. Library Card
    2. This Is a Test
    3. Jolly Good Fellow
    4. Roland’s Big Event / Strat Vindaloo
    5. Master Ringo
    6. T’Mershi Duween
    7. Nap Time
    8. 9/8 Objects
    9. Naked City
    10. Whitey (Prototype)
    11. Amnerika Goes Home
    12. None of the Above
    13. Wonderful Tattoo!

    “Qualsiasi cosa, in qualsiasi momento e in qualsiasi luogo, senza alcun motivo.”. Questo ‘concetto’ di FZ è vivo in ogni traccia del CD. In questo caso, ci mostra cosa succede quando prendi uno dei migliori ensemble ‘classici’ per la musica moderna al mondo e lo lasci lavorare in modo non convenzionale, introducendo idee e tecniche che si incontrano raramente nel mondo del compositore che scrive la partitura e vuole che venga eseguita così come è stata scritta. Queste registrazioni sono i documenti di un primo incontro musicale, che danno all’ascoltatore una rara visione di un workshop davvero unico che ha avuto luogo in un periodo di due settimane in California, nel 1991.
    Frank stava usando le stesse strategie e gli stessi strumenti compositivi delle sue band. Il materiale scritto e provato veniva unito a sezioni improvvisate. Insegnò ai musicisti “oggetti”, “motivi”, “vamp”, “strutture di accordi” e “gesti” (musicali e teatrali), che venivano suggeriti da lui con gesti delle mani, facce buffe, movimenti delle sopracciglia, ecc. Allo stesso tempo, stava esaminando ogni membro dell’ensemble, cercando punti di forza nascosti nei singoli artisti.
    Queste sessioni mostrano come FZ stava iniziando a personalizzare la musica (e altre cose) per questo ensemble. Ma a causa della sua malattia molte delle idee iniziate qui non sarebbero state sviluppate completamente.
    Frank ha voluto condurre i musicisti dell’Ensemble oltre ciò che già facevano così bene spingendoli verso nuovi e insoliti modi di lavorare. In questo modo, ha permesso loro di ottenere risultati inaspettati e di acquisire un ulteriore livello di esperienza
    (Todd Yvega)

    Note su alcuni brani di EIHN

    Library Card
    Frank assegnò a diversi musicisti il compito di improvvisare un’interazione parlata. Il pianista, Hermann Kretzschmar, tirò fuori la sua tessera della biblioteca per usarla come testo. Il timbro distintivo della sua voce, l’accento tedesco e il ritmo umoristico della sua eloquenza colpirono Frank tanto che sfruttò l’idea in Master Ringo, Wonderful Tattoo! e Welcome To The United States (nell’album The Yellow Shark).

    This is a Test (Igor)
    Parte del piano generale di Frank Zappa era di comporre sul Synclavier per l’Ensemble Modern in occasione del progetto The Yellow Shark. Attraverso specifici test avrebbe verificato fino a che punto poteva funzionare questo piano. La sera prima delle prove, fece riorchestrare la sua composizione per Synclavier intitolata Igor e chiese di arrangiarla per l’Ensemble Modern, preparando le parti stampate da sottoporre ai musicisti la mattina successiva e una partitura del direttore.
    This is a test (Igor), brano incluso nell’album EIHN, è un’esecuzione in prima ripresa di musicisti che leggevano a prima vista la musica appena consegnata loro. Dimostra non solo l’abilità tecnica di questa orchestra, ma anche l’espressività e lo stile dell’Ensemble mentre si sforzava di riprodurre accuratamente qualcosa che non aveva mai visto prima. Ogni sera, nelle due settimane successive, è stata scandita da uno sforzo frenetico e massacrante per estrarre un altro pezzo dal Synclavier e convertirlo in punti sulla carta per gli esperimenti del giorno dopo.
    Uno di questi test era G-Spot Tornado. Dopo circa un’ora di prove, Frank lo considerò un esperimento fallito e lo mise da parte. I membri dell’Ensemble, tuttavia, erano determinati a padroneggiarlo e continuarono a esercitarsi da soli. Quando ebbero luogo i concerti di Yellow Shark, G-Spot Tornado servì da finale e da bis.
    https://www.youtube.com/watch?v=TqMROXhFfDc

  • Frank Zappa: “We have a documentary album on the Kennedy assassination very interesting…”

    Frank Zappa: “We have a documentary album on the Kennedy assassination very interesting…”

    “Y” è un album prodotto da Doug Moody (1969, Solar Records, SLP-331), un LP vinile pubblicato il 20 gennaio 1969. Si tratta di una field recording, una ‘registrazione sul campo’ di quelle che piacevano tanto a Frank Zappa. Contiene registrazioni reali prima e dopo l’assassinio del senatore Robert F. Kennedy. Un gruppo di testimoni ricrea la scena di quel giorno fatidico in cui il senatore Kennedy fu ucciso da Sirhan Sirhan. Notizie in diretta e interviste multiple di persone che hanno assistito a quegli eventi.

    La lettera Y è una delle tre incognite: le altre due sono X e Z.

    FAIR USE

    Che tipo di musica ti piace ora?
    “Musica da camera elettrica”.
    Chi altro stai registrando oltre a Captain Beefheart?
    “Stiamo registrando Wild Man Fischer, Alice Cooper, Judy Henske e Jerry Yester, abbiamo appena comprato 20 ore di registrazioni di Lenny Bruce. Abbiamo Lord Buckley (la Polizia l’ha arrestato a New York qualche anno fa): era uno strano tipo di comico, un comico decisamente underground del suo tempo (anni ’50).
    Abbiamo anche un album documentario sull’assassinio di Kennedy molto interessante. Ci sono tutte le registrazioni reali dell’omicidio, interviste con Sirhan nella sua cella di prigione, interviste con i testimoni che raccontano ciò che hanno testimoniato in tribunale e ciò che la Polizia ha detto loro di dire (ndr: questo album è stato pubblicato da Solar Records – SLP-331. Si chiama “Y” ed è prodotto da Doug Moody)”.
    (FZ, Zig Zag, luglio 1969)

    Il disco Y che racconta l’assassinio di Kennedy ha una strana copertina… C’è un ritratto di Kennedy in copertina; all’interno è presente una mappa degli USA datata 1969. Su questa mappa sono indicati i luoghi in cui sono avvenuti gli omicidi e l’ubicazione di tutti i campi di concentramento americani. Di seguito, è riportata una mappa della Germania nel 1939 che mostra i campi di concentramento dell’epoca. Il paragone tra la Germania di allora e l’America di oggi è chiaro. (Actuel, febbraio 1970)

    Hai visto diversi Presidenti andare e venire durante la tua carriera. Qualcuno ti è piaciuto?
    “Ho ancora un posto nel mio cuore per Harry Truman – aveva qualcosa di speciale – e mi piaceva Kennedy, ma tutti gli altri sono stati un disastro”. (FZ, intervista del 1991 pubblicata su Mojo novembre 2018)

    Il 9 marzo 2006 un anonimo ha commentato un articolo pubblicato sul sito realhistoryarchives.blogspot.com intitolato “The Pantry Preserved?”. Ecco il suo commento:
    “Ho appena trovato un disco in vinile con suoni e interviste ai testimoni dell’assassinio di RFK. Si chiama ‘Y’ ed è su Solar Records – SLP-331 prodotto da Doug Moody. Il disco include un’intervista con il coroner Dr. Thomas Noguchi. Noguchi dice che la ferita mortale era a bruciapelo nella parte posteriore destra della testa di RFK. È lì che si trovava la “guardia del corpo” di RFK, non Sirhan Sirhan. Dr. Noguchi non è stato autorizzato a testimoniare al processo farsa di Sirhan. Quando è stato esaminato, Sirhan ha mostrato prove di essere ipnotizzato e programmato per essere nel luogo e nell’ora dell’omicidio e questo lo ha messo nei guai. E’ stato usato come una pedina dai veri assassini.
    Una volta che RFK fosse diventato il candidato presidenziale democratico, avrebbe ottenuto la protezione dei servizi segreti e avrebbe cercato di respingere la CIA che aveva dirottato il nostro governo e ucciso JFK quando aveva opposto resistenza. Quasi tutte le prove dell’omicidio di RFK sono state distrutte. E qui trovo in un negozio di dischi usati le prove di uno dei più grandi crimini contro il popolo americano.
    Tieni gli occhi aperti e salva quello che puoi per i posteri. Avranno bisogno di tutti gli indizi che possono ottenere su ciò che stanno affrontando”.

    Tracklist

    Side A
    1 – Opening Campaign Speech (Robert F. Kennedy)
    2 – Victory Speech and Actual Assassination (Robert F. Kennedy, Jeff Brent, Ethel Kennedy)
    3 – Interviews After Shooting (Jeff Brent)
    4 – Campaign Speech (Robert F. Kennedy)
    5 – Witnesses Recreate the Scene (Tim Rich, Don Schulman, Karl Uecker, Michele Barr, Scott Enyart, Ira Goldstein, Jeff Brent)
    6 – R.F.K. Campaign Speech and Description of Arrest (Robert Kennedy, Michele Barr)
    7 – Arrest and Investigation (Ramsey Clark, Ira Goldstein)
    8 – Kennedy’s Words (Robert F Kennedy)

    Side B
    9 – Presidential Speech (Robert F Kennedy)
    10 – Evidence (Jeff Brent, Ethel Kennedy)
    11 – Hope for Future (Robert F Kennedy)
    12 – Witnesses (Tim Rich, Don Schulman, Scott Enyart, Jeff Brent)
    13 – Campaign Speech Against Violence (Robert F Kennedy)
    14 – Sirhan in Jail (Sirhan Sirhan)
    15 – Announcement by RFK (Robert F Kennedy)
    16 – Trial (Grand Jury, Emil Zola Berman, Dr Pollack, Judge Walker, L.B.Compton)
    17 – Eulogy for RFK (Senator Edward Kennedy)

  • Frank Zappa – Cucamonga Era: Cucamonga (full album) + Cucamonga (Bongo Fury) + Grunion Run

    Frank Zappa – Cucamonga Era: Cucamonga (full album) + Cucamonga (Bongo Fury) + Grunion Run

    Tracklist
    “Cucamonga” (full album pubblicato postumo nel 1998)
    – Everytime I See You
    – Letter From Jeepers
    – `Til September
    – Cathy My Angel
    – Jessie Lee
    – Mr Clean
    – The Cruncher
    – World`s Greatest Sinner
    Cucamonga, Bongo Fury (1975) with Captain Beefheart
    Grunion Run (album Cucamonga Years. The Early Works of Frank Zappa, 1962-1964)

    Nel 1960, Zappa si trasferì a Cucamonga. Iniziò a fare musica al Pal Recorders dell’amico Paul Buff, uno studio di registrazione a 8040 Archibald Ave.
    Zappa non è mai stato ufficialmente riconosciuto in questa località, neanche con una targa in sua memoria.

    Cucamonga consisteva in un garage, un magazzino, un negozio di liquori, una banca, un caffè, una scuola, una chiesa, un negozio di malto e lo studio di registrazione di Paul Buff all’8040 di Archibald Avenue. Paul si era costruito una consolle a cinque tracce, all’epoca rivoluzionaria, poi era rimasto senza un centesimo. Frank Zappa, che aveva appena ricevuto 1.500 dollari per aver scritto musica per un film, comprò lo studio.
    Frank aveva anche acquistato alcune telecamere da FK Rockette Studios su Sunset Boulevard, che era fallito: 5.000 dollari di attrezzatura per 50. Le telecamere erano alte più di tre metri ed erano così grandi che nessuno immaginava potessero essere spostate. Frank le ha trascinate a Cucamonga, i Motorhead le hanno smontate, riparate e rimontate in studio.
    “Per le persone che vivevano lì, deve essere stato più o meno come l’arrivo di un marziano – racconta Frank con una risatina sardonica – Abbiamo iniziato a lavorare sull’unico film che poteva logicamente essere girato con queste folli telecamere: “Captain Beefheart contro i Grunt People”.
    Aveva un sacco di tempo per registrare, grazie al suo studio, ma non un centesimo. Per nove mesi ha mangiato burro di arachidi, purè di patate, caffè e miele. Era in uno stato chimico totalmente alterato. Patate e caffè sono stati rubati da un camion della banca del sangue di passaggio. Con Don van Vliet, non ancora battezzato Captain Beefheart, Frank ha fatto alcuni flop per una band fasulla che ha chiamato “The Soots” usando la sua macchina a cinque tracce al massimo per ri-registrazioni e colonne sonore. Ha portato il flop a un direttore artistico della Dot Records a Los Angeles, che gli ha detto: “Nessuno ascolterà mai la distorsione”.
    (Rock & Folk, dicembre 1970)

    Pal è stato il campo di allenamento per il giovane Frank Zappa che ha lavorato in studio a partire dal 1961. Zappa ha imparato le tecniche di registrazione di base a Pal. Ha registrato il suo primo disco rock n’ roll, “Breaktime”, dei Masters, gruppo composto da Frank Zappa, Paul Buff e Ronnie Williams. Nel 1964 Zappa acquistò lo studio e lo ribattezzò Studio Z. Visse nell’edificio dello studio per alcuni mesi prima che venisse chiuso nel 1965. L’edificio dovette essere demolito per ampliare North Archibald Avenue.

    “Avevo i capelli corti, ma la gente del posto mi guardava come se li avessi lunghi. Il codice di abbigliamento non dichiarato per tutti i maschi adulti di Cucamonga era quello di indossare una camicia bianca a maniche corte e un papillon in tutte le occasioni. Indossare una maglietta era considerato all’avanguardia. La buoncostume aveva fatto un buco nel muro dello studio e mi spiava da diverse settimane”. (Frank Zappa, L’autobiografia)

    Estremo difensore della libertà di parola, Zappa rifiutava di chiamare ‘oscena’ qualsiasi cosa, con un‘eccezione: i poliziotti.
    A parte la sua scarsa simpatia per l’autorità, detestava assolutamente i poliziotti da quando fu arrestato nel 1965: è stata la peggiore esperienza della sua vita.
    Dopo il divorzio con la prima moglie, si era trasferito in uno studio di registrazione a Cucamonga, in California. Un quotidiano locale segnalò alle autorità che all’interno dello studio si giravano film porno.
    Un poliziotto si presentò allo studio chiedendo a Frank se gli interessava girare film omosessuali a San Bernardino dietro compenso. Frank acconsentì per dimostrare che gay e travestiti andavano trattati con rispetto. Aveva appena compromesso la sua fedina penale. Fu arrestato per associazione a delinquere finalizzata alla produzione di materiale pornografico: in seguito, fu scagionato.
    Zappa dovette scontare 10 giorni di galera a San Bernardino.
    Su questa vicenda Michael Gray commentò: “Moltissime rockstar riescono a farsi arrestare con accuse infamanti e più sono famose, più l’avvenimento suscita scalpore. Frank Zappa riuscì a farsi arrestare, in modo tale da suscitare scalpore, molto prima di diventare qualcuno”.

  • Frank Zappa – QuAUDIOPHILIAc (full album): “It all started with a box…” (Dweezil Zappa)

    Frank Zappa – QuAUDIOPHILIAc (full album): “It all started with a box…” (Dweezil Zappa)

    QuAUDIOPHILIAc by Frank Zappa
    Experimental works published posthumously. Quadraphony uses four channels for recording and broadcasting, as in the Quad-8 system, as opposed to stereo which uses two channels.
    FAIR USE

    Album notes by Dweezil Zappa – July 24, 2004
    It all started with a box, a familiar name, a little dust and a drawing. What started? you ask. A project. What project? This one, with others to follow. You see, in the Vault here at UMRK we have begun the process of transmogrification. What does that mean to me? you ask. And what about the dusty drawing name and the box or whatever the hell you were just talking about before you transmogrified yourself? I’m glad you asked. Here’s the deal…
    Some people are wise and some people are otherwise. My Father, Frank Zappa, was certainly both. He was a composer who arranged tones textures and rhythms in a way that was certainly unique as we all know, but he was also uniquely inspired by sound itself. This audio protein wafer that you are now clutching contains scientific proof that nuggets do exist.
    Now for the box… it was a small box. It was dusty. It had a name on it. It said “Dweezil”. It also had a date (1970) and a drawing. It was a curious discovery. Imagine if your name was Dweezil and you found a box with your name on it with a date mere months after you were born and a drawing on it. You would be pretty interested to discover the contents of this box, wouldn’t you? Well by sheer coincidence my name is Dweezil and I sure as hell was dying to open the box.
    With the help of Vault meister Joe Travers we opened the box. Inside was a tape. We carefully placed the tape on the tape machine and asked it to play. When it didn’t, we forced it to by pressing play on the machine. It became obvious that there was something different about what we were hearing. It was 3 dimensional… No, it was 4 dimensional! That’s when we decided to study the picture on the box.
    It was a panning map for Quaudio. This recording was as close to an audio photograph of an event as you could ever get. It captured the very essence of a song (“Chunga’s revenge”) in it’s infancy and allowed the listener to truly feel as though they were sitting in the middle of Frank Zappa’s basement studio while he was experimenting with air molecules on transverse planes.
    I for one was fucking excited. I asked Joe if he thought there was more stuff like the stuff we just heard. He replied: “Oh yeah, sweetnitz”.
    I took this as a good sign. Joe excavated a small area of the Vault for a few hours and unearthed many tapes containing many hours of multichannel audio mixes. There were no more drawings: by now they had morphed into initials… LCRS (Left Center Right and Surround for the uninitiated). These tapes were more advanced. They were almost walking upright. They were born in the mid 70’s. (By the way, “Dweezil” was on the original aforementioned box because Frank apparently toyed with the idea of having a band called Dweezil. Nice piece of trivia, huh). What we now had were the ingredients for this most mysteriously enjoyable listening experience.
    To make a long story short, this disc is an audio documentary of Frank Zappa’s multichannel recordings and mixes from 1970 to 1978. I did not sequence it chronologically. Instead, I chose to create an interludicrous journey that we could all experience together. There are a few modern elements that I have added to make tidy segues like the one where I superimposed an old quote of Frank discussing the record business over a never heard until now alternate arrangement of “Easter hay”. But otherwise, what you hear is what Frank was thinking about more than 30 years ago. It’s clear he was way ahead of the curve.
    Now that we’re in the year 2004 and multichannel audio is just starting to be recognized as a legitimate format, it is such a shame that he is not here to continue his pioneering efforts in person and amaze us all with his multichannel air sculptures. I believe he is still the Revenant in Residence here at the UMRK and I look forward to working on many more multichannel projects with him in the future.
    There are many more boxes in the Vault all with their own special dust particles and a lot more music to be discovered and enjoyed by all of us. By the way, I just have to say… “Rollo” is fucking bitchen!
    I hope you enjoy this record as much as I do. (Dweezil Zappa)
    (Source: translatedzappa.com)

    Track list

    Naval aviation in art?
    Lumpy gravy (Envelops the bath tub)
    Rollo
    Drooling midrange accountants on Easter hay (Watermelon in Easter hay)
    Wild love
    Ship ahoy
    Chunga basement (Chunga’s revenge)
    Venusian time bandits (Trouble every day)
    Waka/Jawaka
    Basement music 2

  • Frank Zappa – A Snail in My Nose (full album)

    Frank Zappa – A Snail in My Nose (full album)

    A Snail in My Nose (1970), Fillmore East o West (CD)

    A Snail in My Nose (CD della Teddy Bear Records – Italia) è stato ristampato su CD come Lost Rose 8. E’ un album emesso legalmente anche come parte del set Beat the Boots II.

    Il titolo italiano deriva da un brano degli anni Ottanta presente nel film Uncle Meat.
    L’album (bootleg) raccoglie le registrazioni di due spettacoli: le tracce 1-5 provengono dal primo, le tracce 8-14 dal secondo show, mentre le tracce 6-7 potrebbero essere un mix di entrambi.
    L’interludio include “Raindrops Keep Falling on My Head”, mentre la traccia 13 riporta 40 secondi di Inca Roads (una vecchia versione con il tema in semicrome) e 24 secondi di Easy Meat. Nelle tracce 11 e 12, troviamo Mudshark Variations.
    Sharleena è la stessa performance di Hotel Dixie. Le tracce 11-14 sono la stessa registrazione della seconda facciata di Freaks & Motherfuckers e Hotel Dixie.

    Luogo e data di questo spettacolo sono fortemente discutibili.
    Su Beat the Boots si sostiene che si tratti del Fillmore East – 11 maggio 1970 ma è sbagliato perché la band Flo & Eddie non era ancora stata formata.
    Secondo la fanzine T’Mershi Duween, il nastro è stato registrato al Fillmore West il 24 maggio 1970 o il 6 novembre 1970. Mike Phillips ha evidenziato che Zappa parla della ‘sala per impedimenti del linguaggio’ al Fillmore East durante il brano Does This Kind of Life Look Interesting to You? Alcuni lo fanno risalire al 14 dicembre 1970 ma, secondo il libro di Miles A Visual Documentary, Frank Zappa nel dicembre 1970 era in Europa.
    A Snail in My Nose ha in copertina una tracklist fantasiosa e diversificata ma tutti dicono che sia una copia di Tengo ‘na minchia tanta.

    Tracklist
    Does this kind of life look interesting to you? (intro)
    A pound for a brown on the bus
    Sleeping in a Jar – Interlude
    Sharleena
    The Sanzini Brothers
    What will this morning bring me this evening?
    What kind of girl do you think we are?
    Bwana Dik
    Latex Solar Beef
    Daddy, daddy, daddy
    Little house I used to live in (include Penis dimension)
    Holiday in Berlin (include Would you like a snack?)
    Inca Roads e Easy Meat (strumentale)
    Cruising for burgers

    Musicisti

    Frank Zappa
    Mark Volman
    Howard Kaylan
    George Duke
    Ian Underwood
    Jeff Simmons
    Aynsley Dunbar

  • Frank Zappa – Halloween, 1978 (full album) DVD-CD audio

    Frank Zappa – Halloween, 1978 (full album) DVD-CD audio

    Halloween è un album dal vivo di Frank Zappa.
    E’ stato registrato il 27-31 ottobre 1978 ed è uscito il 4 febbraio 2003 in formato DVD-CD audio dalla Valutternative Records.
    Include registrazioni raccolte da vari spettacoli al Palladium (New York City), tra cui uno show di Halloween del 31 ottobre, insieme ad alcuni filmati dello stesso periodo.
    La copertina di questo album ricorda molto quella di Hot Rats del 1969.
    La track list di 13 brani include un’esecuzione di Ancient Armaments che appare per la prima volta in formato digitale: in precedenza, era stata inclusa come lato B di I Don’t Wanna Get Drafted nel 1980.

    Oltre alla fenomenale chitarra di Zappa, la presenza del violinista Lakshminarayana Shankar è un piacere speciale, visto che sono state pubblicate poche registrazioni con Zappa.
    Ancient Armaments e Black Napkins, che interpola “The Deathless Horsie”, sono senza dubbio i punti salienti di questo disco, insieme al potente assolo di Zappa in “Muffin Man”.
    Il materiale extra include una prova video in bianco e nero con Denny Walley che canta con voce rauca una versione molto blues ed estesa di “Suicide Chump” e Dancin’ Fool.
    Le eccellenti note di copertina di Carl Baugher compensano la deludente intervista radiofonica: il conduttore non sembrava preparato ad ‘affrontare’ Zappa come ospite.

    Track list

    NYC Audience
    Ancient Armaments
    Dancin’ Fool
    Easy Meat
    Magic Fingers
    Don’t Eat the Yellow Snow
    Conehead
    Zeets (Vinnie Colaiuta)
    Stink-Foot
    Dinah-Moe Humm
    Camarillo Brillo
    Muffin Man
    Black Napkins (The Deathless Horsie)
    Frank Zappa – lead guitar, vocals
    Denny Walley – guitar, vocals
    Tommy Mars – keyboards
    Peter Wolf – keyboards
    Arthur Barrow – bass guitar
    Patrick O’Hearn – bass guitar
    Vinnie Colaiuta – drums
    Ed Mann – percussion
    L. Shankar – violin

  • Frank Zappa, Zoot Allures – What means?

    Frank Zappa, Zoot Allures – What means?

    Versione The Best Band You Never Heard In Your Life, 1991

    E’ opinione comune che ‘zoot allures’, termine di origine francese, si traduca in ‘accidenti’.
    Se, però, andate a cercare il significato della parola francese ‘zoot’ scoprirete che questo termine si riferisce ad un costume, zazou, degli anni ’40 del secolo scorso.
    Zoot Allures è l’ottavo album da solista di Frank Zappa, pubblicato nel 1976.

    Il titolo “Zoot Allures”, melodico e leggermente malinconico, si riferisce agli esperimenti jazz-rock di Larry Coryel.
    Zoot Allures è stato pubblicato alla fine del 1976: a Frank piace giocare con le parole e questo titolo lo dimostra.
    Riguardo all’origine del titolo, le opinioni sono divise.
    L’origine è probabilmente francese, come confermato da Zappa (sull’album “Titties&Beer – Zoot Allures in Paris, Zappa disse: “E ora dal nostro album Zoot Allures con un titolo quasi francese”).
    In francese ‘zut alores’ significa qualcosa come “inferno”.
    La seconda interpretazione è legata al guardaroba. In “Wonderful Wino” si parla di abiti zoot indossati all’epoca da molti musicisti. Forse, entrambe le spiegazioni sono corrette. (Jazz Rytm i Piosenka, giugno 1977)

    Nel brano “Wino Man”, viene menzionato uno zoot suit.
    “Durante la seconda guerra mondiale, indossare questo tipo di abito (zoot) venne associato alla delinquenza generale e alla ribellione contro la legge e l’autorità governativa. Ciò che realmente significava per la cultura in generale era una sottocultura crescente di giovani messicani-americani e neri, che erano soggetti a molte discriminazioni sociali e razziali a Los Angeles e nella California del Sud. Il simbolo esteriore della sottocultura, lo stesso costume da zoot, rendeva i membri di questa scena, autodefinita “pachuco”, riconoscibili e facilmente diffamabili”.
    (web.archive.org)

    Ho notato un grande cambiamento nel suono di “Zoot Allures” rispetto agli album precedenti.
    “Sì, il disco suona in modo diverso perché ho suonato la maggior parte degli strumenti”.

    Continuerai a farlo o è solo qualcosa che volevi provare?
    “Volevo solo provarlo…”.

    L’avevi già fatto prima?
    “Non così… In precedenza, avevo suonato le tastiere, il sintetizzatore, il basso e la chitarra, ma ho sempre lasciato la batteria a qualcun altro. In pratica, tutte le tracce sono esattamente come volevo. È difficile spiegare ad altri musicisti in una determinata situazione che una nota dirà più di cento note in certi punti… In genere, i musicisti perdono di vista il fatto che un compositore l’ultima cosa al mondo che vuole fare è che tutti suonino il più possibile nello stesso momento. Per me è l’equivalente di prendere un pezzo di carta bianca e dipingere tutto di nero. Ottieni la massima densità ma non va da nessuna parte”.
    (Musician’s Guide, agosto 1977)

    Frank Zappa è stato un artista molto produttivo, ma va sottolineato che “Zoot Allures” del 1976 è stato il suo 22° album. Il disco vede Zappa dare il benvenuto a Captain Beefheart. Don Vliet ha aggiunto l’armonica ai brani “Mr Pinky” e “Finding Her Fine Man”. Come sempre con Zappa, c’è un piccolo paradosso da trattare. La copertina dell’album ritrae i partner di Zappa Patrick O’Hearn e Eddie Jobson, anche se qui non suonano; Zoot Allures ha anche un titolo tipicamente zappiano, che parodia l’esclamazione millenaria di “Zut Alors!” ma si riferisce intenzionalmente ai costumi Zoot del dopoguerra.
    (cultora.it di Daniele Dell’Orco, 20 ottobre 2022)

    “Zoot Allures” mostra un lato più addomesticato di Zappa rispetto a quanto visto prima. Molti saranno tentati di evidenziarlo come un calo del suo oltraggioso quoziente, ma è semplicemente una fase musicale più diretta che sta raggiungendo un pubblico che Zappa si è sempre meritato, il mainstream. “Zoot” è più dolce e più accessibile anche se Zappa si tuffa nella melma culturale da cui prende le sue crocchette più gustose.
    (Sounds, 18 dicembre 1976)

    L’album Zoot Allures, prodotto parzialmente da Zappa (anche se accreditato come “La Marr Bruister”), includeva anche la title track, che in seguito apparve sul Joe’s Garage del 1979.
    Sulle note di copertina di Sheik Yerbouti del 1979, Zappa nota che “Friendly Little Finger” (da Zoot Allures) è stato creato usando la xenocronia.
    Il sound dell’album è influenzato dalla musica heavy metal, in particolare quella della canzone “Ms. Pinky.
    Tutte le tracce sono state scritte da Frank Zappa, eccetto Wonderful Wino, scritta da Zappa e Jeff Simmons.

    “Zoot Allures”, in America, non è andato bene come altri album ma ha avuto un sacco di airplay”. (Frank Zappa, Sounds, 28 gennaio 1978)

    Dopo il tour del 1975, gran parte dei membri della band decise di andare avanti per la propria strada e, così, Frank smise di usare il nome Mothers of Invention e continuò come Zappa a partire dall’album “Zoot Allures”.

  • Frank Zappa & MOI – We’re Only in It for the Money, Who Needs the Peace Corps?, 1968 uncensored

    Frank Zappa & MOI – We’re Only in It for the Money, Who Needs the Peace Corps?, 1968 uncensored

    “We’re Only in It for the Money”: la satira di Frank Zappa
    FAIR USE

    Con l’album “We’re Only In It For The Money” (pubblicato a marzo 1968) Frank Zappa fa una satira sul tradizionale stile di vita americano e sulla società degli Stati Uniti negli anni ‘60.
    La copertina (dove appare anche Jimi Hendrix) fa una parodia di “Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band” dei Beatles sostituendo i fiori con le verdure.
    E’ il terzo album dei Mothers of Invention: venne ripubblicato dalla Rykodisc nel 1986 con nuove registrazioni per le percussioni. Le parti censurate sulla prima versione furono riammesse.
    Nel 2003, la rivista Rolling Stones ha inserito l’album alla posizione n. 296 nella lista dei migliori 500 dischi di sempre. Q magazine l’ha inserito nella lista dei Migliori Album psichedelici di tutti i tempi.
    L’album attacca lo stile di vita hippy. I testi delle canzoni parlano degli effetti della droga sui giovani, del perché la società induca i giovani alla droga per rimbecillirli e tenerli buoni e “sedati” in una beata incoscienza. Denuncia il fatto che il consumismo ha distrutto principi e valori della famiglia americana: la stessa protesta dei movimenti studenteschi diventa parte del sistema che vorrebbe rovesciare.
    Il disco non è costituito da vere e proprie canzoni ma, piuttosto, da brevi sketch sonori simili a jingle pubblicitari, seppure sofisticati dal punto di vista compositivo.
    Zappa improvvisò parecchie linee di dialogo parlando a ruota libera: contribuirono alle sessioni di registrazione altre persone tra cui Eric Clapton, Rod Stewart e Tim Buckley.
    L’album contiene brevi canzoni interrotte da segmenti parlati e brani di altra musica senza una logica apparente: in realtà, il tutto era stato attentamente studiato.
    Zappa spese 4.000 dollari (circa 28.000 dollari attuali) per realizzare la copertina il cui design originale è stato ideato da Cal Schenkel. E’ l’evidente parodia della copertina di Sgt, Pepper’s Lonely Heart Club Band dei Beatles, presi in giro con l’accusa di far parte della controcultura (flower power) “solo per i soldi”.
    Frank telefonò a Paul McCartney per chiedergli il permesso di parodiare la copertina: Paul rispose che per lui non c’erano problemi ma doveva rivolgersi all’ufficio gestioni manageriali dei Beatles presso la EMI.
    Zappa (lo raccontò anni dopo) ebbe la sensazione che McCartney non era entusiasta dell’idea e che avesse cercato di osteggiare il progetto ritardando l’uscita dell’album di qualche mese.
    La casa discografica di Zappa temeva problemi legali relativi al copyright della cover del Sgt. Pepper: decise che la foto venisse inserita all’interno del disco. Come copertina vera e propria fu utilizzata una foto dei membri della band su sfondo giallo.
    Nella versione originale del disco alcune parti di canzoni sono state modificate o cancellate in quanto ritenute offensive. Le parti censurate variano a seconda dell’edizione che si possiede. La Verve Records è la responsabile della serie di tagli.
    Fra le tracce censurate, ricordiamo:
    “Adoro quando la Polizia mi prende a calci in culo” (Who Needs the Peace Corps?);
    “Non venirmi dentro” (Harry You’re a Beast);
    “Non la darò più via per farti pubblicità” (Absolutely Free).
    La versione del 1986 reintrodusse queste parti censurate (Rykodisc Records).

    Tracce dell’album
    2. Are You Hung Up?
    3. Who Needs the Peace Corps?
    3. Concentration Moon
    4. Mom and Dad
    5. Telephone Conversation
    6. Bow Tie Daddy
    7. Harry, You’re a Beast
    8. What’s the Ugliest Part of Your Body?
    9. Absolutely Free
    10. Flower Punk
    11. Hot Poop
    12. Nasal Retentive Calliope Music
    13. Let’s Make the Water Turn Black
    14. The Idiot Bastard Son
    15. Lonely Little Girl
    16. Take Your Clothes Off When You Dance
    17. What’s the Ugliest Part of Your Body? (Reprise)
    18. Mother People
    19. The Chrome Plated Megaphone of Destiny

    “Who Needs The Peace Corps” racconta la voglia di abbandonare la società e diventare un “hippy” a San Francisco. Zappa ironizza sull’idea di una vita hippy fasulla, con il narratore che canta di voler comprare perline e una band di pelle, di prendere le piattole e di entrare in un gruppo rock and roll.
    In sostanza, la canzone è una celebrazione della libertà e dello stile di vita alternativo del movimento hippy, con il narratore che proclama “amerò tutti!”. Il cantante non si vergogna delle sue scelte anticonvenzionali, abbraccia l’idea che “ogni città deve avere un posto dove poter incontrare i falsi hippy”.

    Hai messo quella copertina per deridere i Beatles?
    Beh, non pensavo che la loro copertina ce l’avrebbe fatta. La nostra è superiore artisticamente.

    Però, non c’erano piante di marijuana sulla copertina.
    No, ma sulla loro non avevano angurie, quindi li abbiamo battuti con il simbolismo.
    (Ann Arbor Argus, 19 giugno 1969)

  • Frank Zappa – Hot Rats Sessions, il trattamento speciale di Hot Rats

    Frank Zappa – Hot Rats Sessions, il trattamento speciale di Hot Rats

    “Bognor Regis”

    In occasione dei 50 anni dall’uscita, Hot Rats riceve un trattamento speciale che a nessuna delle opere precedenti è toccata: una moltiplicazione per sei con la pubblicazione di (forse) tutti i nastri delle session in un lussuoso e costoso box, “The Hot Rats Sessions” che comprendeva anche un libro illustrato e un gioco da tavola (Zappa Land). (Musica Jazz, gennaio 2020)

    Le sessioni di Hot Rats
    Hot Rats è un buon esempio di come Zappa usasse lo studio come strumento. Le canzoni sono stratificate con sovraincisioni e le uniche due costanti nei titoli di coda dell’album sono Zappa e Ian Underwood. Queste non erano canzoni collaudate e nemmeno qualcosa che Zappa avrebbe generalmente suonato in concerto durante tutta la sua carriera.
    Le canzoni iniziano come schizzi e prove, ma lentamente, nel corso di alcune riprese, si uniscono e tutto risulta più spontaneo di quanto si possa immaginare.
    Zappa ha prenotato tre serate ai TTG Studios di Los Angeles e ha portato con sé alcuni turnisti. La sessione si apre con una versione libera di “Peaches”.
    Una buona parte di questo disco mostra come è nata “Peaches”. È stata registrata in due sezioni da un trio formato da Underwood, Shuggie Otis e Ron Selico e si può sentire la canzone evolversi in più di una dozzina di riprese mentre Zappa dà suggerimenti ricordando un regista sul set di un film.
    “Arabesque” è un tema più vecchio su cui Zappa ha lavorato fin dai primi anni ’60.
    Underwood, Max Bennett al basso e il batterista John Guerin affrontano “It Must Be A Camel”. Ancora una volta, si sente Zappa dirigere la band tra una ripresa e l’altra. Da lì si passa a “Natasha”.
    La traccia successiva è una delle sorprese di questa sessione. “Bognor Regis” era uno di quei brani di Zappa che i superfan hanno cercato di rintracciare per anni. Un tempo era previsto come lato B, ma non è mai stato pubblicato neanche come bootleg. Qui è presentato per intero. Un blues guidato dal pianoforte di Underwood e dal violino bruciante di Harris, è una jam in studio con alcune gustose esecuzioni di Harris e Zappa, che si costruiscono l’uno con l’altro.
    Il disco due si chiude con un passaggio a “Willie the Pimp”. Spogliata, è una canzone piuttosto semplice costruita attorno a un riff ripetitivo e altalenante di violino e chitarra. La band gira intorno a questo tema per qualche minuto prima che Zappa intervenga con un assolo esplosivo. Zappa suona una grossa chitarra ritmica.
    Il terzo disco si apre con diverse riprese di “Transition”, un blues lento, che Zappa pubblicò come “Twenty Small Cigars”. “Lil Clanton Shuffle” è un altro blues costruito attorno al violino di Harris.
    La cover di “Directly From My Heart to You è un oscuro lato di Little Richard. Zappa ha richiamato alcuni dei Mothers per questo disco: il tastierista Don Preston, il bassista Roy Estrada e il batterista Jimmy Carl Black.
    “Another Waltz” è un interessante estratto delle sessions. Sembra una jam in studio – a volte ricorda “King Kong”.
    Il quarto disco include “Son of Mr Green Genes”, una versione accelerata di una vecchia canzone dei Mothers e “Big Legs”, una lunga jam in studio che Zappa avrebbe modificato e ribattezzato “The Gumbo Variations”.
    “Piano Music” del primo disco riappare qui con sovraincisioni di Zappa e Underwood.

    Quando Hot Rats uscì nell’ottobre del 1969, mostrò un nuovo lato della musica di Zappa. Non si trattava di prendere in giro le tendenze o di mescolare i generi in un frullatore. Mette in risalto le sue composizioni e la sua abilità sia nello scrivere canzoni memorabili che come guitar hero. I lunghi assoli di chitarra lo hanno visto emergere come qualcosa di più del semplice leader trasandato dei Mothers of Invention, mentre i musicisti di cui si circondava – dai turnisti ai pesi massimi come Jean-Luc Ponty – sottolineavano le sue ambizioni di musicista.
    Ma se paragonato al materiale contenuto in questa scatola, mostra anche Zappa come produttore. Si avvicinava alle canzoni come un pittore, lavorando prima sui contorni e poi usando le sovraincisioni per riempire gli spazi e aggiungere colore. Allo stesso tempo, il modo in cui girava il nastro e cercava di catturare momenti di spontaneità è quasi un approccio da regista: prendeva lunghe jam e passaggi strumentali e poi li montava e li riorganizzava strettamente in un pezzo. “Big Legs” è passato da 32 minuti larghi a 17 stretti; “Clanton” da oltre 12 minuti fino a circa cinque.
    In un certo senso, Zappa era più creativo alla fine degli anni ’60 di quanto lo sarebbe mai stato in seguito. Aveva molto da dimostrare con questo disco e, pur avendo a disposizione pochi giorni per realizzarlo, il mix di canzoni forti, musicalità rigorosa e attenta post produzione ha dato vita a uno dei suoi dischi migliori e più accessibili.
    (estratto da un lungo articolo pubblicato su Aquarium Drunkard, 7 febbraio 2023)