Frank Zappa's mustache - Music is the Best

Tag: America

  • FZ: “mi sembra che l’Europa sia un po’ malata…

    Frank Zappa sull'Europa

    “Non ho intenzione di venire in Europa. Di certo non con una rock band.”

    Beh, non puoi farci questo!!! Se non con una rock band, allora con chi?

    “Forse con un’orchestra sinfonica. Mi sembra che l’Europa sia un po’ malata. La gente vuole solo vedere le teste blu sul palco e poche persone capiscono la musica vera di questi tempi. Che Europa! Ad esempio, ho incontrato un nuovo organizzazione in Germania. Il loro slogan è “Ausländer raus” /stranieri fuori. È incomprensibile per me, dopotutto, la cultura di ogni nazione è arricchita dall’afflusso di stranieri e naturalmente lo stato che resiste a questo afflusso degenera. Qui non lo so. In America siamo tutti stranieri.”

    Quindi pensi che il Nuovo Mondo sia migliore e più ricco di possibilità dell’Europa?

    “Sì.”

    (Paternoster n. 2 – 1983 Cecoslovacchia)

  • Frank Zappa, Amnerika (3 versions): his thoughts on America

    Frank Zappa, Amnerika (3 versions): his thoughts on America

    Amnerika (Thing-Fish) – Amnerika (Civilization Phaze III, 1994) – Amnerika vocal version (Frank Zappa For President, 2016)

    Inizialmente, Amnerika era meno elaborata: la prima volta, è stata registrata per Thing-Fish. In seguito, con l’uso del Synclavier, ha portato l’hoquetus al suo estremo assurdo. L’hoquetus è una tecnica compositiva d’uso comune durante il periodo barocco secondo cui un fraseggio è segmentato in modo tale che due o più strumenti suonino segmenti alternati, ognuno ripartendo da dove ha finito l’altro.
    Frank Zappa ha preso l’arrangiamento classico (melodia e accompagnamento) di Amnerika e ne ha distribuito ogni nota ad uno strumento diverso. Il risultato, come si può ascoltare su Civilization Phase III, è impressionante. Abbastanza facile per un computer, ma estremamente difficile per 24 musicisti in carne e ossa, ognuno dei quali deve piazzare le proprie note isolate a intervalli in apparenza casuali facendo in modo che il tutto armonizzi ritmicamente. Essendo le esecuzioni per i concerti di The Yellow Shark ancora un po’ incerte, questo brano è stato escluso dall’album. In seguito, l’Ensemble Modern è riuscita ad eseguire regolarmente Amnerika in modo legato e impeccabile. Bastava solo avere tempo a sufficienza per esercitarsi.
    Il termine Amnerika è composto da Amnesia e America. Il testo della versione vocale ne spiega il significato: “Ciò che non può essere risolto con un favore o una tangente dovrebbe essere morto o dimenticato: non deve sopravvivere!”. Il testo cita i nativi in rivolta, i nativi americani, i terribili creativi che “ci fanno ricordare e ci causano un tale dolore!”. Gli americani si sbarazzano dei sensi di colpa con la ‘santa malattia’ che dà sollievo, la Bibbia che toglie ogni responsabilità.

    Frank Zappa, con la sua visione profondamente autentica del mondo, ha definito ‘insignificante’ la cultura americana rispetto a quella di Paesi con proprie tradizioni millenarie. Pensando all’identità culturale americana ha semplicemente detto: “Non significhiamo nulla” e “siamo così dannatamente stupidi”.
    Nel 1976, in occasione del bicentenario della Dichiarazione di Indipendenza (200 Years Old), Frank ha considerato che, in 200 anni, l’America ha raggiunto un bel risultato in termini di corruzione.
    “Considera ciò che è stato realizzato: abbiamo rubato agli indiani, abbiamo soggiogato razza dopo razza nel nome di Dio senza contare l’immortale simbolo del dollaro, l’industria del controllo della personalità, chiesa, giornali e Tv. Un meccanismo progettato per guidare i pensieri e le azioni di un gran numero di persone, equamente divise tra produzione e consumo”.
    Zappa ha anche dichiarato che “un Paese che non sostiene la propria cultura, non investe in essa e non la mantiene attiva, forse non dovrebbe esistere”.

    “L’America non ha cultura. La società americana in tutta la sua magnificenza meccanizzata fa tutto il possibile per uccidere i sognatori”.
    I sognatori sono pericolosi, causano confusione, fermento, a volte felicità. Osano fare il Grande Sogno Americano abbinando l’ingegno con il sistema. Sfidano la Suprema Autorità, la sua Mediocrità Universale… tutto perché sono sognatori.
    Zappa continua a sognare: “Continuerò a comporre e a lavorare al film, poi passerò ad altro”.
    (The Sun Magazine, 3 maggio 1970)

    “Non c’è mai stata una cultura negli Stati Uniti, quindi non può esserci controcultura. Non sono controculturale, a me interessa la cultura che il mio Paese non ha”. (Popular 1, aprile 1979)

    “Non puoi amare l’America, non puoi conoscerla, non puoi parlare di lei, non puoi esaltarla o giudicarla male perché non la vivi. Tu non sai cosa sono un paio di jeans anche se li porti, non sai cosa è la televisione e nemmeno cos’è un hamburger”.
    “Sono completamente devoto al mio ideale estetico. Il concetto americano di gioventù presume che tutti i ribelli tornino prima o poi all’ovile, rientrino nel gregge. Ma noi, non ci possono ignorare. Anche se le idee che stanno dietro alla nostra musica non piacciono, la si deve ascoltare perché è dappertutto”.
    (Frank Zappa, Popster, aprile 1978)

    “Finché uno non percepisce il proprio ambiente, non se ne preoccupa, e non fa niente per cambiarlo; questo è qualcosa che va fatto prima che l’America saccheggi il mondo e poi ci cachi sopra”.
    (Frank Zappa, intervista radiofonica alla BBC)

    “Qui non esiste un ministero della Cultura. Sai perché? Non c’è cultura. Ci sono due parole, in particolare, che qui non si possono usare da nessuna parte: cultura e intellettuale. Se parli di sostegno alla cosiddetta cultura, la destra è subito alle tue spalle”.
    (“Talking with Frank” by Fabio Massari, Los Angeles/Sao Paulo, 1991)

    “Molto di ciò che facciamo è progettato per infastidire le persone, al punto da mettere in discussione la società in cui vivono. Deve succedere qualcosa prima che l’America faccia ammalare il mondo intero”.
    (Frank Zappa)