Frank Zappa's mustache - Music is the Best

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  • Uno dei più celebri bootleg di FZ & Mothers, mai datato dagli zappologi

    Frank Zappa

    Electric Aunt Jemina è uno dei più celebri bootleg dei Mothers. Non è mai stato datato dagli zappologi ma si può identificare in una ripresa radiofonica del concerto tenuto il 28 settembre 1968 alla Grugahalle di Essen nel corso del Festival internazionale della canzone Songtage.

    Qui venne eseguita Plastic People sulla misura del suo archetipo Louie Louie come il gruppo usava in quel periodo.

    A Essen, però, poco dopo la fine della parte cantata, la chitarra e il clarinetto basso sovrappongono sulla base frammenti di Octandre di Varése.

    Electric Aunt Jemina di Frank Zappa

    I fiati vi stendono un altro strato eseguendo King Kong e a sua volta la chitarra vi spalma il tema American Drinks, mentre una delle due batterie attacca l’ostinato ritmico in 5/8. Basso tamburello e l’altra batteria continuano a marcare il 4/4 di Louie Louie. A questo punto, esplode un putiferio che subito sparisce per lasciare il posto a un classico del surf strumentale, Wipe Out dei Surfaris, la cui prima versione era stata registrata fra il ‘62 e il ’63 nello studio di Zappa e Paul Buff a Cucamonga.

    Una straordinaria sequenza di continuità concettuale. Zappa non ha mai riconosciuto il gap (tipico della storia della musica) tra forma e contenuto.

    (Tratto da libro “Frank Zappa Domani” di Gianfranco Salvatore)

  • Frank Zappa, Piquantique (Soliden, Stockholm, Sweden, 21/08/1973) bootleg Beat The Boots! #8

    Frank Zappa, Piquantique (Soliden, Stockholm, Sweden, 21/08/1973) bootleg Beat The Boots! #8

    Live a Soliden, Skansen, Stoccolma, Svezia (21 agosto 1973) CD bootleg pubblicato nel 1991 (Beat The Boots! #8)

    Tracklist
    Kung fu
    Redunzl
    Dupree’s Paradise
    T’Mershi Duween
    Father O’blivion

    Band
    Frank Zappa / chitarra, voce
    Jean-Luc Ponty / violino
    George Duke / tastiere
    Ian Underwood / fiati, sintetizzatore
    Ruth Underwood / percussioni
    Bruce Fowler / trombone
    Tom Fowler / basso
    Ralph Humphrey / batteria

    L’album Piqantique fu pubblicato per la prima volta come bootleg non autorizzato. Per contrastare la pirateria, Frank Zappa lo ripubblicò inserendolo tra le uscite ufficiali nella serie “Beat the Boots”. Nel suo tentativo di dare una bella lezione al mercato musicale illegale, non effettuò alcuna pulizia estetica.

    https://www.youtube.com/watch?v=cr5XEVF-XsM&t=2702s

    La registrazione (in mono) è trascritta da uno show televisivo/radiofonico svedese (Skansen, Stoccolma). Tutti i brani sono strumentali ad eccezione di alcuni commenti di FZ al pubblico.
    Questo concerto storico è incluso nella collezione della biblioteca musicale di Tikkurila in Finlandia.
    L’orchestra di 8 elementi (incluso Jean-Luc Ponty) crea un enorme muro di fusion jazz rock, caotico e divertente. Molto buona la versione di Redunzl (RDNZL).
    Dupree’s Paradise è più lunga di 11 minuti, Father O’Blivion dura 21 minuti. In realtà, quest’ultimo brano è un mix dell’arrangiamento musicale di Big Swifty usato in The Adventures of Greggary Peccary e The Be-Bop Tango.
    T’Mershi Duween è un brano registrato nello stesso periodo ma in un’altra occasione, probabilmente al Roxy di Los Angeles (dicembre 1973) ad un volume più basso rispetto al resto della registrazione.
    La qualità del suono è al di sotto della media ma l’esecuzione di una delle migliori e più talentuose band di Zappa merita l’ascolto.

    Il concerto completo (Opopoppa ’73) lo trovate qui

    https://www.youtube.com/watch?v=zF7FmK2ti68&t=3009s

  • Frank Zappa & Music Piracy: Bootleg Challenge – Beat The Boots, review

    Frank Zappa & Music Piracy: Bootleg Challenge – Beat The Boots, review

    Full album As An Am + video intervista

    Il catalogo di Zappa – come da lui stesso dichiarato a Pulse! in un’intervista del 1988 – è stato uno dei più piratati e contrabbandati che siano mai stati immessi sul mercato.
    Dopo Dylan, Zappa è stato l’artista più danneggiato dal fenomeno dei bootleg. Nel 1991, con un’iniziativa senza precedenti, decise di sferrare un attacco letale ai pirati scendendo sul loro stesso terreno: in collaborazione con la Rhino venne creato un marchio ad hoc – Foo EEE – per riversare su CD e “condonare” 15 celebri album selezionati dall’esecrabile catalogo parallelo.
    Con la pubblicazione di Beat the Boots, Zappa si riappropriò della musica registrata e pubblicata nei bootleg in modo che future pubblicazioni illegali dei titoli contenuti in questo boxset potessero essere perseguibili legalmente con maggiore facilità. Il cofanetto, pubblicato dalla Rhino Entertainment nel 1991, contiene 7 LP e un doppio LP, registrazioni provenienti da concerti tenuti tra il 1967 e il 1982 in precedenza pubblicate illegalmente come bootleg da contrabbandieri. Nel 1992 fu pubblicato Beat the Boots II.
    Con questa operazione Zappa ha voluto combattere la pirateria musicale tentando di recuperare le royalties editoriali che gli spettavano di diritto.
    “In 25 anni ho pubblicato 52 album. In quel periodo sono usciti 400 bootleg (otto volte di più), materiale spazzatura con il mio nome sopra. Mi sono guadagnato da vivere abbastanza bene con quei 52 LP, ma avrei potuto guadagnare otto volte di più ed avrei potuto investire otto volte di più in progetti” ha dichiarato Zappa.
    Chiunque abbia un forte interesse per la carriera di Zappa troverà più di qualche gemma nelle circa 90 canzoni assemblate in questo cofanetto. C’è di tutto, da un concerto dei Mothers Of Invention del 1967 in Svezia a uno spettacolo dell’era Barking Pumpkin al New York Palladium nel 1981.
    Ci sono molte “hit” (“Concentration Moon”, “Camarillo Brillo”, “Dancin’ Fool”, “Bobby Brown”, “Cosmik Debris”) oltre ad oscure tracce cariche di chitarra i cui titoli precisi probabilmente restano dubbi anche a Zappa. Frank ha registrato le canzoni direttamente da vinili bootleg e le ha ‘rielaborate in fabbrica’: la qualità non è il massimo ma decisamente ascoltabile. È per i collezionisti di Zappa, che amano possedere ampi cataloghi.
    (Music Express, gennaio 1992)

    Il cofanetto Beat the Boots contiene:
    1) As An Am (1991)
    2) The Ark (Boston,8 luglio 1969)
    3) Freaks & Mother*#@%! (Fillmore East di New York, 13 novembre 1970)
    4) Unmitigated Audacity (University of Notre Dame, Indiana, 12 maggio 1974)
    5) Anyway the Wind Blows (Nouvel Hippodrome di Parigi, 24 febbraio 1979)
    6) Tis the Season to Be Jelly (Konserthuset di Stoccolma, 30 settembre 1967)
    7) Saarbrücken 1978 (Ludwigsparlstadion di Saarbrucken, 13 settembre 1978)
    8) Piquantique (Skansen di Stoccolma, 21 agosto 1973)

    “Il mercato dei miei vecchi dischi è immenso, tanto che a Milano c’è un tizio – probabilmente collegato alla mafia – che ha preso copie dei primi album, fotografato di nuovo le copertine piratando completamente i dischi, per poi venderli dal retro di un’auto o nei negozi. Mi sono procurato alcuni di questi bootleg. C’è un mercato per queste cose ed un collezionismo per le copie originali di quei dischi: Freak Out veniva venduto a 75 dollari. Quindi, ho deciso che avrei riconfezionato gli album facendoli suonare al meglio, visto che le persone vogliono comprarli”. (Frank Zappa, Musician, ottobre 1986)

    “C’è un bootleg di 200 Motels ma non è l’album della colonna sonora del film, è un’esibizione che abbiamo fatto dal vivo con la Los Angeles Philharmonic. Abbiamo fatto alcuni tentativi per fermarlo, ma è molto difficile a causa del modo in cui la legge è strutturata negli Stati Uniti. L’album è stato pubblicizzato su Los Angeles Free Press tramite un numero di box. Abbiamo assunto un detective per andare a vedere cosa si potesse trovare sul box e per cercare di accertare chi avesse effettivamente prodotto il disco. Abbiamo alcune informazioni ma cosa puoi fare? Le leggi negli Stati Uniti non fanno molto per proteggere l’artista sotto ogni aspetto”.
    (Frank Zappa, Cream, gennaio 1972)

    “Nessun artista ha fatto quello che ho fatto io. Nessuno ha preso per la gola i contrabbandieri. Nessuno ha usato la registrazione contrabbandata, con la custodia del contrabbandiere e con il prezzo più basso. È solo un altro disco ufficiale fatto da opportunisti”.
    (“Talking with Frank” by Fabio Massari, Los Angeles/Sao Paulo, 1991)