Frank stringe la mano al dottor Erhard Busek (3 febbraio 1978, Vienna).
“Ricordo un locale storico di Vienna chiamato Havelka. È una caffetteria che esiste dai tempi di Schubert, immagino: l’intrattenimento principale sono i giornali su un bastoncino e un po’ di musica classica in sottofondo. Questo posto è così bizzarro perché non c’è molta conversazione, solo persone che leggono i giornali su un bastoncino. È di proprietà di un’anziana signora di nome Mrs. Havelka che lo gestisce dalla nascita, credo, e le pareti sono ricoperte di cose di famosi compositori e autori che hanno pagato il conto scrivendo “valuta grafica”. A quanto pare Wagner ha soggiornato all’Hotel Imperial una volta e, per pagare il conto, ha consegnato alcune pagine tratte da Parsifal che sono ancora sulla parete del bar.
Il ragazzo che è stato il promotore del primo concerto dei Mothers Of Invention a Vienna era Joachim Lieben – altrimenti noto come Joey Love, il ragazzo con l’abbronzatura perpetua. Joey non era solo l’unico promotore del rock and roll in città, era anche nel consiglio di amministrazione della Universal Editions. Nei negozi di musica a Vienna ci sono spartiti in vetrina, andavo fuori di testa! Puoi camminare per strada e all’improvviso ecco un negozietto con gli spartiti di Webern in vetrina”.
Fai una distinzione fra il tuo lavoro strumentale ‘serio’ e le tue attività più pop?
“No. Per come la vedo io, è la stessa cosa. In entrambi i casi, faccio musica secondo il mio gusto. Tutto nella musica è fatto della stessa materia: le dodici note cromatiche della scala. È ugualmente serio o ugualmente stupido, a seconda di come lo vuoi guardare. Oppure è ugualmente inutile, ma è tutta la stessa roba. Mi piace scrivere qualcosa di molto semplice e confrontarlo con qualcosa di tecnicamente difficile da eseguire perché si completano a vicenda. La musica seria è ancora più seria in contrasto con “Louie, Louie”.
Ma, di solito, ai compositori piace stare alla larga da “Louie, Louie”, lasciarlo fare a qualcun altro.
“Il motivo è semplice: il compositore come lo si intende oggi deve il culo ad un’università. Per mantenere il proprio incarico, deve dare questa illusione di assoluta serietà perché le persone che gestiscono le università non hanno il minimo senso dell’umorismo.
Ci sono troppi comitati coinvolti e pochissime persone disposte a mettersi in gioco. I comitati detestano la sostanza. Faranno tutto il possibile per eliminare la sostanza da qualunque cosa stiano facendo i compositori. Nel momento in cui devi prendere una decisione appetibile per un intero gruppo di persone, esistono solo baci in culo e politica che non hanno nulla a che fare con la musica. Dovresti avere l’opportunità di essere un uomo selvaggio e di fare ciò che vuoi, ciò che senti. La sperimentazione è necessaria: se non sperimenti, con cosa dovresti lavorare? Le stesse vecchie cose che hai già? La società è veramente ignorante se soffoca il lavoro di persone disposte a rischiare.
In una società industriale, il valore di un compositore è nullo a meno che non scriva jingles o colonne sonore. Dov’è l’uso della cosiddetta musica d’arte in una società industriale? Chi ne ha bisogno, soprattutto se è dissonante o, quando contiene testi, tratta di argomenti che potrebbero angosciare un repubblicano?
Molte persone si arrendono, non solo per questioni di sopravvivenza ma perché la maggior parte delle persone è gregaria. A loro piace avere amici, fare parte di un ambiente sociale… il senso di appartenenza. Quando qualcuno dice: “Ti odiamo perché fai queste cose”, l’80-90% delle persone smetterà di farlo solo per avere degli amici.
Sono stato invitato ad essere il relatore principale all’American Society of University Composers della Ohio State University e ho raccolto alcune informazioni. Qualcuno ha ascoltato una conversazione su certe persone della Froom Foundation. Si è diffusa la voce che Froom finanziava solo i minimalisti. La voce si è diffusa a macchia d’olio e tutti hanno uno scimpanzé e un echoplex. È così che va il mondo. Vuoi una borsa di studio? Eccola. Questa è l’arte. Devi fare questa arte”.
Zappa sarà relatore principale alla 19a conferenza annuale del festival dell’American Society of University Composers, che si terrà questa settimana presso la Ohio State University School of Music. Ha ammesso di trovare ‘assurda’ l’idea di parlare davanti a compositori universitari. Ciononostante, lo farà.
“Non si dovrebbe insegnare ai compositori. L’idea di comporre è un po’ come le canzoni d’amore diffuse alla radio: crea un mucchio di sogni che non possono essere realizzati.
È lo stesso con la musica. Il pubblico non vuole che la gente scriva musica classica. Devi sempre chiedere l’elemosina per farla eseguire. La questione è che tutta la vera musica è già stata scritta. Ricordi quando hanno quasi chiuso l’ufficio brevetti perché pensavano che tutto fosse già stato inventato? Ebbene, l’ufficio brevetti sulla musica negli Stati Uniti è chiuso. Scrivere musica è una perdita di tempo… Gropius una volta disse: “Nessuno dovrebbe temere la monotonia”. Oggi in America stiamo rapidamente raggiungendo l’ideale di Gropius”.