xenocronia realizzata da Roxa con musiche di Frank Zappa
In copertina un dipinto di Michael Wardle
FAIR USE
https://www.youtube.com/playlist?list=PLNIorVgbZlD1eJlE31TCypMf1eLhjcfBc
https://www.youtube.com/playlist?list=PLNIorVgbZlD3JTM39Rx93zM66ZLZS4gCu
L’opera di Zappa era concepita come hoover, un’aspirapolvere che risucchia tutti i relitti e i detriti della “civiltà” prodotta in serie assemblando da tutto questo una gigantesca “scultura spazzatura” (come disse Zappa a Gary Steel nel 1990).
Frank Zappa ha distrutto l’idea di ascolto della musica come ‘educazione’ sostituendola con ascolto di musica come ‘esperienza’.
(tratto da “Frank Zappa’s Legacy: Just Another Hoover?” by Ben Watson, articolo pubblicato su Circuit v14 n3 2004)
Torno ad esplorare la mappa interattiva tracciata da Cameron Piko con i vari collegamenti di brani contenuti in 63 album di Zappa che vanno dal 1966 al 1996. Le ‘connections’ tra le varie canzoni seguono la Conceptual Continuity (CC) teorizzata ed applicata da Frank Zappa nel corso di tutta la sua carriera.
I collegamenti relativi a Cosmik Debris suggeriti dall’enorme lavoro di Cameron Piko sono:
– Is that a real poncho? (estratto da Camarillo Brillo)
– Apostrophe (‘)
– Cosmik Debris (TBBYNHIYL)
– Cosmik Debris (YCDTOSA vol 3)
– The Grand Wazoo.
“Quello è un vero poncho? Voglio dire, un poncho messicano o un poncho Sears? Uhmmmmm… non scherzare…” (da Camarillo Brillo)
“E’ un vero poncho o un poncho di Seattle? Chi può dirlo?” (da Cosmik Debris)
Non c’era niente che la sua scatola non potesse fare con l’olio di Afro-dytee e la polvere del Grand Wazoo (da Cosmik Debris)
Esiste una versione di The Grand Wazoo che presenta un testo: fa parte dell’album The Lost Episodes (1996, Zappa Family Trust – su licenza esclusiva di UMG). Questa versione è, probabilmente, uno degli ultimi esempi dell’uso della xenocronia da parte di Frank Zappa. La musica è del 1992, mentre la voce è del 1969. In pratica, è un brano solista di Frank che utilizza un campione di Beefheart.
Di seguito, il testo:
“Potresti pensare che il mio cappello sia buffo, ma non lo è. Sono il Grand Wazoo, custode della pergamena mistica e del rotolo di pergamena della loggia. Sono un veterano. Ogni giorno durante la pausa caffè al negozio di ferramenta dico a Fred cosa aspettarsi perché facciamo scherzi durante l’iniziazione. Sono il Grand Wazoo dal negozio di ferramenta. Vaffanculo se non ti piace il mio cappello”. (Frank Zappa, The Grand Wazoo)
https://www.youtube.com/watch?v=xSIZUq-cjTA
Cosmik Debris punta il dito su guru, profeti e ciarlatani, tutti coloro che commercializzano e vendono ‘saggezza cosmica’ come The Mistery Man. I trucchi dell’Uomo Misterioso per ingannare il prossimo sono simili a quelli della Magic Mama in “Camarillo Brillo”: lui ha una ciotola di cristallo e “la polvere del Grand Wazoo”, mentre lei ha un amuleto e “governa” the Toads of the Short Forest”. Le due canzoni sono legate anche dalla presenza in entrambe della frase “Now is that a real poncho or is that a Sears poncho?”
Il titolo Cosmik Debris rappresenta gli aspetti vuoti e superficiali della nostra vita, simboleggia i detriti che si accumulano quando ci concentriamo più sulle apparenze piuttosto che sulla crescita interiore. Frank Zappa dedica questo brano ai sedicenti guru spirituali ed alle loro pratiche ingannevoli, a coloro che affermano di possedere capacità soprannaturali e promettono l’illuminazione in cambio di denaro.
E’ la sindrome del GURU…
https://www.youtube.com/watch?v=4NL5xyaFQWQ&t=2s
Nel brano Apostrophe (!) un uomo conversa con il suo cane. Il cane chiede all’uomo qual è la sua continuità concettuale. E cos’è un apostrofo? Un apostrofo è un simbolo. È un’idea. Si dice che il nocciolo del “biscotto”, ovvero la realtà stessa, è rappresentato più accuratamente da un simbolo come un “apostrofo”. Il che significa… le parole sono limitate, il linguaggio è limitato… le idee e i concetti sono illimitati… L’apostrofo rappresenta qualcosa di non chiaramente definito. Se trovi un apostrofo all’interno di una parola, sai che si tratta di un “simbolo per unire due parole insieme” e questo ha abbastanza senso. Ma un apostrofo tracciato a caso, da solo, fuori contesto su una pagina cosa significa? È un simbolo vago che può significare qualsiasi cosa… L’apostrofo da solo va oltre la logica. Significa comunque QUALCOSA, ma senza contesto, è impossibile da definire. Soltanto all’interno del CONTESTO del linguaggio lo scopo dell’apostrofo può essere compreso e decodificato. Il modo in cui osserviamo le cose e impariamo la realtà è osservando il contesto. La comprensione di ogni cosa si basa sul contesto in cui viene osservata. Un apostrofo ha bisogno di un contesto per essere compreso ma non ha bisogno di un contesto per ESISTERE. Lo stesso vale per la realtà. (Dweezil Zappa)