Frank Zappa, Yo’ Mama, Vorst National, Bruxelles, Belgio, 26 febbraio 1978
Colonia, metà febbraio 1978. In mezzo al pubblico, durante il concerto di Frank Zappa è presente Brian Eno venuto apposta per valutare Adrian Belew chitarrista della band di Frank.
Dopo il concerto, Eno chiama David Bowie per segnalargli le doti del chitarrista e la sua presenza a Berlino il giorno seguente.
Al concerto di Berlino, durante uno dei lunghi assoli di Zappa, Belew e parte della band vanno a riposarsi per qualche minuto dietro le quinte. Ad attenderlo davanti al mixer ci sono Iggy Pop e David Bowie che propone a Belew di far parte della sua band: lo invita a cena dopo il concerto per parlarne.
L’incontro viene pianificato come nei film di spionaggio (siamo a Berlino Ovest) da Coco Schwab, assistente di Bowie.
Finito il concerto, Belew esce in gran segreto dall’hotel dove lo aspetta una limousine nera al cui interno trova Coco e Bowie. Mentre si dirigono verso il ristorante preferito di Bowie, discutono di “The Isolar Tour II” (la serie di concerti imperniata su Low ed Heroes). Quando arrivano al ristorante, casualmente seduto al tavolo di fronte all’entrata c’è Frank Zappa con il resto della band.
Nell’imbarazzo generale Adrian, David e Coco siedono allo stesso tavolo. Bowie, cerca di attaccare bottone con Frank (abbastanza irritato):
David Bowie: “Che gran bel chitarrista che hai qui, Frank!” (riferendosi a Belew)
Frank Zappa: “Fottiti, Capitano Tom” (degrada Bowie da Maggiore, Major Tom, a Capitano alludendo alla canzone di Bowie “Space Oddity” dove il comandante della missione era il maggiore Tom).
Bowie: “Dai Frank, sicuramente possiamo essere più gentiluomini di così, no?”
Zappa: “Fottiti, Capitano Tom”
Bowie: “Non hai veramente nient’altro da dire?”
Zappa: “Fottiti, Capitano Tom”
A quel punto, Belew, Coco e David si alzano e se ne vanno.
Bowie pare abbia commentato “Penso che sia andata piuttosto bene!” confermando che l’humour inglese è realtà, non fantasia.
Zappa apparentemente accetta le spiegazioni di Belew fino alla sera del 26 febbraio quando, durante l’esecuzione di Yo Mama, sostituisce le parole “Yo Mama” con “Your David” sbeffeggiando Belew che, alla fine, accetta di collaborare con Bowie contribuendo anche alla registrazione di Lodger.
Zappa lo rimpiazzerà con Warren Cuccurullo.
In questo video Zappa sbeffeggia Belew. Non è normale sentire Zappa che offende pubblicamente un suo musicista e questo forse dimostra quanto Zappa avesse mal digerito l’intervento a gamba tesa del Duca Bianco atto a strappare Belew dalla sua line up. Un gesto scorretto perché studiato e messo in atto durante un tour, reso ancora più insopportabile dalla convinta adesione di Belew (su cui forse Zappa aveva puntato molto)
“Maybe you should stay with your David,
He can do your laundry and cook for you,
Maybe you should stay with your David,
You’re really kind of stupid and ugly too”.
Il chitarrista/cantante Adrian Belew è stato scoperto da Frank Zappa in un locale di Nashville dove suonava con una cover band.
Belew ha fatto parte della band di Zappa dal settembre 1977 al marzo 1978. Ha partecipato alla registrazione dell’album Sheik Yerbouti ed al film Baby Snakes (ripresa integrale del concerto del 31 ottobre 1977 al Palladium di New York).
Lasciò il gruppo di Zappa per entrare nella band di David Bowie con cui realizzò l’album Lodger e il doppio live Stage. In seguito, si unì ai Talking Heads e ai King Crimson.
Come Frank Zappa ha influenzato il miglior assolo di chitarra di David Bowie
David Bowie aveva un occhio attento al funzionamento di Zappa, in particolare quando si trattava di assoli di chitarra.
“Freak out… far out…” è l’epiteto che Bowie usa per dare inizio all’assolo: quattro parole che potrebbero essere usate per definire l’intero catalogo di Zappa.
Bowie si è ispirato ad una tecnica di Zappa: “Disegnerei su carta con un pastello o un pennarello la forma di un assolo. Quello in “Moonage Daydream”, ad esempio, è iniziato come una linea piatta che ha preso la forma di un grosso megafono e si è conclusa con spruzzi di linee dissociate e spezzate”.
Bowie continua: “Ho letto da qualche parte che Frank Zappa usava disegnare simboli per spiegare ai suoi musicisti come voleva che suonasse la forma di una composizione. Mick Ronson potrebbe prendere qualcosa del genere e suonarlo maledettamente bene, portarlo in vita”.
Con quella tecnica di ‘stenografia’, Bowie è riuscito a trasmettere qualcosa in cui Zappa era così abile con i suoi stessi musicisti: è riuscito a creare un suono che sfidava la complessità musicologica come se le note venissero estratte dall’etere attraverso un magnete sonoro. (faroutmagazine)