Frank Zappa's mustache - Music is the Best

Tag: Edgar Varèse

  • Frank Zappa & Edgar Varèse – Decima parte (l’album inedito “The Rage and the Fury”)

    Hyperprism, Octandre, Intégrales, Density 21.5, Ionisation, Désert e Poème électronique (samples di 30 secondi ciascuno)

    Ionisation diretto da Frank Zappa (tratto dall’album mai pubblicato “The Rage and the Fury”)

    Prima di ‘partire per il suo ultimo tour’, Frank Zappa realizzò il suo ultimo progetto: “Varèse: The Rage and the Fury”. Nel luglio 1993, presso il Warner Bros Soundstage di Burbank (California), in 10 giorni registrò diversi brani di Edgar Varèse con l’Ensemble Modern sotto la direzione di Peter Eotvos: Hyperprism, Octandre, Intégrales, Density 21.5, Ionisation, Désert e una versione rimasterizzata di Poème électronique.

    I brani furono registrati sul multitraccia digitale Sony 3324 utilizzando cavi audio personalizzati e preamplificatori microfonici interamente valvolari. Un mix insolito.

    Durante la registrazione di Ionisation Zappa e Eotvos ricevettero la visita di Nicolas Slonimsky che diresse la prima del brano alla Carnegie Hall il 6 marzo 1933. Come ha raccontato Peter Eotvos, “Slonimsky, che all’epoca aveva 99 anni, diresse il brano, seguito subito dopo da Frank Zappa. Una scena d’addio profondamente toccante. Nell’autunno 1993, Zappa riuscì a mixare magistralmente i nastri. Una registrazione unica, inestimabile”.

    “The Rage and the Fury”, prodotto da Zappa, ad oggi rimane un album inedito e non è stata ancora fissata una data di uscita nonostante sia stata annunciata nel corso degli anni, a partire dal 1997, dalla Zappa Family Trust.

    Perché non è ancora stato pubblicato? Forse problemi legali con gli eredi di Varèse o con persone che detenevano i diritti sulla sua musica? Assolutamente no.

    “L’album di Varèse è in sospeso per un motivo ben preciso – dichiarò Gail Zappa nel dicembre 2006 – Abbiamo documentato tre sessioni di registrazione con una troupe cinematografica, che è poi scappata con la pellicola e le cassette”.

    Le sessioni furono filmate da Dolezal. In un’intervista, Gail Zappa affermò di aver intentato un’azione legale contro chi aveva effettuato le riprese per impossessarsi dei nastri originali. Quella persona si rifiutò di consegnare i nastri a Gail. Lei non fece mai il nome, ma questa persona non poteva che essere Dolezal, il quale aveva intenzione di pubblicare un film FZ-Varèse di cui, però, si persero le tracce.

    “Il più delle volte, Frank non aveva la partitura davanti a sé, ma conosceva ogni nota dei brani, era incredibile. Dimostrava una conoscenza estremamente approfondita della musica senza – questa è stata la mia impressione – aver davvero studiato le partiture” (Andreas Molich Zebhauser intervistato da Ben Watson, The Wire, febbraio 1996).

    “La musica di Edgar Varèse – in una versione d’impatto sorprendente suonata dall’Ensemble Modern diretto da Frank Zappa – proveniva da sei altoparlanti a parete, con un suono di una bellezza delirante” (Ben Watson, The Wire, febbraio 1994).

    Frank Zappa voleva un’esecuzione e una registrazione che suonassero come aveva sempre sognato. Riuscì a catturare la vera potenza e profondità delle opere di Edgar Varèse.

    “La musica di Varèse non ha mai ricevuto il riconoscimento che merita; credo sia perché non c’era la tecnologia necessaria per registrare le composizioni in modo adeguato” (FZ).

    “A Frank non importava se l’album fosse pubblicato o meno. Gli bastava ascoltarlo. Nessuna somma di denaro avrebbe potuto eguagliarlo” (Gail Zappa).

    L’album doveva essere l’omaggio più diretto di FZ al suo idolo, realizzato mentre era alle prese con le dolorose fasi successive della sua malattia terminale.

    Rip Rense, giornalista e amico di Zappa presente alla sessione che ha prodotto “Ionisation” e alcune improvvisazioni inedite di Zappa con l’Ensemble Modern, ha raccontato che Frank “aveva difficoltà a superare le sessioni. Il cancro si era diffuso alle sue ossa” ma l’idea di realizzare il progetto per Varese lo sosteneva. “Evitava gli antidolorifici perché voleva avere la mente libera. Ha fatto solo un’eccezione”.

    Il risultato è un album destinato a suscitare polemiche, perché Zappa ed Eotvos danno a Varese un’interpretazione diversa da quella di ogni altra registrazione varesina. L’umorismo ha sempre fatto parte del lessico musicale di Zappa, anche nei suoi pezzi più seri e sorprendentemente complessi, e lui lascia che la sua irriverenza si riversi su Varese. Si può sentire il tocco slapstick di Zappa nel modo in cui i tromboni oscillano comicamente all’inizio di “Hyperprism”, la repentinità di alcuni attacchi e rilasci in “Octandre” ed altri pezzi, le percussioni folli e il clarinetto e l’oboe impertinenti in “Integrales”. Zappa fonde la sua personalità unica con quella di Varese.

    Zappa voleva incidere il Varese completo? No – ha confermato Gail: “I suoi giorni erano contati e non riusciva a gestire i pezzi più complessi. Le restanti opere richiedono orchestre enormi e costose (“Ameriques”, “Arcana”), voci (“Offrandes”, “Ecuatorial”, l’incompiuto “Nocturnal”) o qualche strumento difficile da trovare come l’obsoleto elettronico ondes martenot.

  • Frank Zappa: “mia madre mi proibì di ascoltare Varèse in salone…

    Frank Zappa scopre Edgar Varèse

    «Mia madre ascoltava un 78 giri intitolato il piccolo calzolaio. Tolsi questo disco e muovendo con cura l’interruttore della velocità sul 33 giri (non era mai stato usato prima) alzai il volume al massimo e misi la puntina tuttofare sul primo solco di Ionisation. Ho una simpatica madre cattolica a cui piacciono le gare di pattini a rotelle. Edgard Varèse non gli andava a genio e ancora adesso è così. Mi fu proibito di mettere un’altra volta quel disco nel salone.

    Per sentire l’album dovevo stare nella mia camera. Sedevo lì ogni notte e lo mettevo due o tre volte leggendo e rileggendo le note di copertina. Non le capivo per niente: non sapevo che cosa fosse un timbro, non avevo mai sentito la parola ‘polifonia’. Quella musica mi piaceva perché andava bene per me. E dovevo usare la forza per farla sentire a qualcuno che veniva a casa mia…”.

    Dunque la ‘musica che non piace a nessuno’. la musica ‘sgradevole’ comprende Varèse?

    (tratto da “Frank Zappa – Edgar Varèse: le affinità elettive” di Giaime Pintor, Muzak, Novembre 1973)

  • Frank Zappa: un debole per gigantesche strutture compositive

    Il disprezzo di Zappa per le distinzioni accettate tra arte “autentica” e “non autentica”, alta e bassa, così come altre gerarchie estetiche e generiche, è solo un aspetto del suo impegno per la via affermativa della musica contemporanea, che lo accosta ad altri artisti eccentrici come Charles Ives – tra i primi ad integrare elementi di musica “bassa” (inni gospel, jazz, fanfara) e musica classica/orchestrale – e il maestro di Zappa, Edgar Varèse, con cui condivide non solo l’interesse per il bruitismo (o rumorismo, l’arte dei rumori basata su musica e percussioni) ma anche un debole per gigantesche strutture compositive che superano lo standard della performance tradizionale (Varèse ha utilizzato 400 altoparlanti per eseguire il suo “Poème électronique” all’Esposizione Mondiale di Bruxelles del 1958).

    (dal libro “Frank Zappa, Captain Beefheart and the Secret History of Maximalism” di Michel Delville e Andrew Norris, 2005, Salt Publishing)

  • “The Rage and The Fury” in onore al Maestro Edgar Varèse

    Nel 1993, Frank Zappa ha registrato le sue ultime opere con il gruppo Ensemble Modern.

    Sette opere di Edgard Varèse, una delle maggiori influenze di Frank, sono state eseguite e registrate professionalmente per dare al compositore francese il riconoscimento che merita.

    Queste registrazioni, provvisoriamente chiamate “The Rage and The Fury”, rimangono inedite.

    Numerosi comunicati stampa dello Zappa Family Trust ne hanno programmato la pubblicazione e le date di rilascio in numerose occasioni, ma dopo quasi 30 anni non ne è venuto fuori nulla.

    Nel 1996, tuttavia, 6 delle 7 registrazioni (Hyperprism, Octandre, Integrales, Ionisation, Deserts, Density) sono state pubblicate come campioni, della durata compresa tra 15 e 30 secondi, sul sito ufficiale di Zappa nei formati .wav, .aiff e .au (i file .wav sono di qualità migliore).

    L’ammirazione di Frank Zappa per Edgar Varese si è estesa alla registrazione dell’inedito The Rage And The Fury: The Music Of Edgard Varèse con il tedesco Ensemble Modern.

    Ci sono piani per pubblicare The Rage And The Fury?

    È un album molto personale e brillante. A Frank non importava se fosse rilasciato o meno. È stato un progetto realizzato quando la vita di Frank è durata più a lungo di quanto chiunque avrebbe potuto prevedere. Non gli importava se qualcuno l’avesse sentito o no – e io provo lo stesso. Era sufficiente che Frank lo sentisse. Nessuna somma di denaro potrebbe eguagliarlo.

    (Gail Zappa)

    (Record Collector, maggio 2009)

  • FZ: “ogni volta che guardi uno spettacolo in televisione e c’è una scena spaventosa…

    “Ogni volta che guardi uno spettacolo in televisione e c’è una scena spaventosa, un accordo sostenuto, uno o due piccoli colpi di percussione in sottofondo, dovrai ricordare che il tizio che ha scritto quella colonna sonora per il film o colonna sonora per la TV non ci avrebbe mai pensato a meno che Varèse non l’avesse fatto per primo, perché le percussioni non erano usate in quel modo, e ha dimostrato che un piccolo colpo sui bastoni o un piccolo colpo sulla tempia contro un accordo teso raccontava così tanto di un certo argomento; nessuno aveva mai fatto niente del genere prima”. 

    (Down Beat, 21 novembre 1981)

  • Zappa e Varèse: la modifica elettronica del suono

    Zappa portò l’interesse di Varèse per gli strumenti elettrici un po’ più in là nel regno della modifica elettronica del suono. Ad esempio, alterava la frequenza dei suoni dei clarinetti per farli suonare come trombe o come nessuno strumento mai sentito prima.
    (The Chronicle, 20 ottobre 1975)

    Zappa ascoltava la musica di Edgar Varése in continuazione, soprattutto Ionisation. Perfino il titolo si rifaceva alla principale fissazione ‘seria’ del ragazzino: la chimica, alludendo a quel fenomeno, detto ‘ionizzazione’, che consiste nella dissociazione delle molecole delle sostanze solide quando entrano in soluzione in un liquido. Quella musica era un’entusiasmante proiezione del suo mondo interiore.

    (dal libro Frank Zappa Domani di Gianfranco Salvatore)

  • FZ: “quando riuscii a contattare Varèse, stava componendo ‘Deserts’

    FZ: “quando riuscii a contattare Varèse, stava componendo ‘Deserts’

    “A 15 anni decisi, per il mio compleanno, che avrei chiamato Edgar Varèse a New York. Sua moglie Louise mi disse che in quel momento lui si trovava a Bruxelles dove stava lavorando ad una composizione per l’Expo mondiale, Poème Electronique. A dire il vero non ricordo esattamente cosa gli dissi quando, due settimane dopo, lo trovai a casa. Forse cazzate del tipo “Mi piace davvero la tua musica”. Mi disse che stava lavorando ad una nuova composizione intitolata Deserts. Ebbi un brivido dal momento che Lancaster, il posto in cui vivevo io, in California, era nel deserto. Sai, se hai 15 anni e vivi nel deserto Mojave e scopri che il più grande compositore del mondo sta lavorando su un pezzo che parla del posto in cui vivi, beh, era davvero tutto molto eccitante”. (Frank Zappa)

    (Rockstar, febbraio 1994)

  • 1965: muore Edgar Varèse e decolla la storia dei Mothers

    1965: muore Edgar Varèse e decolla la storia dei Mothers

    Nel 1965, Tom Wilson offrì un contratto ai Mothers in un locale dove si stavano esibendo. La loro storia decolla da lì.

    Lo stesso anno Varese morì.

    La Musica ha fatto incontrare Frank Zappa e Edgar Varése.

    La musica è una bella strega che ride…

  • Intervista a Edgar Varèse: prima trasmissione in chiaro del 4 ottobre 1959

    Intervista a Edgar Varèse: prima trasmissione in chiaro del 4 ottobre 1959

    Prima trasmissione in chiaro del 4 ottobre 1959: Jean Vallerand intervista il compositore Edgard Varèse.

  • FZ, Varése e il dadaismo

    FZ, Varése e il dadaismo

    Sei stato spesso paragonato a Dada, soprattutto nelle discussioni su Captain Beefheart e altri gruppi che gestisci. Pensi che questo sia un elemento consapevole nella tua musica – una specie di follia palese?
    Dada? Beh, alcune persone potrebbero trovare difficile crederci, ma la mia musica è un’estensione diretta del mio stile di vita. Cerco di mantenerla strettamente correlata al modo in cui penso quando sono fuori dal palco, non importa quale sia la musica. Per suonarla in modo naturale, deve essere abbastanza simile a come mi sento quando sono fuori dal palco. Sarebbe difficile dover fabbricare qualcosa di apertamente folle e di diverso da ciò che è fuori dal palco, e poi salire lassù e farlo esplodere improvvisamente. Sai, è uno shock culturale!
    (Down Beat, 1971 Yearbook)

    Louise Varèse, moglie di Edgar, era una scrittrice, editrice e traduttrice americana di letteratura francese coinvolta nel dadaismo di New York .
    Nella foto di apertura (a sinistra) Edgar Varèse con la moglie Louise.

    Louise Varèse e Frank Zappa