Frank Zappa's mustache - Music is the Best

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  • Ferdinando Boero: “che lezioni ho imparato da FZ?”

    “Che lezioni ho imparato da FZ? Forse nessuna perché quello che ho imparato lo sapevo già, ma lui lo ha formalizzato e l’ha reso bello. Mi spiego. Io studio ecologia ed evoluzione. La scienza usa un approccio riduzionistico allo studio di quello che “c’è là fuori”: prende una situazione complessa e ne riduce la complessità analizzando separatamente le sue componenti. Raramente, poi, cerca di rimettere tutto assieme. E così la scienza frammenta la realtà e l’affronta da tanti punti di vista. Ogni punto di vista è uno strumento e produce un ‘suono’. Col ‘riduzionismo’, gli strumenti suonano separatamente il loro spartito. Se messi assieme, spesso suonano come le orchestre, all’inizio della rappresentazione, quando ognuno va per conto suo, per accordare gli strumenti.

    Quando ha fatto suonare la London Symphony Orchestra, FZ ha messo un microfono sotto la sedia di ogni strumentista e, con tecnologia digitale, li ha registrati praticamente uno per uno. Poi, li ha messi assieme in modo che si sentisse una sola nota. Una meganota, fatta dalla somma delle note che ogni strumento stava suonando. Il tutto è più della somma delle parti. Da quella integrazione, viene fuori la bellezza. Andatela a cercare.

    Forte di questa lezione, cerco di fare la stessa cosa nel mio lavoro. Voi lo dovete fare nel vostro, qualunque esso sia. Se riuscite a ‘vedere’ e a ‘sentire’ questo, allora la musica di FZ è la colonna sonora della vostra vita. Se non lo è… mi spiace per voi”.

    (Ferdinando Boero, Rolling Stone dicembre 2013)

    Sentire il tutto era uno dei doni che rendevano unico Frank Zappa.

  • Ferdinando Boero: Frank Zappa si rifiuta di morire…

    La frase preferita di Zappa era del compositore Edgar Varèse:

    The present day composer refuse to die”.

    Ostinatamente, lui si rifiuta di morire.

    Quando muore un musicista? Quando diventa rassicurante. Quando lo ascolti, ti piace, ti dà emozioni, ma non ti sorprende più. Sai già cosa arriverà e sei gratificato dal soddisfacimento delle tue aspettative.

    I musicisti morti ti accarezzano, quelli vivi ti danno calci negli stinchi. Ti fanno saltare sulla sedia. Ogni volta trovi qualcosa di nuovo in quello che hai già ascoltato mille volte.

    In questo, FZ è ancora vivissimo (e tanti musicisti vivi sono già morti). E’ lo zombie che ti prende, ti porta sul tetto e, con un ghigno, ti fa un servizietto.

    Quando ho capito questo, mi sono detto: quest’uomo non è normale. Si prende tremendamente sul serio e non prende niente sul serio. Fa ridere, incazzare, pensare e in più… ti piace. Ogni pezzo è diverso dagli altri, eppure capisci subito che lo ha fatto lui.

    Lo volevo conoscere. Se fossi cristiano e sapessi che Gesù vive e lavora da qualche parte, vorrei conoscerlo. E così, nel 1983, feci un piano per conoscere FZ.

    Sono un biologo marino e studio le meduse. Ne ho trovate molte che ancora non erano conosciute.

    Quanto trovi una specie nuova, le devi dare un nome. Così scrissi a FZ dicendogli che avevo trovato nuove specie di meduse e che volevo dedicargliene una. Mi rispose dicendo che niente al mondo gli sarebbe piaciuto di più che avere una medusa col suo nome.

    Andai a trovarlo, diventammo amici. Tanto amici che mi dedicò il suo ultimo concerto a Genova nel 1988 e poi pubblicò Lomesome Cowboy Nando (Nando sono io).

    (Ferdinando Boero)