Frank Zappa's mustache - Music is the Best

Tag: Frank Zappa

  • Absolutely Free, il libretto completo: parole e musica di Frank Zappa (1967)

    Absolutely Free: il libretto completo con tutte le parole sul disco

    ABSOLUTELY FREE – THE COMPLETE LIBRETTO

    ABSOLUTELY FREE – THE MOI AMERICAN PAGEANT

    Entrambi i libretti completi accompagnano la registrazione VERVE V/V6-5013 delle MOTHERS of INVENTION.

    Parole e musica di FRANK ZAPPA (1967)


    PREFAZIONE

    Secondo John Tasker Howard, la musica ha sempre mostrato in che modo le persone pensano e sentono. Probabilmente ha ragione. La musica delle MOTHERS rappresenta i sentimenti di quella che potrebbe essere descritta come LA VASTA MINORANZA. I sentimenti delle persone ai margini di tutto… quelle a cui non importa di essere IN o OUT… non importa di essere HIP, HEP, SWINGIN’ o ZORCH. Questo è il pubblico che le MOTHERS vogliono raggiungere… quei pochi che hanno dentro di sé il potere di causare o motivare il cambiamento sociale ma non l’hanno mai usato per un motivo o per l’altro. Se stai leggendo questo e lo capisci (anche se hai i capelli corti e guardi la TV 18 ore al giorno), è ora che tu capisca CHI e COSA SEI. È ora che tu capisca cosa significano le parole delle nostre canzoni.

    Questo album fu registrato la settimana prima del Giorno del Ringraziamento, nel novembre del 1966, a Los Angeles, presso i Sunset Highland Studios della TTG Inc., in una serie di 4 sessioni (circa 25 ore di studio). Fu editato e rimixato a New York City, presso gli MGM Studios, in 5 sessioni (circa 35 ore di studio) la settimana successiva. L’album fu finalmente pubblicato intorno al 26 maggio 1967… il motivo del ritardo? In parte a causa di questo libretto. Il piano originale era di includere nell’album i testi di questa brochure. La casa discografica tentò di censurare i testi e ne seguì una lunga e complessa discussione. Fummo costretti a realizzare questo prodotto.

    La musica in sé ha richiesto diversi anni di composizione (America Drinks & Goes Home è stata scritta nel 1964… la maggior parte degli altri segmenti sono stati scritti prima o subito dopo l’uscita di Freak Out! (il nostro primo album, nel 1966). Ci auguriamo che questo materiale vi aiuti ad apprezzare il nostro lavoro a un livello più personale.

    Grazie
    Frank Zappa per The Mothers of Invention

    INTRODUZIONE AL TESTO

    La seguente introduzione al testo di Absolutely Free è apparsa sul quotidiano underground britannico The International Times (Frank Zappa, “Mothers of Invention; The Lyrics Are Absolutely Free.” The International Times 18.1/6 – 31 agosto – 13 settembre 1967 – 10-12.):

    QUESTE sono le parole dei brani del nostro nuovo album “Absolutely Free”. Non si tratta di una ristampa del libretto originale pubblicato negli Stati Uniti per accompagnare questo disco. È un tentativo frettoloso di dare all’ascoltatore britannico la possibilità di comprendere più a fondo il messaggio insito nell’album.

    Pauline Butcher, segretaria personale, in una massacrante sessione di cinque ore, è stata sottoposta al terribile compito di tradurre le incomprensibili assurdità del nostro album in un formato che spero la maggior parte di voi possa comprendere.

    Alcuni termini, abbreviazioni ed espressioni colloquiali utilizzati nei testi potrebbero non essere familiari agli ascoltatori britannici. Oltre alle parole delle canzoni, questa versione speciale del libretto includerà brevi spiegazioni tecniche. (Frank Zappa)

    PLASTIC PEOPLE

    Gli stronzi insinceri che governano il Paese di quasi tutti sono persone di plastica. Riferimenti a Sunset Boulevard, Pandora’s Box, CIA e Laurel Canyon, tutti legati alle prime rivolte giovanili a Los Angeles l’anno scorso. (segue il testo)

    THE DUKE OF PRUNES

    The Duke of Prunes è una canzone d’amore surreale. L’immaginario sessuale eufemistico popolare nei brani country blues, con cui molti di voi potrebbero già avere familiarità, viene trasposto in questo particolare brano dal semplice “… me, suck me, till my eyes roll back baby” a “prune me, cheese me, go-kart…” o qualcosa del genere. Questa canzone è molto strana. (segue il testo)


    AMNESIA VIVACE

    Un affascinante duca cerca di rimorchiare due cheerleader in un parcheggio che lo colpiscono in faccia con una pietra, portando Amnesia a mormorare tra i denti: “Duca, duca, duca, duca… Prugne, prugne, prugne, prugne… È bello rivederti… Sarai la mia duchessa delle prugne, la mia duchessa delle prugne…”.

    THE DUKE REGAINS HIS CHOPS

    (segue il testo)

    CALL ANY VEGETABLE

    L’indizio migliore per questa canzone potrebbe risiedere nel fatto che le persone inattive in una società, le persone che non sono all’altezza delle proprie responsabilità sono verdure. Credo che queste persone, anche se inattive, apatiche o indifferenti, possano essere motivate verso un tipo di esistenza più utile. Credo che se chiami una verdura qualsiasi, questa ti risponderà. (segue il testo)

    INVOCATION & RITUAL DANCE OF THE YOUNG PUMPKIN

    La giovane zucca danza e suda attorno a una scrivania, portando all’Amnesia.

    SOFT SELL CONCLUSION AND ENDING

    (segue il testo)

    AMERICA DRINKS

    Su questo lato dell’album ci sono due versioni del testo. Questa versione che apre il secondo lato è, in effetti, un’astrazione (in anticipo) del testo che chiude il secondo lato. I versi iniziali di “One, two, buckle my shoe” e “doopie, doopie” derivano da un periodo chiamato “My Little Red Book”. (segue il testo)


    STATUS BACK BABY

    Status Back Baby è una canzone sulla giovane America acneica e sulle sue prove e tribolazioni quotidiane. È un peccato che molti giovani americani si preoccupino davvero di perdere il loro status al liceo. De Molay è un’organizzazione religiosa giovanile negli Stati Uniti. Una Pom Pom Girl è una ragazza che taglia strisce di carta crespa per tutta la settimana dopo la scuola per creare un oggetto noto come pom pom, ovvero una palla gonfia composta da strisce di carta crespa. Dopo aver creato il suo pom pom, andrà alla partita di football e salterà in aria con il suo pom pom in mano gridando, mentre lo fa, queste parole immortali: “Abbiamo una squadra che è sulla trave, davvero brava. Forza tigri, scuoiamole vive” oppure “Spingiamole indietro, spingiamole indietro. Ci piace, sissboombah”. Poi bevono birra e rimangono incinte nel retro dell’auto di qualcuno. (segue il testo)


    UNCLE BERNIE’S FARM

    Uncle Bernie’s Farm è una canzone sui giocattoli brutti e sulle persone che li producono. È implicita la possibilità che le persone che comprano i giocattoli brutti possano essere brutte quanto i giocattoli stessi.
    (segue il testo)

    SON OF SUZY CREAMCHEESE

    Son of Suzy Creamcheese è l’emozionante saga di una giovane groupie. Le sue azioni sono tutte motivate dal desiderio di essere sempre “in” (alla moda). Da qui l’abuso di droghe (perde la testa per l’assunzione di troppo acido), il furto della scorta nascosta di droga del fidanzato e la partenza da Los Angeles per una marcia di protesta a Berkeley. (segue il testo)


    BROWN SHOES DON’T MAKE IT

    Brown Shoes don’t make it è una canzone sulle persone che gestiscono il governo: creano leggi e ordinanze inique, forse inconsapevoli del fatto che le restrizioni che impongono ai giovani in una società sono il risultato delle loro frustrazioni sessuali nascoste. I vecchi sporcaccioni non hanno alcun diritto di governare il tuo Paese.
    (segue il testo)

    AMERICA DRINKS AND GOES HOME

    America Drinks And Goes Home è una parodia poco sottile del comportamento degli adulti nei cocktail bar di quartiere americani. L’umorismo è rivolto a:

    1. il tipo di musica che i tuoi genitori amano ascoltare;
    2. il modo in cui amano che venga eseguita (la mancanza di sincerità del cantante da night club nel suo discorso di chiusura agli alcolisti al bar);
    3. il modo in cui il pubblico persiste nel parlare a un livello superiore a quello della musica durante l’esecuzione (il che smentisce la loro mancanza di rispetto per l’arte e per chiunque sia coinvolto nell’esecuzione musicale)

    (segue il testo)

  • FZ e MOI al Village Theatre di NY nel 1967 per una curiosa beneficenza

    FZ e MOI al Village Theatre di NY 1967

    Il 28 giugno 1967 al Village Theatre di New York i Mothers of Invention hanno partecipato al Festival Bread For Heads, un evento di beneficenza a sostegno della difesa legale per i fumatori di marijuana arrestati.

    E’ davvero curioso considerando quanto Frank Zappa fosse contrario all’uso di qualsiasi tipo di droga ma era anche a favore della legalizzazione delle droghe.

    Tra i vari partecipanti al Festival: The Fugs, Allen Ginsburg e Tim Buckley.

  • Frank Zappa e Mark Pinske: 1000 modifiche in fase di remix della LSO

    Frank Zappa e Mark Pinske

    Frank Zappa e l’ingegnere del suono Mark Pinske realizzarono circa 1000 modifiche al nastro durante il remix delle registrazioni della London Symphony Orchestra.

    Mick Ekers (autore di Zappa’s Gear)

  • Frank Zappa: 35 chitarre Hagstrom per Lumpy Gravy?

    Frank Zappa con una chitarra Hagstrom
    Frank Zappa in Lumpy Gravy

    Nel 1967 Frank Zappa registrò uno spot radiofonico per l’agente statunitense della Hagstrom, in cui dichiarava di aver usato 35 chitarre Hagstrom per l’album Lumpy Gravy!

    (Mick Ekers, autore del libro Zappa’s Gear)

  • David Walley su Frank Zappa: controversie con il libro “No Commercial Potential”

    David Walley (autore del libro “No Commercial Potential") con Frank Zappa al Newport Jazz Festival, 1969

    Frank Zappa era infuriato con lo scrittore David Walley. Disse che Walley gli aveva inviato la bozza quando avevano già stampato 10.000 copie. Sottolineò che c’erano grosse inesattezze che non avrebbero mai potuto essere corrette.

    “Walley è andato in giro intervistando molte persone, non ha mai fatto riferimenti incrociati, non ha mai esaminato nulla che qualcuno avrebbe detto su qualcun altro. Ha semplicemente messo insieme un sacco di citazioni” (FZ).

    David Walley, nel corso di un’intervista condotta da Paul Remington, ha detto la sua.

    (estratto dall’intervista a David Walley di Paul Remington pubblicata su Zappa Wiki Jawaka)

    “Ero uno dei pochi scrittori a New York che stava dalla sua parte, che sapeva come scrivere di quello che faceva. Frank mi disse: ‘Sei una delle poche persone che capisce quello che faccio’. Mentre stavo concludendo il mio soggiorno a Los Angeles, gli dissi che ero troppo sopraffatto dal materiale, che mi turbava il fatto che lui potesse vivere in un tale caos (la situazione interna alla band, le questioni familiari dietro le quinte, ecc.) e tuttavia essere così solo. Mi guardò in modo molto strano e non disse una parola, ma sapevo di aver colto nel segno. Ricordo di avergli detto che non potevo scrivere il libro, che non sapevo cosa fare. Rispose: ‘Certo che puoi farlo, sai cosa sta succedendo. Sei un bravo scrittore’.

    Credo che avesse difficoltà ad essere onesto con le persone perché pensava che gli avrebbero fatto del male…”.

    “Ho analizzato la musica di Frank Zappa da storico culturale. Era interessante non solo dal punto di vista di ciò che scriveva (testi, assemblaggi musicali di stili), ma anche di come lo faceva. Se fosse stato solo una rock star, pur potendo apprezzare quello che faceva non ne sarei stato così ossessionato…  Era qualcosa di più di una semplice star del rock and roll. Era un compositore che usava il rock and roll come un’altra forma di musica americana. Sono rimasto colpito dal suo uso di forme musicali di ogni genere, così come dal tono satirico dei suoi testi. Aveva le parole e aveva anche la musica, ed era un personaggio americano unico, molto simile a Charles Ives e Howlin’ Wolf… Era anche una figura ‘seria’ e all’epoca ‘controculturale’, ma non nel senso del termine che si dà alla moda…

    Era il 1967. Vidi i Mothers al Garrick Theater di New York City. Quando mi trasferii a New York City ed iniziai a lavorare per Jazz and Pop, recensii We’re Only In It for the Money e Uncle Meat. Dato che il mio editore era amico di Frank, riuscii ad incontrarlo al Newport Jazz Festival, dove lesse l’articolo e mi disse che ero una delle poche persone a sapere cosa stesse facendo. Così continuai a scrivere di Frank e fui uno dei pochi critici della stampa underground a dargli più voce…”.

     “La prima reazione di Zappa al libro fu questa: era divertito, ma non eccessivamente entusiasta… Molti dei soci di Zappa mi hanno contattato e mi hanno detto che avevo scritto un libro esplosivo. Tuttavia, mi hanno detto di NON dirlo a Frank perché li avrebbe licenziati. Ho rispettato i loro desideri, naturalmente, ma ho trovato un certo grado di soddisfazione nel loro consenso per ciò che avevo cercato di fare. I membri della band dovevano stare attenti a quello che dicevano in sua presenza o sulla stampa… Quando Frank licenziò i primi Mothers, lui aveva il controllo: era il leader. Li pagava e loro lavoravano per lui, non con lui… Il libro ha offeso solo Frank, tutti gli altri mi hanno detto che, che gli piacesse o no, era fatto così… A mio parere, la teoria della ‘spinta negativa’ è venuta da Frank stesso, che ha pensato a quello che avrei potuto dire ma non ho detto. Forse avrebbe potuto gestirla molto, molto meglio se l’avessi fatto io. Ma continuo a non capire cosa ci sia di negativo nell’affermare che gli esseri umani sono fallibili. Era un essere umano in un universo umano. Era un grande artista, forse un genio. Anche i geni a volte possono essere stronzi, e allora? Frank passava molto tempo a dare degli stronzi agli altri, cosa che era un suo diritto, ma non riusciva mai a guardare se stesso con altrettanta chiarezza… So quanta cura, sudore e fatica ho impiegato nella scrittura del libro e nella ricerca…

    Nessuno, né Zappa né Mutt Cohen (fratello di Herbie), aveva fatto intendere che avrebbero fatto causa. Il mio editore era in difficoltà, pensando che non avessi mai ottenuto il permesso ma lo consegnai anche se andò perso alla morte del contabile dell’editore e i documenti rimasero bloccati sulla scrivania per sei mesi…Ero persino pronto a rimuovere personalmente i testi offensivi (al di sopra del quoziente di fair use), a far firmare il libro ad ogni persona che aveva contribuito e a scrivere sulla copertina “Censurato”, il che avrebbe certamente aumentato il valore del libro, almeno come reperto storico. Quando finalmente abbiamo trovato il permesso, abbiamo inviato i soldi che ci hanno restituito. Alla fine abbiamo detto “fanculo” e abbiamo pubblicato il libro. Sembra che alla lunga sia andato tutto bene, eh? Ciò che Frank ha detto pubblicamente era spesso in contrasto con il suo modo di agire…

    Chiunque abbia un minimo di buon senso comprende che il libro contiene una mia interpretazione personale in base al modo con cui ho assimilato i fatti (che è prerogativa dello scrittore). Quindi, non ho mai capito perché Frank abbia continuato a passare anni della sua vita (gran parte degli anni Settanta) a criticarmi. Ricordo di avergli detto che se il libro non gli piaceva, non c’era bisogno che lo dicesse. Zappa ha rilasciato interviste su Gallery e Penthouse definendomi uno psicotico – una persona disturbata che non capiva minimamente cosa lui rappresentasse. Ha affermato nelle interviste che dovevo essermi inventato tutto, che niente di tutto ciò aveva alcun fondamento! Sono rimasto davvero ferito dalla reazione di Frank al mio libro, dato che nutrivo solo rispetto per il suo lavoro e per ciò che stava cercando di fare. Ho pensato che fosse una reazione incredibilmente paranoica, ma suppongo che fosse il prodotto della sua visione del mondo, oltre al fatto che in effetti era piuttosto protetto, o meglio, pretendeva di esserlo. Frank era bravo a criticare tutti gli altri, ma non riusciva a reggere le critiche… Professori di università e college mi hanno detto che se uno vuole conoscere l’America degli anni Sessanta, il mio libro lo introduce in modo rapido, accurato e abile. Non dimenticare che mi sono sempre considerato uno storico culturale, anche quando scrivevo di musica pop”.

    “Il suo cinismo era la sua difesa contro il fallimento critico. Ciò che Zappa aveva più di ogni altra cosa era una volontà nuda e cruda, che si manifestava nei suoi sforzi compositivi. In ogni caso, si considerava un outsider nella classica modalità di Colin Wilson (grande classico sull’alienazione). Guarda, il mondo è un posto piuttosto assurdo, le persone sono strane, giusto? Se non puoi riderne, devi piangere. Chi ha bisogno di questo? C’è anche una certa risata cosmica nella satira di Zappa, sebbene a tratti si sia fatta un po’ troppo pesante. Credo che ciò fosse dovuto al suo assecondare i gusti del suo pubblico man mano che si evolvevano…”.

    “Ho scritto la postfazione il giorno della morte di Frank Zappa, l’ho revisionata parecchio e l’ho inviata al New Yorker Magazine. Quando ho finito l’aggiornamento, ho deciso che la volevo anche nel libro; come la mia voce, i miei pensieri. Avevo fatto il mio lavoro di biografo di Zappa e ho pensato che fosse ora di uscire dalle luci della ribalta e fare il mio piccolo discorso. Se il libro non fosse stato ripubblicato, la postfazione sarebbe rimasta nel mio hard disk come uno spazio elettronico vuoto… Onestamente, ero in conflitto con lui. Amavo davvero quell’uomo e il suo lavoro. Non mi piaceva come mi trattava quando non gli avevo fatto nulla. Credo che, considerando quello che avrei potuto scrivere, sono stato decisamente piuttosto “gentile” con lui da questo punto di vista. Comunque, che senso avrebbe avuto scrivere un libro che distruggeva qualcuno di cui rispettavo la musica e la cui visione in qualche modo condividevo? Gli scrittori non dovrebbero esprimersi? Lui era un grande esempio di onestà e di sincerità. Ho pensato che fosse giusto che esprimessi le mie opinioni. Peccato che la postfazione non sia apparsa nel New Yorker…”.

    “Per Frank le visite personali erano uno ‘sforzo’. Lo faceva con tutti. Era a disagio con se stesso (disagio con il linguaggio) ed era veramente felice solo quando lavorava e scriveva. In pubblico aveva questa personalità, geniale ma distaccata. Beh, almeno per me era un atteggiamento un po’ autoritario… Per la cronaca, Frank ha sempre sostenuto, dopo l’uscita del libro e quando ancora parlavamo, che io abusavo della sua amicizia ​​e non sono mai riuscito a capire cosa intendesse…”.

    https://wiki.killuglyradio.com/wiki/David_Walley’s_Exclusive_Interview

  • Strumenti vari e insoliti di Frank Zappa venduti all’asta

    Gong sinfonico di Paiste di Frank Zappa
    1. Gong sinfonico di Paiste

    Un Gong sinfonico di Paiste d’epoca da 28 pollici, suonato sul palco da Ruth Underwood (percussionista di Frank Zappa).

      Faceva parte del set di percussioni di Underwood. Il gong è presente in “A Token of His Extreme”, un album dal vivo registrato da Zappa il 27 agosto 1974 al KCET di Los Angeles, California.

      Il gong presenta due fori sulla parte superiore, utilizzati per il montaggio, sette fori aggiuntivi nella parte inferiore ed una leggera crepa tra alcuni di essi. 

      battuto all’asta Julien’s Auction per 11.700 dollari

      Fisarmonica Numana d'epoca di Frank Zappa

      2. Fisarmonica Numana d’epoca

      Fisarmonica Numana vintage, anni ’70, con 41 tasti e 120 bassi, completa di custodia rigida nera, appartenuta a Frank Zappa.  

      Questa fisarmonica è uno strumento di fabbricazione italiana, in ottime condizioni, con tracolla.

      battuta all’asta per 1.300 dollari

      arpa a ciotola d'epoca di Frank Zappa

      3. Arpa a ciotola d’epoca

      Una rara arpa a ciotola d’epoca appartenuta a Frank Zappa.

      L’arpa a ciotola ha una splendida finitura satinata naturale. È dotata di meccaniche per chitarra montate su un blocco di legno fissato alla ciotola con viti. Dall’altro lato della ciotola si trova un’asta di metallo montata su una graziosa cornice di legno intagliato, imbullonata su una piastra metallica sulla ciotola. Le corde partono dall’asta di metallo, attraversano il corpo cavo della ciotola e sono legate alle meccaniche sull’altro lato.

      All’interno della camera sono presenti tre pickup per chitarra DeArmond in stile tostapane, controllati da una manopola di tono e una di volume fissate sul fondo della camera. Un filo esce dal fondo della camera ed è dotato di un connettore da 1/4 di pollice che può essere collegato a un amplificatore per chitarra. All’interno della camera sono presenti un totale di dodici corde di spessore variabile.

      L’arpa a ciotola produce un suono quando è collegata alla presa di corrente; le manopole del volume e del tono funzionano.

      Alla fine degli anni ’60, Norman Stubbs fondò la East West Musical Instruments Company, nota per le sue giacche di pelle. Per un breve periodo, l’azienda produsse un innovativo strumento musicale chiamato Bowl Harp. Si trattava di un prodotto ispirato dalla passione di Norman per la musica indiana. L’impresa fu finanziata in gran parte dai “soldi facili” della prima iniziativa imprenditoriale di Stubbs, che vendeva un prodotto che prometteva di “chiudere la bocca e aprire gli occhi”. Lo stesso prodotto che, a quanto pare, aveva finanziato i Grateful Dead. La Bowl Harp si rivelò un disastro musicale e commerciale, secondo Stubbs.

      Abbiamo qui uno strumento musicale raro e d’epoca che riflette un’epoca in cui la sperimentazione e l’innovazione senza paura erano all’avanguardia del progresso. Questi sono attributi spesso associati a Zappa. Era un vero visionario e un innovatore coraggioso per la sua epoca. Questa arpa a ciotola testimonia la curiosità musicale di Zappa, la sua libertà e lo stupore infantile con cui si avvicinava alla composizione musicale. Non sorprende che Zappa possedesse un’arpa a ciotola tra il suo arsenale di strumenti eclettici.

      battuta all’asta Julien’s Auction per 3.810 dollari

      Sassofono baritono Buescher di Frank Zappa

      4. Sassofono baritono Buescher

      Sassofono baritono Buescher del 1925, numero di serie 194696, etichetta ICA 949, in una custodia da viaggio grigia. Si ritiene che questo sassofono sia stato suonato da Motorhead Sherwood, dei Mothers originali, e da Bill “Stumuk” Nugent. Lo si può vedere anche nel film ” Uncle Meat” (1987).

      battuto all’asta Julien’s Auction per 8.320 dollari

      Coppia di tamburelli di Frank Zappa

      5. Coppia di tamburelli

      Un paio di tamburelli, uno realizzato dalla CB Percussion e l’altro realizzato a mano in Messico da Velasso con finitura in legno scuro.

      battuti all’asta Julien’s Auction per 780 dollari

      Charango di Frank Zappa

      6. Charango

      Charango tradizionale a 10 corde con corpo ricavato da un guscio di armadillo.

      battuto all’asta Julien’s Auction per 384 dollari

      Marimba Musser 250 Concert Grand di Frank Zappa

      7. Marimba Musser 250 Concert Grand

      Marimba Musser 250 Concert Grand in palissandro utilizzata da Frank Zappa nel suo studio di casa, l’Utility Muffin Research Kitchen.

      battuta all’asta Julien’s Auction per 18.750 dollari

      Tubular Bells di Frank Zappa

      8. Tubular Bells

      Un set di cinque tubular bells (campane tubolari) in una custodia da viaggio blu con la scritta “P-15 Intercontinental Absurdities”. Usato da Ed Mann in tour con Zappa negli anni ’80.

      battuto all’asta Julien’s Auction per 1.875 dollari

      Vibrafono Deagan Commander di Frank Zappa

      9. Vibrafono Deagan Commander

      Un vibrafono Deagan Commander in una custodia da viaggio grigia con un adesivo che dice “Frank Zappa and the Mothers Est. 1960 Cucamonga CA” e la scritta “ICA, P2, DSR P02 Fragile”. Il vibrafono può essere visto nel film di Zappa Roxy the Movie.

      battuto all’asta Julien’s Auction per 56.250 dollari

      Campanelli Musser di Frank Zappa

      10. Campanelli Musser

      Un set di campanelli Musser da 1,5 ottave con quattro bacchette e una custodia bianca con la scritta “ICA P7 USC”. I campanelli furono utilizzati tra la fine degli anni ’70 e l’inizio degli anni ’80 nei tour di Frank Zappa e possono essere visti nel film Roxy: the Movie (Universal, 2015).

      battuto all’asta Julien’s Auction per 15.625 dollari

    1. Batterie, rullanti e strumenti a percussione di Frank Zappa venduti all’asta

      Batteria Ludwig di Frank Zappa

      1. Batteria Ludwig

      Batteria Ludwig da sette pezzi in Butcher-Block Cortex, in una custodia per batteria marchiata “D68 ICA”. Queste batterie furono utilizzate nei tour di Frank Zappa dal 1974 al 1976.

      battuta all’asta Julien’s Auction al prezzo di 4.687 dollari

      Drum machine digitale LinnDrum LM2 di Frank Zappa

      2. Drum machine digitale LinnDrum LM2

      Una drum machine digitale LinnDrum LM2, numero di serie 2912.

      L’unità LinnDrum ha un telaio metallico ben realizzato, verniciato di nero con scritte arancioni. Su entrambi i lati del telaio metallico sono presenti pannelli in legno. Il pannello di controllo è completo di manopole, dissolvenze, pulsanti e pad.

      Come indicato in Zappa’s Gear di Mick Ekers (Backbeat Books, 2019), “Quando FZ registrò la vivace traccia strumentale ‘We Are Not Alone’ su The Man from Utopia, registrò una traccia LinnDrum che non fu successivamente sovraincisa, e si dichiarò sulla copertina dell’album come suonatore di LinnDrum. Il rack vibra in modo allegro e non eccessivamente meccanico, e la batteria suona abbastanza bene da ingannare la maggior parte degli ascoltatori occasionali.”

      La LinnDrum fu prodotta tra il 1982 e il 1985 da Linn Electronics. Si stima che ne siano state vendute solo 5000 unità, il che la rende estremamente rara e da collezione. All’apice della sua popolarità, la LinnDrum fu utilizzata da una serie di artisti e produttori di alto profilo come Michael Jackson e Trevor Horn.

      battuta all’asta Julien’s Auction al prezzo di 16.250 dollari

      Batteria Gretsch di Frank Zappa

      3. Batteria Gretsch

      Un set di batterie Gretsch vintage provenienti dall’archivio di batterie Zappa, con finitura Black Diamond Pearl, con grancassa da 20 pollici modello 4267 e numero di serie 11168, tom da 12 pollici modello 4425 e numero di serie 10974, tom da 13 pollici modello 4416 e numero di serie 80198, tom da pavimento da 16 pollici modello 4418 e numero di serie 36379. 

      Tutti i tamburi hanno pelli Remo, mentre la grancassa e il timpano hanno le gambe.

      battuta all’asta Julien’s Auction al prezzo di 3.250 dollari

      Batteria Remo Rototom di Frank Zappa

      4. Batteria Remo Rototom

      Un set di cinque tamburi Rototom di Remo. Il set è composto da tamburi Rototom da 18, 16, 14, 8 e 6 pollici. Quattro dei tamburi hanno pelli Remo Weather King/Tympany e uno ha una pelle Slingerland CS Batter. 

      Questi furono montati sul setup di Ruth Underwood nel 1976. Due furono usati anche in concerto da Vinnie Colaiuta alla fine degli anni ’70. Possono essere visti come parte della sua batteria mentre suonava con Frank Zappa durante il suo assolo Zeets Drum dal vivo al Capitol Theater di Passaic, New Jersey, il 13/10/1978. Furono usati anche nella sessione dell’album Joe’s Garage

      battuta all’asta Julien’s Auction al prezzo di 2.857,50 dollari

      Batteria Ludwig di Frank Zappa

      5. Batteria Ludwig

      Grancassa Ludwig vintage da 22 pollici anni ’70, numero di serie 829798, con due timpani da 16 pollici, numeri di serie 859725 e 859722, e un tom a rack da 13 pollici, numero di serie 86099, in finitura legno scuro.

      battuta all’asta Julien’s Auction al prezzo di 1.950 dollari 

      Batteria nera con design fluorescente multicolore di Frank Zappa

      6. Batteria nera con design fluorescente multicolore

      Batteria nera con design fluorescente multicolore composta da sei pezzi con tom da 6 pollici, 8 pollici, 10 pollici e 12 pollici, un timpano da 18 pollici e una cassa da 22 pollici.

      battuta all’asta Julien’s Auction al prezzo di 544 dollari

      Batteria con due tamburi Star di Frank Zappa

      7. Batteria con due tamburi Star

      Due tamburi Star, tra cui un timpano da 16″ e una grancassa da 24″, in una custodia per batteria con la scritta “P12” stampata, utilizzati nei tour di Frank Zappa negli anni ’60.

      battuta all’asta Julien’s Auction al prezzo di 960 dollari

      Batteria Ludwig di Frank Zappa

      8. Batteria Ludwig

      Una grancassa vintage da 24 pollici e un tom da 15 pollici con finitura in legno chiaro. Originariamente parte di una batteria Ludwig Octa-Plus utilizzata da Ralph Humphrey nel 1974 e Terry Bozzio nel 1975-1976. Frank Zappa acquistò una coppia di batterie Ludwig Octa-Plus in acero abbinate per la band nel 1974. 

      Secondo “Zappa’s Gear” di Mick Ekers (Backbeat Books, 2019), “Humphrey se ne andò nel 1974 e per un certo periodo alcuni tom trovarono posto nella sezione percussioni di Ruth Underwood. Quando Thompson lasciò la band nel 1975, acquistò uno dei kit da FZ, che tenne l’altro. Terry Bozzio fece un provino per FZ nel 1975, su uno dei set dell’Octa-Plus, e lo suonò durante il suo primo tour con i Mothers (la band dei Bongo Fury con Captain Beefheart alla voce), prima di iniziare a usare la sua Gretsch nera”. 

      battuta all’asta Julien’s Auction al prezzo di 585 dollari

      Batteria elettronica Syndrum modello 178 di Frank Zappa

      9. Batteria elettronica Syndrum modello 178

      Sintetizzatore per batteria Vintage Syndrum modello 178 della Pollard International Division di RDSI, numero di serie 1363, dotato di un trigger per pelle per batteria Syndrum mesh e di un interruttore a pedale Syndrum CV On/Off.

      Frank Zappa era noto per l’utilizzo dei suoni del Syndrum nei concerti dal vivo e nelle registrazioni. In un’intervista del 1980 con la rivista Keyboard, parlò dell’utilizzo del Syndrum insieme al suo organo Hammond B3 modificato. Uno dei tastieristi di Zappa, Tommy Mars, ha confermato in un’intervista con Zappa’s Gear che lui e Terry Bozzio registrarono usando il Syndrum nelle tracce di Zappa. Conferma persino le modifiche apportate all’organo Hammond B3 di Zappa per utilizzarlo come controller per il Syndrum.  Zappa Gear di Mick Ekers (Backbeat Books, 2019) indica che Zappa fece usare i Syndrum a Bozzio e Mann dal vivo, sia come sintetizzatori che come batteria. 

      Il pannello di controllo del Syndrum è dotato di numerosi interruttori, manopole e fader.

      Questa unità ha un telaio metallico blu con pannelli in legno su entrambi i lati. Presenta controlli neri, argento, bianchi, rossi, verdi e gialli sul pannello frontale. Il pannello posteriore presenta jack da 1/4 di pollice per “Amp Out”, “Pedal”, “Drum In” e una presa di collegamento per “Power In”. Il pannello posteriore presenta anche un morsetto a vite per il fissaggio a un rack per percussioni.

      La terza unità inclusa è il pedale Syndrums CV con interruttore a pedale on/off. Si tratta di un pedale Syndrum nero con il logo Syndrum sul lato e sull’interruttore a pedale. Il pedale ha un jack da 1/4 di pollice ed è collegato all’interruttore a pedale. Il Syndrum fu inventato da Joe Pollard e Mark Barton. Fu commercializzato alla fine degli anni ’70. Il modello 178 è un drum synth analogico a singola voce. Il suono del Syndrum può essere ascoltato in numerosi dischi tra la fine degli anni ’70 e gli anni ’80. Syndrum vantava una lunga lista di endorser, tra cui Terry Bozzio, Steve Gadd, i Queen e i Cars. E’ un’unità rara e vintage che segna un periodo di innovazione e progresso nella storia musicale recente.

      battuta all’asta Julien’s Auction al prezzo di 1.587,50 dollari

      Batteria elettronica Synare Tympani di Frank Zappa

      10. Batteria elettronica Synare Tympani

      Un gruppo di quattro drumpad elettronici Synare Tympani da 8 pollici della Star Instruments, due dei quali hanno numeri di serie 109275 e 109277, mentre gli altri due sono illeggibili.

      L’unità ci dà un’idea delle tecniche e dell’attrezzatura che Frank Zappa utilizzava negli anni ’80 per ottenere i suoni ultraterreni che si sentivano nei suoi album e nei suoi concerti. Vinnie Colaiuta, che suonava con Zappa, aveva quattro Synare Tympani nella sua strumentazione per il tour degli anni ’80. Altri artisti che hanno utilizzato la batteria elettronica Synare includono Herbie Hancock, The Cure e The Cars.

      Questa unità include solo quattro pad. Ogni pad ha un morsetto sul pannello inferiore che può essere montato su un rack per batteria. Tre dei pad hanno morsetti per hardware Ludwig. Il pad contrassegnato con “2” ha una striscia di nastro verde con la scritta “CONGA 2” e un altro pad ha strisce di nastro verde con la scritta “CONGA 1” e “COWBELL”. Questo dà un’idea dei suoni a cui sono stati assegnati.

      battuta all’asta Julien’s Auction al prezzo di 1.625 dollari

      Remo drums e road case "Intercontinental Absurdities" di Frank Zappa

      11. Remo drums e road case “Intercontinental Absurdities”

      Custodia originale color argento, usata in tour con Frank Zappa. Contiene tre batterie Remo e vari accessori per batteria, inclusi i supporti. 

      battuta all’asta Julien’s Auction al prezzo di 780 dollari

      Grancassa Ludwig di Frank Zappa

      12. Grancassa Ludwig

      Una grancassa Ludwig vintage da 28 pollici proveniente dall’archivio di batteria di Frank Zappa.

      battuta all’asta Julien’s Auction al prezzo di 780 dollari

      Grancassa da concerto Ludwig di Frank Zappa

      13. Grancassa da concerto Ludwig

      Grancassa da concerto Ludwig degli anni ’70 montata su un supporto metallico sospeso, utilizzata e campionata da Frank Zappa in studio.

      battuta all’asta Julien’s Auction al prezzo di 10.000 dollari

      Rullante duplex vintage da marcia/parata di Frank Zappa

      14. Rullante duplex vintage da marcia/parata

      Un rullante duplex vintage in legno da parata/marcia da 16 pollici. 

      Sul tamburo è installato un rullante Ludwig. Il tamburo ha una pelle Pearl Pinstripe sulla parte superiore e una pelle REMO Weather King sulla parte inferiore.

      battuto all’asta Julien’s Auction al prezzo di 650 dollari

      Tamburo a caldaia Ludwig di Frank Zappa

      15. Tamburo a caldaia Ludwig

      Un timpano Ludwig in rame, alloggiato in una custodia rossa su ruote con la scritta “P3”. Questo tamburo è stato suonato da Ruth Underwood in tournée negli anni ’70 e può essere visto sul palco nei film Roxy: the Movie (Universal, 2015) e A Token of His Extreme.

      battuto all’asta Julien’s Auction al prezzo di 5.000 dollari 

      Tamburo a caldaia Ludwig di Frank Zappa

      16. Tamburo a caldaia Ludwig

      Un timpano Ludwig in rame, in una custodia rossa su ruote con la scritta “P4”. Questo tamburo è stato suonato da Ruth Underwood in tournée negli anni ’70 e può essere visto sul palco nei film Roxy the Movie (Universal, 2015) e A Token of His Extreme (2013).

      battuto all’asta Julien’s Auction al prezzo di 7.500 dollari

      Bongo, blocchi di legno temple, altri strumenti a percussione di Frank Zappa
      Bongo, blocchi di legno temple, altri strumenti a percussione di Frank Zappa
      Bongo, blocchi di legno temple, altri strumenti a percussione di Frank Zappa

      17. Bongo, blocchi di legno temple, altri strumenti a percussione

      Un set di strumenti a percussione, inclusi i bongo Gon Bops in finitura legno naturale, modello IB3414. L’interno dei bongo è marchiato “ICA” con un pennarello nero (Intercontinental Absurdities), a indicare che furono utilizzati in tournée intorno agli anni ’70. Sono inclusi anche un paio di campanacci Korri Cowbells vintage, un blocco di legno e quattro blocchi di legno Leedy/Ludwig vintage montati su rack, su un supporto Peavey.

      I bongo sono visibili anche come parte del set di percussioni di Ruth Underwood in un video che mostra Zappa esibirsi dal vivo al Roxy nel 1973, in particolare nella scena in cui Pamela Des Barres abbraccia Underwood.

      battuti all’asta Julien’s Auction al prezzo di 3.575 dollari

      Set di percussioni vintage temple blocks Duplex di Frank Zappa

      18. Set di percussioni vintage temple blocks Duplex

      Un set di cinque blocchi di legno Duplex rossi vintage temple della UMRK (Utility Muffin Research Kitchen) con mazzuolo. I blocchi di legno sono contrassegnati con nastro adesivo da uno a cinque.

      Tutti i blocchi presentano segni di usura tipici degli strumenti a percussione utilizzati sul palco. 

      battuto all’asta Julien’s Auction al prezzo di 762 dollari

      Strumenti a percussione assortiti di Frank Zappa

      19. Strumenti a percussione assortiti

      Vari strumenti a percussione utilizzati in tournée, tra cui tre bacchette fluorescenti verdi, rosa e gialle, campanelli Agogo montati su un rack, bacchette di legno, un flexatone con inciso “Carroll”, una spazzola (bacchetta per batteria), una bacchetta da esibizione, una bacchetta più grande avvolta in una corda viola e bianca, una bacchetta di bambù e uno strumento a percussione a scorrimento sonaglio con piccoli dischi di plastica nera su una bacchetta piegata. 

      battuti all’asta Julien’s Auction al prezzo di 650 dollari

      Kalimba e triangolo d'acciaio di Frank Zappa

      20. Kalimba e triangolo d’acciaio

      Una Kalimba a 19 tasti e uno strumento a percussione a triangolo d’acciaio. La Kalimba è un raro esempio di innovazione e maestria, ed è dotata di un cordino che la rende indossabile al collo o appesa. 

      battuti all’asta Julien’s Auction al prezzo di 1.625 dollari

    2. Pianoforti, organi e tastiere di Frank Zappa venduti all’asta

      Pianoforte a coda da concerto Bosendorfer 290 Imperial di Frank Zappa
      1. Pianoforte a coda da concerto Bosendorfer 290 Imperial

      Pianoforte a coda da concerto Bosendorfer 290 Imperial del 1979 con finitura Ebony Gloss Polish, numero di serie 32606, con otto ottave e 97 tasti, dotato di panca regolabile rivestita in pelle nera. Posseduto e suonato da Frank Zappa, questo pianoforte è stato fondamentale per la composizione della sua musica originale. Invitò il compositore Nicolas Slonimsky a suonarlo e, dopo che Slonimsky eseguì uno dei suoi brani originali, Zappa lo invitò a eseguirlo con lui durante il suo concerto al Coliseum di Santa Monica, in California, l’11 dicembre 1981.

      battuto all’asta Julien’s Auction al prezzo di 115.200 dollari

      Pianoforte a coda Kurtzmann di Frank Zappa

      2. Pianoforte a coda Kurtzmann

      Pianoforte a coda Kurtzmann a 88 tasti, numero di serie 88874, insieme a una panca da duetto, posseduto e suonato da Frank Zappa. 

      Uno splendido strumento della collezione Zappa, che usava per comporre musica. Zappa era noto per l’uso dei pianoforti come parte integrante del suo processo compositivo. Scriveva musica che la sua band leggeva ed eseguiva, proprio come un’orchestra. Il pianoforte si trovava nello studio di registrazione della casa di Zappa.

      battuto all’asta Julien’s Auction al prezzo di 9.100 dollari

      antico organo a pompa Crane and Sons Ltd di Frank Zappa

      3. Antico organo a pompa Crane and Sons Ltd

      Un antico organo a pompa Crane and Sons Ltd, risalente alla fine del 1800-inizio del 1900; l’interno dell’organo presenta due numeri di serie, 47946 e 48193.

      Gli organi a pompa venivano utilizzati principalmente nelle chiese e nelle case come alternativa all’organo a canne. Questi strumenti furono gradualmente abbandonati con l’avvento dell’organo elettrico intorno agli anni ’30. L’organo a pompa è un tipo di organo ad ancia libera ed è dotato di pedali che il suonatore aziona a pompa, il che fa passare l’aria attraverso le ance.

      Ha 13 registri a strappo e 61 tasti, 2 pedali e un pannello posteriore rimovibile; alcune viti appartenenti all’organo a pompa sono avvolte con nastro rosa e fissate al pannello di legno interno. Un coperchio scorrevole copre i tasti. 

      battuto all’asta Julien’s Auction al prezzo di 5.850 dollari

      Pianoforte a coda elettrico Yamaha CP-80 di Frank Zappa

      4. Pianoforte a coda elettrico Yamaha CP-80

      Pianoforte a coda elettrico Yamaha, modello CP-80, in una custodia da viaggio grigia con ruote.

      battuto all’asta Julien’s Auction al prezzo di 3.520 dollari

      Pianoforte elettrico Wurlitzer 200 di Frank Zappa

      5. Pianoforte elettrico Wurlitzer 200

      Pianoforte elettrico Wurlitzer 200 usato in tournée negli anni ’70, numero di serie 84626L.

      Secondo quanto riporta Mick Ekers nel suo libro Zappa’s Gear (Backbeat Books, 2019), “Quando provava con la band, in particolare quando lavorava a nuovi brani e arrangiamenti, a FZ piaceva tenere il Wurlitzer davanti alla band, così da poterlo usare comodamente per dimostrare le parti del brano che non sarebbero state adatte alla chitarra”.

      Sebbene presenti delle somiglianze con il pianoforte Rhodes, il suono del Wurlitzer è diverso e viene creato quando un’ancia metallica viene colpita da un martelletto, che poi induce una corrente elettrica in un pickup. 

      Il Wurlitzer 200 fu introdotto nel 1968. Era una rivisitazione dei precedenti modelli in legno e fu prodotto fino al 1982. Il 200 aveva un ripiano superiore in plastica leggera, un amplificatore a stato solido e gambe cromate, caratteristiche che lo rendevano più portatile e affidabile rispetto ai modelli precedenti. 

      battuto all’asta Julien’s Auction al prezzo di 3.575 dollari

      Pianoforte da palco Fender Rhodes MK2 di Frank Zappa

      6. Pianoforte da palco Fender Rhodes MK2

      Pianoforte da palco Fender Rhodes MK2 a 88 tasti e cabinet per altoparlanti, numero di serie K769944.

      Il timbro numerico all’interno di questo pianoforte Rhodes indica che è stato prodotto intorno al 1980. È molto probabile che questo pianoforte Rhodes sia stato modificato. Ci sono tre manopole extra aggiunte al pannello frontale.

      Il cabinet Fender Rhodes è dotato di 4 altoparlanti Fender da 12″. Il pannello di controllo del cabinet è stato rimosso, lasciando scoperto l’interno del cabinet. I cavi degli altoparlanti sono stati scollegati. Il cabinet mostra segni di usura estetica, soprattutto sul tolex. Il cabinet è dotato di maniglie laterali per il trasporto e di coperture angolari in metallo. È presente un supporto in alluminio avvitato ai pannelli del cabinet, di cui una gamba è leggermente piegata. La rete metallica degli altoparlanti reca il logo Fender Rhodes. 

      Il Rhodes MK2 fu prodotto per quattro anni, tra il 1979 e il 1983.

      battuto all’asta Julien’s Auction al prezzo di 3.575 dollari

      Pianoforte elettrico Wurlitzer 200A di Frank Zappa

      7. Pianoforte elettrico Wurlitzer 200A

      Un pianoforte elettrico Wurlitzer 200A usato in tournée, numero di serie 126520L.

      Secondo quanto riporta Zappa’s Gear  di Mick Ekers (Backbeat Books, 2019), “Quando provava con la band, in particolare quando lavorava a nuovi brani e arrangiamenti, a FZ piaceva tenere il Wurlitzer davanti alla band, così da poterlo usare comodamente per dimostrare le parti del brano che non sarebbero state adatte alla chitarra”.

      Il suono del Wurlitzer può essere ascoltato su dischi di artisti come i Queen, Ray Charles, i Supertramp e Joe Zawinul. Sebbene presenti somiglianze con il pianoforte Rhodes, il suono del Wurlitzer è diverso e si crea quando un’ancia metallica viene colpita da un martelletto, che induce una corrente elettrica in un pickup. 

      Il Wurlitzer 200A fu introdotto nel 1974 e prodotto fino al 1984, ed era più leggero e portatile dei suoi predecessori.

      battuto all’asta Julien’s Auction al prezzo di 5.200 dollari

      Tastiera Hohner Clavinet-Pianet Duo di Frank Zappa

      8. Tastiera Hohner Clavinet-Pianet Duo

      Una tastiera Hohner Clavinet-Pianet Duo. 

      Come indicato in Zappa’s Gear di Mick Ekers (Backbeat Books, 2019), “FZ aveva sia Tommy Mars che Peter Wolf assegnati al clavinet in momenti diversi: uno dei due avrebbe avuto un Clavinet semplice, l’altro il Duo. Non si sa dove si trovi il clavinet di FZ. Quando ho visitato il Joe’s Garage, ho trovato il Duo incastrato in un armadio accanto a uno degli enormi registratori digitali Sony di FZ e non era possibile tirarlo fuori e fotografarlo”. Il duo Hohner Clavinet-Pianet può essere ascoltato nel brano “I’m the Slime” dall’album Over-Nite Sensation. 

      I modelli Clavinet Duo furono introdotti nel 1978. L’Hohner Clavinet-Pianet Duo combina Clavinet e Pianoforte in un unico strumento. Lo strumento permette all’utente di alternare tra i due strumenti e di utilizzarne combinazioni. Inoltre, gli utenti possono suddividere la tastiera in bassi e acuti ed assegnare suoni diversi a ciascun lato. Sono presenti fader di volume che controllano il livello di ogni strumento. Sono presenti interruttori che controllano i preset del Clavinet, offrendo all’utente diverse varianti del suono del Clavinet. Sul lato destro della tastiera è presente anche un fader metallico. 

      Questa tastiera ha sessanta tasti. Il pannello di controllo ha anche un vano per batterie da 9 V. Il pannello posteriore ha una presa di ingresso da 9 V. Ci sono quattro jack di uscita da 1/4″ sul pannello posteriore. Tra questi, un’uscita stereo o uscite per singoli strumenti. Il pannello posteriore ha anche una presa di connettore a cinque pin. Lo strumento sembra essere stato modificato, come si evince dall’aggiunta di un circuito stampato e di saldature aggiuntive.

      battuta all’asta Julien’s Auction al prezzo di 5.200 dollari

      Tastiera Hohner Clavinet D6 di Frank Zappa

      9. Tastiera Hohner Clavinet D6

      Una tastiera Hohner Clavinet D6 vintage.

      Il Clavinet D6 faceva parte del sound di Frank Zappa. George Duke, che suonava tastiere e sintetizzatori, può essere visto usare un Clavinet D6 dal vivo nel film Roxy: The Movie del 1973 (Eagle Rock Entertainment, 2015).

      Il Clavinet D6 ha 60 tasti; il pannello di controllo a sinistra dei tasti presenta sei interruttori a bilanciere. Gli interruttori contrassegnati con “AB” e “CD” controllano la selezione del pickup. Gli interruttori contrassegnati con “Medium” e “Soft” attivano un filtro passa-basso, mentre gli interruttori contrassegnati con “Brilliant” e “Treble” attivano un filtro passa-alto. Sul pannello di controllo è presente una manopola del volume. Il pannello superiore è rifinito con impiallacciatura in teak. È presente un leggio in plastica trasparente fissato al lato interno del coperchio rimovibile. A destra dei tasti è presente un fader metallico. 

      Il Clavinet D6 fu introdotto nel 1971. Offriva agli utenti una selezione di suoni più ampia rispetto ai modelli precedenti. Artisti come Stevie Wonder, Rufus e Chaka Khan, Billy Preston e Bill Withers utilizzarono il Clavinet in alcuni dei loro più grandi successi. Il suono del Clavinet divenne sinonimo di funk, soul e R&B. 

      battuta all’asta Julien’s Auction al prezzo di 5.200 dollari

      Tastiera sintetizzatore digitale Casiotone MT-30 di Frank Zappa

      10. Tastiera sintetizzatore digitale Casiotone MT-30

      Una tastiera sintetizzatore digitale Casiotone MT-30 marrone di Casio.

      battuta all’asta Julien’s Auction al prezzo di 762 dollari

      Organo Hammond B3 di Frank Zappa

      11. Organo Hammond B3

      Un organo Hammond B3, numero di serie 0117, utilizzato sul palco durante le esibizioni dal vivo con Frank Zappa. 

      L’organo Hammond B3 di Frank Zappa veniva utilizzato sul palco dal suo tastierista, Tommy Mars, durante i concerti dal vivo tra il 1977 e il 1982. L’organo è stato modificato in pieno stile Zappa e include alcuni fronzoli aggiuntivi. La data esatta di produzione è sconosciuta, tuttavia i registri indicano che Zappa utilizzò il suo B3 a partire dai primi anni ’70 e continuò a utilizzarlo nei tour successivi fino al 1982. L’organo può essere ascoltato nel brano “Jones Crusher” dall’album Baby Snakes. 

      Nel libro “Zappa’s Gear”  di Mick Ekers (Backbeat Books, 2019), Zappa afferma: “L’ho fatto transistorizzare e mettere in un case da viaggio, e ci ho messo un inseguitore di tensione… in modo da poterci far suonare il Minimoog o qualsiasi altro sintetizzatore moderno. Avevo anche un set speciale di Syndrums, così da poter ottenere una scala di 61 bongo, 61 tom-tom, 61 woodblock o qualsiasi altra cosa… si può ottenere qualsiasi suono di Syndrum insieme al suono dell’organo”.

      L’organo presenta un pannello metallico sotto la tastiera inferiore, dietro il quale sono alloggiate tutte le modifiche apportate da Zappa, inclusi diversi interruttori che controllano volume, velocità, tono, modulazione e attacco. Queste modifiche sono rare su un organo di quest’epoca e sono simili a quelle apportate all’organo di Bill Beer.

      Sono presenti pannelli posteriori destro e sinistro, con connessioni per la tastiera superiore e inferiore, uscite XLR, connettori da 1/4 di pollice, mandata e ritorno e connessioni per altoparlanti esterni.

      battuto all’asta Julien’s Auction per 5.715 dollari

      Due tastiere Eventide di Frank Zappa

      12. Due tastiere Eventide

      Un paio di tastiere Eventide, una delle quali con la parte superiore mancante.

      battute all’asta Julien’s Auction al prezzo di 704 dollari

      Pianoforte a coda elettrico Yamaha CP-70 di Frank Zappa

      13. Pianoforte a coda elettrico Yamaha CP-70

      Pianoforte a coda elettrico Yamaha, modello CP-70

      battuto all’asta Julien’s Auction al prezzo di 2.240 dollari 

      Pianoforte a coda elettrico Yamaha CP-80 di Frank Zappa

      14. Pianoforte a coda elettrico Yamaha CP-80

      Pianoforte a coda elettrico Yamaha, modello CP-80, numero di serie 315, numero ICA 135

      battuto all’asta Julien’s Auction al prezzo di 1.600 dollari

      Fender piano bass di Frank Zappa

      15. Fender piano bass

      Un Fender piano bass pre-CBS marchiato “Jesse Stone” in una custodia

      battuto all’asta Julien’s Auction al prezzo di 4.480 dollari 

      Pianoforte digitale Oberheim Eclipse di Frank Zappa

      16. Pianoforte digitale Oberheim Eclipse

      Pianoforte digitale Oberheim Eclipse a 88 tasti, numero di serie 5070328, nella custodia originale

      battuto all’asta Julien’s Auction al prezzo di 3.437 dollari

    3. Jahn Teigen: il cantante che rifiutò l’offerta di Frank Zappa e dei Genesis

      Il cantante Jahn Teigen iniziò la sua carriera nel 1965 formando una beat band (the Enemies).

      Nel 1971 si unì ai Popol Vuh, una band prog rock che cambiò il nome in Popol Ace nel 1973.

      Nello stesso anno, Frank Zappa fu invitato in Norvegia per esibirsi al festival “Ragnarock”. Assistendo all’esibizione dei Popol Vuh, offrì alla band un contratto con la Zappa Records ma il manager dei Popol Vuh rifiutò l’offerta.

      Nel 1975 i Genesis proposero a Jahn di sostituire Peter Gabriel ma lui rifiutò l’offerta. Teigen dichiarò che la sua voce non era adatta al loro sound e agli spettacoli più lunghi di 90 minuti.

    4. Mike Ekers: “FZ ha dato nomi a molti dei suoi microfoni ma…

      Frank Zappa e Napoleon Murphy Brock

      “Frank Zappa ha dato nomi a molti dei suoi microfoni preferiti, tra cui ‘Gandhi – the Peacemaker’, ‘The Genius’ e ‘El Pistolero’. Trovo interessante che FZ abbia dato nomi a microfoni ed altre attrezzature da studio come le drum machine, ma mai alle sue chitarre, per quanto ne so”.

      (dal libro “Zappa’s Gear” di Mick Ekers)