Frank Zappa's mustache - Music is the Best

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  • Frank Zappa, Mr. Green Genes + Son of Mr. Green Genes (total 8 versions): review, meaning

    Frank Zappa, Mr. Green Genes + Son of Mr. Green Genes (total 8 versions): review, meaning

    Son of Mr. Green Genes (album Hot Rats, 1970)
    Son Of Mr Green Genes (Live a Parigi, 1969)
    Mr. Green Genes (Live a Hordern Pavilion, Sydney, Australia, 23 giugno 1973)
    Mr. Green Genes (album Uncle Meat, 1969)
    Mr. Green Genes (Live Armadillo World Headquarters – Austin, TX, 26 ottobre 1973)
    Mr. Green Genes, MOI (Live a Centerville?)
    Mr. Green Genes (album The Best Band You Never Heard In Your Life, 1991)
    Mr. Green Genes, Petit Wazoo (Live Cowtown Ballroom, Kansas City, 2 dicembre 1972)

    Immagine di copertina (Hot Rats) di Salvador Luna (Lunatico)

    “Mr. Green Genes” è un brano che fa parte dell’LP Uncle Meat (1969) dei Mothers of Invention. Lento e pesante, conteneva strani testi sulle verdure e consigli culinari: “Mangia le tue scarpe”, “Puoi mangiare il camion / ciò che ha portato’ il camion della spazzatura”. Il ritmo lento e l’atmosfera lugubre della canzone evocano l’immagine di un gigante: il gigante verde sulle confezioni di verdure surgelate!
    Nel 1970 Frank Zappa pubblicò una versione strumentale della canzone intitolata “Son of Mr. Green Genes” (il processo di nominare una canzone “son of…” è ricorrente in tutta la carriera di Zappa, a partire da “The Return of the Son of Monster Magnet del 1966, risultato della sua passione per i film horror economici). Questa versione, inclusa in Hot Rats, manteneva la melodia originale su uno sfondo musicale più jazz e solare e vedeva la partecipazione del batterista Paul Humphrey per la prima volta in una registrazione di Zappa. E’ un riarrangiamento strumentale di Mr. Green Genes e l’unico brano che contiene intrigati grafici di fiati ed estese sezioni di assolo di chitarra.
    “Mr. Green Genes”, che combina elementi di jazz, rock e suoni sperimentali, fu eseguito occasionalmente dal vivo dal 1968 al 1973. Scomparve per 15 anni per poi ricomparire nel tour del 1988 (è presente in The Best Band You Never Heard in Your Life).
    “Son of Mr. Green Genes” ha fatto parte della scaletta di Zappa dal 1970 al 1973, principalmente sotto forma di Medley con “King Kong” e “Chunga’s Revenge”. Una performance di Mr. Green Genes è inclusa in Roxy & Proxy.

    “Poiché ho registrato una canzone intitolata Son of Mr. Green Genes per l’album Hot Rats nel 1969, la gente ha creduto per anni che il personaggio con quel nome nello show televisivo Captain Kangaroo Mr. Green Jeans interpretato da Lumpy Brannum) fosse il mio “vero” papà. Non lo era”. (Frank Zappa, snopes.com, 17 maggio 2007)

    Il significato di questo brano è legato ai temi del consumismo e conformismo a tutto ciò che la società spaccia per ‘salutare’ e ‘giusto’. Comicamente, Zappa suggerisce cibi non convenzionali tra cui scarpe e immondizia.
    Ad un certo punto, consiglia di portare sempre con sé una carta d’identità falsa: è un atteggiamento ribelle, la carta d’identità falsa è una sfida sociale, l’identità che non si conforma alle norme e che potrebbe non essere accettata dalla società. Anche l’invito a mangiare rifiuti da un camion è un atteggiamento sovversivo e assurdo per ribellarsi agli standard sociali e, allo stesso tempo, è una critica al consumismo, che spinge le persone a mangiare qualsiasi cosa. Critica anche la tendenza a valorizzare i beni materiali a scapito delle relazioni umane.
    Nel finale, la frase “Un vestito in più per il mondo adesso! Non è fantastico?” potrebbe enfatizzare il ciclo infinito del consumismo, il bisogno costante di nuovi prodotti, la pressione culturale per stare al passo con le tendenze. Una ricerca infinita di beni materiali futile e priva di vero significato.
    (songtell)

    Alcuni sostengono che il titolo Mr. Green Genes sia legato al potere dell’ingegneria genetica ed alle conseguenze che può causare. Potrebbe essere visto come un commento sui potenziali pericoli derivanti dalla manomissione della natura (OGM?). Altri suggeriscono che il personaggio rappresenti un individuo misterioso che possiede una profonda comprensione del mondo. Un mondo complesso e imprevedibile, dove nulla è come sembra.

  • Happy New Year… TIMELESS – xenocronia Frank Zappa, Conlon Nancarrow, Edgar Varèse – xenochrony

    Happy New Year… TIMELESS – xenocronia Frank Zappa, Conlon Nancarrow, Edgar Varèse – xenochrony

    Xenocronia realizzata da Roxa con musiche di Frank Zappa, Conlon Nancarrow, Edgar Varèse

    FAIR USE

    https://www.youtube.com/playlist?list=PLNIorVgbZlD1eJlE31TCypMf1eLhjcfBc

    Il concetto del tempo di Frank Zappa è profondo, da indagare.
    E’ un tema che ho già trattato in questo video e più volte nel gruppo What’s Zappa.

    https://www.youtube.com/watch?v=G4YpApp5Mjc

    “Tutto accade continuamente”.
    Il nostro futuro sta accadendo adesso?
    “Ed è già successo prima. Succede tutto in continuazione. Il tempo dipende dal punto da cui lo guardi. Sembra solo che le cose stiano accadendo perché siamo qui. Se fossimo da qualche altra parte, non sarebbero ancora emersi. Se potessi spostare il tuo punto di riferimento sull’evento in atto, potresti cambiare il modo in cui percepisci l’evento. Quindi, se potessi cambiare costantemente la tua posizione, potresti vivere l’idea che tutto accada continuamente”.
    “… Quando un evento ha luogo, ha molto a che fare con la posizione dell’osservatore. La percezione dell’evento è un sottoprodotto della posizione da cui l’evento è stato osservato, della posizione nel tempo e nello spazio. Se potessi modificare la tua posizione nel tempo e nello spazio, allora l’evento diventerebbe qualcos’altro, un evento futuro o un evento passato, a seconda di dove ti trovi… se potessimo uscire da queste stronzate per un minuto e immaginare di trovarci da qualche altra parte mentre osserviamo l’evento, la procedura mistica di predire il futuro e il resto di quella roba sembrerebbe un po’ più semplice solo perché si è in grado di riposizionare la propria coscienza e percepirla da una prospettiva diversa”.
    (Frank Zappa, dall’intervista di Bob Marshall durata 7 ore del 21-22 ottobre 1988, celebrata come la più grande intervista di Zappa dell’epoca. Le domande sono state preparate da Bob Dobbs, uno studioso di McLuhan e ricercatore di Frank Zappa).

    “Penso che tutto succeda continuamente: noi pensiamo al tempo in modo lineare perché siamo condizionati a farlo. Questo perché l’idea umana delle cose è che hanno un inizio e una fine. Non credo sia necessariamente vero. Penso al tempo come a una costante, una costante sferica in cui tutto sta accadendo tutto il tempo: è sempre successo e sempre accadrà”.

    Quindi questa tazza di caffè…
    “… è sempre stata piena e vuota. Tutto è sempre”.

    Le nostre percezioni?
    “Abbiamo a che fare con il tempo in modo quasi pratico. Abbiamo ideato il nostro universo personale e il nostro stile di vita che è governato dal tempo suddiviso in questo modo, progrediamo da una tacca all’altra, giorno dopo giorno, e tu impari a rispettare le tue scadenze in questo modo. Funziona così solo per comodità umana. Questa, per me, non è una buona spiegazione di come funzionano davvero le cose. Questa è solo la versione della percezione umana su come funziona. Mi sembra altrettanto fattibile che tutto accada continuamente e se credi che la tua tazza di caffè sia piena o meno è irrilevante. Non puoi definire qualcosa con precisione finché non capisci ‘quando’ lo è”. Lo stato della tazza viene determinato da quando lo percepisci”.

    Il che significa che il futuro è già accaduto…
    “Sì. Il motivo per cui credo fortemente in questo è che può spiegare perché le persone possono avere premonizioni, perché invece di guardare avanti si guardano solo intorno. Non devi guardare avanti per vedere il futuro. Puoi guardare laggiù”.

    Cosa limita le nostre percezioni di altre cose o di altri tempi o del futuro?
    “Penso che escogiti i tuoi limiti per tua comodità personale. Ci sono alcune persone che desiderano avere dei limiti e si inventeranno tutte le scatole che vogliono. Come gli uomini che hanno inventato l’armatura. Volevano proteggersi dalle fionde e dalle frecce del destino. Le persone fanno la stessa cosa psichicamente e psicologicamente: costruiscono la propria armatura e scelgono la loro esistenza. Che lo facciano consapevolmente o a causa di un governo o di un sistema educativo non importa: qualcuno sta aiutando a plasmare questa scatola immaginaria in cui vivi, ma non deve esserci per forza… La forma dell’universo è un vortice di Moebius, credo. Il tempo è una costante sferica. Ora immagina un vortice di Moebius all’interno di una costante sferica e avrai la mia cosmologia. Ma il ‘quando’ è molto importante”.
    (Best of Guitar Player, 1994)

    “La musica non dura, non ha nulla a che fare con il tempo” scriveva Sergiu Celibidache.
    Frank Zappa era convinto che il tempo fosse ‘un concetto sferico’, una costante sferica, in modo che, per così dire, tutto avvenga in una volta. Gnostici, buddisti e William Blake sono d’accordo, credendo che si possano varcare le porte dell’eternità in un istante e che il tempo sia una delle illusioni del mondo. William Burroughs e Sun Ra pensavano che, per sopravvivere, dobbiamo evolverci “fuori dal tempo, nello spazio”.
    (Frank Zappa)

  • Ricky Lancelotti meets Frank Zappa (4 songs): the story of the ‘crazy lion’

    Ricky Lancelotti meets Frank Zappa (4 songs): the story of the ‘crazy lion’

    Wonderful Wino (The Lost episodes,1996)
    Fifty-Fifty (album Over-Nite Sensations, 1973)
    Zomby Woof (album Over-Nite Sensations, 1973)
    For the young sophisticated (album Lather, 1996)

    Ricky Lancelotti (noto anche come Rick Lancelot e soprannominato il ‘leone pazzo’) deve la sua fama soprattutto alla sua collaborazione con Frank Zappa nel 1973. Le 4 canzoni di Frank Zappa interpretate dalla voce fuori dal comune di Lancelotti, che presento in questo video, fanno parte di tre album: Over-Nite Sensations, Lost Episodes e Lather.
    Con il nome d’arte Rick Lancelot, pubblicò diversi singoli per la RCA Records nel 1965-1966 senza successo. Occasionalmente, apparve nella serie musicale Shindig della ABC-TV come cantante dello show (interpretava canzoni R&B famose). Ritroviamo le sue performance vocali anche nel programma The Banana Splits di Hanna-Barbera (l’omonimo album è stato pubblicato da Decca Records nel 1968).
    Il cantante di origini italiane ha lavorato nel gruppo Sky Oats, Peppermint Sticks e nella band Wolfgang.
    Morì di overdose il 7 aprile 1980 all’età di 35 anni: sua cugina Donna Loguidice Barker ha voluto chiarire che è morto in un incidente d’auto.

    La versione di Wonderful Wino dell’album Lost Episodes è particolarmente degna di nota per la presenza di uno dei cantanti più potenti e distintivi che si siano mai esibiti con qualsiasi band di Zappa: Ricky Lancelotti.
    Di lui Frank ha detto:
    “Ha fatto il provino per la band, l’ha superato, è tornato a casa, si è rotto un braccio. Gli ho detto ‘Rick, non farai il tour’. Portava con sé una 45 (ndr: gli piacevano le pistole), aveva una cassetta in cui imitava 100 voci di cartoni animati in 60 secondi. Pensavo che avesse davvero talento. Voleva lavorare come doppiatore di cartoni animati ma non l’ha mai fatto. Strano. Un vecchio duro del New Jersey”.
    In un concerto particolarmente memorabile dei MOI all’Hollywood Palladium (1972) – di cui Zappa conservava affettuosi ricordi di Lancelotti che cantava Smog Sucker – il cantante dalla criniera di leone favoriva il pubblico con feroci scat: ogni volta che FZ lo voleva sul palco, lo chiamavano da dietro le quinte. Zappa apriva e chiudeva la mano in un gesto che simboleggiava una bocca parlante e, a quel punto, Lancelotti appariva magicamente sul palco iniziando a urlare”. (United Mutations)

    Ricky ha iniziato la sua carriera di cantante nel Greenwich Village di New York, dove ha studiato musica (canto). Aveva lo stesso istruttore di canto di Bob Zimmerman. Quando Ricky si presentava alla sua lezione di canto, Dylan se ne andava. Era solito uscire con Lenny Bruce, lo andava a trovare nel backstage prima della performance di Lenny. Ha raccontato che Lenny portava con sé due valigette, una piena di riviste oscene e l’altra piena di narcotici (prescritti dai medici). Lenny si ‘sparava’ Methedrine in un braccio e Morphine nell’altro prima di salire sul palco. Lenny disse a Ricky che se mai fosse stato arrestato (per droga) avrebbe portato con sé l’AMA.
    Ricky, in seguito, si trasferì a Los Angeles e come cantante professionista sarebbe stato il cantante di supporto per Dean Martin e Sammy Davis Jr. a Las Vegas (li sostituiva quando erano malati).
    In seguito, divenne amico di Frank Zappa, usciva con lui durante le sue sessioni di registrazione. Dopo il mastering finale del “Grand Wazoo” (1972), Frank fece ascoltare la registrazione a tutti i membri della band e poi chiese a ciascuno cosa ne pensassero. Ogni musicista ha pensato che la registrazione fosse eccellente. Quando Frank ha chiesto a Ricky la sua opinione, ha detto “Non aveva un ritmo inverso” (Frank rimase scioccato).
    Più tardi Ricky cantò per Frank in “Overnight Sensation”. Ricky ha chiesto a Frank come voleva che cantasse (50-50, Zomby Woof) e Frank ha detto: “Comportati come un matto”.
    La foto di Ricky non è stata stampata sulla copertina dell’album insieme agli altri membri della band perché Ricky non voleva che la sua foto comparisse. Durante questo periodo, Ricky portava Frank in giro con la sua macchina (a Frank non piaceva guidare). Le prove della band si svolgevano principalmente a tarda notte o dopo la mezzanotte. Una notte Ricky si presentò alle prove ubriaco e Frank gli disse di “andare a casa e dormire” (Frank pagava Rick $ 80 l’ora per cantare e non tollerava droghe o alcol al lavoro).
    Ricky abbandonò la band (doveva andare in tour con Frank perché quella era la sua principale fonte di reddito all’epoca). L’amicizia di Ricky con Frank finì male perché Ricky accusò Frank di usarlo per poter imparare a cantare. (United Mutations)

    “Ricky indossava sempre un medaglione di San Giuda, ha frequentato la Scuola di canto Mel Blanc. Aveva un piccolo lupo, gli piaceva il deserto (andare lì e sparare), andare a caccia e pescare. Una volta catturò uno squalo di 7 piedi pescando in acque profonde”. (testimonianza della cugina di Lancelotti, Donna Loguidice Barker, United Mutations)

  • Frank Zappa, Alien Orifice (4 versions): Steve Vai’s nightmare

    Frank Zappa, Alien Orifice (4 versions): Steve Vai’s nightmare

    Versione Frank Zappa Meets the Mothers of Prevention (1985)
    Versione You Can’t Do That On Stage Anymore vol. 6 (1992)
    Versione Halloween 81 (Palladium, New York, 31 ottobre 1981)
    Versione Make A Jazz Noise Here (1991)

    Alien Orifice è un brano strumentale complesso che fa parte dell’album Frank Zappa Meets The Mothers Of Prevention (1985). In precedenza, fu suonata a New York il 31 ottobre 1981 in occasione di Halloween 81. Una versione live del 1988 (data precisa e location sconosciute) è inclusa nell’album You Can’t Do That On Stage Anymore vol. 6 (1992). Ritroviamo Alien Orifice nell’album Make A Jazz Noise Here (1991).

    L’album Frank Zappa Meets The Mothers Of Prevention è stato pubblicato rapidamente per portare all’attenzione del pubblico la controversia sui testi dei dischi rock e l’udienza al Senato durante cui Zappa ha testimoniato nel 1985 contro la censura. L’opera di dodici minuti intitolata “Porn Wars” sul lato due è il riassunto dell’udienza, vista attraverso il computer musicale sincronizzato di Zappa, un vero e proprio collage sonoro di estratti dalle udienze del PMRC.
    Frank Zappa Meets the Mothers of Prevention è un album di transizione: Zappa si allontana dal rock per dedicare più tempo alle sue composizioni per Synclavier.

    Alien Orifice: un incubo ricorrente per Steve Vai
    In un’intervista con Chanan Hanspal, Steve Vai ha ricordato le origini dell’intrigante brano Alien Orifice e come sia diventata per lui un incubo ricorrente.
    “Alien Orifice è nato come un pezzo di spartito… Frank componeva tutto il tempo. Portava con sé una valigetta, la apriva e tirava fuori un piccolo registratore a cassette, carta per manoscritti, penne, matite e sigarette”.
    Vai ha ricordato l’emozione provata dopo aver visto la composizione di Alien Orifice la prima volta durante un volo in aereo con Zappa: “Era un pezzo bello e anche un po’ brutto. Frank amava scrivere cose brutte a volte. Quando Frank consegnava uno spartito non era specifico per chitarra, era solo una melodia. Alla fine, il pezzo è diventato ancora più complesso. Durante le prove, Zappa l’ha orchestrato manualmente. Ascoltando la registrazione, si può sentire che, pur essendoci solo una melodia, a volte la suono io, a volte qualcun altro, a volte la suonano due persone… altre volte può subentrare una voce. E’ stato un approccio compositivo diverso perché Frank l’ha costruito manualmente da uno spartito anziché consegnare una partitura. Il brano è diventato parte della scaletta, poteva richiamarlo in qualsiasi momento. Potevano passare giorni o una settimana prima di inserirlo di nuovo nella scaletta, ma io dovevo suonarla ogni giorno”.
    Alien Orifice è rimasto talmente impresso nel subconscio di Steve Vai che lui stesso ammette di avere incubi. “In realtà, è un incubo ricorrente che ho da decenni. E’ una di quelle situazioni divertenti in cui mi ritrovo a camminare sul palco di Frank e c’è Alien Orifice, The Black Page, Moggio. Dico a Frank ‘è successo 45 anni fa, non me lo ricordo’ e lui risponde ‘beh, devi suonarla’, poi inizia e io mi sveglio. Dovevo tenere tutte queste cose sotto le mie dita. Una volta che veniva pubblicato e stavamo eseguendo una canzone del genere, Frank di tanto in tanto la modificava ma, di solito, la dirigeva”.

  • Tom Waits meets Frank Zappa: the story, Live in San Diego 8/11/1974, full Live in Boston 11/9/1974

    Tom Waits meets Frank Zappa: the story, Live in San Diego 8/11/1974, full Live in Boston 11/9/1974

    Live al Golden Hall, San Diego, California – 11 agosto 1974 (Tom Waits aprì il concerto di Zappa e dei Mothers. In seguito, Zappa fece entrare in scena di nuovo Tom Waits per raccontare la sua barzelletta sull’uomo da 12 pollici mentre la band si esibiva in Ol’ 55, una canzone di Waits)

    Full SBD boot (Orpheum di Boston – 9 novembre 1974) Cosmik Debris, Montana, Booger Man, Ol’ 55, Dupree’s Paradise, Oh No, Son Of Orange County, More Trouble Every Day

    “Frank Zappa governa la musica con Elmore James e Stravinskij alla sua destra. Non chiamatelo fricchettone: verrà a tirarvi i piedi mentre dormite”. (Tom Waits)

    L’album di Frank Zappa preferito da Tom Waits è “The Yellow Shark”.

    Nel 1993, Frank Zappa pubblicò “The Yellow Shark”, un album orchestrale che Tom Waits ha salutato come “un ricco spettacolo di texture a colori” e “la chiarezza della perfetta follia”. Poche settimane dopo aver rilasciato The Yellow Shark, Zappa morì. Aveva 52 anni.

    Tom Waits, 1973: “Il pubblico pensava che io fossi uno degli scherzi di Frank. Facevo da termometro rettale e gli davo la temperatura della stanza. È così che ho iniziato: come un perdente, il tipo a cui si lanciano teste di pollo… Non sono riuscito ad agganciare nessuno di quei fan del cazzo. Così ho detto loro: “Mi amerete tra trent’anni! E sarete in ginocchio a implorare il mio perdono!” (commento a Seth Colter Walls, 2006)

    Tom Waits ha aperto per i Mothers in varie occasioni partecipando ai loro spettacoli almeno due volte: l’11 agosto 1974 e il 9 novembre 1974.
    E’ stato menzionato e ringraziato nelle note di copertina dell’album The MOFO Project / Object (2006).

    “Non manco di rispetto a Tom Waits, ma non direi che è un idolo o altro. Di solito, non penso alle persone nel mondo della musica”. (Frank Zappa)

    Due punti in comune tra Tom Waits e Frank Zappa: entrambi hanno avuto come manager Herb Cohen e Cal Schenkel come artista che ha realizzato diversi progetti di copertine di album per loro.

    L’11 agosto 1974 FZ annunciò al pubblico Tom Waits, che all’epoca era piuttosto sconosciuto, anche a San Diego. Suonava da solo al piano elettrico. Il pubblico era incredibilmente ostile. Gli spettatori hanno fischiato durante tutta la performance di Waits. Un ragazzo ha urlato “Qualcuno può sparare a quello stronzo?!”.
    Quando concluse la sua esibizione, ricomparvero i Mothers. FZ chiese se potesse tornare anche Waits e i Mothers suonarono “Ol’ 55” come sottofondo per la storia di Waits dell’uomo da 12 pollici.

    Il pubblico di Zappa odiava Tom Waits. Fu questo uno dei motivi per cui Frank smise di andare in tournée con artisti che aprissero i suoi concerti.

  • Frank Zappa – What’s the ugliest part of your body? (7 versions): review, meaning

    Frank Zappa – What’s the ugliest part of your body? (7 versions): review, meaning

    Version We’Re Only In It For The Money (gennaio 1968)
    Demo version (We’Re Only In It For The Money)
    Mono Acetate (We’Re Only In It For The Money)
    Live Vancouver 1975
    Version Joe’s Menage (2008)
    Live Hordern Pavilion, Sydney (1976) (FZ:OZ, 2002)
    Live Ljubljana, 22 novembre 1975), album ZAPPA ’75: Zagreb/Ljubljana 2022

    “Qual è la parte più sgradevole del vostro corpo? Qualcuno dice il vostro naso, qualcuno dice le vostre dita dei piedi, ma io penso che sia la vostra mente. Tutti i vostri bambini sono delle povere sfortunate vittime di sistemi che vanno al di là del loro controllo, una piaga nella vostra ignoranza e nella grigia disperazione della vostra sgradevole vita. Tutti i vostri bambini sono delle povere sfortunate vittime delle menzogne in cui credete, una piaga della vostra ignoranza che allontana i giovani dalla verità di cui hanno bisogno”.
    (Frank Zappa)

    What’s the ugliest part of your body? fa parte dell’album We’Re Only In It For The Money (gennaio 1968). In seguito, è stata rieditata nell’album FZ:OZ.

    In ” What’s the ugliest part of your body? Zappa affronta la superficialità dell’apparenza suggerendo che la parte più brutta del proprio corpo potrebbe non essere una caratteristica fisica, ma piuttosto la propria mentalità o percezione del mondo. Incoraggia a considerare i nostri pregiudizi e le nostre nozioni preconcette di bellezza, crede che la mente sia la vera fonte di bruttezza, i nostri pensieri, credenze e atteggiamenti che influenzano la percezione del bello e del brutto. Secondo Zappa la mente può modellare le nostre interazioni e relazioni più di qualsiasi caratteristica fisica.
    Zappa sfida la mancanza di consapevolezza della società chiedendo dove si trovi Annie, un personaggio che apparentemente scompare quando entra in città. Poi chiede chi sono i “mostri” che lei porta in giro. E’ una metafora delle figure manipolatrici e sfruttatrici presenti nella società che approfittano degli individui vulnerabili. Zappa usa Annie come simbolo di innocenza, evidenziando il modo in cui la società può divorarla e consumarla.
    I bambini sono vittime delle menzogne che la società perpetua. Critica l’ignoranza sociale (la “grigia disperazione” della vita delle persone) che impedisce ai giovani di accedere alla verità che meritano.
    E’ un appello a liberarsi delle convenzioni cercando l’illuminazione oltre la superficialità e l’apparenza.

    Frank Zappa fa musica per la parte più brutta del tuo corpo. Vuole abbellirla ma bisogna spalare molto letame per arricchire un giardino arido come la coscienza dell’America contemporanea.
    “Ti dirò com’è e non sarò gentile o accomodante. Il tuo intero atteggiamento fa schifo e la vita che conduci è completamente vuota. Ti dipingi la testa, la tua mente è morta. Non lo sai nemmeno quello che ho appena detto….” (Frank Zappa).
    Ho detto ad un amico che Frank Zappa è diventato il nuovo Lenny Bruce, ereditando il ruolo di Bruce come anarchico-critico sociale. “Ti sbagli” disse lui “Lenny amava le persone. Zappa odia tutti”.
    Nietzsche: “Sappiate che l’uomo nobile ostacola tutti. L’uomo nobile ostacola anche il bene, vuole creare qualcosa di nuovo e una nuova virtù. I buoni vogliono il vecchio e che il vecchio sia preservato. L’uomo nobile non rischia di diventare uno dei buoni, ma un rozzo, un beffardo, un distruttore”.
    Zappa dice: “Noi siamo le altre persone. Anche tu sei le altre persone. Ho trovato un modo per arrivare a te. Pensi che io ti ami stupido e cieco? Pensi che io sogni tutta la notte di tenerti vicino a me?”.
    Nietzsche scrive: “In un amico si dovrebbe avere il proprio miglior nemico. Dovresti stargli vicino con il cuore quando gli resisti. Hai mai visto il tuo amico addormentato? Non sei rimasto scioccato dal fatto che il tuo amico abbia quell’aspetto? Oh amico mio, l’uomo è qualcosa che deve essere superato”.
    Zappa: “Libera la tua mente. Non c’è tempo per leccare i tuoi francobolli e incollarli. Sarai assolutamente libero solo se vorrai esserlo”.
    Nietzsche: “Sappi che invidiamo la verità”.
    Le persone “buone” invidiano e odiano Frank Zappa perché sanno che lui e tutti gli altri “mostri” liberati hanno avuto la forza di vivere la verità, la libertà assoluta.
    Ma Frank crede che “verrà un tempo in cui tutti coloro che sono soli saranno liberi. Verrà un tempo in cui ogni male che conosciamo sarà un male che possiamo superare…”.
    Sono queste le parole di un uomo che odia tutti?
    Tematicamente, quindi, Zappa porta avanti la tradizione di Lenny Bruce, scioccando e scandalizzando una società irraggiungibile con qualsiasi altro mezzo, avvicinando uno specchio al ventre nudo di un brutto rospo flaccido di Wall Street per mostrargli il suo cancro.
    “Perché non usi la parte più brutta del tuo corpo e ci pensi un po’?” (Frank Zappa).
    (Los Angeles Free Press, 21 giugno 1968 by Gene Youngblood)

  • Frank Zappa, Piano Music 1963-1993 (8 songs): from Opus 5 to Piano Synclavier, review

    Frank Zappa, Piano Music 1963-1993 (8 songs): from Opus 5 to Piano Synclavier, review

    Piano Pieces from Opus 5 – Mount St Mary’s College (Chalon Campus), LA (1963) Non è Zappa a suonare il piano: lui dirigeva, suonava la cetra e introduceva i brani
    Piano (Dance Me This album) Synclavier (1993)
    Piano Music Section 1 & Section 3 (The Hot Rats Sessions) Piano: Ian Underwood
    The Black Page (rara versione al Synclavier) primi anni ‘80
    The Black Page #1 (Piano Version) dall’album Zappa In New York (1977) Arrangiamenti: Ruth Underwood
    Envelopes & Little House I Used To Live In (versione solo piano, 1978) suonati da Peter Wolf o Tommy Mars
    Video filmato da uno sconosciuto a casa di Zappa (Los Angeles – 1984, 1986), editato da Marcello Di Lorenzo

    Verso la fine del brano Little House I used to live in (nell’album Burnt Weenie Sandwich) Frank Zappa suona un assolo con un organo elettrico. Zappa usava il pianoforte come un altro strumento ritmico. Non deve aver pensato molto alle sue abilità pianistiche perché non ha mai mostrato cosa poteva fare dal vivo.

    Frank Zappa suona la chitarra, il piano, il vibrafono e la batteria, compone, arrangia e snocciola commenti sociali.

    “A volte usava la chitarra come strumento per comporre, per mostrare ai musicisti quali note o accordi suonare sui loro strumenti. La usava anche come strumento di arrangiamento ma, quando componeva la sua musica orchestrale, di solito, si sedeva al pianoforte e suonava. Disse che avrei dovuto imparare a suonare il piano se volevo diventare un compositore. Al piano Frank era più un compositore che un esecutore, come lo sono praticamente tutti i compositori. L’ho visto comporre brani orchestrali mentre era seduto in un aeroporto o mentre volava su un aereo. Si sedeva con carta da musica bianca e scriveva musica tutto il tempo. Nel 1981, durante il tour americano, ogni minuto dietro le quinte in cui vedevi Frank, scriveva musica su carta. Era davvero molto riservato riguardo alle sue composizioni. Non che stesse cercando di nascondere qualcosa, ma per qualcuno chiedere di guardare qualcosa era come chiedere: “Posso leggere il tuo diario?”. Una volta sono venuto da lui e gli ho chiesto cosa stesse facendo e lui ha detto: “Niente”. Mi sono seduto e sono rimasto zitto, poi mi ha detto: “Vieni qui. Queste sono ‘densità’ ” e mi ha mostrato queste enormi e strane strutture di accordi, accordi di otto e dieci note senza note ripetute. Non aveva mai parlato prima di come creasse musica o delle tecniche che usava. Iniziò a spiegarmi cosa stava facendo. Per quanto riguarda la dissonanza e la scala temperata, se inizi ad impilare grandi gruppi di note non correlate, puoi ottenere alcuni accordi dal suono orribile o alcune perversioni di accordi esotiche e dissonanti. Mi ha mostrato alcune delle diverse scale che stava utilizzando e le melodie: disse che, una volta tornato a casa, avrebbe digitato questi accordi nel Synclavier. Per un secondo, mi ha permesso di sbirciare nel suo mondo. Frank sapeva esattamente come sarebbe stata suonata la sua musica mentre la scriveva. Le sue capacità compositive erano estremamente evolute”. (Steve Vai, Guitar World, febbraio 1999)

    Per provare una canzone di cui puoi semplicemente canticchiare le parole, ti siedi al piano e arrangi?
    “Utilizzo molto raramente un pianoforte a meno che non debba scrivere per un’orchestra: ne ho bisogno solo in quel caso. Posso semplicemente sedermi in un aeroporto e scrivere un brano su carta”.

    Una volta che hai composto un pezzo, specialmente qualcosa su larga scala come un’opera orchestrale, fai un demo tape per verificare se ti piace la composizione finale?
    “No. Di solito, quello che faccio è tornare da un tour con una valigetta piena di schizzi e provare le parti dell’armonia e le linee sul pianoforte”.
    (Guitar Player, febbraio 1983)

    “Decisi di stipare un paio di U-87 nel pianoforte, coprirlo con un drappo pesante, piazzarci un sacchetto di sabbia sul pedale e invitare chiunque a metterci dentro la testa e divagare incoerentemente su argomenti che avrei suggerito loro tramite il sistema di talk-back dello studio”.
    I vaneggiamenti furono trasformati in una trama riguardante maiali, pony e altri personaggi che vivono all’interno di un pianoforte. Nel 1991 aggiunse dialoghi addizionali. Le partiture musicali furono composte e registrate soltanto per mezzo del Synclavier.
    “Civilization Phase III” è un doppio album, l’ultimo album completato da Frank Zappa prima della sua morte, nel 1993. Frank la definisce “opera-pantomina”. Il progetto nacque nel 1967 come esperimento di registrazione vocale.

  • Frank Zappa, Cosmik Debris (5 versions): the guru syndrome, review, meaning

    Frank Zappa, Cosmik Debris (5 versions): the guru syndrome, review, meaning

    Live 12-9-73 – Show 1, The Roxy Performances
    Version from Apostrophe album
    Live 1973 with Jean-Luc Ponty
    Live 1984 from Does humour belong in music?
    Live 1974 from A token of my extreme

    Cosmik Debris punta il dito su guru, profeti e ciarlatani, tutti coloro che commercializzano e vendono ‘saggezza cosmica’ come The Mistery Man.
    I trucchi dell’Uomo Misterioso per ingannare il prossimo sono simili a quelli della Magic Mama in “Camarillo Brillo”: lui ha una ciotola di cristallo e “la polvere del Grand Wazoo”, mentre lei ha un amuleto e “governa” the Toads of the Short Forest”. Le due canzoni sono legate anche dalla presenza in entrambe della frase “Now is that a real poncho or is that a Sears poncho?”
    Cosmik Debris è un brano blues-rock pubblicato al lato B dei singoli di Apostrophe, “Don’t Eat the Yellow Snow” e “Uncle Remus” (1974). La canzone fu eseguita dal vivo numerose volte, a partire dal 1972 fino all’ultimo tour di Zappa nel 1988. Le versioni dal vivo sono disponibili su You Can’t Do That on Stage Anymore, Vol. 3 (1984), The Best Band You Never Heard in Your Life e l’home video Does Humor Belong in Music?, ma sono tutti di minore interesse poiché “Cosmik Debris” è una delle poche canzoni che Zappa ha sempre eseguito allo stesso modo, a parte aggiornamenti occasionali dei testi.
    Il titolo Cosmik Debris rappresenta gli aspetti vuoti e superficiali della nostra vita, simboleggia i detriti che si accumulano quando ci concentriamo più sulle apparenze esterne piuttosto che sulla crescita interiore.

    Frank Zappa dedica Cosmik Debris ai sedicenti guru spirituali ed alle loro pratiche ingannevoli. Attraverso un testo arguto e un abile gioco di parole, Zappa critica coloro che affermano di possedere capacità soprannaturali e promettono l’illuminazione in cambio di denaro.
    La canzone introduce l’Uomo del Mistero, che si avvicina al narratore e si offre di aiutarlo a raggiungere il nirvana dietro compenso. Il narratore mette in dubbio la legittimità delle affermazioni dell’Uomo del Mistero e lo respinge invitandolo a non perdere tempo. L’Uomo del Mistero insiste proponendogli un kit da barba che pare abbia poteri straordinari. Il narratore non si lascia impressionare e rifiuta ancora una volta la sua offerta. La menzione dell’olio di Afro-dytee e della polvere del Grand Wazoo sottolinea l’assurdità delle affermazioni dell’Uomo del Mistero. Si tratta di ingredienti inventati, senza alcun significato o potere. Il narratore respinge ogni tentativo dell’Uomo del Mistero di persuaderlo: ha i suoi problemi da affrontare e non ha bisogno di assistenza. L’accenno al fatto di essere “per strada da martedì” aggiunge un tocco di umorismo e sottolinea ulteriormente il rifiuto del narratore di lasciarsi influenzare.
    La canzone critica la commercializzazione e lo sfruttamento della spiritualità e dell’illuminazione, ridicolizza le sedicenti guide spirituali che promettono il Nirvana o esperienze trascendenti dietro compenso.
    “Guarda qui, fratello, chi scherza con quei detriti cosmici?” taglia corto il narratore rivolgendosi all’Uomo del Mistero. “Non perdere tempo con me” conclude il narratore dimostrando l’intenzione dell’Uomo del Mistero di manipolare e ingannare il prossimo.

    LA SINDROME DEL GURU
    Su “Apostrophe” fai alcune osservazioni sui fachiri religiosi e tutto il resto…. La sindrome del guru… Mi chiedo se ti riferisci ai veri imbroglioni commerciali o sei piuttosto antireligioso…
    “Non sono a favore della religione organizzata per le persone che desiderano progredire. Penso che la religione organizzata sia un aiuto confortante molto simile alla televisione per le persone che vogliono isolarsi. Penso sia un tragico spreco se molte persone nella tua fascia d’età iniziassero a seguire un guru nel tentativo di ottenere una sorta di stabilità spirituale o pensare di contrastare vicende spiacevoli perché in realtà non è la risposta. Penso che tutta quella roba sia solo una sciocchezza!

    Detriti cosmici…
    Già…
    (The Hot Flash, maggio 1974)

    “Ero interessato allo Zen da molto tempo. E’ ciò che fortunatamente mi ha allontanato dall’essere cattolico. Ma è mia osservazione che le religioni orientali sono meravigliose se vivi ovunque tranne che negli Stati Uniti. Il meglio che possono fare per te qui è darti una certa sensazione di calma, se riesci a praticare la meditazione e l’astinenza da solo, lontano da tutto ciò che sta accadendo. Il vero obiettivo della religione orientale, con l’esperienza mistica e tutto il resto, quegli obiettivi sono difficili se non impossibili da raggiungere in una società industriale. Penso che la maggior parte delle persone che affermano di aver fatto satori da qualche parte negli Stati Uniti oggi ti prenda in giro. Le persone tendono a identificarlo con una sorta di intelletto onnisciente. Cosa che non accade”.
    (East Village Other, 1-15 febbraio 1967)

  • Frank Zappa – Merry Christmas & Tax the Churches! – “Music is my religion” (5 songs + bonus)

    Frank Zappa – Merry Christmas & Tax the Churches! – “Music is my religion” (5 songs + bonus)

    Religious Superstition
    Jesus Thinks Youre A Jerk
    Dumb All Over
    The Adventure of Greggery Peccary
    Mudd Club (bonus) – The Meek Shall Inherit Nothing + Heavenly Bank Account
    The Church & Taxes

    “La musica risveglierà il vostro spirito e rivelerà i suoi effetti positivi. È forse la cosa più vicina al paradiso e non ha nulla a che fare con i soldi che mettete nella cassetta della chiesa. Non c’è altro cielo”
    (Frank Zappa, novembre 1979).

    Frank Zappa fondò una stravagante ed improbabile chiesa, sarcasticamente denominata CASH (Church of American Secular Humanism), in relazione ad un episodio degli anni ’80, quando un giudice dell’Alabama aveva definito le scuole ‘infestate di Umanesimo Secolare’: secondo il giudice questo fatto violava i diritti civili dei rispettabili cittadini, ferventi religiosi.
    A quel punto, Zappa ribatté che “l’Umanesimo Secolare, in realtà, non era ancora stato riconosciuto come religione, dunque era giunto il momento che lo fosse”. Presentò la richiesta per l’ufficializzazione di una nuova associazione religiosa: la Chiesa dell’Umanesimo Secolare Americano. Zappa annunciò che, se la sentenza del giudice fosse stata confermata, l’Umanesimo Secolare avrebbe avuto diritto agli stessi benefici di cui gode ogni altra religione secondo la legge statunitense: esenzioni fiscali, potere politico impressionante, spese non certificate di ingenti somme per speculazioni immobiliari, azioni segrete in tutto il mondo, ecc. Naturalmente fu una provocazione e quando apprese la buona notizia che la sentenza del giudice era stata cassata, Zappa decise di ritirare i documenti e sciogliere la religione. (20zero77.it, 4 gennaio 2021)

    “In nessun momento storico, dal Medioevo, così tante persone hanno creduto nel diavolo. La credenza in un tipo con la coda dà la possibilità a personalità instabili di dire ‘Il diavolo me l’ha fatto fare’ e quindi si sentono assolti da qualsiasi responsabilità”. (Frank Zappa, Cash Box, novembre 1988)

    Il brano The Meek Shall Inherit Nothing di Frank Zappa sfida l’idea secondo cui coloro che si conformano passivamente e conducono una vita umile e obbediente alla fine saranno ricompensati. Dipinge, invece, l’immagine di un mondo in cui i mansueti restano svantaggiati, mentre coloro che sfruttano gli altri prosperano.

    Con ‘Greggery’ Zappa si riferisce a Gregorio XIII, papa del 1500 inventore del calendario gregoriano tuttora in uso. Peccary è un tipo di maiale, conosciuto in italiano con il nome di pecari labiato. Zappa vedeva la religione come un enorme business.

    “Un giorno il concetto di ateismo sparirà. Ci saranno, invece, le persone normali e qualche buffo credente”. (Frank Zappa)

    “Il miglior consiglio che posso dare a chiunque voglia far crescere un bambino felice e mentalmente sano è: tenetelo lontano dalle chiese appena potete”. (Frank Zappa)

    In “The Real Frank Zappa Book”, nel capitolo “Church & State”, Zappa ha riportato diverse citazioni di personaggi famosi i quali affermano di non credere in Dio o credono che Chiesa e governo dovrebbero rimanere separati.
    Riporto, in particolare, la citazione di Thomas Paine: “Non credo in ciò che professa la chiesa ebraica, romana, greca, turca, protestante o qualsiasi altra chiesa che io conosca. La mia mente è la mia chiesa”.

    Zappa è cresciuto come cattolico, in seguito è diventato ateo. Zappa era molto critico nei confronti della religione organizzata, del potere e dell’influenza che ha sulla politica e sulle persone. Durante gli anni ’80 ha scritto diverse canzoni satiriche attaccando i telepredicatori Jerry Falwell, Robert Tilton, Pat Robertson, Jim Bakker e Jimmy Swaggart.
    “Hanno cercato di farmi andare anche alla scuola cattolica. Sono durato pochissimo. Quando il pinguino mi ha inseguito con un righello, ero fuori di lì. Sono andato regolarmente in chiesa fino all’età di 18 anni. Poi improvvisamente, la lampadina si è accesa sopra la mia testa. Tutta quella ‘morbidezza’ e disciplina senza cervello erano piuttosto disgustose: sanguinamento, dolore e niente carne di venerdì. Cos’è questa merda? Beh, penso sia stato possibile fare quello che ho fatto solo perché sono sfuggito alla schiavitù di essere un credente devoto. Per essere un buon membro della congregazione, alla fine devi smettere di pensare. L’essenza del cristianesimo ci viene raccontata nella storia del Giardino dell’Eden. Il frutto che era proibito era sull’albero della conoscenza. Il ‘sottotesto’ è: Tutta la sofferenza che hai è perché volevi scoprire cosa stava succedendo. Potresti essere ancora nel Giardino dell’Eden se solo avessi tenuto quella fottuta bocca chiusa e non avessi fatto domande”. (intervista su Playboy, 1993)

  • Frank Zappa, The Torture Never Stops (Conceptual Continuity album), Rat Tomago original live: review

    Frank Zappa, The Torture Never Stops (Conceptual Continuity album), Rat Tomago original live: review

    Versione tratta da “Conceptual Continuity” registrata nel 1976 e pubblicata nel 1980 (album in edizione limitata, 3200 copie)
    Versione originale live dell’assolo di chitarra classica Rat Tomago, 15 febbraio 1978 (Deutschlandhalle, Berlino, Germania) con FZ, Adrian Belew, Patrick O’Hearn, Terry Bozzio, Ed Mann, Tommy Mars, Peter Wolf

    FAIR USE

    “The Torture Never Stops” di Frank Zappa è una canzone che mostra l’immagine cupa e inquietante di un ambiente simile a una prigione, dove i prigionieri sono sottoposti a tormenti e sofferenze costanti.
    Il testo trasmette un senso di disperazione e di confinamento, sottolineando come i prigionieri non abbiano scampo dalla loro tortuosa esistenza. La mancanza di luce e di conoscenza del mondo esterno sottolinea ulteriormente il loro isolamento e accresce la loro miseria.
    Il “gigantesco soffio di fuoco” menzionato si riferisce a un dispositivo simile a una fornace usato per infliggere dolore, che simboleggia la natura implacabile delle torture subite dai prigionieri.
    La seconda strofa intensifica il lato grottesco dell’ambiente, descrivendo melma, marciume, ratti, moccio, vomito e soldati armati. L’aggiunta di un nano maligno responsabile della pulizia del sangue illustra la natura sadica e disumanizzante del luogo.
    La canzone introduce, poi, un principe malvagio le cui azioni perpetuano ulteriormente il tormento. L’accenno al fatto che egli si conceda di mangiare un maiale in una camera vicina sottolinea la sua crudeltà, il suo disprezzo per la vita, il fatto che si compiace del dolore altrui.
    La ripetizione di “Tutti gli uomini siano maledetti” riflette il potere oppressivo del principe e la paura che impedisce a chiunque di sfidarlo. Ogni dissenso o disaccordo viene punito con insulti e castighi.
    Man mano che la canzone procede, si addentra nel mistero che circonda i prigionieri e le loro identità. Possono essere etichettati come pazzi o santificati… L’ultimo verso suggerisce che i prigionieri sono tenuti in stato di schiavitù e oppressione senza alcun motivo. Il numero zero dipinto su di loro testimonia il fatto che siano resi insignificanti e privi di individualità, abbandonati e dimenticati dalla società. La prigione rinchiude gli ‘indesiderabili’.
    La canzone denuncia la crudeltà e assenza di umanità di coloro che detengono il potere, la natura oppressiva dei sistemi che perpetuano la sofferenza negando i diritti umani fondamentali. Esplora temi di abuso di potere, controllo e disumanizzazione degli individui, indifferenza sociale.
    The Torture Never Stops racconta gli aspetti più oscuri della natura umana in un mondo inquietante dove crudeltà e tormento sono la norma.
    (songtell)

    The Torture Never Stops è un brano incluso nell’album Zoot Allures del 1976.
    Altre versioni appaiono su Zappa in New York, Thing-Fish, You Can’t Do That on Stage Anymore vol 1 e vol 4, The Best Band You Never Heard in Your Life, FZ:OZ, Cheap Thrills, Buffalo, Philly ’76 e Hammersmith Odeon.
    Zappa ha suonato “The Torture Never Stops” in concerto dal 1975 al 1978, nel 1981 e nel 1988.
    La canzone ha debuttato nel 1975 come ” Why Doesn’t Somebody Get Him a Pepsi?” sebbene poche parti strumentali fossero simili alla versione dell’album.
    I critici hanno scritto che durante l’esecuzione della canzone, Zappa risultava calmo ma passivo/aggressivo. Michel Delville, nel suo saggio “Frank Zappa, Captain Beefheart and the Secret History of Maximalism”, ha messo a confronto il tono di The Torture Never Stops con l’album di Brian Eno Ambient 1: Music for Airports.
    (wikipedia)

    In che modo hai registrato le urla di The Torture Never Stops?
    “Ho sistemato un registratore a 4 tracce nel seminterrato, ci ho messo dentro due ragazze su cui lavorare, ho registrato e poi ho messo il nastro sull’altro nastro”.
    Ti sei divertito?
    “Certo”.
    (Frank Zappa, International Times, marzo 1977)

    Un assolo di chitarra classica della canzone, registrato dal vivo il 15 febbraio 1978 a Berlino e intitolato “Rat Tomago”, fu inserito nell’album del 1979 Sheik Yerbouti come “The Torture Never Stops”.
    Contiene la stessa struttura di base, linea di basso e lamenti femminili. “Rat Tomago” è stato nominato per il Grammy Award migliore performance strumentale rock nel 1980 ma è stato, alla fine, superato da Rockestra Theme di Paul McCartney and Wings.

    The torture never stops si ‘sposa’ con Evil Prince nel brano The Torchum Never Stops incluso nell’album Thing-Fish. In questo brano, il principe malvagio sperimenta il virus, maledice i gay e tutti coloro che sono creativi. Il brano culmina nel monologo femminista di Rhonda in Drop Dead.