Frank Zappa's mustache - Music is the Best

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  • Frank Zappa, Po-Jama People (3 versions): review, meaning

    Frank Zappa, Po-Jama People (3 versions): review, meaning

    – Versione originale dall’album One Size Fits All (1975)
    – Live 31 ottobre 1974 Felt Forum NYC, NY
    – Live 9 novembre 1974 Orpheum Theater, Boston, MA

    “Quelli in pigiama mi stanno annoiando a morte / Mi fanno sentire come se stessi sprecando il mio tempo”
    Il messaggio è chiaro: le persone poco vitali e noiose non sono ‘la tazza di tè’ di Frank Zappa.
    “Po-Jama People” fu, probabilmente, scritto durante il tour 1973-1974. Fu testato on the road solo poche volte nel 1974. Dopo quel tour, Zappa entrò in studio, registrò la canzone, la pubblicò nell’LP del 1975 One Size Fits All e se ne dimenticò rapidamente. Non se ne seppe mai più nulla.
    E’ una semplice canzone rock blues ma, mentre “Can’t Afford No Shoes” è semplicemente una sciocchezza, “Po-Jama People” ha più meriti, innanzitutto per la leggera satira sociale del testo, ma anche nella voce molto microfonata. di Zappa, tecnica che utilizzerà nuovamente per “The Torture Never Stops”. Poi, c’è il lavoro con la chitarra: questa canzone, a detta di alcuni, ha uno dei migliori assoli dell’album, secondo solo a quello di “Inca Roads”. (All Music)

    La satira di Po-Jama People si rivolge alle persone conformiste, non creative, prive di individualità.
    Il ritornello della canzone, “Po-jama people, people! /Mother Mary ‘n Jozuf, I wish they’d all go away!”, è una presa in giro di Zappa nei confronti delle norme religiose e sociali tradizionali.
    Il resto della canzone ritrae diversi tipi di persone, da quelle che sono “calde” e “fredde” a quelle che “ci vedono dentro” e indossano “i po-jamas, se solo lo sapessero”.
    Prendendo in giro le “persone in pigiama”, Zappa sottolinea il modo in cui queste persone conducono una vita robotica, noiosa, ripetitiva, senza alcuna creatività o voglia di ‘mordere la mela’. Sono gli apatici e gli ignoranti.
    La canzone si conclude con il ritornello, in cui Zappa esprime con enfasi il suo desiderio che la “po-jama people” scompaia.

    A quanto pare, Frank Zappa è stato ispirato a scrivere Po-Jama People dai compagni di band all’epoca, intorno al 1973-74 (inclusi Ruth e George, come menzionò in seguito). Sentiva che erano tutti così intellettuali da risultare un po’ noiosi. (Reddit)

    “Po-Jama People” non era una delle composizioni che Zappa teneva in grande considerazione, cosa che aiuta a spiegare perché il pezzo non veniva suonato durante i suoi concerti. Il brano è stato probabilmente scritto durante il tour 1973-1974 (con la cosiddetta “Roxy band”), provato dal vivo alcune volte (la prima volta a Goteborg, in Svezia, il 25 settembre 1974), poi registrato per “One Size Fits All” e presto dimenticato. Nel contesto di quell’LP, “Po-Jama People” può essere vista come una canzone la cui funzione è quella di creare un contrasto con canzoni più ambiziose come “Inca Roads” o “Andy”.
    Seppure “Po-Jama People” sia spesso considerata una delle canzoni di “One Size Fits All” non molto serie, presenta alcuni aspetti degni di nota. Ad esempio, oltre all’assolo di Zappa, c’è anche l’accompagnamento suonato dalla sua band, questa volta solo piano, basso e batteria. Al minuto 5:05, quando Zappa rallenta brevemente il ritmo del suo assolo, anche la band rallenta, in un ottimo esempio di improvvisazione. Degna di nota anche la voce profonda di Zappa e la sua famosa tecnica del cantare molto vicino al microfono. (wikipedia)

  • Frank Zappa: a 30 anni dalla morte è ancora l’avanguardia, intervista Today Show, 14 maggio 1993

    Frank Zappa: a 30 anni dalla morte è ancora l’avanguardia, intervista Today Show, 14 maggio 1993

    Intervista The Today Show del 14 maggio 1993 condotta da Jamie Gangel (NBC)

    30 anni dalla morte di Frank Zappa.
    Più vivo che mai.
    E’ ancora l’avanguardia.

    A FRANK ZAPPA
    Hai sputato tante verità in faccia alla politica, ai media, a chi ci governa e alla società cieca.
    Hai aperto la mente di molte persone, musicisti inclusi, come solo un Maestro può fare.
    Hai vissuto con coerenza e senza compromessi, hai difeso la libertà di pensiero e di espressione, mentre tu vivevi appieno questa libertà, senza paura.
    Sei un genio, se genio significa pensare con la propria testa, creare dal Nulla e dal Tutto con una mente inesauribile e originale, senza dar retta a dogmi né a lavaggi del cervello.
    Nessuno doveva dirti ciò che volevi pensare, fare e realizzare, a costo di rimetterci.
    Sei un genio in grado di superare limiti che, però, ha espresso un desiderio ‘assurdo’:

    “Non voglio essere ricordato”.

    Un desiderio che pesa. Chi ti ama non può accettarlo.
    In realtà, noi non ci limitiamo a ricordarti. Ti teniamo in vita, ti ‘viviamo’ ogni giorno.

    Tu, per me, sei
    “Qualsiasi cosa,
    in qualsiasi momento,
    in qualsiasi luogo,
    per un motivo qualsiasi”.

    Non mi interessano le date, il tempo non esiste, è un cerchio, tu lo sai, l’hai sempre saputo.
    Oggi, ricordo una data dolorosa ma continuo a viverti ogni giorno con allegria. Non possiamo fare altro che ridere dell’assurdità della vita (e della morte), tu lo sai.
    Quando penso al 4 dicembre, mi viene in mente lo spirito con cui Robert Martin ha cantato questo brano.
    Beh, sono con Robert Martin… ascoltate…

    https://www.youtube.com/watch?v=fzINHdbpDYY

    Ciao Frank, resto con te.

  • WITCHA – xenocronia Frank Zappa, John Cage – xenochrony

    WITCHA – xenocronia Frank Zappa, John Cage – xenochrony

    Xenocronia realizzata da Roxa con musiche di Frank Zappa e John Cage

    FAIR USE

    Oltre ad alludere alla strega, Witcha, in tono colloquiale, significa ‘con te’.

    “Chi c’è nel tuo film, Frank luv?” disse una voce acuta dal fondo.
    “Non chiamarmi ‘amore’ ” sbottò Zappa come un avvoltoio infastidito “Non farmi incazzare witcha” disse con un sorriso ironico.
    (Record Mirror, 23 gennaio 1971)

    “Sono l’avvocato del diavolo. Noi abbiamo le nostre adoratrici che vengono chiamate groupies. Ragazze che offrono i loro corpi alle rockstar come si offrirebbe un sacrificio a un dio”. (Frank Zappa)

    “Ero convinto che lo sviluppo di Frank fosse entrato in un’altra orbita, che fosse finito in una zona crepuscolare… Si interessò anche a questioni strane come l’occulto e la magia. Disegnava mostri e creature aliene a matita e carboncino ed ha perfino scritto alcune storie su queste creature. Per anni, né io né lui abbiamo frequentato la chiesa. Mi chiedevo dove fossero diretti questi bizzarri interessi di Frank. Un giorno, mi disse che avrebbe cercato di trovare una copia di un libro chiamato “Il manuale del negromante”, un libro su ‘come fare’ magia nera ed incantesimi risalente al Medioevo. Riportava casi giudiziari di persone accusate di aver praticato la magia e conteneva anche istruzioni su come ideare ed utilizzare incantesimi. Frank diceva che la negromanzia era la forma più estrema di pratica magica e prevedeva l’evocazione di demoni. Voleva sperimentare se era davvero possibile evocare un demone ed impartirgli ordini. Non ha mai trovato una copia di quel manuale, ma non so quanto sia andato oltre negli anni seguenti. Una volta, in tono criptico, ha detto “Ho fatto un patto con il diavolo”. Forse, è per questo che ha avuto tanta sfortuna a Londra e a Montreux e a livello di salute”
    (“Frankie and Bobby: Growing Up Zappa” di Charles Robert Zappa, fratello minore di Frank).

    Diedi la colpa al libro di Aleister Crowley che avevano comprato da poco. Gail aveva cominciato ad usare parole come occulto, misticismo e alchemico. “La tensione tra maschio e femmina – affermava Crowley – è fondamentale per l’esistenza e per la magia sessuale”. Considerava la donna sottomessa all’uomo, un ruolo che Gail accettava con gioia, con il pieno consenso di Frank. Potevo vagamente capire l’interesse di Gail in Crowley, ma non quello di Frank, un uomo che trasudava razionalità. Eppure Frank conservò sempre una grande curiosità per l’occulto. Molti anni dopo, mi spiegò la sua posizione. Mi raccontò della più giovane delle sue figlie, Diva. “E’ molto particolare, penso che abbia poteri psichici…”.
    (“Freak out! La mia vita con Frank Zappa” di Pauline Butcher)

    “Frank era molto bravo a valutare le persone, incredibilmente bravo con la psicologia, mi ha semplicemente fissato con quel suo sguardo incrollabile… quello sguardo… una specie di spirale… era la prima volta che incrociavo l’occhio di un mago. Era decisamente in grado di manipolare i livelli della realtà. Era davvero bravo in questo… Era davvero mistico…” (Nigey Lennon nel dialogo con Bob Dobbs del 1995)

    “Frank mi strinse la mano. Al contatto fisico percepii qualcosa… Era la sua energia, le sue vibrazioni, la sua incredibile presenza. Anni dopo, lessi in un’intervista su Playboy di come Marlon Brando dominasse lo spazio fisico dove si trovava, piuttosto che occuparlo come succede alle altre persone. Era così anche con Frank”.
    (Massimo Bassoli, Prog Italia luglio 2017).

    Gli ho chiesto se leggeva e lui ha scosso la testa, poi ha risposto: “L’ultimo libro che ho letto è stato La vita segreta delle piante “.
    Il libro mi ha fatto pensare che Frank Zappa fosse appassionato di giardinaggio o trovasse intrigante l’idea dell’ESP (percezione extrasensoriale, telepatia).
    Gli ho chiesto se pensava di avere capacità psichiche. Ha risposto a bassa voce: “Nessun commento”.
    Sentivo che, forse, questa era la vita segreta di Frank Zappa.
    (BLAST, dicembre 1976)

    “Lancia il tuo incantesimo danzante sul mio cammino, prometto di soccombergli”. “Impara il ballo saltellante del pachuco…”. Debra Kadabra è una strega, come la ragazza di “Camarillo Brillo”.

    Lo stregone è un alchimista.
    Zappa aveva una particolare attrazione per l’alchimia, l’occultismo, l’esoterismo.
    Frank un giorno disse a David Ocker (il suo copista e collaboratore) che, se avesse avuto la possibilità di incontrare un personaggio storico, avrebbe desiderato incontrare Fulcanelli, pseudonimo di un famoso e misterioso alchimista, mai identificato con certezza.

    Sono 5 le principali città delle streghe: Benevento e Triora (Italia), Salem (USA), Wurzburg (Germania) e Vilnius (Lituania). Vilnius è l’unica città al mondo ad avere una statua di bronzo in memoria di Frank Zappa. Una copia di questa statua è stata donata alla città di Baltimora, dove Zappa è nato.

    “La musica è una bella strega che ride…” ho scritto in un post pubblicato nel gruppo What’s Zappa il 15 maggio….

    https://www.youtube.com/watch?v=D121RVNL0QY

  • Frank Zappa, Camarillo Brillo (3 live versions): review, meaning

    Frank Zappa, Camarillo Brillo (3 live versions): review, meaning

    Live Philly ’76, Live Capitol Theatre 13 ottobre 1978, Live 1979 Palladium NY

    Artwork di Leith O’Malley ispirata a Camarillo Brillo

    “Camarillo Brillo” è una delle tracce più importanti dell’album “Over-Nite Sensation” (1973), il primo album di Zappa che ha raggiunto lo status di disco d’oro. La canzone è un intrigante mix di rock, jazz e funk e presenta diversi arrangiamenti musicali complessi, linee di basso funky e testi satirici.
    La canzone è piena di immagini vivide e giochi di parole tipici dello stile di Zappa. Il testo parla essenzialmente di una donna con “Camarillo brillo”, termine coniato da Zappa per descrivere un’acconciatura afro particolarmente selvaggia e crespa. I capelli della donna sono tinti di rosso. Più precisamente, Brillo si riferisce alla somiglianza tra un cuscinetto Brillo e un’acconciatura afro.
    La canzone descrive le eccentricità di questa donna, come il suo legame con i rospi della foresta bassa e la sua capacità di leggere i tarocchi. Si presta a diverse interpretazioni.
    Secondo una prima interpretazione, la canzone è una satira della controcultura degli anni ’60. La ragazza con l’acconciatura ‘Camarillo brillo’ potrebbe essere una rappresentazione delle donne dallo spirito libero, spesso associate al movimento hippie e alla liberazione sessuale. Il testo della canzone descrive lo stile di vita non convenzionale di questa donna e suggerisce che abbia poteri mistici, come la capacità di leggere i tarocchi, secondo la tendenza New Age e la spiritualità alternativa dell’epoca. La donna viene presentata come una ‘magic mama’, in grado di governare una serie di creature in vari ambienti.
    Un’altra interpretazione è che si tratti di una canzone d’amore, dedicata ad una donna unica, misteriosa e affascinante. Potrebbe rappresentare un interesse amoroso o una musa ispiratrice che ha ispirato Zappa a scrivere la canzone. I testi suggeriscono che sia una persona unica e accattivante, con la quale Zappa sente un forte legame.
    In definitiva, è probabile che il significato dietro “Camarillo Brillo” sia una combinazione di entrambe queste interpretazioni. Zappa era noto per la sua capacità di scrivere canzoni che fossero allo stesso tempo provocatorie e divertenti e “Camarillo Brillo” non fa eccezione.
    E’ interessante notare che Camarillo è una città della California con un famoso ospedale psichiatrico, Camarillo State Mental Hospiital, un manicomio che è stato chiuso nel 1997. Camarillo Brillo è un termine associato ai capelli crespi delle donne dopo aver ricevuto l’elettroshock nel manicomio.
    Di fatto, dietro la satira, si cela una forma di compassione. La piccola maga, con il suo finto poncho e la pettinatura alla moda, testimonia il fallimento generazionale dell’identità hippie che Frank Zappa aveva intuito cinque anni prima (1967-68).
    Inizialmente “Camarillo Brillo” non era destinato a far parte dell’album “Over-Nite Sensation”. Zappa aveva originariamente scritto la canzone per includerla in un album precedente, ma non era soddisfatto della registrazione e decise di registrarla nuovamente per il nuovo album. Secondo quanto riferito, la canzone è stata registrata in una singola ripresa, il che è una testimonianza dell’abilità e della chimica dei musicisti.
    “Camarillo Brillo” non è stato un grande successo per Frank Zappa a livello commerciale, ma rimane un classico di culto tra i suoi fan.

  • Frank Zappa & Counterculture: We’re Turning Again + video You Are What You Eat 1968 hippie era

    Frank Zappa & Counterculture: We’re Turning Again + video You Are What You Eat 1968 hippie era

    We’re Turning Again (Frank Zappa Meets The Mothers Of Prevention, 1985)

    You Are What You Eat: film semi-documentario sulla controcultura americana del 1968 che tenta di catturare l’essenza dell’era hippie, del Flower Power anni ’60 e della scena di Haight e Ashbury.

    “We’re Turning Again” è l’ultimo ‘schiaffo’ di Zappa ai resti dell’era hippie, un commento satirico al movimento controculturale degli anni ’60 e al suo successivo declino.
    Frank Zappa prende in giro la superficialità e l’autoillusione di alcuni individui che hanno abbracciato gli ideali del movimento senza comprenderne appieno il senso o essere all’altezza dei suoi principi. Critica la dipendenza dalle droghe, il cieco conformismo ai media, la loro mancanza di umorismo o autoconsapevolezza.
    “Gira e gira, stiamo girando di nuovo”. Queste righe di apertura sembrano riferirsi alla natura circolare e ripetitiva del movimento controculturale: è rimasto bloccato in un ciclo senza raggiungere un reale progresso o un significativo cambiamento.
    I testi descrivono un gruppo di persone che hanno assunto molte droghe per ‘vedere a che punto sono’, ma si sono ritrovate con le loro vite vuote e un senso distorto della realtà. Credevano nella stampa che dava forma alle loro idee.
    Zappa deride anche il loro aspetto e comportamento, li definisce ‘dolci’, ‘gialli’, con indosso ‘coperte puzzolenti’. Li descrive come fan di Donovan: indossano fiori e resistono all’autorità, ma alla fine non ottengono nulla. La loro presunta ribellione era superficiale, inefficace di fronte alle sfide reali.
    Il testo fa riferimento a Jimi Hendrix, Janis Joplin e Keith Moon: icone diventate idoli e oggetti di nostalgia per il movimento della controcultura. Ma limitarsi a idolatrare e romanticizzare il passato non basta. Zappa sottolinea l’ironia dei musicisti contemporanei e dei media che sfruttano questo movimento a scopo di lucro, esortando gli ascoltatori a essere critici nei confronti di ciò che sentono alla radio. Ricorda che il movimento, in origine, riguardava un cambiamento autentico, una resistenza. (songtell)

    “Non c’è mai stata una cultura negli Stati Uniti, quindi non può esserci controcultura. Non sono controculturale, mi interessa la cultura che il mio Paese non ha”. (Frank Zappa, Popular 1, aprile 1979)

    “La controcultura, l’ho esaminata cercando di capire cosa ci fosse di vero e sono arrivato alla conclusione che la controcultura, in quel momento, era solo una truffa commerciale. Certamente è esistita nell’Europa dell’Est, in condizioni terribili, con una polizia segreta e cose del genere. Non sono contro la controcultura, sono contro tutto ciò che è falso”.
    (Barry Miles. Frank Zappa. La vita e la musica di un uomo Absolutely Free, 2011)

    “Tutti mi consideravano cinico e cattivo perché ero al di fuori di quello che stava succedendo. Ero cattivo perché osavo dire che il flower power faceva schifo. Molte persone pensavano davvero che avrebbero governato il mondo con un fiore in mano. Erano pazzi. Credevano in tutti questi leader hippie e in qualunque altra cosa stessero dicendo questi stronzi. Erano così pieni di droga che andavano ciecamente per la loro strada senza pensare che l’origine dell’LSD provenisse dalla CIA. A molti di loro probabilmente non piace pensarci ora. Prendendo LSD stavano aiutando la CIA in uno dei suoi esperimenti preferiti. Dopo aver finito di usare volontari dall’esercito, hanno effettivamente realizzato un profitto vendendolo alla gente per strada e vedendo cosa sarebbe successo ad una popolazione civile.
    Le droghe sono un fenomeno culturale, un’industria e uno strumento attraverso cui il governo tiene sotto controllo i ragazzi. Ogni volta che assumi droga e pensi di poter scappare dalla tua vita, stai solo facendo il gioco del governo e diventi una pedina.
    La società ha reso l’esistenza quasi impossibile a livello pratico ma non prenderanno la mia mente. Nel momento in cui inizi ad assumere quelle droghe, ti hanno preso. Il minimo che puoi fare è mantenere il rispetto di te stesso e sapere che ciò che pensi non sia indotto chimicamente da un’agenzia governativa”.
    (Frank Zappa, Circus Raves, dicembre 1975)

    L’album “We’re Only In It For The Money” (pubblicato a marzo 1968) attacca lo stile di vita hippy.

    “Odiavo gli hippy, la loro tendenza ad accettare un vangelo che li faceva sentire superiori agli altri. La mia gente erano i freaks, i mostri, i mutanti con uno stile individuale che li separava radicalmente dal resto della comunità. “Freaks” in senso fisico, sessuale o mentale, emarginati per necessità, non per seguire l’ideologia alla moda”. (Frank Zappa, El Europeo, maggio 1990)

    “Ho usato io stesso varie droghe durante la mia adolescenza e ho creato alcune cose sotto l’influenza di sostanze chimiche. Successivamente, ho esaminato queste ‘opere’ e ho capito che non avevano alcun valore. Mi vergognavo di quello che avevo fatto”. (Frank Zappa, Rock & Folk, novembre-dicembre 1967)

    https://www.youtube.com/watch?v=UDjBNS7O6AM

  • Frank Zappa & Bob Dylan: Flakes, review, meaning, quotes about Bob Dylan

    Frank Zappa & Bob Dylan: Flakes, review, meaning, quotes about Bob Dylan

    Flakes è un brano che punta il dito sull’incompetenza e si rivolge principalmente ai lavoratori manuali: meccanici, idraulici, ecc, i ‘fiocchi’ bugiardi e pigri. ‘Fiocco’ si può tradurre, in questo caso, in ‘tirapacchi’, persona che inganna e truffa, che non mantiene le promesse date.
    La canzone è strutturata in tre sezioni.
    Nella prima, Zappa spiega la situazione dei ‘fiocchi’ in California.
    Segue una parte più tranquilla in cui il chitarrista Adrian Belew canta imitando Bob Dylan, raccontando la propria esperienza. Questa parte è ricca di inserti di armonica.
    La terza ed ultima parte vede Zappa di nuovo alla voce: impersona un ‘deficiente’, un credulone californiano che assume i ‘tirapacchi’. Il riff diventa sempre più pesante mentre i ‘fiocchi’, che sono milioni e milioni, protetti dai sindacati, si preparano a conquistare il mondo.
    La canzone termina con la minaccia ripetuta “Stiamo venendo a prenderti”, prima di passare a “Broken Hearts Are for Assholes”.

    La canzone Flakes fu eseguita per la prima volta all’inizio di ottobre 1977. La sezione dedicata a Bob Dylan fu usata anche come vamp per l’alzata del sipario. Nell’album Sheik Yerbouti del 1979 è collocata tra I Have Been in You e Broken Hearts Are for Assholes. La versione dell’album utilizza tracce base dal vivo e molte sovraincisioni.

    Quando Frank Zappa sentì l’inno rock ‘n’ roll americano di “Like a Rolling Stone” di Bob Dylan, pensò di lasciare il mondo della musica. Questo ha rivelato allo scrittore Clinton Heylin.
    Una bella affermazione considerando che, quando uscì il brano (luglio 1965), Zappa doveva ancora pubblicare un album ufficiale in studio e ne avrebbe rilasciati 62 suoi.
    Frank raccontò allo scrittore: “Ho sentito che se Dylan avesse vinto e fosse riuscito a fare ciò che doveva fare non avrei avuto bisogno di fare nient’altro”.
    Fortunatamente (per noi e per la scommessa di Frank), Dylan non vinse.
    Seppure il brano di Dylan sia venerato come un capolavoro e sia riconosciuto come una delle più grandi canzoni di tutti i tempi, ha raggiunto il 41° posto nelle classifiche di fine anno di Billboard negli Stati Uniti.
    Zappa commenta: “Non ha fatto nulla. Ha venduto ma nessuno ha risposto come avrebbe dovuto”.
    (faroutmagazine.co.uk)

    “Bob Dylan non ha il senso dell’umorismo. Non scelgo di scrivere canzoni che lasciano le persone morbose, dove hai un pubblico che contempla la sensibilità del grande dolore interiore dell’artista. Quando un cantautore lo fa, è solo un classico esempio di comportamento nevrotico”.
    (Berkeley Barb, 26 dicembre 1975)

    “La conversione di Bob Dylan è molto più antireligiosa di Joe’s Garage. Pensi che abbia mai mostrato integrità con le sue ‘canzoni di protesta’? Questa generazione aveva perso interesse per Dylan. Così Bob si converte al cristianesimo, aprendo un nuovo gigantesco mercato che conosce a malapena: il mercato reli. Perché non si è convertito al giudaismo? Forse un’area di vendita troppo piccola?”.
    (OOR, 13 febbraio 1980)

    “Tre o quattro anni fa, Bob Dylan voleva che producessi un album per lui. Chiamava l’ufficio da circa una settimana, ricevevo messaggi che dicevano che Bob Dylan stava cercando di contattarmi. Ho pensato fosse uno scherzo. Una notte, si è presentato al cancello. Non vedevo una foto di Bob Dylan da così tanto tempo che non potevo dire se questo ragazzo sullo schermo video fermo lì in piena notte (una notte fredda) con addosso solo una maglietta fosse davvero lui. Ho mandato l’ingegnere, più esperto di pop di me, giù al cancello per vedere chi fosse. Era Bob. Lo ha portato dentro, siamo andati nell’altra stanza e lui ha suonato alcuni dei suoi brani al piano. Ho esaminato il materiale e dato suggerimenti su come arrangiarlo e il da farsi per un’eventuale produzione”.
    “Abbiamo deciso di andare avanti. Stavo per produrre questo album. Ho dato suggerimenti a Bob sui musicisti che avrebbe potuto usare, mi sono organizzato per prenotare il tempo in studio. Avrei dovuto stravolgere il mio programma perché avevo un tour in arrivo. Un bel giorno, ho ricevuto una telefonata da Bob: mi avvisava che non poteva più farlo in quel momento perché doveva prendersi una vacanza. Stava andando alle Bahamas. Quella è stata l’ultima che l’ho sentito”.
    (Q, dicembre 1989)

    (Il progetto di cui Zappa parlava in questa intervista del 1989 era forse Infidels? Nelle bio di Dylan si parla di Zappa come probabile produttore. A quanto pare, l’idea di Frank Zappa era di affidarsi a Giorgio Moroder e far cantare e suonare l’armonica a Dylan. Zappa nell’intervista parla di un progetto di 3-4 anni prima ma, visto che Infidels è del 1983, avrebbe dovuto dire almeno 6-7 anni prima. Ha sbagliato i conti? Penso di no, nell’intervista avrebbe dovuto citare il titolo dell’album Infidels visto che è uscito nel 1983, invece è rimasto vago, ha parlato di ‘progetto’ senza specificare alcun titolo).

  • Frank Zappa & Michael Jackson: Be in my video (live 1984) quotes

    Frank Zappa & Michael Jackson: Be in my video (live 1984) quotes

    Be in my video, live NYC 1984, tratto dal DVD “Does Humour Belong in Music”

    I tuoi fan ti hanno spesso acclamato come un genio. Pensi che abbiano ragione?
    “Beh, penso che se una persona è un genio, questo è irrilevante per il resto della sua personalità. La parola genio è usata da alcune persone come giudizio di valore per descrivere la differenza tra ciò che fa un ragazzo e quello che fa un altro, ok? Per alcune persone… come si chiama il ragazzo con il guanto? Oh sì… Michael Jackson. Michael Jackson è un genio, ok? È un genio perché ha venduto 30 milioni di album. Se mi paragoni a Michael Jackson sono uno scemo. Lui è un genio e io sono un idiota, vedi? Allora che cazzo è un genio? Cosa significa? Fondamentalmente faccio le mie cose per divertirmi e se qualcun altro ha gusti simili si divertirà allo stesso modo: se non si divertono, allora rimarrò uno stronzo. Il valore innato di un brano musicale ha a che fare con ciò che è e quello di cui tratta. Scrivo un sacco di roba veramente assurda, ma è progettata apposta, con il linguaggio da usare per dire ciò che dovrebbe dire al pubblico che vuole ascoltarla.
    Questo è il tipo di snobismo che si riscontra nel mondo della musica classica. Pensano che tutto ciò che viene suonato su uno strumento amplificato sia una merda ed è musica semplice. E tutto ciò che appartiene al loro mondo è arte. Ho trascorso gli ultimi due anni nel loro mondo e, lascia che te lo dica, lasciami uscire da lì! Stiamo parlando di pura falsità in atto, soprattutto nella ‘musica seria’ americana. Tutto quello che viene fatto oggi viene fatto per ragioni patetiche e abissali quanto le più basse motivazioni che spingono a creare una canzone pop da mandare su MTV. Non c’è differenza tra le motivazioni degli hacker che operano nel mondo della ‘musica seria’ americana e le persone che cercano di creare successi. È la stessa patetica motivazione, che non c’entra nulla con il fare musica. Nel mondo della ‘musica seria’, la gente cerca di mantenere il proprio incarico, la propria sedia, la propria reputazione e di ottenere un altro finanziamento. Nel rock & roll, i ragazzi cercano di diventare delle star”.
    (Frank Zappa, Songwriter Connection, novembre 1984)

    Parlando di Michael Jackson “Passerà certamente alla storia, non tanto per la sua musica o il suo esibizionismo pacchiano, ma perché non sono biodegradabili i chili di plastica che si è fatto iniettare addosso”.
    (Frank Zappa)

    “Io scrivo la musica che mi piace. Se alle persone piace, bene, possono comprarsi i dischi. E se non piace, possono sempre ascoltare Michael Jackson”. (Frank Zappa)

    “Vogliamo davvero sapere come Michael Jackson crea la sua musica? No. Vogliamo capire perché ha bisogno delle ossa di Elephant Man e, finché non ce lo dice, non fa molta differenza se è davvero ‘cattivo’ o meno”.
    (Frank Zappa, Real Frank Zappa Book di Frank Zappa e Peter Occhiogrosso, 1990)

    https://www.youtube.com/watch?v=tQEMsDCZnz4

  • Frank Zappa, The Yellow Shark (part 6): the Story

    Frank Zappa, The Yellow Shark (part 6): the Story

    Food Gathering In Post-Industrial America 1992, Outrage At Valdez, Ruth Is Sleeping

    Zappa ha dedicato l’autobiografia “The Real Frank Zappa Book” a sua moglie, ai suoi figli, a Ko-Ko e Stephen Hawking, il famoso scienziato e cosmologo britannico.
    Oltretutto, Stephen Hawking fa parte della lista di persone che hanno ricevuto ringraziamenti per i loro “contributi molto speciali ma non meno significativi” nelle note di copertina di “The Yellow Shark”.

    Nel 1993, Frank pubblicò “The Yellow Shark”, un album orchestrale che Tom Waits ha salutato come “un ricco spettacolo di texture a colori” e “la chiarezza della perfetta follia”. Era l’album di Zappa preferito da Tom Waits. Poche settimane dopo aver rilasciato The Yellow Shark, Zappa morì. Aveva 52 anni.

    “L’idea alla base di Food Gathering In Postindustrial America (The Yellow Shark) è che ci stiamo evolvendo verso una società postindustriale, un Paese in cui tutti sono occupati a fornire servizi gli uni agli altri e a consumare prodotti che sono stati realizzati da altri. Questa composizione è costruita attorno ai piccoli atti di disperazione delle persone in cerca di cibo. Ogni volta che qualcuno trova qualcosa di commestibile, i musicisti gridano: Wooo”. (Frank Zappa, Oor, 5 settembre 1992)

    “Gran parte della musica atonale va oltre il livello di comprensione di moltissimi… incluso me da molti anni. Volevo ordine e regole nella mia musica perché la società mi diceva che era normale. Ad un certo punto della mia vita, quasi come se fosse stato premuto un interruttore della luce, all’improvviso ho potuto sentire una magnifica bellezza all’interno di pezzi meravigliosi come questo. E’ musica veramente libera… Zappa lo sapeva. Era davvero un maestro. Sono così grato che ora posso finalmente vedere (e apprezzare) questa bellezza. Avrei voluto che fosse stato con noi molto più a lungo e ci avesse insegnato molto di più. RIP Maestro (Michael Kieran Harvey)

    Zappa Ruth is sleeping (1993) played by Michael Kieran Harvey 1997 – solo version of two piano arrangement by Askin

    https://www.youtube.com/watch?v=lkJL10R2G-g

    EIHN (Everything Is Healing Nicely) è un album di Frank Zappa, pubblicato postumo attraverso lo Zappa Family Trust nel dicembre 1999. Contiene registrazioni effettuate con l’Ensemble Modern in preparazione di The Yellow Shark (1993).
    Queste sono registrazioni delle prove di Frank Zappa con l’Ensemble Modern in preparazione di The Yellow Shark”, scrive Todd Yvega.

    Frank Zappa, 1993, Roland’s Big EventStrat Vindaloo – Ensemble Modern Rehearsal

    https://www.youtube.com/watch?v=PHOTjVKHBBM

    FRANK ZAPPA: PRESS CONFERENCE YELLOW SHARK july 21 1992 Frankfurt

    https://www.youtube.com/watch?v=uzgQZcA4FD0

    FRANK / 1991
    The Ensemble Modern were our neighbours at the Institute for New Media in Frankfurt, Germany. In 1991 they were rehearsing and recording “Yellow Shark” in Zappa’s private studio in LA.

    https://www.youtube.com/watch?v=XM3C85UeYNU

    Frank Zappa with Ensemble Modern (Alte Oper, Frankfurt, Germany, 09.17.1992)
    Frank’s last professional public appearance.

    https://www.youtube.com/watch?v=NXEkQG8u7Tw

    Frank Zappa Rehearsing Ensemble Modern Frankfurt

    The name of the program is “Frank Zappa rehearsing the yellow shark with Ensemble Modern Frankfurt” where Frank rehearses the Ensemble Modern for a couple of weeks, before the Yellow Shark Concert. Frank has a lot of fun rehearsing with the group and even admits that the group had established a great rapport with him, to a point where things were starting to become absurd!!!

    https://www.youtube.com/watch?v=cACOoZ0VCDg

  • Frank Zappa, The Yellow Shark (part 5): the Story

    Frank Zappa, The Yellow Shark (part 5): the Story

    Pentagon Afternoon, Times Beach II, Times Beach III

    Zappa, che ha diretto il vorticoso “G-Spot Tornado” la sera dell’inaugurazione, è soddisfatto dei risultati, ma ammette: “Ho potuto assistere solo alla prima e alla terza rappresentazione a Francoforte. Mi sono ammalato e sono dovuto tornare a casa. Se non fossi stato malato, l’esperienza sarebbe stata esaltante. Sfortunatamente, mi sentivo così atrocemente di merda che era difficile camminare, salire sul palco, sedersi, alzarsi in piedi. Non puoi divertirti quando sei malato, non importa quanto sia entusiasta il pubblico”.
    La risposta del pubblico e la preoccupazione per i problemi di salute del compositore sono state travolgenti. Persino il capo del PMRC Tipper Gore, che era al timone del movimento di censura alla fine degli anni ’80 a cui Zappa si oppose con tanta veemenza, lo contattò quando sentì che aveva il cancro.
    Zappa racconta: “Ai media piace dare l’illusione che Tipper Gore e io siamo nemici mortali. Non è così. Mi ha inviato una lettera dolce quando ha sentito che ero malato e lo apprezzo”.
    Un articolo cita un amico di Frank che dice: “Frank non si lascerà infastidire da qualcosa di stupido come il cancro”. Zappa fa una pausa, poi risponde sobriamente: “Beh, è fottutamente ottimista. Il cancro può infastidirti a morte. Sto combattendo per la mia vita. Per ora sto vincendo” ride, poi continua: “Ho già battuto le previsioni. Quando il cancro mi è stato diagnosticato per la prima volta, i medici non mi hanno dato tanto tempo ma ho sorpreso tutti rimanendo in vita così a lungo”.
    Il cancro alla prostata di Zappa è stato rilevato nel 1990, circa 8-10 anni dopo il suo primo sviluppo. Poiché era in fase avanzata, era considerato senza speranza. Frank è stato costretto a sottoporsi ad un’operazione alla vescica e a radioterapia. È reticente a parlare di più della sua malattia oltre al fatto che sta “facendo un sacco di altre cose” per la terapia.
    Lavorare sulla sua musica è una forma di terapia? “Lo faccio perché è quello che ho sempre fatto. Qual è l’alternativa? Stare a letto o lavorare? Se hai uno studio e hai ancora delle idee musicali, allora decidi di lavorare finché potrai farlo”.
    “Ero un nottambulo, ma ora di solito vado a letto alle sei o alle sette di sera. È difficile per me lavorare a lungo. Mi alzo alle 6:30 del mattino: se posso lavorare 12 ore, sento che sto davvero facendo qualcosa. Lo staff arriva verso le 9:30, quindi questo mi dà un po’ di tempo per lavorare da solo prima di stare seduto in studio tutto il giorno con loro”.
    La malattia di Zappa ha anche interrotto la sua campagna presidenziale di breve durata, ma molto seria, e ha ridotto i suoi piani per sviluppare il suo Why Not? Inc., un’impresa internazionale di licenze, consulenza e ingegneria sociale creata per stringere legami tra il blocco orientale e le imprese occidentali.
    “Finché l’Unione Sovietica non si è piegata, abbiamo trascorso 50 anni di Guerra Fredda convincendo gli americani che dovevamo combattere contro l’Impero del Male. Ho viaggiato in Russia cinque volte: era un disastro. Le persone non potevano nemmeno consegnare il latte. La CIA lo sapeva: perché non hanno detto che la Guerra Fredda era una merda e la Russia non era una minaccia per noi? Se avessimo lavorato con i russi per sviluppare quello che sapevano, saremmo stati tutti meglio. I russi potrebbero non avere i soldi, ma hanno il cervello. La mia idea con Why Not? era quella di lavorare con le cooperative di inventori, aiutandoli a concedere in licenza i loro brevetti di processi industriali e progettazione di apparecchiature in Occidente. Quando mi sono ammalato, ho dovuto interrompere i miei piani. È già abbastanza difficile per me viaggiare, non è una vacanza andare in Russia. Le condizioni sono tristi lì, è difficile trovare qualcosa da mangiare, il trasporto è un incubo e poiché non c’è un elenco telefonico russo, è quasi impossibile entrare in contatto con le persone a meno che non ti abbiano dato il loro numero di telefono in anticipo”.
    Secondo Zappa, i suoi sforzi internazionali non sono sempre stati apprezzati dal governo americano. “Ho un pubblico numeroso e devoto all’estero, ma molte persone in questo Paese non sanno ancora che esisto. Penso abbia a che fare con i repubblicani: non sono mai stati troppo entusiasti della mia esistenza. Ho la sensazione di essere stato inserito nella lista nera in questo Paese” dice Zappa “La mia musica non viene trasmessa alla radio qui. L’unica volta che posso apparire in TV è quando qualcuno vuole ottenere un mio commento divertente per le notizie”.
    Quando il drammaturgo/ex presidente ceco Vaclav Havel ha voluto fare di Zappa l’ambasciatore speciale in Occidente per il commercio, la cultura e il turismo, Frank ha ceduto con riluttanza alle pressioni dell’amministrazione Bush per abbandonare l’idea.
    (Pulse! agosto 1993)

    continua nella sesta parte

    https://www.youtube.com/watch?v=GZgH9WzpuxE

  • Frank Zappa, The Yellow Shark (part 4): the Story

    Frank Zappa, The Yellow Shark (part 4): the Story

    The Girl In The Magnesium Dress, None Of The Above, III Revised

    Frank Zappa amava sopra ogni cosa le composizioni orchestrali; la sua attività nel mondo del rock era finalizzata a finanziare, senza guadagnarci nulla, i concerti e le registrazioni con le orchestre che selezionava o che gli commissionavano brani.
    Sempre in lotta con i sindacati dei musicisti che non concedevano abbastanza tempo per le prove (e, quindi, nel tentativo costante di far quadrare i bilanci per portare a termine i progetti), ha costellato la sua vita artistica di proposte.
    Poco prima della sua morte, riceve l’ennesima commissione. Sta per rinunciare quando scopre che l’ensemble è quello che ha sempre cercato: si tratta del giovane Ensemble Modern di Francoforte, una formazione di ottimi musicisti che si autofinanzia coi concerti e che è pienamente nello spirito della musica di Zappa. Con loro realizzerà il suo ultimo album. “The Yellow Shark”. La televisione tedesca registra uno dei concerti, che dimostra soprattutto come Zappa sia stato compositore di “tessuti sonori” dalle trame complesse, sovrapposte, assolutamente affascinanti. (Agoravox.it, 21 giugno 2012)

    Zappa, affascinato e influenzato da compositori classici come Igor Stravinsky, Varese, Boulez e John Cage, oltre a far eseguire alle sue band arrangiamenti di brani di Bartok, Ravel, Tchaikovsky e Stravinsky, sottolinea che in questi giorni scrive principalmente composizioni orchestrali sul suo Synclavier 9600, la tastiera digitale high-tech e il computer di campionamento collegato al suo studio di casa, l’Utility Muffin Research Kitchen.
    È qui che è stata concepita l’ultima gemma di Zappa di un album delle sue opere orchestrali dissonanti, stravaganti e inquietanti, The Yellow Shark.
    Eseguito in concerto dal gruppo di musica classica contemporanea europea Ensemble Modern composto da 25 membri, The Yellow Shark è una raccolta simile a una suite di nuovi arrangiamenti di brani classici di Zappa come “Dog Breath Variations” e “Be-Bop Tango” e nuovi lavori commissionati per il progetto come “Get Whitey” e “None of the Above”.
    EM e il suo direttore Peter Rundel hanno trascorso due settimane nel 1991 a Los Angeles presso lo studio Zappa Joe’s Garage provando i pezzi difficili e, poi, hanno trascorso altre due settimane sotto la supervisione del compositore perfezionista la scorsa estate in preparazione per la serie di otto concerti a Francoforte, Berlino e Vienna. (Pulse! agosto 1993)

    The Yellow Shark è un album dal vivo di Frank Zappa eseguito dall’orchestra tedesca Ensemble Modern e pubblicato nel 1993 dall’etichetta indipendente Rykodisc. È l’ultimo dei suoi album ad essere stato pubblicato prima della sua morte. Debilitato dalla malattia, il compositore statunitense poté contribuire nei concerti solo in qualità di direttore d’orchestra in pochi brani. Quest’album ed il successivo Civilization Phaze III, pubblicato postumo, sono da alcuni considerati tra i massimi capolavori di Zappa e un compendio della sua intera produzione.
    I pezzi di The Yellow Shark, tutti accomunati da una notevole complessità a livello musicale, includono lavori dell’esordio opportunamente arrangiati, come Uncle Meat e Dog Breath Variations, e pezzi nuovi scritti appositamente per l’Ensemble Modern, come Outrage at Valdez, Welcome to the United States e Questi Cazzi di Piccione, brano dedicato a Venezia con il ritmo delle note che per il loro numero dovrebbe rievocare i piccioni che invadono la città lagunare, come specificato nelle note di copertina: “Sta a significare “These Fucking Pidgeons”. Se siete mai stati a Venezia, beh, al posto degli alberi hanno i piccioni e i prodotti dei piccioni. Il che probabilmente è una delle ragioni per cui la città sta affondando. Il titolo deriva da una riflessione successiva. Ci sono tutti questi colpetti nel brano, che sono stati un’idea dei suonatori degli archi. Quando hanno provato ad imparare il brano, è stato molto difficile per loro imparare il ritmo e ricordarselo. Per questo uno dei ragazzi ha detto “Beh, perché non battiamo il tempo sui nostri strumenti mentre stiamo suonando?” — perché stavano suonando senza un direttore. Quando lo hanno suonato per me con i colpi dentro, ho detto loro di tenerli. Così potete immaginare che siano piccioni».

    Il 2 novembre 1993 viene pubblicato l’ultimo album di Frank Zappa (con lui ancora in vita). Si tratta di “The Yellow Shark”, disco nel quale l’orchestra tedesca Ensemble Modern esegue dal vivo (nel settembre 1992) le composizioni del musicista americano. Ormai debilitato dalla malattia Zappa partecipò in veste di direttore d’orchestra in alcuni brani.

    C’è una connessione musicale tra Civilization Phase III e The Yellow Shark?
    “Uno dei pezzi di The Yellow Shark, Beat the Reaper, è incluso in Civilization Phase III”.
    (Frank Zappa, T’Mershi Duween 26, settembre 1992)

    continua nella quinta parte

    https://www.youtube.com/watch?v=2XqbknZhiBg