
La musica di Frank Zappa ha una qualità visiva, le sue immagini sono così forti che è quasi un fumettista che disegna con melodie e testi.
(Nuggets, aprile 1977)
La musica di Frank Zappa ha una qualità visiva, le sue immagini sono così forti che è quasi un fumettista che disegna con melodie e testi.
(Nuggets, aprile 1977)
“Non credo che esista un solo possibile sponsor, come una normale impresa, che possa prendere in considerazione di sostenere un nostro tour, perché a quella gente piacciono i gruppi che non rilasciano mai interviste o dichiarazioni polemiche.
La cosa ha a che fare con la mia persona. Io non ho mai avuto contatti con quella gente, e la ragione per cui non proveranno nemmeno a telefonarmi è perché se io faccio un tour, rilascio interviste – la maggior parte dei grandi gruppi non ne fa proprio. Dovunque io vada, se qualcuno mi chiede un’intervista, se posso farla, la faccio. Ogni volta non ci si trova a parlare del mio ultimo hit, perché io di hit non ne ho. Si parla di politica, di istanze sociali, di ambiente, di qualunque cosa … e io dico sempre quello che penso. Se c’è uno sponsor che paga e garantisce per la tua tournée, queste cose non te le lascia fare: tu in quel momento stai rappresentando il suo prodotto e i dirigenti non saranno mai d’accordo con quello che dici. Questo è il problema”.
(Intervista con Frank Zappa Hollywood, 11 agosto 1989 di Veniero Rizzardi, Mucchio Extra autunno 2004)
Tra 200 anni, tutto il tuo lavoro sarà esplorato dagli studiosi, alla ricerca di indizi su come si è sviluppata la cultura popolare.
“Tra 200 anni non credo ci saranno studiosi: saranno eliminati gradualmente. E la curiosità? Sarà proibita. Lo scopo di ogni ricerca sarà l’intrattenimento”.
Quindi andiamo verso il 1984 di Orwell?
“Peggio”.
Pensi che il popolo americano lo sopporterà?
“Certo. Lo adoreranno! Anzi, lo chiederanno”.
Hai visto diversi Presidenti andare e venire durante la tua carriera. Ce ne sono stati che ti sono piaciuti?
“Ho ancora un posto nel mio cuore per Harry Truman – aveva qualcosa di speciale – e mi piaceva Kennedy, ma tutti gli altri sono stati un disastro”.
Jimmy Carter?
“Perdente. Nixon era un truffatore. Reagan un idiota. Bush una minaccia”.
La tua visione cinica dei politici si è rafforzata nel corso degli anni?
“Certo. La maggior parte di loro non pensa mai alle persone che dovrebbero rappresentare. In ogni Paese ci sono persone intelligenti; il guaio è che nessuna di queste persone intelligenti entra mai in politica. Le persone che finiscono nel pool genetico per i funzionari eletti del mondo sono un gruppo di esemplari davvero spaventoso. Soprattutto in questa stagione e soprattutto i politici statunitensi. Un gruppo di persone incredibilmente ignoranti”.
(da un’intervista del 1991 pubblicata su Mojo novembre 2018)
Discuti di ogni tipo di pratica sessuale, dalle bambole di gomma al buggery. Non ci sono dei limiti in termini pornografici?
“Non penso si possa parlare di testi pornografici. Guardala da questo punto di vista: se avessi una laurea e andassi nella giungla a studiare il comportamento di qualche tribù insolita, qualunque cosa faccia (pornografica o altro), sarebbe considerata una ricerca seria. Ma non ho una laurea. Tuttavia, sto scrivendo canzoni su varie tribù che esistono nel mio Paese – il loro comportamento e il loro folklore. Questo è quello che fanno ed è così che sono. È antropologia, pura e semplice”.
(da un’intervista del 1991 pubblicata su Mojo novembre 2018)
Ho intervistato Frank Zappa a casa sua, a Hollywood Hills nel febbraio 1991, per un documentario della BBC Radio.
“Poche persone sanno o si preoccupano della mia esistenza. Non credo che ci sarà nulla di quello che faccio che sopravvivrà oltre la mia vita”.
Sapevamo entrambi che stava scherzando. Sotto quella rassegnazione superficiale, Frank sperava che un giorno il suo contributo sarebbe stato riconosciuto dalla razza macabra che scrive di musica rock.
(Mojo, novembre 2018)
In questo video, Steve Vai intervista Co De Kloet, autore del libro “Frank & Co”.
La prima edizione del libro è stata venduta rapidamente ed è stata pubblicata una seconda edizione.
Il libro è composto da 460 pagine di materiale unico su Frank Zappa, basato su oltre 25 ore di nastro registrate tra il 1977 e il 1990.
Co de Kloet e Frank Zappa erano amici da molti anni. E’ un esperto di musica zappiana, ha registrato quasi tutte le conversazioni.
Include anche i ricordi preferiti di Co su Frank e interviste su Zappa con molti personaggi tra cui Flo & Eddie, Jimmy Carl Black e Pamela Zarubica.
Frank Zappa ha voluto partecipare alla sperimentazione di 4′33″, una composizione in tre movimenti di John Cage.
Il brano 4′ 33” è stato composto nel 1952, per qualsiasi strumento o combinazione di strumenti: la partitura istruisce gli artisti a non suonare i propri strumenti durante l’intera durata di tre movimenti. E’ costituito dai suoni dell’ambiente che gli ascoltatori sentono mentre viene eseguito, sebbene sia comunemente percepito come “quattro minuti e trentatré secondi di silenzio”.
Il titolo del brano si riferisce alla durata totale in minuti e secondi della prima esecuzione pubblica.
4’33” di silenzio ‘abitato’ sono affidati a Frank Zappa che, nonostante lo strano strascico, semplicemente si siede e lascia che tutto accada.
Il contributo di ogni ascoltatore – non dimentichiamo che per John Cage ascoltare significa anche partecipare – è far sì che il silenzio di Zappa arricchisca il suo, in modo che qualunque cosa accada in esso (o dopo) contribuisca a creare un’esperienza “unica”.
(Gramophone, agosto 1994)
“Nel regno delle arti, hai sempre la possibilità di pensare creativo, il che significa deviazione dalla norma, la norma politica prescritta che cercano di imporre. Se riescono a fermare il pensiero creativo, allora hanno maggiori possibilità di mantenere la morsa della stupidità sull’intera popolazione. Il pensiero creativo può, e spesso lo fa, iniziare in tenera età. Quindi se riescono a stroncarlo sul nascere, a scuola, allora è un bene per loro. Vorrebbero sostituire ogni singolo programma artistico con una sorta di sport o altro solo per impedire alle persone di pensare”.
(Best of Guitar Player, 1994)
“Negli Stati Uniti sono disposti ad accettare l’idea secondo cui qualsiasi sostegno all’attività artistica è in qualche modo malsano, quando in realtà se si guardano i numeri economici è possibile dimostrare che l’investimento nell’arte crea posti di lavoro a vantaggio di persone che non hanno nulla a che fare con l’arte.
Prendiamo, ad esempio, un’area decadente del centro come SoHo a New York. Prima che gli artisti si trasferissero a SoHo, c’erano solo magazzini: era un’area fatiscente. Quindi alcuni artisti si sono trasferiti, hanno dipinto un po’ e poi hanno aperto una galleria, poi qualcuno ha aperto una caffetteria finché non è avvenuto un cambiamento socioculturale con gente che cerca appartamenti nella zona da 3.000 a 5.000 euro al mese.
Lo stesso tipo di scenario si è ripetuto in altre città degli Stati Uniti, ma nessuno lo considera mai. Il risultato di pochi dollari spesi per rendere la vita più facile agli artisti alla fine si traduce in profitti per persone che non sono legate all’arte”.
(Best of Guitar Player, 1994)
Chi fa le cover dei tuoi brani in America?
“Nessuno”.
Qual è stata la tua reazione ai GrandMothers, i vecchi Mothers Of Invention?
“Ho pensato che fosse patetico”.
Ti piace ascoltare il tuo vecchio lavoro per chitarra?
“Poche cose, sì. Ascoltando il mio vecchio lavoro penso: “Come cazzo ho fatto?”. Non ne ho idea”.
(Best of Guitar Player, 1994)