Frank Zappa's mustache - Music is the Best

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  • L’infanzia di Frank Zappa in una tuta ignifuga: l’esperienza con il mercurio

    L’infanzia di Frank Zappa in una tuta ignifuga: l’esperienza con il mercurio

    L'infanzia di Frank Zappa in una tuta ignifuga

    Dai 5 ai 13 anni Frank Zappa era interessato alla chimica, soprattutto agli esplosivi. A 6 anni ha imparato a fare la polvere da sparo.
    Frank avrebbe dovuto trascorrere la sua infanzia in una tuta ignifuga. Suo padre Francis lavorava all’interno di una struttura militare (Edgewood Arsenal, nel Maryland) che produceva gas tossici durante la Seconda Guerra Mondiale. Chi partecipava al progetto doveva avere in casa maschere antigas da indossare nel caso in cui i serbatoi di gas si fossero rotti.
    Tra i giochi di Frank e dei fratelli, c’erano i becher e le maschere antigas. “Correvo con la maschera nel cortile pensando fosse un casco spaziale” ha ricordato Frank.
    Francis dava regolarmente a suo figlio attrezzature di laboratorio (tra cui bicchieri, fiaschi e capsule di Petri piene di mercurio). Frank li usava come giocattoli, visto che la sua famiglia non poteva permettersi di comprarglieli.
    L’unico giocattolo di Frank (la maschera antigas) alla fine l’ha sezionato con un apriscatole.
    Viveva nel mercurio: lo versava sul pavimento della sua camera da letto, lo faceva schizzare con un martello per divertimento.
    Crescendo, iniziò a soffrire di asma, frequenti mal d’orecchi e problemi ai seni paranasali. Probabilmente, l’esposizione a sostanze pericolose ha avuto un impatto negativo sulla sua salute.
    Secondo una tradizione italiana, i genitori di Frank tentarono di curarlo con sistemi dolorosi e di dubbia efficacia. Gli versavano olio d’oliva caldo nelle orecchie per contrastare il mal d’orecchi. Frank raccontò: “fa male come un figlio di puttana”. Per tentare di curare i suoi disturbi ai seni paranasali gli inserirono dei granuli di radio nelle cavità del seno con un lungo filo. A causa di questi tentativi per curarlo, ha sofferto per anni.
    L’inalazione di mercurio può causare problemi respiratori e una serie di altri problemi: tosse, mal di gola, respiro affannoso, bronchite corrosiva con brividi di febbre e dispnea che possono, a lungo andare, provocare edema polmonare o fibrosi.
    I primi sintomi che si manifestano sono effetti gastrointestinali acuti (nausea, vomito, diarrea, crampi addominali, disfunzioni renali), effetti cardiovascolari acuti (tachicardia, ipertensione).
    I vapori di mercurio provocano anche danni permanenti al cervello, precisamente al sistema nervoso centrale. Gli effetti sul funzionamento cerebrale possono essere tremori, disturbi visivi e di udito, problemi di memoria a breve termine, irritabilità, introversione, isolamento sociale.
    Il fatto che Frank non avesse amici era dovuto al suo carattere oppure all’effetto del mercurio?

    L’esposizione infantile al mercurio elementare è tossica e negli uomini aumenta esponenzialmente il rischio di sviluppare il cancro alla prostata in età adulta.

    Ho dedicato una xenocronia a questa esperienza di Zappa con il mercurio

  • Gas Maskerade – xenocronia Frank Zappa, John Cage – xenochrony

    Gas Maskerade – xenocronia Frank Zappa, John Cage – xenochrony

    Xenocronia realizzata da Roxa con musiche di Frank Zappa e John Cage

    FAIR USE

    https://www.youtube.com/playlist?list=PLNIorVgbZlD1eJlE31TCypMf1eLhjcfBc

    La maggior parte dei ricordi del Maryland di Frank Zappa “sono collegati principalmente alla cattiva salute” ha detto. “Nei miei primi anni il mio migliore amico era un vaporizzatore con il muso che mi soffiava quel vapore in faccia. Stavo male tutto il tempo”.
    Oltre ad essere soggetto a forti raffreddori, Frank era asmatico, il che lo teneva molto in casa. La madre attribuisce a questo il fascino per la lettura sviluppato dal maggiore dei suoi quattro figli.
    “Per tutto il tempo che doveva stare a letto e riposare, avrebbe avuto tutti i suoi libri sul letto” ha detto.
    La lettura precoce e ampia, supportata poi dallo studio autonomo presso le biblioteche pubbliche, soddisfaceva la sua super curiosità.
    “Vivevamo in una casa fatta quasi di cartone. Erano duplex fatti di assicelle… roba davvero fragile. A quei tempi a Edgewood producevano gas mostarda e ogni membro della famiglia aveva una maschera antigas appesa nell’armadio nel caso in cui i serbatoi si fossero rotti. Quello era davvero il mio giocattolo principale in quel momento. Quello era il mio casco spaziale. Ho deciso di prendere un apriscatole e aprirlo. Questo gesto ha soddisfatto la mia curiosità scientifica ma ha reso inutile la maschera antigas. Mio padre era così sconvolto quando lo scoprì… Ero affascinato dal gas velenoso… dall’idea che si potesse creare una sostanza chimica, e poi tutto quello che dovevi fare era annusarlo e morire… Per anni al liceo, ogni volta che dovevamo studiare scienze, riferivo sempre ciò che sapevo sul gas velenoso”.
    (The Baltimore Sun Magazine, 12 ottobre 1986)

    Il padre di Frank Zappa lavorava all’Edgewood Arsenal Chemical Warfare Facility gestito dall’esercito USA. Quella struttura ospitava gas mostarda e molti sospettano che fosse stato anche un deposito di agenti di guerra batteriologica su cui gli Stati Uniti stavano lavorando.
    Il padre di Zappa portava a casa regolarmente attrezzature da laboratorio piene di mercurio dandole a Frank per giocare. Da bambino, Frank era spesso malato, soffriva di asma, mal d’orecchi, problemi ai seni paranasali trattati con la radioterapia che può contribuire allo sviluppo del cancro. Come il gas mostarda, il mercurio liquido è cancerogeno. Gli effetti a lungo termine dei test di Edgewood nel Maryland rimangono ancora poco chiari.
    Documenti declassificati mostrano che i test umani erano in corso nel sito già nel 1948 (Zappa aveva 7 anni all’epoca). I primi test conosciuti (che hanno coinvolto soggetti umani) si concentravano sulle formule per 3 nuovi gas nervini sviluppati dai nazisti durante la seconda guerra mondiale (tabun, soman e gas sarin).
    Da un rapporto riservato intitolato “Guerra psicochimica: un nuovo concetto di guerra” prodotto nel 1949 da Luther Wilson Greene (direttore di Edgewood) si apprende che alcuni composti psicoattivi creerebbero gli stessi effetti collaterali mentali debilitanti di quelli prodotti dai gas nervini. Sono stati avviati esperimenti su 254 diverse sostanze chimiche tra cui LSD, derivati del THC, benzodiazepine e BZ. Circa 7mila militari statunitensi e 1.000 civili sono stati sottoposti ai test per quasi 30 anni. Si dice che fossero volontari ma le sostanze chimiche testate pare abbiano contaminato le acque sotterranee intorno alla base con effetti dannosi sui residenti locali (inclusi Frank Zappa e la sua famiglia).
    Nel settembre 1975, il programma di volontariato per la ricerca ‘medica’ fu interrotto. Il fondatore e direttore del programma, dott. Van Murray Sim, fu chiamato davanti al Congresso e rimproverato dai legislatori. E’ possibile che eventuali decessi siano stati opportunamente attribuiti ad altre cause, per esempio alcuni tipi di cancro.
    (estratto da un articolo di Justin Beckner del 22 gennaio 2023, Ultimate Guitar)

    Edgewood Arsenal è un centro di ricerca dell’esercito USA nel Maryland specializzato in armi chimiche fin dalla Prima Guerra Mondiale. Qui, negli anni ’50 e ’60, la CIA condusse il progetto MK-ULTRA, programma illegale e clandestino di esperimenti di controllo mentale sugli esseri umani.
    Oltre 7.000 soldati sono stati sottoposti ad ogni tipo di test, inclusi quelli per gli effetti dell’LSD.
    Lo scopo del progetto MK-ULTRA era individuare droghe e procedure che, insieme ad altre tecniche di tortura, spingevano le persone ‘trattate’ a confessare. Il programma mise in atto molte attività illegali: vennero usati come ‘cavie’ inconsapevoli anche cittadini statunitensi e canadesi.

    Bob Marshall: “Uno degli istituti coinvolti nel programma di controllo mentale MKULTRA della CIA, nel ’55, si chiamava Human Ecology Society. Usavano il termine “ecologia”, ma era ecologia “umana”, intesa in senso gestionale, non come inquinamento”.
    Frank Zappa: “Ingegneria umana”.
    (Intervista di Bob Marshall, 1988)

    Tuo padre si guadagnava da vivere lavorando con i gas velenosi. Ne capivi le implicazioni?

    “Sì. L’ho preso come un dato di fatto e basta. Nel posto dove vivevamo eravamo obbligati a tenere appese al muro delle maschere antigas, nel caso in cui i serbatoi si fossero rotti, perché erano letali. Ripensandoci, se quei serbatoi si fossero rotti quelle maschere antigas non ci avrebbero salvato.

    C’erano dei serbatoi di iprite vicino agli alloggiamenti dell’esercito dove vivevamo. Quella merda era proprio in fondo alla strada. All’ingresso avevamo un attaccapanni con la maschera di papà, la maschera di mamma e la maschera di Frank. Indossavo sempre la mia. Era il mio casco spaziale. C’era una lattina alla fine del tubo che conteneva il filtro, e mi domandavo sempre che cosa ci fosse lì dentro. Ho preso un apriscatole e l’ho aperta, per scoprire come funzionava. Mio padre si è arrabbiato molto quando l’ho aperta, perché l’ho rotta e lui avrebbe dovuto procurarmene un’altra, cosa che non ha mai fatto. Ero senza difese”.

    (Playboy, aprile 1993, intervista di David Sheff a Frank Zappa)