Frank Zappa's mustache - Music is the Best

Tag: Grande Nota

  • FZ e la filosofia di Roland Kirk

    Frank Zappa con i Mothers e Roland Kirk

    Ho sentito che nel ’69 ti sei seduto con Roland Kirk, un jazzista nero unico che suona tre sassofoni contemporaneamente.

    L’ho incontrato nel backstage del Boston Jazz Festival e gli ho chiesto di suonare insieme se era interessato alla nostra musica. Poi, durante la nostra esibizione, è salito sul palco, guidato dal suo attendente. Come sai, è cieco ma il suo corpo ha capito tutti i nostri segnali. Ad un certo punto, tutti nella band avrebbero dovuto mettersi sulla schiena e calciare i piedi in aria mentre continuavano a suonare. Non appena siamo saliti sulla schiena, anche lui si è ripreso. Quando ci siamo alzati, si è alzato anche lui. Ha capito tutto. È un eccellente musicista. Tre settimane dopo, abbiamo suonato di nuovo insieme al Florida Jazz Festival.

    (New Music Magazine, aprile 1976)

    Frank Zappa improvvisa con Roland Kirk al Boston Jazz Festival

    La filosofia di Rahsaan Roland Kirk

    “Sai, la musica è una cosa bellissima.
    Quando mi reincarnerò, tornerò come nota musicale!
    In questo modo nessuno potrà catturarmi.
    Possono usarmi da morire
    ma non possono farmi niente.
    Possono incasinarmi. Possono suonare la nota sbagliata.
    Possono suonare una C, ma non possono realmente distruggere una C.
    Ciò che esiste è un tono.
    Quindi tornerò come nota!”
    — Rahsaan Roland Kirk

    (La filosofia di Roland Kirk ricorda molto il concetto di Grande Nota di Zappa)

  • Frank Zappa e il Ragno del Destino

    Frank Zappa e il Ragno del Destino

    Frank Zappa e il Ragno del Destino

    Ripenso al testo del brano di Frank Zappa intitolato “Spider od Destiny”

    “Ascolta attentamente, ragno del destino,
    devi rispondere alla chiamata della cosmobiologia.
    Ascoltami se adesso mangi i terrestri,
    andrà tutto bene e poi sistemeremo il nostro amore in qualche modo
    e riprenderemo ancora una volta il fitto programma della nostra spietata conquista.
    Ascolta attentamente, ragno del destino.
    Non permetterò che questa meravigliosa opportunità mi venga tolta...
    Mangia le persone della terra, mangiale e masticale e brutalmente,
    calpesta il resto di ciò che è rimasto e poi riferiscimi della conquista della terra, della luna e delle stelle e lo spazio in mezzo, tutte le comete e le stelle saranno nostre.
    Mangia le persone della terra, mangiale e masticale brutalmente,
    calpestare il resto di ciò che è rimasto…”

    Il ragno è la Grande Madre che determina il destino attraverso la tessitura. Simboleggia le dee lunari, custodisce i segreti del passato e del futuro. E’ simbolo del tutto, dell’Uno che si dualizza.

    Non so perché sono spinta ad associare il ragno alla Grande Nota visto che Zappa scrive: “Non permetterò che questa meravigliosa opportunità mi venga tolta”.

  • Frank Zappa e la Grande Nota

    Frank Zappa e la Grande Nota

    Frank Zappa – 1991, durante le prove e le registrazioni di “The Yellow Shark” nel suo studio privato di Los Angeles

    “La Grande Nota è l’elemento più vicino alla mia idea di Dio. Tutto, a quanto pare, è costruito dalle vibrazioni.
    La luce è una vibrazione, il suono è una vibrazione e forse, quando li scomponi, gli atomi stessi non sono altro che la vibrazione di questa Grande Nota. Avendo a che fare con le vibrazioni, potresti entrare in sintonia con una specie di Forza Universale, a dirla in modo banale e sdolcinato. E’ così che la vedo”. (Frank Zappa)

    Alla base del lavoro di Zappa ci sono due concetti essenziali: la Grande Nota e la Continuità Concettuale.
    La musica è una sola grande nota e tutto quello che c’è è unito da una continuità che abbraccia tutto.
    Non si può parlare di Zappa senza conoscere il concetto di continuità. L’Uno e il Tutto. E’ una visione olistica musicale, quella di Frank Zappa.

    “La mia opera comprende ogni possibile mezzo di comunicazione visuale: la consapevolezza di chi vi partecipa (pubblico incluso), tutte le mancanze percettive, Dio la Grande Nota (materia prima dell’architettura universale), e altro ancora. La nostra è un’arte speciale, in uno spazio negato ai sognatori”.
    (Frank Zappa, amante del sinfonismo caotico di Charles Ives)

    “Nell’album Lumpy Gravy degli Abnuceals Emuukha Electric Symphony Orchestra c’è una sezione sul lato 2 in cui diversi personaggi non meglio identificati discutono delle origini dell’universo. Uno dei personaggi spiega il concetto di Big Note (Grande Nota): tutto nell’universo è composto fondamentalmente da vibrazioni – la luce è una vibrazione, il suono è una vibrazione – e tutte queste vibrazioni potrebbero semplicemente essere armoniche di qualche incomprensibile tono cosmico fondamentale”.
    “Quanto è importante il suono? Cosa è più importante: il timbro (trama-colore) di un suono, la successione degli intervalli che compongono la melodia, il supporto armonico (accordi) che dicono al tuo orecchio ‘cosa significa la melodia’, il volume del suono, la distanza tra la sorgente e l’orecchio, la densità del suono, il numero di suoni al secondo o frazione di esso… e così via? Guarda i bambini a scuola mentre battono i piedi o battono le mani. Le persone cercano, inconsciamente, di entrare in sintonia con l’ambiente. In vari modi, anche le persone più indifferenti tentano di “sintonizzarsi” con il loro Dio”. (Gig, febbraio 1977)

    “Tutto nell’universo è fatto di un elemento, che è una nota, una sola nota. Gli atomi sono in realtà vibrazioni, sono estensioni della GRANDE NOTA, Tutto è una nota“. (Frank Zappa dall’album Lumpy Gravy, 2011)

    Sentire il tutto era uno dei doni che rendevano unico Frank Zappa.
    Quando ha fatto suonare la London Symphony Orchestra, FZ ha messo un microfono sotto la sedia di ogni strumentista e, con tecnologia digitale, li ha registrati praticamente uno per uno. Poi, li ha messi assieme in modo che si sentisse una sola nota. Una meganota, fatta dalla somma delle note che ogni strumento stava suonando. Il tutto è più della somma delle parti. Da quella integrazione, viene fuori la bellezza. Andatela a cercare. (Ferdinando Boero, Rolling Stone dicembre 2013)

    G-spot Tornado è stato l’ultimo brano eseguito da Zappa nel concerto di “The Yellow Shark”, un brano strumentale molto complesso. Alla fine del video, la telecamera coglie lo sguardo serio, profondo, commosso e malinconico di Zappa seduto da solo su una cassa. Ad un certo punto, Zappa fa segno con la mano verso l’orchestra “C”, il nostro “DO” nella notazione inglese. Il DO, la Grande Nota, l’ultima eseguita in pubblico da Frank.