Nello spettacolo che ho visto dei Grandmothers, non erano particolarmente gentili con il loro ex leader, a giudicare dai pochi commenti che hanno fatto su di te.
“Beh, penso che ritengano sia probabilmente la cosa migliore da fare. Se vogliono fare appello al grande pubblico degli scrittori, è più facile ottenere più copertura se mi chiami ‘stronzo’ piuttosto che definirmi un bravo ragazzo. Il punto è questo: ciò che stanno facendo non è particolarmente difendibile a livello artistico perché è una fregatura. Non mi pagano per l’uso delle mie composizioni che eseguono sul palco, usano il mio nome e il lavoro che ho fatto per guadagnarsi da vivere e, in più, dimostrano una totale ingratitudine trattandomi come uno stronzo nelle loro performance. Se tu li avessi visti quando facevano parte dei Mothers of Invention e provassi a confrontarli con ciò che sono oggi, diresti: “Questa è una frode”. Quando un ragazzo ha la sicurezza che il leader di una band paga il suo stipendio, ha la licenza per essere il più strano possibile sul palco perché sa di avere il culo coperto e sono io che mi prendo tutte le responsabilità. Questo gli dà la possibilità di essere qualcosa di diverso da ciò che è nella vita di tutti i giorni. Quando lascia la band, perde quella licenza. Deve prendersi la responsabilità del suo comportamento. Gran parte dell’immagine trasmessa da quei ragazzi in quel momento era solo un’immagine. Non erano poi così divertenti, così strani. Sono stati collocati in un ambiente in cui potevano essere quel tipo di personaggi, mentre ora devono assumersi la responsabilità di ciò che sono realmente. Chi e cosa sono oggi, in realtà, non corrisponde a ciò che erano. Chi va ad un concerto di quel gruppo e si aspetta di rivivere i giorni d’oro del passato, resterà deluso”.
Cosa pensi delle persone che vogliono rivivere quell’epoca?
“Prima di tutto, non possono farlo. Quell’epoca è finita. La ragione per cui i Mothers erano ciò che erano derivava dalla combinazione di due ingredienti: il periodo in cui sono apparsi e la personalità dei singoli membri in quel particolare anno della loro crescita come persone. Le persone cambiano. Il Motorhead del 1967 non è il Motorhead di oggi, il Don Preston del 1967 non è il Don Preston di oggi. Don Preston è stato in viaggio con Leo Sayer per diversi anni. Cambia un ragazzo, sai? Quei ragazzi nel ’67 erano persone diverse, l’anno ’67 era un anno diverso e si lavorava in un mondo differente. Sono stati al Garrick Theatre in un piccolo ambiente a sperimentare per sei mesi, due spettacoli a notte, sei sere a settimana, perfezionando un certo tipo di stranezza che non accadrà mai più. Ce l’ho su pellicola, ce l’ho su nastro, è roba passata, non c’è più. Se non l’hai visto nel ’67, non lo vedrai mai più sul palco. Non importa cosa suonino o quanto strani fingano di essere: quel momento non verrà ricreato, è un falso.
(Musician, aprile 1982)
Vogliamo parlare delle Grandmothers, il gruppo che vede ricostituito quasi per intero il nucleo delle prime Mothers of Invention?
“Ho sentito il loro disco e mi pare patetico. Musicalmente, non significa un cazzo ed è un vano tentativo da parte loro di sfruttare il mio nome ed il mio lavoro per guadagnare qualche dollaro, il che mi pare un’impresa disperata. Non credo che siano tecnicamente o artisticamente qualificati a fornire esecuzioni accurate della musica che scrivo e, purtroppo, è questo l’elemento portante del loro show. Non eseguono neppure delle versioni dignitose delle cose che ho fatto, perciò non mi rendono nessun favore e certo non perpetuano la mia musica. Oltretutto, non mi pagano neppure per avere scritto in primis quel materiale e in scena dicono e fanno cose che ritengo un segno di ingratitudine nei confronti di chi li fa guadagnare. Perciò, vaffanculo, fuck them!”.