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  • Frank Zappa & Counterculture: We’re Turning Again + video You Are What You Eat 1968 hippie era

    Frank Zappa & Counterculture: We’re Turning Again + video You Are What You Eat 1968 hippie era

    We’re Turning Again (Frank Zappa Meets The Mothers Of Prevention, 1985)

    You Are What You Eat: film semi-documentario sulla controcultura americana del 1968 che tenta di catturare l’essenza dell’era hippie, del Flower Power anni ’60 e della scena di Haight e Ashbury.

    “We’re Turning Again” è l’ultimo ‘schiaffo’ di Zappa ai resti dell’era hippie, un commento satirico al movimento controculturale degli anni ’60 e al suo successivo declino.
    Frank Zappa prende in giro la superficialità e l’autoillusione di alcuni individui che hanno abbracciato gli ideali del movimento senza comprenderne appieno il senso o essere all’altezza dei suoi principi. Critica la dipendenza dalle droghe, il cieco conformismo ai media, la loro mancanza di umorismo o autoconsapevolezza.
    “Gira e gira, stiamo girando di nuovo”. Queste righe di apertura sembrano riferirsi alla natura circolare e ripetitiva del movimento controculturale: è rimasto bloccato in un ciclo senza raggiungere un reale progresso o un significativo cambiamento.
    I testi descrivono un gruppo di persone che hanno assunto molte droghe per ‘vedere a che punto sono’, ma si sono ritrovate con le loro vite vuote e un senso distorto della realtà. Credevano nella stampa che dava forma alle loro idee.
    Zappa deride anche il loro aspetto e comportamento, li definisce ‘dolci’, ‘gialli’, con indosso ‘coperte puzzolenti’. Li descrive come fan di Donovan: indossano fiori e resistono all’autorità, ma alla fine non ottengono nulla. La loro presunta ribellione era superficiale, inefficace di fronte alle sfide reali.
    Il testo fa riferimento a Jimi Hendrix, Janis Joplin e Keith Moon: icone diventate idoli e oggetti di nostalgia per il movimento della controcultura. Ma limitarsi a idolatrare e romanticizzare il passato non basta. Zappa sottolinea l’ironia dei musicisti contemporanei e dei media che sfruttano questo movimento a scopo di lucro, esortando gli ascoltatori a essere critici nei confronti di ciò che sentono alla radio. Ricorda che il movimento, in origine, riguardava un cambiamento autentico, una resistenza. (songtell)

    “Non c’è mai stata una cultura negli Stati Uniti, quindi non può esserci controcultura. Non sono controculturale, mi interessa la cultura che il mio Paese non ha”. (Frank Zappa, Popular 1, aprile 1979)

    “La controcultura, l’ho esaminata cercando di capire cosa ci fosse di vero e sono arrivato alla conclusione che la controcultura, in quel momento, era solo una truffa commerciale. Certamente è esistita nell’Europa dell’Est, in condizioni terribili, con una polizia segreta e cose del genere. Non sono contro la controcultura, sono contro tutto ciò che è falso”.
    (Barry Miles. Frank Zappa. La vita e la musica di un uomo Absolutely Free, 2011)

    “Tutti mi consideravano cinico e cattivo perché ero al di fuori di quello che stava succedendo. Ero cattivo perché osavo dire che il flower power faceva schifo. Molte persone pensavano davvero che avrebbero governato il mondo con un fiore in mano. Erano pazzi. Credevano in tutti questi leader hippie e in qualunque altra cosa stessero dicendo questi stronzi. Erano così pieni di droga che andavano ciecamente per la loro strada senza pensare che l’origine dell’LSD provenisse dalla CIA. A molti di loro probabilmente non piace pensarci ora. Prendendo LSD stavano aiutando la CIA in uno dei suoi esperimenti preferiti. Dopo aver finito di usare volontari dall’esercito, hanno effettivamente realizzato un profitto vendendolo alla gente per strada e vedendo cosa sarebbe successo ad una popolazione civile.
    Le droghe sono un fenomeno culturale, un’industria e uno strumento attraverso cui il governo tiene sotto controllo i ragazzi. Ogni volta che assumi droga e pensi di poter scappare dalla tua vita, stai solo facendo il gioco del governo e diventi una pedina.
    La società ha reso l’esistenza quasi impossibile a livello pratico ma non prenderanno la mia mente. Nel momento in cui inizi ad assumere quelle droghe, ti hanno preso. Il minimo che puoi fare è mantenere il rispetto di te stesso e sapere che ciò che pensi non sia indotto chimicamente da un’agenzia governativa”.
    (Frank Zappa, Circus Raves, dicembre 1975)

    L’album “We’re Only In It For The Money” (pubblicato a marzo 1968) attacca lo stile di vita hippy.

    “Odiavo gli hippy, la loro tendenza ad accettare un vangelo che li faceva sentire superiori agli altri. La mia gente erano i freaks, i mostri, i mutanti con uno stile individuale che li separava radicalmente dal resto della comunità. “Freaks” in senso fisico, sessuale o mentale, emarginati per necessità, non per seguire l’ideologia alla moda”. (Frank Zappa, El Europeo, maggio 1990)

    “Ho usato io stesso varie droghe durante la mia adolescenza e ho creato alcune cose sotto l’influenza di sostanze chimiche. Successivamente, ho esaminato queste ‘opere’ e ho capito che non avevano alcun valore. Mi vergognavo di quello che avevo fatto”. (Frank Zappa, Rock & Folk, novembre-dicembre 1967)

    https://www.youtube.com/watch?v=UDjBNS7O6AM

  • Frank Zappa, Underground Freak Out Music + Freak Out Zilofone: freak & hippy, due mondi opposti

    Frank Zappa, Underground Freak Out Music + Freak Out Zilofone: freak & hippy, due mondi opposti

    Underground Freak-Out Music (You Can’t Do That On Stage Anymore, Vol. 5, 1992)

    Freak Out Zilofone (The MOFO Project/Object, 2006)

    Zappa una volta ha detto a un intervistatore che Freak Out è nato dopo che ha realizzato “registrazioni di ricerche sul comportamento di ragazzi di 17 anni in Ontario, California” e sembra proprio così.
    È un aspro commento sul mondo dei centri commerciali delle autostrade della California meridionale, la società che incoraggia il fiorire del cemento e del neon e sulle vittime della grossolana mega-crescita di Los Angeles: i giovani. (BAM, gennaio 1978)

    “Ascolterai ‘Freakout’ finché non ti uscirà dal culo” ha detto Frank sul palco celebrando il 10° anniversario dei Mothers a Chicago.
    “Oggi ‘Freakout’ mi sembra un mucchio di demo. Ma devi ricordare che i nostri primi tre album sono stati registrati su una macchina a quattro tracce. Allora non c’erano 16 tracce. L’amplificatore più grande che potevi comprare era il Vox Superbeatle: non avevano nemmeno i Marshall!”
    (Frank Zappa, New Musical Express, 25 maggio 1974)

    “Freak Out! è stato un grande album degli anni Sessanta e rimane attuale. L’idea era quella di mostrare una visione diversa della cultura americana. Se lo ascolti oggi, vedi che non è cambiato molto”.
    (“Talking with Frank” by Fabio Massari, Los Angeles/Sao Paulo, 1991)

    Numerosi critici musicali attribuiscono a Frank Zappa e ai Mothers of Invention la nascita del concept album. Si riferiscono all’album “Freak Out” pubblicato il 27 giugno 1966, che fu anche uno dei primi album doppi della storia ed il primo album d’esordio contenente 2 dischi.
    Il precursore del concept album è anche l’album d’esordio dei Mothers of Invention, band nata 2 anni prima dalle ceneri dei Soul Giants a cui si unì il chitarrista Frank Zappa.
    Da un’idea di Frank nasce il tema centrale di questo concept album: una visione satirica della moderna cultura americana da parte della cultura dei ‘fricchettoni’, gli anticonformisti, gli eccentrici, i tipi ‘strani’, i ‘mostri’.
    Il motivo per cui viene considerato il primo concept album della storia lo spiega proprio Zappa nella sua autobiografia “The Real Frank Zappa Book”:
    “Ogni canzone parlava di qualcosa in particolare. Non avevamo un singolo di punta a cui dover costruire attorno brani di riempimento. Ogni canzone aveva la sua funzione ed un messaggio satirico”.
    Con un totale di 14 brani, i due dischi che compongono l’album “Freak Out” hanno segnato la storia della musica.

    Il primo doppio album di debutto “Freak Out” includeva un intero lato, “Return of the Son of the Monster Magnet”, che era un omaggio a Edgar Varese. (The Washington Post, 7 dicembre 1993)

    I suoi primi album, a partire dal 1966 con “Freak Out” e “Absolutely Free”, furono acquistati più per curiosità che per quello che dicevano; qualcosa con cui terrorizzare i genitori. Frank si è impegnato a indirizzare le persone verso l’auto-riflessione e la consapevolezza del loro ambiente.
    Canzoni come “Plastic People”, “America Drinks and Goes Home”, “I’m Losing Status At The High School” erano alcuni dei suoi numeri più noti di orientamento sociologico. (The Echo, aprile 1970)

    “Ho portato Freak Out! di Frank Zappa in Inghilterra e l’ho suonato ai Beatles. Mi hanno detto, ‘Wow! Da dove viene, amico? È incredibile!’ Non vedevano l’ora di incontrarlo. Quindi ho fatto un sacco di spedizioni avanti e indietro, cercando di coinvolgere le persone”. (Eric Burdon)

    I Beatles erano certamente a conoscenza dell’album Freak-Out dei Mothers quando stavano progettando Sgt. Pepper. (IT, 9-24 aprile 1970)

    “Freaking Out (andare fuori di testa) è un processo in base al quale un individuo abbandona gli standard di pensiero, abbigliamento ed etichetta sociale antiquati e restrittivi per esprimere in modo creativo la sua relazione con l’ambiente circostante e la struttura sociale nel suo insieme” (Frank Zappa)

    “Gli hippy indossavano una specie di uniforme, avevano un uso uniforme della lingua e una mentalità da gregge. I freak erano più individualisti. (Frank Zappa, Humo, dicembre 1993)

    “Odiavo gli hippy. Per me erano un’altra manifestazione del conformismo nordamericano, della tendenza a raggrupparsi in tribù che accettano un vangelo che li fa sentire superiori agli altri. La mia gente erano i “freaks”, i mutanti che avevano uno stile individuale che li separava radicalmente dal resto della comunità. “Freaks” in senso fisico, sessuale o mentale, emarginati per necessità, non per seguire l’ideologia alla moda”.
    (Frank Zappa, El Europeo, maggio 1990)

    “C’è una differenza tra freak e hippy. Agli hippy non importa davvero che aspetto hanno, ai freak importa moltissimo. La loro confezione e la costruzione dell’immagine sono una parte molto importante del loro stile di vita. L’aspetto di un gruppo è collegato alla musica nello stesso modo in cui la copertina di un album è collegata al disco. Dà un indizio di cosa c’è dentro.”. (Frank Zappa)