Frank Zappa's mustache - Music is the Best

Tag: improvvisazione

  • FZ: “suono combinando ciò che posso premeditare con ciò che posso immaginare in tempo reale…

    Frank Zappa citazione

    “Mi piace suonare a orecchio e cercare di combinare ciò che posso premeditare con ciò che posso immaginare in tempo reale. Forse, sto cercando un modo di esprimermi che emani da ciò che Stravinsky e Varèse avrebbero potuto fare. L’aspetto minimalista di Varèse era una virtù. Piccole cose strane si ripetono nella sua musica e i temi emergono dal magma. Se si ascolta “Intégrales”, Varèse ottiene molto da due piccole note selezionate. È lo stesso per Jimmy Reed”.

    (Chitarra, maggio 1979)

  • FZ sceglieva l’impossibile: musicisti colti in grado di improvvisare

    Frank Zappa sceglieva solo i musicisti più dotati cercando strumentisti colti che sapessero leggere la musica ma anche capaci di improvvisare. Non era facile perché le due cose, sosteneva lui, sono spesso all’antitesi.

    (Suono, novembre 2012)

  • Frank Zappa su John Cage

    John Cage e Frank Zappa

    “Ogni volta che hai a che fare con l’improvvisazione, devi chinare la testa davanti a John Cage. E’ il maestro del non prendere nulla e farne qualcosa. Se hai intenzione di improvvisare, ti ritroverai nel suo territorio. C’è sempre quell’elemento speciale del caso con cui Cage ha sempre avuto a che fare”.

    (FZ, citazione tratta dalla conferenza stampa di Francoforte del 21 luglio 1992, intervista pubblicata su T’Mershi Duween n. 26, settembre 1992)

    “Senza Cage gran parte di ciò che accade nella musica e nell’arte moderna non sarebbe possibile”.

    (FZ, Los Angeles Times, 1° ottobre 1992)

  • FZ: “è del tutto scomparsa l’improvvisazione nella musica pop…

    Frank Zappa sulla scomparsa dell'improvvisazione nella musica pop

    “Deploro il fatto che sia del tutto scomparsa l’improvvisazione nella musica pop, anche durante i concerti dal vivo. Il “live” è diventato un concetto relativo: durante alcuni concerti, metà di ciò che si sente è su nastro, o viene condotto attraverso un sequencer o riprodotto senza mezzi termini. I concerti pop, al giorno d’oggi, sono diventati totalmente privi di rischi, totalmente opposti al tipo di concerti che ho sempre tenuto. L’improvvisazione era vitale per i miei spettacoli: se succedeva qualcosa di inaspettato, lo integravo semplicemente nello spettacolo. Uno dei CD “You Can’t Do That On Stage Anymore” ha una versione di “Sant’Alphonzo’s Pancake Breakfast” e “Don’t eat the yellow snow”. C’era un ubriaco che continuava a gridare; gli abbiamo fatto recitare una poesia completamente ridicola sul palco, che ha inventato sul momento, ma si adattava perfettamente alla canzone e il risultato è stato favoloso”.

    (Humo, dicembre 1993)

  • La ‘conducted improvisation’ di FZ: una contraddizione in termini…

    Frank Zappa e l'improvvisazione eterodiretta

    Non si può parlare di semplice improvvisazione nel caso dei Mothers. Frank Zappa dirigeva una serie di variazioni improvvisate controllando forma e stili. Lui la chiamava conducted improvisation (improvvisazione eterodiretta) cioè diretta da un altro, dall’esterno. Una contraddizione in termini in ambito jazz. Zappa ne era pienamente consapevole. Improvvisare una composizione usando i musicisti come semplici strumenti dirigendo dall’esterno le loro invenzioni estemporanee. Muoveva le dita nell’aria e la musica semplicemente avveniva con il suo codice gestuale e gli impulsi energetici del Maestro.

    (Il teatro musicale dei Mothers of Invention, Gianfranco Salvatore)

    Senza di lui, quando si sono sciolti, i vari musicisti che componevano i Mothers non hanno più avuto un’esperienza del genere che era ‘diretta’ da Zappa.

  • FZ: differenze tra improvvisazione jazz e rock

    Durante il concerto i Mothers suonano diversi lunghi brani in cui tutti hanno la possibilità di suonare. Poiché molti dei musicisti hanno un vasto background jazzistico (Preston, i fratelli Gardner e Underwood) il loro modo di suonare in questo contesto chiarisce le differenze tra improvvisazione jazz e rock.

    Una qualità essenziale dell’assolo jazz è il senso che trasmette di movimento in avanti attraverso il tempo, che è il risultato (credo) del ruolo del solista jazz anche nei contesti più semplici: stabilire e rivelare la sua identità.

    Nel tipico assolo rock questo tipo di movimento in avanti si verifica raramente. C’è, invece, una quantità di spazio da decorare con la curva emotiva (eccitazione per l’estasi), una conclusione scontata. Ecco perché molti ascoltatori di jazz trovano noiosi gli assoli rock, non importa quanto ben suonati. Sono come qualcuno cresciuto con Beethoven che ascolta un raga e dice: “Mi piace il ritmo, ma stiamo girando in tondo. Dov’è lo sviluppo?”.

    In molti assoli rock, specialmente quelli di chitarra, c’è una relazione teatrale tra il musicista e ciò che sta suonando; le parti più “emozionanti” si verificano quando sembra che ciò che sta suonando abbia il sopravvento. Il dramma è che ha evocato un mostro musicale urlante, presumibilmente, e ora la bestia minaccia di sopraffarlo. L’eccitazione viene dal vederlo dominare la “bestia”, arrendersi ad essa, o addirittura arrivare del tutto e distruggere o bruciare lo strumento. Quando qualcuno come Jimi Hendrix presenta questa fantasia sessuale, può essere wagneriana.

    I Mothers hanno ridotto abbastanza bene questa configurazione. I solisti eseguono i movimenti esteriori per scaldarsi, ma la loro precisione di accento e la cura che prestano allo sviluppo motivico impediscono qualsiasi effetto di “perdita di controllo”.

    La reazione del pubblico a questo è stata curiosa.

    Zappa calpestava un numero che diceva “Attento! Explosion Ahead!” scritto dappertutto: le persone intorno a me mormoravano “sì” e uno sguardo vuoto di estasi anticipata si posava sui loro volti. Alla fine del pezzo non si era verificata alcuna esplosione, sembravano vagamente sconcertati, anche se ovviamente hanno applaudito.

    (Down Beat, 30 ottobre 1969)

  • Frank Zappa, Tina Turner e le Ikettes

    Frank Zappa su Tina Turner e le Ikettes

    L’ironia e il cinismo di Zappa altro non erano che lo spettro entro cui osservare la realtà. Gelosissimo della sua privacy, per contro desiderava che la sua band vivesse insieme. Era solito chiedere molto ai suoi musicisti e li pagava bene per questo.

    Quando, nel 1973, ebbe la possibilità di assoldare le Ikettes di Ike e Tina Turner per registrare i cori di Montana e di altri brani inseriti in Over-Nite Sensation, rimase sconvolto dal divieto da parte di Ike e Tina Turner di pagare le ragazze (Tina compresa) non più di 25 dollari a canzone. “Fu scioccante – confessò Zappa – in Montana c’è una parte molto difficile, per la quale le ragazze dovettero provare per alcuni giorni prima di registrarla”. Per contro, anche se non accreditata, Tina cantò al primo take le parti di Dirty Love dopo averle sentite una sola volta e avendo affermato: “Ragazzi, potrei cantare questa roba bendata e con una scopa nel didietro!”.

    I Mothers of Invention, la sua band, pur con i continui cambi di formazione, potevano contare su un leader tanto esigente e pignolo quanto generoso. Una band che somigliava a una comune in cui, però, all’anarchia si preferiva il duro lavoro. Grazie a questa formula Zappa poté contare su registrazioni dal vivo su cui poi intervenire con tagli e sovraincisioni.

    Sul live “Weasel Ripped My Flesh” (1970) dichiarò che “circa l’80% della musica di quel disco è frutto di improvvisazione di gruppo. Non si tratta solo di accompagnamento e di assoli ma di un processo spontaneo di creazione all’interno di una composizione”.

    Il rock con Zappa non è mai stato più vicino al jazz: non è un caso che Hot Rats, album pubblicato nell’ottobre 1969, sia considerato da molti una sorta di anticipatore del jazz rock.

    (Classix n.21 – marzo aprile 2009)

  • FZ: nessuna messinscena, è pura improvvisazione

    L'improvvisazione di Frank Zappa

    “Quando qualcuno mi incontra per la prima volta alza sempre una specie di muro, scatta subito un meccanismo di difesa… Nei nostri concerti non vengono ad ascoltare la nostra musica, vengono a trovarci nella speranza che possiamo fare qualcosa di osceno e sgradevole sul palco. Anche le cose più ordinarie che facciamo sono piene di significato per il pubblico. Se la mia scarpa vola via dal mio piede a metà del concerto, la gente pensa che sia una trovata satirica. Nella nostra più recente esibizione in Inghilterra alla Royal Albert Hall, a metà spettacolo un ragazzo è saltato sul palco con una tromba e ha deciso di unirsi a noi: non era molto bravo, non sapeva suonare la tromba ma abbiamo fatto musica. Non l’avevo mai incontrato in vita mia ma tutti hanno pensato che quella scena fosse stata studiata e provata. In realtà, è stata pura improvvisazione. Qualsiasi cosa succeda, la gente pensa che faccia parte di una messa in scena. Perfino quando è scoppiato un incendio nel backstage, durante un concerto a Chicago, hanno pensato che facesse parte dello spettacolo”.

    (Frank Zappa, ottobre 1968)

  • FZ: “la costruzione della melodia è una forma d’arte specializzata…

    Frank Zappa citazione

    “Sono interessato alle melodie ed è l’unica cosa che trovo mancante nella maggior parte della musica di oggi. La costruzione della melodia è una forma d’arte specializzata. Conosco un sacco di persone che sanno scrivere e arrangiare ma non prestano troppa attenzione a dove si trova la melodia. È una grande sfida scrivere una melodia. Ecco perché le persone che possono improvvisare bene contro i cambi di accordi sono così uniche: è una sfida vinta all’istante. Quando tutto ciò che ti viene presentato è lo scheletro armonico, la tua sfida è creare una melodia personalizzata contro quella serie di cambi di accordi, è un’impresa davvero impressionante. C’è solo una persona nel gruppo che non improvvisa davvero ed è Ruth. Questo perché ha un blocco mentale nei confronti dell’improvvisazione. Penso che ne sia capace, ma non accetterà un assolo. Tutti gli altri nel gruppo sono orientati all’improvvisazione.

    (Down Beat, 13 settembre 1973)

  • FZ: “la sfida istantanea di andare contro le leggi della fisica e della gravità…

    Frank Zappa citazione

    “Amo la musica, mi piace suonare, salire sul palco e improvvisare un assolo di chitarra. Salire sul palco e suonare qualcosa che nessuno ha mai sentito prima è la sfida istantanea di andare contro le leggi della fisica e della gravità. Questo mi piace fare. Questo è… sesso, è meglio del sesso. Ti porta in un regno della scienza e non puoi farlo seduto a casa o in uno studio di registrazione. Non mi darebbe la stessa sensazione… Ci sono molti bravi chitarristi là fuori ma ti garantisco che sono l’unica persona a fare quello che sto facendo. Non sono una star della chitarra. Vado là fuori per suonare composizioni istantanee sulla chitarra. Voglio prendere un cambio di accordi o un clima armonico e voglio costruire una composizione sull’impulso del momento che abbia un senso, che vada in un luogo dove nessun altro vuole andare, che dica cose che nessun altro vuole dire, che rappresenta la mia personalità musicale, con un contenuto emotivo da trasmettere al pubblico. Ci sono persone che non sopportano di sentirmi suonare la chitarra perché non ho un ritmo regolare. Sai, tutti vogliono battere il piede: quando impazzisco, perdono continuità, non riescono a contare il tempo, quindi lo rifiutano totalmente. Vogliono quelle cose belle, sicure, dritte e ce ne sono un sacco in giro, ma non venire da me perché non sono il tipo che fa per te. Non mi piace suonare dritto, regolare, è innaturale per me. Non mi piace nemmeno ascoltarlo, non è il mio mondo”.

    (Guitar World, marzo 1982)