Di sicuro, Nike ha concesso a Zappa di rilasciare interviste
“Non credo che esista un solo possibile sponsor, come una normale impresa, che possa prendere in considerazione di sostenere un nostro tour, perché a quella gente piacciono i gruppi che non rilasciano mai interviste o dichiarazioni polemiche.
La cosa ha a che fare con la mia persona. Io non ho mai avuto contatti con quella gente, e la ragione per cui non proveranno nemmeno a telefonarmi è perché se io faccio un tour, rilascio interviste – la maggior parte dei grandi gruppi non ne fa proprio. Dovunque io vada, se qualcuno mi chiede un’intervista, se posso farla, la faccio. Ogni volta non ci si trova a parlare del mio ultimo hit, perché io di hit non ne ho. Si parla di politica, di istanze sociali, di ambiente, di qualunque cosa … e io dico sempre quello che penso. Se c’è uno sponsor che paga e garantisce per la tua tournée, queste cose non te le lascia fare: tu in quel momento stai rappresentando il suo prodotto e i dirigenti non saranno mai d’accordo con quello che dici. Questo è il problema”.
(Intervista con Frank Zappa Hollywood, 11 agosto 1989 di Veniero Rizzardi, Mucchio Extra autunno 2004)
“Prima di smettere di fare interviste (stampate un anno fa), andavo in tour e facevo in media cinque interviste al giorno per telefono o di persona. Nei giorni liberi, vuoi solo rilassarti perché vuoi risparmiare energia per fare un buon lavoro nei concerti. Quando devi sederti e rispondere alle domande, dopo un po’ ti incazzi. Quindi, dopo quel tour in particolare, in cui mi hanno appena fatto parlare a pezzi, patetico… ho detto basta. Non riuscivo a credere a come sono stato citato erroneamente, a tutte le stronzate pubblicate sui giornali. Ho pensato: “Ho bisogno di questo? Assolutamente no”. Mi sono fermato, ho fatto un altro tour senza interviste… padrone del mio tempo. Mi sono chiesto: “Perché sono sedici anni che mi rompo il culo facendo tutta questa roba per guadagnare due libbre di carta alla fine del tour?”.