“Atom Heart Mother” dei Pink Floyd è stato pubblicato nel 1970. La copertina è ispirata alla carta da parati con le mucche di Andy Warhol.
“Lather” di Frank Zappa è stato prodotto tra il 1972 e il 1977. Frank non amava particolarmente Andy Warhol e non aveva bisogno di copiare sfacciatamente qualcuno fino a questo punto.
Perché ha scelto la mucca che fa venire subito in mente l’album dei Pink Floyd?
Quale messaggio provocatorio si nasconde dietro questa copertina?
L’album Lather con questa copertina è stato pubblicato postumo.
Dweezil concepì l’idea della copertina con la mucca per l’uscita ufficiale nel 1996, presumibilmente perché gran parte del cuoio (leather, pelle) è prodotto da bovini.
Sulla pelle maculata della mucca si nota la mappa dell’Italia (inclusa Sicilia e Sardegna).
Pare si tratti proprio di una parodia della copertina dei Pink Floyd.
Intro / problem with Warner Brothers
FZ concert commercial / don’t by FZ records on WB
FZ comments / plays more from Lather
FZ comments / plays more from Lather
FZ reads commercial for Horse Lips / FZ comments
FZ comments / plays Blondie song Sex Offender / outro
Re-gyptian Strut – Naval Aviation in Art? – A Little Green Rosetta – Duck Duck Goose – Down In De Dew – For the Young Sophisticate – Trying’ to Grow A Chin – Broken Hearts Are For Assholes – The Legend of the Illinois Enema Bandit – Lemme take you to the beach – Revised Music for guitar & Low Budget Orchestra – RDNZL – Honey, Don’t you want a man like me? – The Black Page 1 – Big Leg Emma – Punky’s Whips – Flambe – The Purple Lagoon – Pedro’s Dowry – Lather – Spider of destiny – Duke of orchestral Prunes’ – Filthy Habits – Titties ‘n Beer – The Ocean is the ultimate solution – The Adventures of Greggery Peccary (omitted for copyright reasons)
KROQ Radio Spot (1977) + Jerry Kay (Fm radio 1978)
FAIR USE
Nel 1983, Zappa fece causa alla Warner Bros. Records, sostenendo che la società utilizzava metodi contabili discutibili per fuorviarlo sui diritti d’autore dovutigli dalle vendite della sua musica, una pratica che secondo lui è ancora comune nel mondo della musica.
Quando la causa fu risolta in via stragiudiziale, la proprietà di molte delle registrazioni master tornò a lui. Zappa ha detto di aver speso circa 1,6 milioni di dollari per la causa, ma le vendite costanti dei suoi vecchi dischi ora sono molto redditizie per lui. “Ho album pubblicati 10, 15, 20, 25 anni fa che vendono quantità sostanziali in CD e cassette” ha detto.
I dirigenti della Warner Bros. hanno rifiutato di fornire dati sulle vendite passate degli album di Zappa e rimangono suscettibili riguardo alla causa. “Non mi occuperò di alcuna questione relativa a Frank Zappa” ha dichiarato una fonte dell’azienda, che ha chiesto di non citare il suo nome. “Se dicessimo che ha venduto 2 milioni di dischi con noi, potrebbe tornare e farci causa per i diritti d’autore”. La fonte ha detto che i dischi di Zappa hanno venduto costantemente centinaia di migliaia di unità, il che “non era enorme, ma sostanziale”.
(Los Angeles Times, 19 dicembre 1989)
“Avevo ancora un anno e mezzo di contratto con Warner Bros, gli dovevo 4 album. Il mio contratto prevedeva che, una volta consegnata la cassetta, avrebbero dovuto darmi un assegno. Arrivai una mattina con i miei quattro album ed ho preteso i miei soldi e la mia libertà. Hanno preso le cassette, le hanno pubblicate e non mi hanno mai pagato. Nessun assegno, nessuna royalty! È una grande perdita che mi ha molto rattristato e mi sento in imbarazzo a lavorare.” (Frank Zappa)
Ho consegnato loro quattro album completi e non mi hanno dato i soldi. Avevo pagato di tasca mia per realizzare i quattro album. Non mi hanno dato i soldi, non avevano le licenze di pubblicazione del materiale e hanno proceduto, contro la mia volontà e in violazione del contratto, a pubblicare tutti e quattro gli album, senza pagarli e senza farsi pubblicare licenze”.
(RAM, 4 aprile 1980)
Nel 1977 Frank Zappa voleva produrre un cofanetto a otto facce (quattro dischi) dal titolo “Läther” (300 box da 4 Lp sarebbero stati distribuiti alle emittenti radiofoniche). La società che doveva distribuirlo, la Warner, si rifiutò di pubblicarlo.
I contenuti di questo disco “perduto” (fino al 1996, anno in cui la sua famiglia lo immette sul mercato in forma di cofanetto CD a 3 anni dalla sua morte) verranno inclusi su 4 diversi album: Zappa in New York, Studio Tan, Sleep Dirt e Orchestral Favorites. Altri brani saranno presenti anche su Shut Up ‘N’ Play Yer Guitar e Zoot Allures.
Nel mese di dicembre 1977, alla stazione radiofonica KROQ radio di Pasadena, Frank trasmette Läther nella sua interezza dichiarando al microfono
“Sono Frank Zappa, sono il tuo disc jockey temporaneo, prendi la tua piccola cassetta e registra questo album che potrebbe non essere mai disponibile per il pubblico“.
Zappa attacca la Warner che si era rifiutata di pagargli il materiale comunque pubblicato.
In seguito, Frank creò la sua etichetta “Zappa Records”, distribuita da Mercury/Phonogram. Il 3 marzo 1979 pubblicò il doppio album Sheik Yerbouti che segna l’inizio di un periodo di successo commerciale.
Sheik Yerbouti resta l’album più venduto di Frank Zappa in tutto il mondo. Contiene un brano che si classificherà al 1° posto in Norvegia: Bobby Brown.
“Quando sono stato coinvolto nella causa legale con la Warner Brothers, mi hanno reso impossibile ottenere un contratto discografico con chiunque. Per un periodo sono rimasto chiuso fuori dal mondo della musica. Visto che, all’epoca, non avevo uno studio di registrazione né un contratto, in un momento di disperazione ho preso la mia quattro tracce e ho collegato un mucchio di apparecchiature di merda in questo seminterrato, proprio come farebbe qualsiasi altro ragazzo di garage-band. (Society Pages 2, giugno 1990)
“Quando ero con la Warner Bros., i budget che mi davano per preparare gli album erano così bassi che era difficile persino essere competitivo”. (Guitar World, settembre 1980)
“Per anni sono stato truffato dal mio manager e dalla Warner Brother Records. Ho intentato una causa contro di loro nel 1983 e, da allora, sono il proprietario delle mie canzoni – che è più di quanto Paul McCartney possa dire. Ho fondato la Barkin Pumpkin Records, la mia casa discografica, e la Munchkin Music. Ci è voluto un po’ prima di trovare un distributore affidabile. E’ stato anche un modo per controllare in una certa misura i bootleg. Nei primi vent’anni della mia carriera ho realizzato 40 dischi, ma allo stesso tempo c’erano qualcosa come 500 Zappa-bootleg sul mercato!”. (Humo, dicembre 1993)
“L’accordo extragiudiziale con la Warner Bros. era di 12,5 milioni più tutti i master originali” (The Complete Mark Pinske Interview – Day One by Chris Michie, 01/01/2003, mixonline)