Frank Zappa's mustache - Music is the Best

Tag: Mothers of Invention

  • FZ: “Non siamo un gruppo di mostri. Siamo Homo Gestalt. Non siamo stati inventati, ci siamo evoluti”

    FZ: “Non siamo un gruppo di mostri. Siamo Homo Gestalt. Non siamo stati inventati, ci siamo evoluti”

    Frank Zappa e Mothers, Homo Gestalt

    “Ciao, mi chiamo Frank… Mi piace fare musica istantanea; non so mai esattamente cosa succederà sul palco, ma qualunque cosa sia, troveremo un modo per metterla in musica. Il pubblico è composto da persone diverse ma sono tutte uguali. Gran parte delle persone non sente la musica, non è addestrata ad ascoltarla, ad essere intrattenuta. Vengono a vedere uno spettacolo. L’aspetto visivo di quello che facciamo è più accessibile al pubblico rispetto alla musica…”
    “I membri originali dei Mothers sono insieme da cinque anni. Alcuni di loro hanno studiato al Conservatorio, altri erano chef di insalate, camionisti e benzinai. Artie ha suonato con la Cincinnati Symphony per due anni, poi è andato in tour mondiale con noi. Ian ha una laurea triennale a Yale e una magistrale a Berkeley. Il nostro road manager ha smesso di fare l’insegnante di quarta elementare per essere in tour con noi. Siamo molto patriottici nel senso migliore del termine. Penso che alla maggior parte dei ragazzi della band importi davvero. Ci tengono abbastanza da correre i rischi che comporta fare quello che facciamo noi e dire quello che diciamo sul palco…”.
    “La molteplicità è la nostra prima caratteristica; l’unità la seconda. Come le tue parti sanno di essere parte di te, così noi siamo parti dell’umanità. Non siamo un gruppo di Mostri. Siamo Homo Gestalt. Non siamo stati inventati, ci siamo evoluti”.


    “Cerco di trovare vie attraverso cui le persone potrebbero essere in grado di esprimersi. Una delle cose che mantiene una società malata e frustrata è quando hai persone creative senza sbocco nella possibilità di esprimere la loro creatività. Non trovare un modo per esprimerla può trasformarsi in qualcosa di terribilmente distruttivo. Non sai davvero che tipo di energia possiedono queste persone e cosa possono fare; fanno accadere cose che non puoi nemmeno sognare …. Coloro che sono stati in grado di salvarsi da quel destino, per continuare a fare un buon lavoro, devono dimostrare che qualcuno apprezza il fatto che siano scappati. Facciamo appello a queste persone. Facciamo loro sapere che chiunque può creare i propri spazi nel mondo”. (Frank Zappa)
    I Mothers creano musica; creano spazi aperti in cui l’imprevisto può accadere; toccano la tua mente al punto tale da cambiarla.
    (Circus, giugno 1969)

    “Non siamo un gruppo di mostri. Siamo Homo Gestalt. Non siamo stati inventati, ci siamo evoluti” ha detto Frank Zappa.

    L’Homo Gestalt è la figura protagonista del romanzo di fantascienza ‘More Than Human’ (Nascita del superuomo o Più che Umano) di Theodore Sturgeon del 1953. Per questo romanzo, fu assegnato a Sturgeon l’International Fantasy Award nel 1954.
    “Vide se stesso come un atomo e il suo gestalt come una molecola. Vide queste altre come una cellula tra cellule e vide, con gioia, l’intero disegno di cosa l’umanità sarebbe diventata”. (Theodore Sturgeon)
    Il romanzo si concentra sulla possibilità dell’evoluzione dell’Homo Sapiens sapiens in una nuova specie, la cui forza risiede non solo nelle capacità fisiche e intellettive umane ma nell’ampliamento della sua sensibilità empatica in grado di formare un organismo simbiotico: l’Homo Gestalt, per l’appunto.
    I protagonisti di “Nascita del superuomo”, come accade spesso in Sturgeon, sono emarginati, bambini e adolescenti rifiutati dalla società (Zappa direbbe “Idiot bastard son”).
    Olo è un vagabondo, un grave minorato mentale, eppure con i suoi compagni emarginati è contemporaneamente il rappresentante della più alta evoluzione del genere umano, infatti una nuova razza sta nascendo da quella vecchia. Il nuovo essere sarà però molteplice: è costituito da un gruppo di bambini inesplicabilmente dotati dei più diversi poteri mentali, capace, in certi momenti, di fondersi telepaticamente in un’unica, potente e spaventosa entità.
    Non manca il ruolo non scontato dell’amore ed il conflitto tra volontà/desideri individuali dei singoli componenti e volontà collettiva del superuomo. In tutta questa vicenda, c’è uno spazio per la speranza, seppure cupo e inquietante.
    La questione che si pone Sturgeon è come si comporterà il super-uomo. Avrà scrupoli a schiacciare gli esseri umani come delle semplici formiche se le regole etiche degli uomini non risultassero applicabili a questo essere completamente nuovo? Il superuomo, per certi versi, appare pericolosamente amorale, ma in realtà è dotato di inquietudine e di una tensione per la ricerca di una propria forma di etica.
    Il ritratto perfetto di Frank Zappa, considerando la sua filosofia di vita e le sue teorie.

  • FZ & MOI: “siamo Homo Gestalt”

    FZ & MOI: “siamo Homo Gestalt”

    “Non siamo un gruppo di mostri. Siamo Homo Gestalt. Non siamo stati inventati, ci siamo evoluti”. 

    (Frank Zappa, Circus, giugno 1969)

    L’Homo Gestalt è il ‘More Than Human’ (Più che Umano o Superuomo), la figura protagonista del romanzo di fantascienza di Theodore Sturgeon del 1953.

    Frank Zappa citazione
  • Frank Zappa & Mothers of Invention: “We’re not a group of Freaks. We’re Homo Gestalt”

    Frank Zappa & Mothers of Invention: “We’re not a group of Freaks. We’re Homo Gestalt”

    Improvisation (Live al Town Hall, Birmingham, UK, 1969) con FZ, Don Preston, Ian Underwood, James Motorhead Sherwood, Bunk Gardner, Buzz Gardner, Roy Estrada, Art Tripp, Jimmy Carl Black

    “Ciao, mi chiamo Frank… Mi piace fare musica istantanea; non so mai esattamente cosa succederà sul palco, ma qualunque cosa sia, troveremo un modo per metterla in musica. Il pubblico è composto da persone diverse ma sono tutte uguali. Gran parte delle persone non sente la musica, non è addestrata ad ascoltarla, ad essere intrattenuta. Vengono a vedere uno spettacolo. L’aspetto visivo di quello che facciamo è più accessibile al pubblico rispetto alla musica…”
    “I membri originali dei Mothers sono insieme da cinque anni. Alcuni di loro hanno studiato al Conservatorio, altri erano chef di insalate, camionisti e benzinai. Artie ha suonato con la Cincinnati Symphony per due anni, poi è andato in tour mondiale con noi. Ian ha una laurea triennale a Yale e una magistrale a Berkeley. Il nostro road manager ha smesso di fare l’insegnante di quarta elementare per essere in tour con noi. Siamo molto patriottici nel senso migliore del termine. Penso che alla maggior parte dei ragazzi della band importi davvero. Ci tengono abbastanza da correre i rischi che comporta fare quello che facciamo noi e dire quello che diciamo sul palco…”.
    “La molteplicità è la nostra prima caratteristica; l’unità la seconda. Come le tue parti sanno di essere parte di te, così noi siamo parti dell’umanità. Non siamo un gruppo di Mostri (freaks). Siamo Homo Gestalt. Non siamo stati inventati, ci siamo evoluti”.
    “Cerco di trovare vie attraverso cui le persone potrebbero essere in grado di esprimersi. Una delle cose che mantiene una società malata e frustrata è quando hai persone creative senza sbocco nella possibilità di esprimere la loro creatività. Non trovare un modo per esprimerla può trasformarsi in qualcosa di terribilmente distruttivo. Non sai davvero che tipo di energia possiedono queste persone e cosa possono fare; fanno accadere cose che non puoi nemmeno sognare …. Coloro che sono stati in grado di salvarsi da quel destino, per continuare a fare un buon lavoro, devono dimostrare che qualcuno apprezza il fatto che siano scappati. Facciamo appello a queste persone. Facciamo loro sapere che chiunque può creare i propri spazi nel mondo”.
    I Mothers creano musica; creano spazi aperti in cui l’imprevisto può accadere; toccano la tua mente al punto tale da cambiarla.
    (Circus, giugno 1969)

    “Non siamo un gruppo di mostri. Siamo Homo Gestalt. Non siamo stati inventati, ci siamo evoluti” ha detto Frank Zappa.

    L’Homo Gestalt è la figura protagonista del romanzo di fantascienza ‘More Than Human’ (Nascita del superuomo o Più che Umano) di Theodore Sturgeon del 1953. Per questo romanzo, fu assegnato a Sturgeon l’International Fantasy Award nel 1954.
    “Vide se stesso come un atomo e il suo gestalt come una molecola. Vide queste altre come una cellula tra cellule e vide, con gioia, l’intero disegno di cosa l’umanità sarebbe diventata”. (Theodore Sturgeon)
    Il romanzo si concentra sulla possibilità dell’evoluzione dell’Homo Sapiens sapiens in una nuova specie, la cui forza risiede non solo nelle capacità fisiche e intellettive umane ma nell’ampliamento della sua sensibilità empatica in grado di formare un organismo simbiotico: l’Homo Gestalt, per l’appunto.
    I protagonisti di “Nascita del superuomo”, come accade spesso in Sturgeon, sono emarginati, bambini e adolescenti rifiutati dalla società (Zappa direbbe “Idiot bastard son”).
    Olo è un vagabondo, un grave minorato mentale, eppure con i suoi compagni emarginati è contemporaneamente il rappresentante della più alta evoluzione del genere umano, infatti una nuova razza sta nascendo da quella vecchia. Il nuovo essere sarà però molteplice: è costituito da un gruppo di bambini inesplicabilmente dotati dei più diversi poteri mentali, capace, in certi momenti, di fondersi telepaticamente in un’unica, potente e spaventosa entità.
    Non manca il ruolo non scontato dell’amore ed il conflitto tra volontà/desideri individuali dei singoli componenti e volontà collettiva del superuomo. In tutta questa vicenda, c’è uno spazio per la speranza, seppure cupo e inquietante.
    La questione che si pone Sturgeon è come si comporterà il super-uomo. Avrà scrupoli a schiacciare gli esseri umani come delle semplici formiche se le regole etiche degli uomini non risultassero applicabili a questo essere completamente nuovo? Il superuomo, per certi versi, appare pericolosamente amorale, ma in realtà è dotato di inquietudine e di una tensione per la ricerca di una propria forma di etica.
    Il ritratto perfetto di Frank Zappa, considerando la sua filosofia di vita e le sue teorie.

  • Frank Zappa & Mothers of Invention: International Essener Song Tage 1968 (Essen), video

    Frank Zappa & Mothers of Invention: International Essener Song Tage 1968 (Essen), video

    Oh, In The Sky, King Kong, intervista a FZ

    FAIR USE

    In copertina: le Madri in arrivo all’aeroporto per IEST (Essen, 1968)

    Probabilmente, “Zapzapzappa – Das Buch der Mothers Of Invention” (Zapzapzappa – Il libro delle Madri dell’invenzione) di Rolf Ulrich Kaiser, stampato a Colonia nel 1968, è il primo libro dedicato a Frank Zappa.
    La foto di copertina virata in rosa ritrae le ‘Madri’ in arrivo all’aeroporto per IEST 68 (International Essener Song Tage): è stata scattata da Jens Hagen.
    Il layout è di Reinhard Hippen che ha definito questo libro “un raro documento clandestino in tedesco, con molte citazioni originali in inglese”. Si tratta di un tascabile di 58 pagine in tedesco/inglese.
    Le citazioni di Zappa sono tratte da un’intervista che Kaiser fece a casa di Frank. Parti di questa intervista sono state pubblicate in Das Buch der Neue Pop-Musik e Konkret n. 11-1968.

    Tra la fine degli anni ’60 e l’inizio degli anni ’70, esplose nella scena musicale tedesca un’incredibile creatività. Questo boom musicale fu denominato “Krautrock”, un vero e proprio movimento di stili psichedelici, etnici, elettronici, folk e rock che creò nuovi elementi musicali da cui i musicisti tirarono fuori nuovi mondi sonori. Le band pioniere di questo movimento hanno preso l’essenza selvaggia dei vecchi dei del rock and roll e l’hanno infusa con uno spirito progressista e rivoluzionario.
    Nel 1968 fu organizzato a Essen (Germania) un festival pionieristico di nuova musica, il festival IEST (International Essener Song Tage): si svolse dal 25 al 29 settembre 1968 in varie location, principalmente nella Grugahalle che, in seguito, è diventata famosa per i concerti al ROCKPALAST. Un mix di rock, pop, underground, folk, chanson, cabaret e poesia che sigillò la nascita della musica rock indipendente tedesca (Krautrock, per l’appunto) e che vide come protagonisti principali artisti tedeschi. Sono stati pochi gli artisti internazionali che hanno partecipato a questo primo grande festival folk e rock in Europa, tra cui i Mothers, Rolling Stones, Pink Floyd, Deep Purple, John McLaughlin, Alexis Korner e Julie Driscoll.
    Da un documentario trasmesso da Degenhardt TV ho estratto l’esibizione delle Mothers (un breve video di Oh, In The Sky) e un’intervista a Frank Zappa.

    FZ e i Mothers si esibirono il 27 e il 28 settembre 1968 al Grugahalle (Essen, Germania Ovest).
    Il 28 settembre, regalarono al pubblico grandi emozioni esibendosi in quella che molti considerano la migliore versione di King Kong. La struttura di questa versione è head-solo-head: Tema A (suonato due volte), Bridge (non incluso nelle versioni precedenti del brano), Assoli (inclusa una sezione di improvvisazione vocale simile a “Prelude To The Afternoon Of A Sexually Aroused Gas Mask”), Tema A (suonato due volte). La registrazione di King Kong è inclusa in Electric Aunt Jemim.
    Il gruppo era composto da FZ (chitarra, voce), Roy Estrada (basso, voce), Don Preston (tastiere, elettronica), Ian Underwood (tastiere, fiati), Bunk Gardner (fiati), Motorhead Sherwood (sassofono baritono, tamburello), Jimmy Carl Black (batteria), Arthur Dyer Tripp III (batteria, percussioni assortite).

    Riporto alcuni ricordi di FZ sulla Germania riferiti nel corso di un’intervista firmata da Michael Heinze del 30 luglio 1990:
    “La prima volta che mi sono recato in Germania per suonare a Essen (1968) avevo paura di andarci. Tutto ciò che sapevo della Germania riguardava film sui sottomarini, tutto quel genere di cose ed era tutto ‘Achtung—Achtung—Achtung!!’. Siamo scesi dall’aereo a Düsseldorf, c’erano uomini con le mitragliatrici all’aeroporto. Non avevamo mitragliatrici negli aeroporti degli Stati Uniti. I componenti della band dicevano: “Che cazzo sta succedendo qui?”… Abbiamo suonato a Essen, io avevo appena letto il libro “The Arms of Krupp” con tutti gli orrori di ciò che è successo. Guardando questa città ho ripensato a tutto quello che avevo letto in questo libro. Devo dire che ero totalmente prevenuto quando sono arrivato lì. Ho parlato con le persone che vivono lì e posso ammettere che le mie prime e seconde impressioni sono state le stesse, perché quando abbiamo suonato a Berlino ci sono state le rivolte del 1968 e non ho mai più voluto tornare in Germania”.

    “Electric Aunt Jemina” è uno dei più celebri bootleg dei Mothers. Non è mai stato datato dagli zappologi ma si può identificare in una ripresa radiofonica del concerto tenuto il 28 settembre 1968 alla Grugahalle di Essen nel corso del Festival internazionale della canzone Songtage.
    (tratto dal libro “Frank Zappa Domani” di Gianfranco Salvatore)

  • Frank Zappa, Mystery Disc (part 2): Mothers of Invention’s stories

    Frank Zappa, Mystery Disc (part 2): Mothers of Invention’s stories

    Plastic People
    Piece One
    Jim/Roy
    Black Beauty

    https://www.youtube.com/watch?v=zjgfSJX4Mio

    Nel 1966 i Mothers suonarono al Fillmore West come gruppo di apertura per Lenny Bruce. La band inizia a cantare parte di una delle prime versioni di “Plastic People”, una versione accelerata di “Louie Louie”. La traccia 20 al Fillmore East, con la band che fa rumori folli sul palco, conclude i primi tagli del box set Old Masters.
    Segue un’altra follia da concerto allo spettacolo del Festival Hall di Londra (28 ottobre 1968). Durante questo tour Zappa aveva scritto pezzi di musica da camera in aeroporti e hotel e li usò verso la metà del tour. Spiegò: “Ho scelto di ingaggiare 14 membri della BBC Symphony per suonare questi pezzi creando un piccolo psicodramma scadente con la band che faceva qualcosa di diverso dalle solite cose”.
    A questo punto, i Mothers erano un bel gruppo. La band era composta da Zappa alla chitarra e alla voce, Ian Underwood al sax contralto e al piano, Bunk Gardner al sax tenore e al clarinetto, Motorhead Sherwood al sax baritono e al tamburello, Roy Estrada al basso e alla voce, Don Preston al piano elettrico e strani rumori, Arthur Dyer Trip III alla batteria e alle percussioni e Jimmy Carl Black alla batteria.
    Lo psicodramma di Zappa ci porta nella sua visione del mondo della musica: il buono, il cattivo e il brutto. È follemente divertente, imprevedibile e illustra come lui sfidasse il suo pubblico durante gli spettacoli. Questa è una delle parti più interessanti di Ahead of Their Time. In questo CD si apre con una parte finale orchestrale di “Harry You’re a Beast” seguita da una gigantesca esplosione di volume. Sembra qualcosa come una tastiera che viene suonata a tutto volume mentre viene spinta un’unità di riverbero.
    “Don Interrupts” inizia con la band che si lamenta di qualcuno che sta rovinando il suo pezzo e Preston urla: ”Fate silenzio, idioti! Non credete nel progresso? Dobbiamo rovesciare il sistema diatonico… deve essere nuovo, deve progredire!”. Gli viene detto di prendere il suo progresso e di nasconderlo sotto una pietra, poi tre dei Mothers decidono di andarsene e fondare la loro band.
    A volte, Zappa racconta il dramma e dice che la nuova band deve adattarsi e presentarsi bene, quindi deve avere molta disciplina e “ricevere l’iniziazione nel mondo musicale dei robot”. In altre parole, essere spensierati, commerciali e suonare senza alcuna deviazione musicale. La nuova band indossa delle uniformi per copiare o ridicolizzare i costumi di Sgt. Pepper dei Beatles.
    “Piece One” ha oboe, corni e percussioni che progrediscono in regni musicali inesplorati. Jimmy Carl Black si ribella dicendo: “Pensavo che questo fosse uno spettacolo rock and roll”. Proclama che nessuno si farà una scopata dopo uno spettacolo a meno che non suoni rock and roll e beva birra, quindi lascia la nuova band. Preston discute con Black, dicendo che non si farà una scopata indossando quella stupida uniforme comunque. Zappa interviene e annuncia che nessuno scoperà a Londra a meno che non assomigli a una pop star, quindi sistema Black con una giacca mod e un girocollo, un boa di piume e una parrucca di Jimi Hendrix. Black si guarda, urla inorridito, poi si avvicina al pubblico in cerca di ragazze. Zappa gli dice “se sei fortunato, prendi qualcosa anche per i robot”. È l’umorismo di Zappa al suo massimo.
    Il successivo “Piece Two” di 7 minuti contiene alcune delle musiche dal vivo più strane mai registrate, con archi, strumenti a fiato e percussioni che si scambiano le parti, individualmente e collettivamente raggiungendo i propri crescendo. La band di robot conta il tempo. C’è anche un’audizione della band: è folle, non ortodossa, emozionante e completamente ‘alla Zappa’.
    L’apertura classica al pianoforte in stile Liberace di Ian Underwood apre “Agency Man” che si evolve in valzer, con i testi taglienti di Zappa sui talenti che lavorano dietro le quinte. Zappa deve aver apprezzato questa canzone perché ne segue una versione in studio, registrata negli studi Apostolic di New York (1967). È un’interessante registrazione delle prove dei Mothers: si può sentire la canzone mentre viene elaborata con Zappa che dà indicazioni e gli altri membri della band che scoppiano a ridere non riuscendo a cantare.
    “Black Beauty” è uno strumentale dal vivo del 1968 o 1969.
    La copertina del Mystery Disk #2 riporta la data 1968; il libretto del Vol. 5 riferisce che è del 1969. In entrambi i casi, è quasi la fine dell’illustre, selvaggia e folle carriera dei Mothers. In una trasmissione umoristica di KPFK, i Mothers parlano degli strumenti che suonano.

    (tratto da un articolo di Ralph Hulett, Record Collector News, novembre/dicembre 2008)

  • Frank Zappa, Mystery Disc (part 1): Mothers of Invention’s stories

    Frank Zappa, Mystery Disc (part 1): Mothers of Invention’s stories

    Original Duke of Prunes
    Metal Man Has Won His Wings
    Speed Freak Boogie
    Party Scene From “Mondo Hollywood”

    Mystery Disc racconta le prime registrazioni di Frank Zappa ed il periodo con i Mothers of Invention fino al 1969.
    Originariamente, Zappa ripubblicò i suoi primi 20 album in vinile nel 1985-87 in tre cofanetti denominati Old Masters. I primi 2 includevano l’attrattiva extra di un disco di registrazioni inedite, pubblicato nel 1998 da Rykodisc su un CD intitolato Mystery Disc. In questo CD c’è tutto tranne il singolo “Why Don’tcha Do Me Right?/Big leg Emma” (Verve) che apparve sul CD del 1988 Absolutely Free.
    Il materiale di Mystery Disc (Box One) fornisce all’ascoltatore istantanee poco note e uniche delle primissime imprese di registrazione di Zappa. Il CD include 35 tracce; 1-20 provengono dal Box One e il resto dal Box 2.
    Il CD Box One – contenente rari ritagli di giornale, foto, testi e note di Zappa su tutto il materiale – si apre con due pezzi strumentali tratti da una colonna sonora che Zappa scrisse prima di creare i Mothers: Run Home Slow (un western a basso budget del 1965) che si trasforma in Duke of Prunes. Zappa guadagnò abbastanza soldi da questa colonna sonora per comprare una chitarra elettrica e acquistare il Pal Recording Studio a Cucamonga, che ribattezzò “Studio Z”. In questo periodo, Zappa sopravviveva grazie ai concerti al Village Inn, a 80 miglia da Sun Village. Le registrazioni di questi concerti sono storiche.
    Per un’altra creazione dello Studio Z, “I Was a Teenage Malt Shop”, Zappa ha affermato: “Stavo lavorando a quella che avrebbe potuto essere la prima ‘opera rock’ al mondo… uno stupido pezzo di spazzatura”. Zappa ‘scarabocchia’ al piano, i Motorhead suonano la chitarra acustica e Vic Mortensen segue la progressione di tastiera di Zappa alla batteria.
    Zappa stava anche lavorando a un film di fantascienza con il suo amico musicista Don Vliet (alias Captain Beefheart). Zappa e Beefheart registrarono alcune canzoni rock in questo periodo: “Metal Man Has Won His Wings” è una di queste. Frank Zappa sosteneva che i testi di Beefheart erano tratti da un fumetto affisso su una bacheca dello studio. Beefheart suonava come Wolfman Jack, tranne per la nota alta, e cantava nella sala mentre la band improvvisava un bel riff blues in studio.
    “Bossa Nova Pervertamento” ci riporta allo Studio Z, in un’altra jam in cui Zappa suona alcuni riff ritmici di tipo jazz acustico molto interessanti dietro batteria e basso.
    Come se la caverebbe Zappa nei panni di insegnante di musica? Per scoprirlo, ascolta “The Uncle Frankie Show” dove Zappa, presumibilmente in una stazione radio universitaria, insegna un po’ di rock and roll di base alla tastiera. Poi si passa a “Charva”, pezzo rock and roll in stile anni ’50 in cui Zappa canta, suona il piano, il basso e la batteria.
    Zappa sperimentò anche nel 1962 la registrazione a mezza velocità e sovraincisioni multiple con “Speed Freak Boogie”: la sua chitarra solista e ritmica è accelerata sulla normale velocità acustica di Doug Moon.
    È intrigante per l’epoca, ma ciò che segue riguarda soprattutto due delle prime registrazioni dei Mothers.
    Zappa ha spiegato come è nata la band: “Una sera Ray Collins mi chiamò per sostituire un altro chitarrista nella band con cui aveva lavorato (The Soul Giants), dato che aveva litigato con lui. Avevano fatto un bel concerto in un club di Pomona chiamato Broadside. Dopo che il sassofonista se ne andò, presi il suo posto, cambiai il nome e alla fine fu fatta questa registrazione”.
    La canzone è un blues intitolato “Behind the Sun” e suona benissimo, anche se dura solo 55 secondi. Ma la registrazione successiva compensa tutto. La band, “attraverso una serie di perversi colpi di scena del destino” (come disse Zappa), fu usata in “Party Scene From Mondo Hollywood”. La musica dal vivo esplode e avanza con una ferocia che poche band all’epoca osavano suonare o di cui erano capaci. La chitarra di Zappa è cruda e potente. Herb Cohen era presente quando fu filmata l’esibizione con questa canzone e, in seguito, decise di diventare manager dei Mothers.
    La grande occasione dei Mothers arrivò quando il produttore discografico Tom Wilson vide la band al Whisky A Go-Go di Hollywood, ne fu incuriosito e pensò che avessero del potenziale. In quei primi giorni dei Mothers, Zappa mi disse: “Wilson ci vide fare una canzone sulle rivolte di Watts (“Trouble Every Day”) e pensò che fossimo una grande band blues bianca. Ci fece ottenere un contratto e il nostro primo album, Freak Out!, costò 20.000 dollari, una cifra astronomica a quei tempi. Fu anche il primo doppio album rock e la MGM non sapeva come venderlo”.
    Zappa ha scelto di dedicare più spazio alla storia dei Mothers con le prove del 1965 per “How Could I Be Such a Fool?”, subito prima che venisse realizzato Freak Out!. Nel resto del CD ha inserito vari frammenti della follia dei Mothers.
    (tratto da un articolo di Ralph Hulett, Record Collector News, novembre/dicembre 2008)

  • Frank Zappa: an ‘atrocious’ wedding celebrated by the Mothers of Invention

    Frank Zappa: an ‘atrocious’ wedding celebrated by the Mothers of Invention

    The Whip – Fun & Merriment – Whisky Improvisation; Episode III (Live At Whisky a Go Go⁄1968)
    Breve filmato estratto da Live at Whisky a Go Go 1968 (Vault Footage)
    Mixaggio

    FAIR USE

    Den Simms (intervistatore): Cos’è successo con Albert Wing… riguardo al “matrimonio Wing/Pollack”?
    Frank Zappa: Mi è stato mostrato un falso certificato di matrimonio.
    Eric Buxton: Ero presente alla cerimonia. Ero nella stanza d’albergo.
    Frank Zappa: Dovresti intervistare Eric. (ride) È il testimone oculare della maggior parte delle cose che sono successe.
    Eric Buxton: E’ successo questo. Erano ubriachi, sono rimasti insieme per tutto il tour e volevano sposarsi. Bruce Fowler è presumibilmente un ministro ordinato. Non ricordo in quale città è successo ma c’erano molte ragazze del New Jersey: stavano facendo una festa di addio al nubilato e noi stavamo semplicemente girovagando per l’hotel preparandoci per andare a dormire. Niente da fare. Bobby Martin ci dice “Ho appena trovato questa stanza piena di ragazze che vogliono uscire, bere e festeggiare”. Siamo andati nella stanza e abbiamo festeggiato per tutta la notte: al culmine della festa, c’è stata questa cerimonia di matrimonio (ride). Bruce Fowler ha celebrato la cerimonia e ha mangiato le pagine della Bibbia da cui stava leggendo.
    Frank Zappa: Giusto per concludere l’affare.
    Eric Buxton: Ha strappato quelle pagine ed ha iniziato a masticarle. Quella è stata la cerimonia di matrimonio.
    Frank Zappa: Non mi hanno raccontato di quella vicenda. Sono sicuro che sarebbe finita sul palco. Tralasciano sempre di dirmi le cose belle.
    (da un’intervista pubblicata su Society Pages 2, giugno 1990)
    Le due immagini finali del video si riferiscono al certificato di matrimonio pubblicato su Society Pages 1° aprile 1990 e ad un disegno di Phin Urban che ritrae Bruce Fowler mentre mastica le pagine della Bibbia.

    GLI SPETTACOLI DEI MOTHERS OF INVENTION CHIAMATI “ ATROCITA’ ”
    “Sul palco abbiamo fatto di tutto. Abbiamo celebrato matrimoni, abbiamo scelto persone dal pubblico per lasciare che facessero discorsi o cantassero/suonassero con i nostri strumenti. Usavamo trucchi e colpi di scena sorprendenti come un bambolotto con le gambe spiegate seguito da un salame che lo avrebbe speronato nel culo. Tutto è stato pianificato con cura: abbiamo suonato la musica giusta per questo genere di cose.
    La nostra grande attrazione era la morbida giraffa. Avevamo questa grande giraffa di peluche sul palco, con un tubo che correva fino a un punto tra le gambe posteriori. Ray Collins si avvicinava alla giraffa e la massaggiava con un burattino a forma di rana… poi la coda della giraffa si irrigidiva e le prime tre file del pubblico venivano spruzzate di panna montata che usciva dal tubo. Il tutto, ovviamente, con accompagnamento musicale. Era la caratteristica più popolare del nostro spettacolo. La gente lo richiederebbe tutto il tempo. Un venditore ambulante in piedi fuori dal teatro trascinava le persone dalla strada in quella stanza puzzolente per provare emozioni e noi abbiamo suscitato emozioni.
    La musica è sempre un commento sulla società e, certamente, le atrocità sul palco sono piuttosto lievi rispetto a quelle condotte per nostro conto dal governo.
    In realtà, il modo in cui sono iniziate le atrocità è stato casuale. Qualcuno aveva regalato a uno dei ragazzi una bambola grande e, una notte, abbiamo scelto tra il pubblico alcuni Marines. Giusto per rompere la monotonia. Non avevamo ancora iniziato le atrocità. Abbiamo avuto l’idea di mostrare al pubblico com’erano veramente i Marines. Ho lanciato la bambola ai marines e ho detto: “Questo è un bambino gook … mostrateci come trattiamo i gook in Vietnam”. Hanno fatto a pezzi quella bambola. Da quella volta, abbiamo incluso oggetti di scena in tutti i nostri spettacoli. Li chiamo aiuti visivi”. (Frank Zappa)

    Con il suo gruppo, The Mothers of Invention, nell’estate del 1967 Frank Zappa portò una teatralità brutale e spontanea sul palco rock del Garrick Theatre, molto prima che lo facesse chiunque altro.
    (In Their Own Words, aprile 1975)

    Zappa aveva un innato senso dello spettacolo, un gusto perverso di cabaret e lo usò come emolliente e tonico per la sua proposta artistica; fin da un memorabile stage al Garrick Theatre di New York, quando con i Mothers of Invention tenne 14 show alla settimana per tre mesi e mezzo (da maggio a settembre 1967) improvvisando e coinvolgendo il pubblico in una oltraggiosa versione rock del Living Theatre.
    (Riccardo Bertoncelli, Musica Jazz, dicembre 2020)

    https://www.youtube.com/watch?v=D_dKoUU8DwE
    https://www.youtube.com/watch?v=UgWqBXu8Cxg
    https://www.youtube.com/watch?v=jNoUKDzSWU4

    Certificato di matrimonio pubblicato su Society Pages 1° aprile 1990
    Bruce Fowler mastica le pagine della Bibbia (Phin Urban).

  • Frank Zappa & The Mothers of Invention: Transparency (Verve/Polydor), UK 1975 – collection (Side 2)

    Frank Zappa & The Mothers of Invention: Transparency (Verve/Polydor), UK 1975 – collection (Side 2)

    FAIR USE

    https://www.youtube.com/watch?v=LXZNsnoXyAI&t=12s

    Transparency fu pubblicato nel Regno Unito come sampler dalla Polydor nel 1975, quando rilevarono la distribuzione del catalogo Verve dalla EMI e ristamparono gli album Verve.
    Contiene modifiche da “We’re Only In It For The Money” (da A2 a A8, B1, da B3 a B6), due tracce singole (A1, B11) e tracce da Freak Out (A11), Absolutely Free (da B7 a B10), Cruising with Ruben & The Jets (A9, B2) e Lumpy Gravy (A10).
    E’ il primo LP che include Big Leg Emma e Why Don’t You Do Me Right?.
    Who Needs The Peace Corps?, Concentration Moon, Absolutely Free e Let’s Make The Water Turn Black sono le versioni “pesantemente modificate”.
    Excerpt From Lumpy Gravy è una modifica unica.
    Le tracce A1 e B11 sono mono, mentre tutte le altre tracce sono stereo.

    Il retro della copertina di questo vinile riporta il seguente testo in inglese:
    “Originally formed in 1965 the Mothers of Invention were probably the first important satirical rock band in America. The brainchild of 33-year-old Francis Vincent Zappa, who earlier claimed to have been the first independent studio owner on the West Coast, the Mothers have been responsible in one form or another for nearly 20 albums. The early LP’s, from which this collection is drawn, were the most directly satirical and also considered the most musical and most American. Musicians in the band at that time were Ray Collins (vocals), Jim Black (drums), Roy Estrada (bass) and Elliot Ingber (guitars) with help from anyone who happened to be passing. This line-up lasted virtually intact until 1970 when a complete shake-up brought in ex Turtles Mark Volman and Howard Kaylan and former John Mayall drummer Aynsley Dunbar among others. In 1971 Zappa fell from the stage at London’s Rainbow Theatre and resulting injuries kept him out of action for over a year, after which he broke up the band again. The Mothers continue to live, however, as a variable vehicle for Zappa’s music”.

    Tracklist

    Side 2
    1. Flower Punk
    2. Later That Night
    3. Let’s Make The Water Turn Black
    4. Lonely Little Girl
    5. Take Your Clothes Off When You Dance
    6. What’s The Ugliest Part Of Your Body (reprise)
    7. America Drinks
    8. Status Back Baby
    9. Uncle Bernie’s Farm
    10. Son Of Suzy Creamcheese
    11. Big Leg Emma

  • Frank Zappa & The Mothers of Invention: Transparency (Verve/Polydor), UK 1975 – collection (Side 1)

    Frank Zappa & The Mothers of Invention: Transparency (Verve/Polydor), UK 1975 – collection (Side 1)

    FAIR USE

    Transparency fu pubblicato nel Regno Unito come sampler dalla Polydor nel 1975, quando rilevarono la distribuzione del catalogo Verve dalla EMI e ristamparono gli album Verve.
    Contiene modifiche da “We’re Only In It For The Money” (da A2 a A8, B1, da B3 a B6), due tracce singole (A1, B11) e tracce da Freak Out (A11), Absolutely Free (da B7 a B10), Cruising with Ruben & The Jets (A9, B2) e Lumpy Gravy (A10).
    E’ il primo LP che include Big Leg Emma e Why Don’t You Do Me Right?.
    Who Needs The Peace Corps?, Concentration Moon, Absolutely Free e Let’s Make The Water Turn Black sono le versioni “pesantemente modificate”.
    Excerpt From Lumpy Gravy è una modifica unica.
    Le tracce A1 e B11 sono mono, mentre tutte le altre tracce sono stereo.

    Il retro della copertina di questo vinile riporta il seguente testo in inglese:
    “Originally formed in 1965 the Mothers of Invention were probably the first important satirical rock band in America. The brainchild of 33-year-old Francis Vincent Zappa, who earlier claimed to have been the first independent studio owner on the West Coast, the Mothers have been responsible in one form or another for nearly 20 albums. The early LP’s, from which this collection is drawn, were the most directly satirical and also considered the most musical and most American. Musicians in the band at that time were Ray Collins (vocals), Jim Black (drums), Roy Estrada (bass) and Elliot Ingber (guitars) with help from anyone who happened to be passing. This line-up lasted virtually intact until 1970 when a complete shake-up brought in ex Turtles Mark Volman and Howard Kaylan and former John Mayall drummer Aynsley Dunbar among others. In 1971 Zappa fell from the stage at London’s Rainbow Theatre and resulting injuries kept him out of action for over a year, after which he broke up the band again. The Mothers continue to live, however, as a variable vehicle for Zappa’s music”.

    Tracklist

    Side 1
    1. Why Don’t You Do Me right
    2. Who Needs The Peace Corps
    3. Concentration Moon
    4. Mom And Dad
    5. Bow Tie Daddy
    6. Harry You’re A Beast
    7. What’s The Ugliest Part Of Your Body
    8. Absolutely Free
    9. Cheap Thrills
    10. Excerpt From Lumpy Gravy
    11. Wowie Zowie

    https://www.youtube.com/watch?v=G9DSR-VKWjA&t=10s

  • Frank Zappa, father of Rock Theatre: on stage at the Garrick Theatre with MOI (1967)

    Frank Zappa, father of Rock Theatre: on stage at the Garrick Theatre with MOI (1967)

    1967 Frank Zappa & MOI al Garrick Theatre filmati da Ed Seeman (The Return of the Son of Monster Magnet)
    1967 Frank Zappa & MOI al Garrick Theatre (tratto da Uncle Meat, Video from Hell, 1987)

    FAIR USE

    Tra il ’67 e il ’69, ultimi intensissimi anni di vita dei Mothers originali, Frank Zappa ha messo a punto un’inedita idea di teatro musicale.
    I Mothers divennero, inizialmente un po’ per gioco e un po’ per necessità, un laboratorio creativo permanente. Ciò accadde non a Los Angeles ma a New York, tra la primavera e l’estate del 1967, al Garrick Theatre di New York.
    Lo spettacolo dei Mothers (intitolato “Pigs & Repugnant”) includeva lunghi pezzi musicali intervallati da teatralità dada e vaudevilliana tra verdure marce calpestate sul palco, bambole smembrate, giraffe impagliate e fatte a pezzi con bombe di ciliegie.
    Frank appariva come un personaggio di teatro, una sorta di maschera che sembrava avesse tutto sotto controllo, una risposta per ogni domanda.

    Frank è spesso etichettato come il “padre” del rock teatrale alla Alice Cooper (uno dei suoi primi pupilli) ed altri. Ha offerto alcuni spunti interessanti sul passato dei MOI (Mothers of Invention).
    “Probabilmente sono io il padre” ha ammesso “ed ora il rock teatrale si è trasformato in qualcosa di davvero spettacolare. All’epoca, avevamo un’attrezzatura molto scarsa e lo facevamo in circostanze in cui la maggior parte dei gruppi rock di oggi non avrebbe funzionato. In altre parole, l’abbiamo fatto nel modo più duro: sei sere a settimana, due spettacoli in una notte per cinque mesi al Garrick Theatre di New York, in agosto e settembre senza aria condizionata e umidità al 90%. Era un piccolo teatro da 300 posti, e suonavamo per chiunque entrasse e prendesse parte a ciò che stavamo facendo. Abbiamo coinvolto il pubblico in modo spontaneo: non avevamo paura di fare nulla fintanto che il pubblico se ne sarebbe andato. Faccio cose strane sul palco, ma niente che riguardi scariche di materiale dal corpo o piccoli animali soggetti a ferite. Abbiamo fatto delle cose strane, ma non abbiamo fatto del male a persone o animali”.
    (Circular, 10 dicembre 1973)

    La lunga permanenza al Garrick Theatre consentì ai Mothers of Invention una straordinaria evoluzione musicale. Zappa dichiarò più o meno in quei giorni, in una famosa intervista:
    “La nostra musica esiste in virtù del fatto che mescoliamo cose che non hanno niente a che fare l’una con l’altra. Cerchiamo, in altri termini, di realizzare l’impossibile e di dimostrare che può essere realizzato”

    Non si può parlare di semplice improvvisazione nel caso dei Mothers. Frank Zappa dirigeva una serie di variazioni improvvisate controllando forma e stili. Lui la chiamava conducted improvisation (improvvisazione eterodiretta) cioè diretta da un altro, dall’esterno. Una contraddizione in termini in ambito jazz. Zappa ne era pienamente consapevole. Improvvisare una composizione usando i musicisti come semplici strumenti dirigendo dall’esterno le loro invenzioni estemporanee. Muoveva le dita nell’aria e la musica semplicemente avveniva con il suo codice gestuale e gli impulsi energetici del Maestro.
    (dal libro “Il teatro musicale dei Mothers of Invention” di Gianfranco Salvatore)

    “In generale, le persone sono così apatiche su tutto che la cosa più scioccante che puoi fare è insultarle. L’idea è la teoria dello shock.” (FZ, Melody Maker, 15 giugno 1968)

    Le Madri, in termini di pura musicalità, presentazione teatrale, concetto formale e pura assurdità, hanno dimostrato all’industria musicale che era davvero possibile dare alla musica elettrica una valida espressione artistica.
    Nel 1967 (da aprile ad agosto), il Garrick Theatre di Bleecker Street a New York fu devastato da bombe di ciliegie, verdure ammuffite, panna montata, giraffe ripiene e rane di plastica, il tutto ben organizzato nello spettacolo “Pigs & Repugnant: Absolutely Free”.
    I Mothers sono stati la prima big band elettrica. Hanno aperto la strada all’uso di strumenti a fiato amplificati e/o modificati elettronicamente… suonavano di tutto, dall’ottavino al fagotto. Sono stati i primi ad utilizzare il pedale wah wah sulla chitarra, i fiati e gli strumenti elettrici a tastiera. Hanno gettato alcune delle basi teoriche che hanno influenzato la progettazione di molti dispositivi elettro-musicali prodotti e commercializzati.
    Sono riusciti ad esibirsi in tempi in chiave alieni e bizzarri climi armonici con una tale facilità che ha portato molti a credere che tutto stesse accadendo in 4/4. Attraverso l’uso di procedure normalmente associate alla “musica seria” contemporanea (tecniche di percussione insolite, musica elettronica, uso del suono in blocchi, fili, fogli e vapori, le Madri hanno saputo indirizzare l’attenzione di un gran numero di giovani al lavoro di molti compositori contemporanei.
    (da un articolo scritto da Frank Zappa su Hit Parader, n. 48, aprile 1970)

    Frank Zappa al Garrick Theatre (radio.com Minimation)
    https://www.youtube.com/watch?v=x1VZl4GnRJ8