Frank Zappa's mustache - Music is the Best

Tag: Mothers of Invention

  • Frank Zappa: 1971-11 FZ and the Mothers on The Dick Cavett Show interview

    Frank Zappa: 1971-11 FZ and the Mothers on The Dick Cavett Show interview

    Introduction
    Sofa (FZ & MOI)
    Lyrics to Sofa
    Censorship
    John and Yoko hotel story
    Age
    200 Motels story / Ringo clip
    Musical education
    Who are the brain police? (FZ & MOI)
    Outro

    FAIR USE
    From GSW Project

  • Frank Zappa & The Mothers – Live 1968 French Television: something about the band members

    Frank Zappa & The Mothers – Live 1968 French Television: something about the band members

    A Pound For A Brown (On The Bus), Sleeping In A Jar, Octandre (Varèse)
    dallo show televisivo “Forum Musiques” (23 ottobre 1968 Parigi)

    Frank Zappa – guitar
    Don Preston – keyboards
    Motorhead Sherwood – tambourine
    Roy Estrada – bass vocals
    Jimmy Carl Black – drums
    Arthur Dyer Tripp III – drums
    Ian Underwood – clarinet
    Bunk Gardner – soprano sax

    Frank Zappa ha cambiato tanti musicisti nel corso degli anni.
    Nel 1968 descrisse i componenti dei Mothers of Invention di allora rivelando curiosità e indiscrezioni sul loro conto.

    Ray Collins, il cantante principale. “Lo conosco da circa 10 anni e canta R&B dall’età di 15-16 anni. Ha un senso dell’umorismo molto bizzarro, dimostrato con i suoi trucchi di magia che non funzionano. Prima di entrare a far parte dei Mothers, lavorava come barista e falegname part-time”.

    Roy Estrada, il bassista, 26 anni. “Suona R&B da quando aveva 16 anni, ha vissuto a Orange County per gran parte della sua vita e guidava un camion di legname prima di unirsi al gruppo”.

    Jimmy Carl Black è il batterista. “Ha circa 30 anni e, fino a poco tempo fa, era un bevitore di birra estremamente ambizioso: 10 litri al giorno. È per circa il 90% Cherokee (il suo nome indiano è James Inkinish) e lavorava in una stazione di servizio in Kansas”.

    Ian Underwood, 29 anni, ha un master in musica a Yale e Berkeley ed è un abile suonatore di legni e pianista da concerto, specializzato in Mozart. “L’ho incontrato un giorno in studio, voleva unirsi al gruppo. Ho detto: ‘Cosa fai di fantastico?’ Suonava il piano e il sax contralto e l’ho assunto”.

    Bunk Gardner “di cui non so molto. Ha una formazione in conservatorio, si cura la barba, si pettina i capelli e gli piace togliersi i vestiti quando conta i soldi”.

    Euclid James “Motorhead” Sherwood che “conosco da 12 anni. Eravamo insieme al liceo a Lancaster. Suonava il sax baritono negli Omens. Ha la capacità di eseguire una danza nota come l’insetto, che ricorda un attacco epilettico. È uno di quei ragazzi che ti spinge a dire: ‘Conosco questo tipo davvero strano e voglio presentartelo’. È stato il nostro addetto alle attrezzature per un po’ e, quando abbiamo iniziato le ‘atrocità’, gli abbiamo consegnato i nostri strumenti per vedere cosa sarebbe successo. Suonava cose più fantasiose di quelle che i musicisti esperti potessero immaginare. Era solo lui contro il sassofono. È anche molto abile con le bambole e gli ausili visivi”.

    Don Preston suona pianoforte elettrico, organo elettrico ed effetti di musica elettronica. “Ha la fama di perdere soldi, centinaia di dollari al mese”.

    Art Tripp “ha suonato per due anni con la Cincinnati Symphony come percussionista. Ha girato il mondo per il Dipartimento di Stato. Ha eseguito concerti da solista di opere di Stockhausen e John Cage. Nonostante tutto, è inquietante come il resto dei membri della band”.

    Zappa racconta di altri problemi concreti che devono affrontare giorno per giorno: ad esempio, certe persone sgradevoli per strada.
    “Per gestirli, sviluppi una certa metodologia. Nel nostro gruppo, abbiamo sviluppato alcuni numeri interessanti con cui ci esibiamo dal vivo per strada quando le persone diventano offensive, odiose o ridondanti. Faccio certi segnali con le mani: indicano che i membri del gruppo dovrebbero fare certi rumori con la bocca. In aeroporto, l’altro giorno, mentre ci avviavamo verso l’aereo su quella passerella mobile di gomma, dall’altra parte del corridoio ci siamo imbattuti in persone antipatiche. Così ho fatto un segnale e poi…”. Zappa fa un gesto con la mano e le altre cinque Madri rispondono con cacofonie nauseanti di rutti assordanti, vomiti, risatine e strilli mai uditi fuori dall’inferno dantesco.
    Con questo sistema “vanno per la loro strada ed hanno imparato qualcosa in più sull’essere odiosi in pubblico”.

    “Cosa succede” ho chiesto “quando incontri persone che vogliono reagire? Ti lanciano oggetti da una distanza di sicurezza?”

    “Beh, vedi” risponde freddamente la Madre Capo “non abbiamo lavorato per cinque mesi a New York. Saremmo morti di fame se non avessi organizzato qualcosa. Adesso New York è la base di partenza. Siamo stati noi a lanciare cose al pubblico. Abbiamo lanciato addosso verdure, noci come fossero sassi e loro li hanno raccolti e mangiati. Alcuni hanno cercato di rimettere le cose sul palco, ma abbiamo detto: ‘Non puoi farlo. Si consiglia di non restituire queste cose all’altare’ e così si sono fermati”.
    (da un’intervista del 28 dicembre 1967)

  • Frank Zappa & The Beatles: something about (part 2)

    Frank Zappa & The Beatles: something about (part 2)

    I Am The Walrus (Live al Nassau Coliseum, Uniondale, NY, 25 marzo 1988)
    Louisiana Hooker with Herpes (parodia di Lucy In The Sky With Diamonds) Live al Nassau Coliseum, Uniondale, NY, 25 marzo 1988

    https://www.youtube.com/watch?v=Dr25P4u1qOo

    Nel 1965 si formò un gruppo chiamato The Mothers. L’anno seguente, incise un disco che diede inizio a una rivoluzione musicale. I Mothers inventarono la musica underground. Inventarono anche l’album rock a doppia piega e il concept album aprendo la strada a dozzine di altri gruppi (inclusi i Beatles e gli Stones) con le loro ricerche e sperimentazioni in una vasta gamma di stili e mezzi musicali.
    I Beatles erano certamente a conoscenza dell’album Freak Out dei Mothers quando stavano progettando Sgt. Pepper.

    “Ho portato Freak Out! di Frank Zappa in Inghilterra e l’ho suonato ai Beatles. Mi hanno detto, ‘Wow! Da dove viene, amico? È incredibile!’. Non vedevano l’ora di incontrarlo. Quindi, ho fatto un sacco di spedizioni avanti e indietro, cercando di coinvolgere le persone”. (Eric Burdon)

    Pensi di aver influenzato la musica del tuo tempo?
    “Credo di sì. Le Mothers of Invention hanno influenzato un sacco di gruppi, anche i Beatles e i Rolling Stones ai tempi di “We’re only in it for the money”. Il gruppo dei Queen, che amo molto, è parecchio influenzato a livello teorico dalle cose che abbiamo fatto. Mi piace molto Brian May, il chitarrista dei Queen.
    Credo di aver fatto progredire le cose anche ad un altro livello: nel modo di utilizzare le parole”.
    (Ciao 2001, 3 aprile 1977)

    da Rolling Stone US
    “Hanno detto chiaramente che Sgt. Pepper era il loro modo di rifare Freak Out! – dice il chitarrista Mike Keneally – ma i Fab Four non hanno mai davvero dimostrato la loro gratitudine. È ampiamente documentato che l’uscita della parodia di Sgt. Pepper – We’re Only in It for the Money – sia stata rimandata per colpa della mancata approvazione dei Beatles, ma in Zappa sentiamo la delusione del musicista direttamente attraverso le sue parole.
    “La MGM era terrorizzata da una possibile causa e volevano la rassicurazione legale che i Beatles non avrebbero cercato di colpirli… Le trattative legali sono durate 13 mesi – dice Zappa a proposito dell’artwork del disco – Una volta ne ho parlato personalmente con McCartney, gli ho chiesto di aiutarmi… lui ha risposto: “Vuoi parlare di affari? A queste cose pensano i nostri avvocati”. Non gli interessava partecipare a una discussione sulle ramificazioni legali di una parodia della copertina di Sgt. Pepper”.
    Nonostante lo screzio della copertina, Zappa sceglierà Ringo Starr per interpretare se stesso nel suo film 200 Motels e di improvvisare con John Lennon sul palco del Fillmore East nel 1971. Da questa improvvisazione è spuntato fuori il plagio di Lennon. Leggete la storia qui.

    https://www.youtube.com/watch?v=T2LTFtm67EA

    “I Beatles non li odiavo. In realtà, mi piacciono due o tre dei loro brani. Ho solo pensato che fossero ridicoli. Era così disgustoso il modo in cui venivano consumati e commercializzati. Nessuna musica ha avuto successo in America a meno che non fosse accompagnata da qualcosa da indossare, qualcosa da ballare o una pettinatura. Un fenomeno non si verificherà a meno che tu non riesca a travestirlo. Il punk fa sicuramente parte di questa categoria solo che è peggio perché è un tale rigurgito, tutto ciò che è già stato fatto prima. E’ importante ciò che il punk dice della società odierna. Siamo così in cattive condizioni che stiamo riciclando le mode. Una musica orribile dice molto sulla società a cui si riferisce. Niente nella storia rivela la verità, ma la musica non mente”. (Frank Zappa, Capitol, 1° aprile 1984)

    Nel 1980, durante un’intervista per la BBC Radio 1, Frank Zappa ha stilato una speciale classifica delle sue 30 canzoni preferite spaziando dal rock all’heavy metal, dal pop al post punk ed alla musica contemporanea. Al ventesimo posto c’è “I Am The Walrus” dei Beatles.

  • Frank Zappa & Mothers of Invention, “Freak Out!”: something about the recording

    Frank Zappa & Mothers of Invention, “Freak Out!”: something about the recording

    Hungry Freaks Daddy, Live 1966 Fillmore Auditorium (dall’album MOFO)

    Wilson viveva a New York ed era tornato lì dopo aver prenotato le date per le sessioni. Eravamo al verde. La MGM non ci ha dato subito l’anticipo: il denaro sarebbe arrivato dopo.
    Il produttore di Run Home Slow, Tim Sullivan, mi doveva ancora dei soldi per la colonna sonora del film. Quando finalmente l’ho rintracciato, stava lavorando in un edificio in Seward Street, a Hollywood (il vecchio palcoscenico della Decca).
    Non aveva contanti ma, al posto del pagamento, ci ha lasciato usare il suo posto per provare. Avevamo la migliore sala prove che una band potesse desiderare, ma stavamo morendo di fame. Abbiamo raccolto bottiglie di soda e le abbiamo incassate, utilizzando il ricavato per acquistare pane bianco, mortadella e maionese.
    Alla fine, il giorno della prima sessione è arrivato – verso le tre del pomeriggio in un posto chiamato TTG Recorders, Sunset Boulevard a Highland Avenue.
    Il rappresentante contabile della MGM Records era un vecchio avaro di nome Jesse Kaye. Jesse andava in giro con le mani dietro la schiena, camminando su e giù mentre registravamo, assicurandosi che nessuno aumentasse i costi per gli straordinari superando le tre ore assegnate per ogni sessione.
    Durante una pausa, sono andato nella cabina di controllo e gli ho detto: “Senti, Jesse, abbiamo avuto un piccolo problema. Vorremmo rispettare i tempi. Vorremmo fare tutto in tre ore – queste gloriose tre ore che ci hai dato per fare questo disco – ma non abbiamo soldi e siamo tutti affamati. Potresti prestarmi dieci dollari?”.
    C’era un ristorante drive-in al piano di sotto dello studio, e ho pensato che dieci dollari nel 1965 sarebbero stati sufficienti per sfamare l’intera band e farci portare a termine la sessione. Ebbene, la reputazione di Jesse era tale che, se qualcuno lo avesse visto prestare soldi a un musicista, sarebbe stato rovinato. Non ha detto sì e non ha detto no. Me ne sono andato, immaginando che fosse così – non glielo avrei più chiesto. Sono tornato in studio e mi sono preparato per la ripresa successiva. Jesse entrò. Aveva le mani dietro la schiena. Si avvicinò, casualmente, e fece finta di stringermi la mano. Aveva una banconota da dieci dollari arrotolata nel palmo della mano. Ha cercato di passarmela, solo che non mi sono reso conto di cosa stesse succedendo e il denaro è caduto a terra. Ha fatto una smorfia come “Oh, merda!” e l’ho afferrato molto velocemente, sperando che nessuno l’avesse visto, e me l’ha infilato in mano. Senza questo atto di gentilezza da parte di Jesse, non ci sarebbe stato un album Freak Out! (Frank Zappa)
    (estratto da The Real Frank Zappa Book)

    Numerosi critici musicali attribuiscono a Freak Out! la nascita del concept album.
    Pubblicato il 27 giugno 1966, Freak Out fu anche uno dei primi album doppi della storia ed il primo album d’esordio dei Mothers contenente 2 dischi per un totale di 14 brani.
    Da un’idea di Frank nasce il tema centrale di questo concept album: una visione satirica della moderna cultura americana da parte della cultura dei ‘fricchettoni’, gli anticonformisti, gli eccentrici, i tipi ‘strani’.
    Il motivo per cui viene considerato il primo concept album della storia lo spiega proprio Zappa nella sua autobiografia “The Real Frank Zappa Book”:
    “Ogni canzone parlava di qualcosa in particolare. Non avevamo un singolo di punta a cui dover costruire attorno brani di riempimento. Ogni canzone aveva la sua funzione ed un messaggio satirico”.

    “Ascolterai ‘Freakout’ finché non ti uscirà dal culo” ha detto Frank sul palco celebrando il 10° anniversario dei Mothers a Chicago.
    “Oggi ‘Freakout’ mi sembra un mucchio di demo. Ma devi ricordare che i nostri primi tre album sono stati registrati su una macchina a quattro tracce. Allora non c’erano 16 tracce. L’amplificatore più grande che potevi comprare era il Vox Superbeatle: non avevano nemmeno i Marshall!”
    (FZ, New Musical Express, 25 maggio 1974)

    Freak Out è stato realizzato a seguito di “registrazioni di ricerche sul comportamento di ragazzi 17enni in Ontario, California” (FZ).
    È un aspro commento sul mondo dei centri commerciali delle autostrade della California meridionale, la società che incoraggia il fiorire del cemento e del neon e sulle vittime della grossolana mega-crescita di Los Angeles: i giovani. (BAM, gennaio 1978)

    “Suoniamo la nuova musica free: musica assolutamente libera, non gravata dalla soppressione culturale americana. Stiamo sistematicamente cercando di eliminare gli ostacoli creativi che il nostro sistema educativo americano ha installato per assicurarsi che nulla di creativo trapeli dal pubblico di massa”. (FZ)

    “Ho portato Freak Out! di Frank Zappa in Inghilterra e l’ho suonato ai Beatles. Mi hanno detto, ‘Wow! Da dove viene, amico? È incredibile!’ Non vedevano l’ora di incontrarlo. Quindi, ho fatto un sacco di spedizioni avanti e indietro, cercando di coinvolgere le persone”. (Eric Burdon)

  • Frank Zappa & The Mothers Of Invention – Festhalle Mustermesse (Basel, Switzerland, 1974 10 01)

    Frank Zappa & The Mothers Of Invention – Festhalle Mustermesse (Basel, Switzerland, 1974 10 01)

    FZ, Napoleon Murphy Brock, Tom Fowler, George Duke, Ruth Underwood, Chester Thompson, Mike Urso, James “Bird Legs” Youmans, Jeff Simmons (Early Show)

    Tracklist

    Tush Tush Tush
    Stink-Foot
    Inca Roads
    Cosmik Debris
    Approximate Part 1
    Approximate Part 2
    Florentine Pogen Preamble
    Florentine Pogen
    Penguin In Bondage
    T’Mershi Duween
    Dog Meat
    Building A Girl
    Tuning – Preamble
    Camarillo Brillo
    Oh No
    Son Of Orange County
    More Trouble Every Day

    Il 1° ottobre 1974 Frank Zappa si esibì in un doppio concerto insieme ai Mothers of Invention al Festival Mustermesse di Basilea, in Svizzera.

  • Frank Zappa & MOI: 1969, the Mothers are dead, Late Show in Toronto

    Frank Zappa & MOI: 1969, the Mothers are dead, Late Show in Toronto

    Frank Zappa 24 maggio 1969, ultimo show con le prime Mothers, Toronto (Canada)

    Le Mothers of Invention sono morte, uccise da un’apatia del pubblico verso uno stile musicale che il resto del mondo raggiungerà forse intorno al 1975.
    “Non mi piace dire che ci stiamo sciogliendo, semplicemente non ci esibiamo più” ha risposto enigmatico Frank Zappa.
    “Ci stavamo dirigendo verso la musica da concerto, la musica da camera elettronica. L’abbiamo suonata diverse volte in America, abbiamo avuto recensioni orribili e una risposta sgradevole del pubblico. Le recensioni che abbiamo ricevuto erano così semplicistiche. Non voglio continuare a dover sopportare tutte quelle stronzate”.
    “Le Mothers of Invention sono state un fallimento perché ho sopravvalutato l’intelligenza del pubblico” ha spiegato Frank Zappa a Londra la scorsa settimana.
    (Frank Zappa, 8 novembre 1969, Disc And Music Echo)

    “Non ero contento dei primi Mothers come gruppo di musicisti ma erano le uniche persone disponibili al momento. Sono state le loro idiosincrasie a creare il gruppo, non la loro musicalità. Siamo stati davvero la prima band in assoluto ad esibirsi in un contesto di teatro rock, il che era molto diverso dal teatro rock di oggi. Sul palco non sapevamo davvero cosa sarebbe successo. Ogni spettacolo era dedicato ad un pubblico di volta in volta diverso e ci adattavamo all’umore della folla. La maggior parte dei teatri rock di oggi non sono spontanei, sono una messa in scena”.
    Zappa si sofferma sull’evento che traumatizzò migliaia di Mothermaniacs: la grande rottura del ’69.
    “Ero frustrato. Quando suoni la tua musica davanti a un pubblico interessato solo a una cosa, il massimo pompaggio della sezione ritmica, può farti incazzare. Mi infastidiva anche il fatto di non poter guidare la band come volevo. La band mi è sempre stata addosso perché ero il datore di lavoro: chi paga i conti non può essere considerato un essere umano. Ad un certo punto, ho detto “Fanculo”. Mi piace suonare il blues, il boogie, altre cose. Volevo musicisti versatili, con la mia stessa gamma di interessi e quei ragazzi non volevano farlo. Dovevo fare qualcosa.
    “Quando il nostro ultimo tour si è concluso avevo un debito di 10.000 dollari ma ho pagato lo stipendio della band indipendentemente dal fatto che suonasse o meno. Ho dovuto pagare le spese di spedizione dell’attrezzatura e garantire loro 250 dollari a settimana anche se non funzionavano. Non potevo più farlo, ad un certo punto, e quando l’ho riferito a loro mi hanno odiato perché all’improvviso si sono ritrovati disoccupati”.
    “La maggior parte della band ha avuto così tanti problemi ad imparare le proprie parti che, per esempio, We’re Only In It For the Money ho dovuto realizzarlo da solo: l’80% delle voci e di tutti gli strumenti tranne il basso, batteria e tastiere. Ho dovuto metterlo insieme da solo. Anche se tutti i membri della band sono raffigurati sulla copertina è stato davvero un one man show. Per Uncle Meat è andata anche peggio: una volta che le tracce ritmiche di base sono state preparate, gran parte del lavoro è stata fatta da Bunk che ha suonato tutte le parti di fiati tramite diverse sovraincisioni. Ho pensato: i Mothers devono sciogliersi”.
    Dopo aver sciolto la band, Zappa si è unito alla LA Philharmonic per una prima esibizione di 200 Motels. E’ stato necessario riformare i Mothers of Invention per assicurare la vendita dei biglietti per l’evento. Una nuova band MOI è andata in tournée (tra cui Flo ed Eddie), ma questo sfortunato gruppo è rimasto insieme finché un pazzo londinese non ha aggredito Frank Zappa al Rainbow Theatre rischiando di mettere fine non solo alla sua carriera ma alla sua vita.
    “Non riuscivo a crederci – ricorda Frank – Flo ed Eddie mi hanno ucciso sulla stampa. Quando ero in ospedale li ho aiutati a formare una band. Dovevano andare in tour per mangiare. Un bel giorno, leggo un articolo e comprendo la loro crudeltà. Per fare pubblicità al loro gruppo hanno detto qualcosa di negativo su di me su un giornale. Per farsi pubblicità, Jimmy Carl Black ha raccontato di come è stato usato nella band. Non ha, di certo, raccontato di quando aveva fame, di quando ho pagato per le sue lezioni di musica e per il cibo. Ho dovuto mantenere la sua famiglia, lui e i suoi cinque figli. La stessa cosa per Lowell George che ha detto cose di merda sul mio conto. L’ho aiutato a trovare dei musicisti… Musicisti come George Duke possono borbottare qualcosa e andarsene, ma poi tornano. Se io sono così orribile perché tornano? Qualcuno se lo chiede? Non hanno il coraggio di ammettere che non riescono a stare in un gruppo e incolpano me. E’ ridicolo”.
    “Conosco Captain Beefheart dai tempi del liceo. Ho prodotto un album secondo le sue indicazioni anche se ho pensato che fosse sbagliato. Lui è un altro esempio di qualcuno che ha ritenuto utile dire che gli ho rovinato la carriera. Non voglio più vederlo”. (Frank Zappa, Creem, dicembre 1974)