Frank Zappa's mustache - Music is the Best

Tag: musica seria

  • FZ e i Mothers: “colmare il divario tra musica seria e pubblico di massa”

    Frank Zappa musica seria al pubblico di massa

    “I Mothers sono stati creati per colmare la maggior parte del divario che esiste tra la cosiddetta musica seria e il pubblico di massa. La musica veramente buona (classica e popolare) con tendenze avanzate è stata nascosta al grande pubblico. Un sistema di filtraggio di vecchiette seleziona la musica suonata dalle orchestre sinfoniche e dalle stazioni radio. Una volta che alcune persone arrivano al punto di possedere una discoteca o di controllare gli eventi in una sala da concerto, diventano critici e creatori di gusto. Di solito odiano la musica, amano gli affari e vogliono solo fare soldi. Ogni volta che ho a che fare con questo tipo di persone, dico sempre loro che odio la musica e lo faccio solo per i soldi e andiamo d’accordo. Dico loro che vorrei invece guidare un taxi, ma non riesco a prendere la patente”.

    “Il pubblico non sa nulla di ciò che accade oltre i limiti della musica. Ci sono ragazzi che scrivono musica e pensano di aver appena inventato le cose più fantastiche. Non sanno che il meglio che possono scrivere oggi era già stato scritto ed eseguito nel 1912. Un pezzo come Ameriques di Edgar Varèse, scritto nel 1912, spaventerebbe a morte l’adolescente medio. Lo spaventerebbe davvero. Varèse visse e morì a New York: l’americano medio non sa nemmeno della sua esistenza, eppure ciò che ha scritto praticamente ha cambiato la forma di tutta la musica degli altri compositori che l’hanno ascoltata”.

    Uno dei compositori che è stato influenzato da Varèse è Frank Zappa. Dopo aver convinto alcuni musicisti rhythm & blues a diventare The Mothers e intraprendere una nuova avventura musicale, Frank e i suoi amici morirono di fame per dieci mesi. Ma gradualmente la gente è venuta a vedere lo strano nuovo gruppo che ha insultato il pubblico e ha fatto canzoni che nessuno aveva mai sentito prima.

    Mentre suonavano al Whisky A Go Go di Hollywood, i Mothers hanno catturato l’orecchio del produttore discografico della MGM, Tom Wilson. Li sentì fare la loro “Watts Riot Song”, disse loro che l’avrebbe registrata e se ne andò cinque minuti dopo, pensando che fossero solo un altro gruppo rhythm and blues.

    Alla loro prima sessione di registrazione, Tom scoprì cos’altro avevano i Mothers nel loro repertorio e decise di fare un album. Frank ha creato alcuni arrangiamenti e un’orchestra di 17 elementi è stata aggiunta ai 5 Mothers principali.

    La maggior parte degli album rock and roll costano circa 5.000 dollari per la registrazione. FREAK OUT è costato 21.000 dollari. È stato pubblicato come due dischi venduti al prezzo di uno. La voce si è sparsa nell’underground e l’album è entrato nelle classifiche dei best seller.

    Non molti gruppi possono avere un album di successo senza prima ottenere un singolo di successo, ma Frank ha messo la sua conoscenza della ricerca motivazionale nella copertina dell’album.

    “L’album FREAK OUT è stato confezionato appositamente per essere venduto a vista. La confezione è stata progettata per dire, HEY! GUARDA, DUE DISCHI A SOLI $ 3,12!!”.

    Il successo di FREAK OUT ha permesso a Frank di compiere il passo successivo nel suo progetto musicale attentamente pianificato.

    “Il nostro secondo album intitolato ABSOLUTELY FREE non è esattamente rock & roll. È un oratorio. Ogni membro del gruppo canta una parte del personaggio. Ci sono circa otto canzoni montate insieme in un brano musicale continuo che presenta un panorama della vita nell’America di oggi. In allegato c’è un libretto completo. La copertina ricorda l’album della colonna sonora di un film più o meno.”

    Frank Zappa ha confidato la sua intenzione di mettere in scena un musical di fantascienza horror di Broadway basato sui processi di Lenny Bruce. Gli piacerebbe anche dirigere un’orchestra rock & roll di 84 elementi sul palco della Carnegie Hall e ipnotizzare il pubblico con la sua musica.

    Se c’è qualcuno che può fare tutte queste cose è proprio Frank Zappa.

    (da un’intervista di giugno 1967)

  • Frank Zappa’s Style 6: serious & popular music, modified sounds, meganote, rhythmic, chironomy, jam

    Frank Zappa’s Style 6: serious & popular music, modified sounds, meganote, rhythmic, chironomy, jam

    Frank Zappa improvvisa con The Aynsley Dunbar Retaliation, Festival di Amougies, Belgio, 24 ottobre 1969

    In copertina un’opera di Jim Mahfood

    https://www.youtube.com/playlist?list=PLNIorVgbZlD2JxQHgpyF4C3oHQO5eIcno

    Zappa portò l’interesse di Varèse per gli strumenti elettrici un po’ più in là nel regno della modifica elettronica del suono. Ad esempio, alterava la frequenza dei suoni dei clarinetti per farli suonare come trombe o come nessuno strumento mai sentito prima. (The Chronicle, 20 ottobre 1975)

    La chironomia di Zappa
    https://www.youtube.com/watch?v=kdQT_EP0a0c&t=1124s

    Frank Zappa ha unito la musica colta a quella popolare. Nel mondo di Zappa i confini tra musica colta e popolare sono completamente aboliti nel nome di un’assoluta libertà creativa.

    Zappa è stato il primo musicista a portare un orientamento classico nel mondo rock producendo brani che certamente potrebbero essere considerati rhythm and blues sinfonici.
    Con il suo gruppo, The Mothers of Invention, nell’estate del 1967 Frank Zappa portò una teatralità brutale e spontanea sul palco rock del Garrick Theatre, molto prima che lo facesse chiunque altro.
    Da allora ha ampliato ulteriormente la sua visione nei regni della musica classica, rock, jazz e R&B.
    (In Their Own Words, aprile 1975)

    Quando ha fatto suonare la London Symphony Orchestra, FZ ha messo un microfono sotto la sedia di ogni strumentista e, con tecnologia digitale, li ha registrati praticamente uno per uno. Poi, li ha messi assieme in modo che si sentisse una sola nota. Una meganota, fatta dalla somma delle note che ogni strumento stava suonando. Il tutto è più della somma delle parti. Da quella integrazione, viene fuori la bellezza. Andatela a cercare. (Ferdinando Boero, Rolling Stone dicembre 2013)

    FZ: l’arte dell’improvvisazione
    https://www.youtube.com/watch?v=8xCqTsPPg_o&list=PLNIorVgbZlD1S20usXVU6cpL2iyriHJuz&index=2&t=435s

    “Quando compongo, la mia idea principale spesso parte da varie teorie musicali e mi chiedo cosa succede se faccio questo o quello, quali sono i limiti fisici di ciò che un ascoltatore può comprendere in termini di ritmo. Quanto è grande l’”universo dei dati” che le persone possono assorbire e percepire ancora come una composizione musicale? Questa è la direzione in cui sto andando con il Synclavier”.
    (Sound On Sound, febbraio 1987)

    “Ho iniziato suonando lick blues nei miei assoli, ma sono più interessato alle cose melodiche. Penso che la sfida più grande quando vai a suonare un assolo sia cercare di inventare una melodia al momento. Penso anche che un chitarrista possa suonare bene quanto la band che lo accompagna. Se le persone che ti sostengono sono sensibili a ciò che stai suonando suonerai alla grande; se sono solo ‘schiaccia-note’ allora suonerai in modo banale”.
    “Ho sempre lavorato con musicisti capaci nella sezione ritmica, ma non posso dire se siano sempre stati entusiasti di ciò che stavo suonando, se lo comprendessero bene o se si siano davvero divertiti. Se una persona viene dal mondo jazz suonerà un mucchio di notine, sciami di pentatoniche che, in realtà, non valgono un cazzo. Oppure se vengono dal mondo blues vogliono qualcuno che prenda tre note e faccia squirm-squirm-squirm. È difficile spiegare ai ragazzi appena entrati nella band il mio concetto ritmico: si basa su idee di equilibrio metrico: eventi lunghi e sostenuti contro gruppi con molte note su un battito come numerose sestine, settimine e cose del genere. Diverse volte suonerò tredici note su due quarti e cercherò di distanziare in modo uniforme affinché tutto scorra. Tutto questo è un po’ contrario al rock and roll dove tutto è in binario o ternario, dritto su e giù, in modo da battere costantemente il piede su di esso. Preferisco una sezione consapevole della pulsazione ritmica in grado di creare una base che non si muova, per darmi modo di fluire sopra di essa. È difficile da fare, è difficile convincere le persone a farlo ed è anche difficile convincere i musicisti a lasciare un po’ di spazio per le note veloci. I musicisti della sezione ritmica hanno la tendenza a copiare: se sentono qualcun altro suonare frasi veloci iniziano a suonare frasi veloci anche loro e, alla fine, non si sente più nessuna frase veloce. Scompare il contrasto, quando i musicisti si “copiano” l’un l’altro. Ho sempre avuto un buon rapporto ritmico con Aynsley Dunbar, penso sia davvero bravo con la batteria. Terry Bozzio, il batterista dell’attuale gruppo, è eccellente. Ha la tendenza a dare di matto, ma immagino sia solo perché è di San Francisco”. (FZ, Guitar Player, gennaio 1977)

    Zappa e il ritmo
    https://www.youtube.com/watch?v=8AUdZJIcin8&list=PLNIorVgbZlD1S20usXVU6cpL2iyriHJuz&index=9