Frank Zappa's mustache - Music is the Best

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  • FZ Connection 5 (CC – Big Swifty) – xenocronia con musiche di Frank Zappa xenochrony

    FZ Connection 5 (CC – Big Swifty) – xenocronia con musiche di Frank Zappa xenochrony

    xenocronia realizzata da Roxa con musiche di Frank Zappa

    FAIR USE

    https://www.youtube.com/watch?v=XoFRL0ot64A

    https://www.youtube.com/playlist?list=PLNIorVgbZlD1eJlE31TCypMf1eLhjcfBc

    Attingo di nuovo dalla mappa interattiva di Cameron Piko che, analizzando 63 album di Frank Zappa (1966-1996), fornisce i collegamenti tra i vari brani secondo la Conceptual Continuity (CC) definita ed applicata dal genio di Baltimora.
    Per ogni canzone, Cameron Piko ha tracciato una rappresentazione grafica della continuità concettuale di FZ (o Progetto/Oggetto) secondo cui tutto è sonoramente collegato. Probabilmente, il concetto deriva dalla sua teoria della Grande Nota (citata per la prima volta nell’album Lumpy Gravy del 1967). Secondo questa teoria l’universo è stato creato con una nota iniziale. Tutto ciò che vediamo e sentiamo altro non è che l’insieme delle vibrazioni sonore derivanti da quella nota iniziale.

    Nel dicembre 1971 Frank Zappa fu spinto fuori dal palco da un fan al Rainbow Theatre di Londra, atterrando nella fossa dell’orchestra 10 piedi più in basso, lasciato privo di sensi e con una gamba rotta. Tornato in convalescenza a Los Angeles, si è recato ai Paramount Studios per le sessioni che avrebbero prodotto due album cruciali, Waka/Jawaka (il previsto sequel di Hot Rats del 1969) e l’epica fusion ispirata a Miles The Grand Wazoo.

    Nel quinto appuntamento della serie FZ Connection, ho scelto il brano strumentale Big Swifty (dall’album Waka/Jawaka del 1972). Secondo Zappa, il titolo Waka Jawaka è “qualcosa che è apparso una volta su una tavola ouija. La tavola Ouija è un piccolo strumento usato per le comunicazioni medianiche ideato nella seconda metà del XIX secolo. Il nome deriva da una parola scritta sulla tavola stessa quando il suo inventore chiese ad un presunto fantasma di darle un nome.
    Big Swifty è uno dei brani più jazz che Zappa abbia mai scritto. Ha una struttura di head-solo-head con alcune variazioni aggiunte tra gli assoli. Zappa pubblicò 4 registrazioni di questo brano, di durata variabile (da 2’ e 16’’ a 17’ e 24’’) molto flessibili. Gran parte del pezzo contiene assoli.
    Il tema e titolo principale di Big Swifty riapparirà in altri brani nel corso della carriera di Frank Zappa.
    Ecco le ‘connections’:

    The Adventures of Greggery Peccary (Studio Tan), “BIG SWIFTY & ASSOCIATES, TREND-MONGERS”.
    Con ‘Greggery’ Zappa si riferisce a Gregorio XIII, papa del 1500 inventore del calendario gregoriano tuttora in uso. Peccary è un tipo di maiale, conosciuto in italiano con il nome di pecari labiato. Perciò, Zappa sta dando del maiale ad un papa. Espediente usato per criticare la religione che lui vedeva solo come un enorme business.
    Questo brano approfondisce temi come la conformità, il consumismo, le norme sociali, la ricerca di significato in un mondo guidato da tendenze e superficialità.

    Hot-Plate Heaven at the Green Hotel (Does Humor Belong In Music?): Zappa sfrutta la prima metà del tema principale all’inizio del suo assolo di chitarra come se si accingesse a suonare l’intero motivo ma, poi, si ‘trasferisce’ altrove.
    Il testo della canzone si concentra sulle lotte della classe lavoratrice criticando la politica americana e la sua assurda retorica. Hot-Plate Heaven simboleggia una situazione di vita disperata, un luogo che offre pasti miseri serviti su piastre calde in rifugi, alloggi a basso reddito e simili.
    Zappa punta il dito su Repubblicani e Democratici definendoli egoisti e menefreghisti: nessun partito si interessa sul serio ai problemi dei meno abbienti.

    King Kong (You Can’t Do That On Stage Anymore, Vol. 3): l’inizio del primo assolo di chitarra (1971) altro non è che l’intro di Big Swifty, seppure in una versione per chitarra piuttosto brillante.
    Nel 1971, l’incendio al Casino di Montreux (Ginevra, Svizzera) divampò proprio nel bel mezzo dell’assolo al sintetizzatore di Don Preston in King Kong. “Vorremmo suonare per voi la leggenda di King Kong. E’ la storia di un grosso gorilla elettrico confinato in un’isola da qualche parte in mezzo all’oceano, che conduce un’esistenza felice mangiando banane, finché un giorno un gruppo di imprenditori americani decidono di imbarcarsi e di catturarlo. Lo portano negli Stati Uniti, lo espongono facendo un sacco di soldi e poi lo uccidono… Il gong, simbolo di tutto quello che vive nella giungla e odora di gorilla. Ritmi della giungla, osceni e palpitanti. Emozioni piccanti e sudate tra flora e fauna esotiche” (Frank Zappa, Live Vancouver, 1968).
    La storia immaginaria ambientata a Cleveland è legata al periodo del Devoniano superiore, un pesce creativo e talentuoso che venne attaccato da squali fanatici religiosi. Va da sé che questa storia funge da metafora: evidenzia la natura distruttiva delle ideologie fanatiche e divisive che minacciano di distruggere la creatività e la vita stessa.

    https://www.youtube.com/watch?v=0P6EWw4uJCU&t=3s

  • FZ Connection 4 (CC – The Chrome) – xenocronia con musiche di Frank Zappa xenochrony

    FZ Connection 4 (CC – The Chrome) – xenocronia con musiche di Frank Zappa xenochrony

    xenocronia realizzata da Roxa con musiche di Frank Zappa

    FAIR USE

    https://www.youtube.com/watch?v=XoFRL0ot64A

    https://www.youtube.com/playlist?list=PLNIorVgbZlD1eJlE31TCypMf1eLhjcfBc

    In copertina (immagine centrale) un’opera di Lewi Krautman

    L’esplorazione della mappa interattiva tracciata da Cameron Piko continua. A volte, i collegamenti dei vari brani analizzati secondo la teoria costantemente applicata da Zappa di Conceptual Continuity (Continuità Concettuale o Progetto/Oggetto) possono risultare sorprendenti.
    Stavolta, mi concentro sul ‘cromo’ partendo dal brano The Chrome Plated Megaphone of Destiny (dall’album We’re Only In It For The Money).

    Ecco i collegamenti a questo brano con relative frasi legate al cromo:

    Who Are The Brain Police? (Freak Out!): “…and so is the chrome”
    https://www.youtube.com/watch?v=zA72_Q5Hpoo

    The Uncle Meat Variations (Uncle Meat): “Chromium plated”

    Magic Fingers (200 Motels): “a chrome with heavy duty leather thong Peace Medallion”

    Muffin Man (Bongo Fury): “oversized chrome spoon”
    https://www.youtube.com/watch?v=Lyb6vcj_rS8

    Sofa No. 2 (One Size Fits All): “Ich bin der Chrome Dinette”
    https://www.youtube.com/watch?v=WZQ_EY_kHOw&t=64s

    A Token of My Extreme (Joe’s Garage): “…and a chrome piggy bank”

    Stick It Out (Joe’s Garage): “See the Chrome/Feel the Chrome…”

    Sy Borg (Joe’s Garage): “Gimme dat chromium leg”
    https://www.youtube.com/watch?v=8xlREZ9CPwo

    “Questo è “Il megafono cromato del destino”: ciò che non sai può farti del male…” (Frank Zappa).

    Cos’è il megafono cromato del destino? Il “megafono” è una protesi della voce, un’estensione del corpo che delimita l’esterno della voce, la sua natura intersoggettiva, l’amplificazione di una voce ‘megafonica’ rivolta ad un gruppo, ad un pubblico, un modulo di trasmissione. Può essere il microfono di Frank che denuncia ciò che non va nella società. Può essere anche la trasmissione di leggi e regole decise per tutti dalla società.
    Perché Zappa, spesso e volentieri, ha scelto il cromo per i testi delle sue canzoni? Diversi oggetti nei suoi brani sono realizzati in cromo. Il “medaglione della pace cromato con infradito in pelle resistente” di Magic Fingers, il “cucchiaio cromato sovradimensionato” di Muffin Man, la “dinette cromata” di Sofa 2 e Ya Hozna, la “piccola macchina cromata” di Sy Borg, il “salvadanaio cromato” in A Token of my Extreme, “la plastica tutta fusa e anche il cromo…” in Who Are the Brain Police”, gli “ornamenti in stoffa corta e flaccida per il collo con i loro attacchi a scatto cromati nascosti” in Packard Goose. E poi “guarda il cromo, senti il cromo…” canta in Stick It Out.
    Oltre ad avere proprietà magnetiche uniche, il cromo è altamente resistente all’ossidazione, è noto per la sua elevata resistenza alla corrosione e per la sua durezza. Unito all’acciaio il cromo forma l’acciaio inossidabile. Tutti noi dobbiamo resistere come il cromo? Siamo limitati e condizionati da circostanze e forze esterne ma, allo stesso tempo, dobbiamo vivere con gioia, dando un significato ad ogni cosa anche in mezzo al caos. Forse… Di sicuro, Frank Zappa la pensava come gli esponenti della Patafisica: la vita è assurda ed è grottesco prenderla sul serio. Il Patafisico accetta l’assurdità della vita considerandola come una questione naturale. “Per me l’assurdità è l’unica realtà” (Frank Zappa).

    https://www.youtube.com/watch?v=GCYKXknGlLU

    Cosa farai quando l’etichetta si staccherà e la plastica sarà tutta fusa e il cromo sarà troppo morbido?
    CHI E’ LA POLIZIA DEL CERVELLO?

    “Who Are the Brain Police?” (“Freak Out!”) denuncia una sorta di controllo delle coscienze: influenza le persone seppure credano di essere formalmente libere. A detta di Zappa questo brano è stato composto in una specie di stato paranormale di trance, quasi sotto dettatura. Sulle note di copertina di Freak Out! Zappa, riferendosi a questa canzone, ha scritto: “Alle cinque del mattino qualcuno continuava a cantarlo nella mia mente e me lo ha fatto scrivere. Devo ammettere di essermi spaventato quando finalmente l’ho suonato ad alta voce e ho cantato le parole”. In un’intervista del 1988, Zappa ha aggiunto: “Molte persone controllano il proprio cervello. Sono come cittadini soldati, per così dire. Ho visto persone che arrestano volentieri e cercano di punire il proprio cervello. E’ davvero triste. Non è nemmeno ufficiale, è come autoimposto. … È difficile attribuirlo ad un’agenzia centrale, quando ti rendi conto che così tante persone sono disposte a farlo da sole. Voglio dire, il numero di persone che vogliono diventare poliziotti del cervello dilettanti cresce ogni giorno – persone che dicono a se stesse: “Non potrei prenderlo in considerazione” e poi si sculacciano anche solo per essere arrivate così lontano. Quindi, non c’è nemmeno bisogno di dare la colpa a un’agenzia di polizia cerebrale centrale. Ci sono un sacco di persone che si sottopongono volontariamente a questa automutilazione”.
    (Intervista di Bob Marshall, 22 ottobre 1988)

  • FZ Connection 3 (CC – Black Napkins) – xenocronia con musiche di Frank Zappa xenochrony

    FZ Connection 3 (CC – Black Napkins) – xenocronia con musiche di Frank Zappa xenochrony

    xenocronia realizzata da Roxa con musiche di Frank Zappa

    Immagine di copertina di Salvador Luna (Lunatico)

    FAIR USE

    https://www.youtube.com/watch?v=XoFRL0ot64A

    https://www.youtube.com/playlist?list=PLNIorVgbZlD1eJlE31TCypMf1eLhjcfBc

    Sbirciando la mappa interattiva di Cameron Piko mi sono fermata di colpo su un puntino blu che riporta il titolo di Black Napkins (versione di Zoot Allures), uno dei brani più belli di Frank Zappa.
    Cerco le ‘connections’ di questa canzone secondo la CC (Conceptual Continuity) teorizzata ed applicata da Zappa e trovo:
    – Panty Rap (Tinseltown Rebellion);
    – Pink Napkins (Shut Up ‘N Play Yer Guitar Some More);
    – Lonely Person Devices (You Can’t Do That On Stage Anymore, Vol. 6).

    Black Napkins (seconda traccia dell’album Zoot Allures) prese vita da un’improvvisazione del tema che avrebbe poi costituito il brano Sleep Dirt. Le performance dal vivo presenti nell’album provengono dai nastri di un concerto del 3 febbraio 1976 a Osaka (Giappone).
    Zappa, durante il live Philly 1976, presenta Black Napkins come una canzone ‘soltanto per amanti’ definendola una ballata lenta e tenera. Inizialmente, suggerisce al pubblico come possa evocare emozioni e sentimenti romantici. In seguito, ammette che la donna completa deve possedere anche un buco del culo. Lo spirito provocatorio di Frank non si smentisce neanche stavolta sfidando l’idea di femminilità idealizzata secondo le aspettative sociali. Il tovagliolo nero è insolito, lontano dall’idea della pulizia: suggerisce un contrasto tra ordine e caos, dualità dell’esistenza umana in un mix di emozioni. Imperfezioni e vulnerabilità sono una parte essenziale della completezza. Sfidando le tradizionali nozioni di perfezione, Zappa suggerisce di apprezzare le complessità della natura umana.
    Oltre alla versione di Zoot Allures, ho inserito la versione eccezionale che fa parte dell’album “ZINY 40th Anniversary Deluxe Edition” in commemorazione del 40° anniversario dell’album Zappa in New York di grande intensità e bellezza.

    https://www.youtube.com/watch?v=HfjUxWGe-tI&t=172s

    Panty Rap (dall’album Tinseltown Rebellion) viene eseguita sulla progressione di Black Napkins ma in una versione reggae.
    Frank Zappa ha commissionato una trapunta di mutandine ed altra biancheria intima femminile lanciate sul palco e raccolte durante il suo tour del 1980-1981. Non sono state lavate. Alla fine del tour, Zappa mantenne la parola data, consegnando le mutandine non lavate all’artista Emily Alana James, che le trasformò in una trapunta ispirata alle carte da gioco in cui la cantante di “Valley Girl” interpretava il Re di Picche. Attualmente, la ‘trapunta delle mutandine’ si trova appesa a Biloxi Mississippi, all’Hard Rock Café.

    https://www.youtube.com/watch?v=GSTHwTM7XiE

    Pink Napkins (dall’album Shut Up ‘N Play Yer Guitar Some More) è un chiaro riferimento, ma anche un assolo ‘sobrio’ di una versione live di Black Napkins.

    Lonely Person Devices (dall’album You Can’t Do That On Stage Anymore, Vol. 6) è un’improvvisazione in quella progressione di accordi. Il brano è espressamente dedicato a Ms. Pinky, la bambola per adulti che ha ispirato la canzone omonima di Zappa.
    In questo brano parlato con sottofondo reggae, Frank spiega, in sintesi:
    “Abbiamo visitato di recente la Finlandia, e siamo stati accolti all’aeroporto da un signore di nome Erik. E’ una persona molto gentile, colleziona autografi e ci fa regali. Quando abbiamo lasciato la Finlandia, Erik mi ha dato una rivista da leggere in aereo. Mi ha dato una rivista pornografica finlandese in cui c’erano delle ragazze… mostrava un sacco di ragazze con le scarpe rosse, grandi così. Quando si è arrivati ai dettagli commerciali di quella zona interessante tra le gambe, questi pezzi di carne che pendevano dai piccoli cespugli di peli sembravano tutti orribilmente infetti! Sfogliando la rivista, c’era la pubblicità di un prodotto, un dispositivo per persone sole. Ci sono molti prodotti per persone sole, il più basilare di tutti è il vibratore. Può essere molto utile e divertente se usato correttamente. La signorina Pinky è più bassa della media delle ragazze perché non ha un CORPO, ha solo una TESTA. Ha una testa di gomma e i suoi occhi sono chiusi e la sua bocca è SPALANCATA e ha le labbra arrotolate sui denti così non ti fa molto male. Ed è lavabile. Quindi dedicheremo questa canzone alla signorina Pinky per tutto il buon lavoro che ha fatto… specialmente per il ragazzo dietro che probabilmente ha la signorina Pinky tra le sue ginocchia in questo momento, nascosta sotto il suo cappotto, proprio lì sotto, che si diverte…

  • FZ Connection 2 (CC – Cosmik Debris) – xenocronia con musiche di Frank Zappa xenochrony

    FZ Connection 2 (CC – Cosmik Debris) – xenocronia con musiche di Frank Zappa xenochrony

    xenocronia realizzata da Roxa con musiche di Frank Zappa

    In copertina un dipinto di Michael Wardle

    FAIR USE

    https://www.youtube.com/playlist?list=PLNIorVgbZlD1eJlE31TCypMf1eLhjcfBc

    https://www.youtube.com/playlist?list=PLNIorVgbZlD3JTM39Rx93zM66ZLZS4gCu

    L’opera di Zappa era concepita come hoover, un’aspirapolvere che risucchia tutti i relitti e i detriti della “civiltà” prodotta in serie assemblando da tutto questo una gigantesca “scultura spazzatura” (come disse Zappa a Gary Steel nel 1990).
    Frank Zappa ha distrutto l’idea di ascolto della musica come ‘educazione’ sostituendola con ascolto di musica come ‘esperienza’.
    (tratto da “Frank Zappa’s Legacy: Just Another Hoover?” by Ben Watson, articolo pubblicato su Circuit v14 n3 2004)

    Torno ad esplorare la mappa interattiva tracciata da Cameron Piko con i vari collegamenti di brani contenuti in 63 album di Zappa che vanno dal 1966 al 1996. Le ‘connections’ tra le varie canzoni seguono la Conceptual Continuity (CC) teorizzata ed applicata da Frank Zappa nel corso di tutta la sua carriera.
    I collegamenti relativi a Cosmik Debris suggeriti dall’enorme lavoro di Cameron Piko sono:
    – Is that a real poncho? (estratto da Camarillo Brillo)
    – Apostrophe (‘)
    – Cosmik Debris (TBBYNHIYL)
    – Cosmik Debris (YCDTOSA vol 3)
    – The Grand Wazoo.

    “Quello è un vero poncho? Voglio dire, un poncho messicano o un poncho Sears? Uhmmmmm… non scherzare…” (da Camarillo Brillo)

    “E’ un vero poncho o un poncho di Seattle? Chi può dirlo?” (da Cosmik Debris)

    Non c’era niente che la sua scatola non potesse fare con l’olio di Afro-dytee e la polvere del Grand Wazoo (da Cosmik Debris)

    Esiste una versione di The Grand Wazoo che presenta un testo: fa parte dell’album The Lost Episodes (1996, Zappa Family Trust – su licenza esclusiva di UMG). Questa versione è, probabilmente, uno degli ultimi esempi dell’uso della xenocronia da parte di Frank Zappa. La musica è del 1992, mentre la voce è del 1969. In pratica, è un brano solista di Frank che utilizza un campione di Beefheart.
    Di seguito, il testo:
    “Potresti pensare che il mio cappello sia buffo, ma non lo è. Sono il Grand Wazoo, custode della pergamena mistica e del rotolo di pergamena della loggia. Sono un veterano. Ogni giorno durante la pausa caffè al negozio di ferramenta dico a Fred cosa aspettarsi perché facciamo scherzi durante l’iniziazione. Sono il Grand Wazoo dal negozio di ferramenta. Vaffanculo se non ti piace il mio cappello”. (Frank Zappa, The Grand Wazoo)

    https://www.youtube.com/watch?v=xSIZUq-cjTA

    Cosmik Debris punta il dito su guru, profeti e ciarlatani, tutti coloro che commercializzano e vendono ‘saggezza cosmica’ come The Mistery Man. I trucchi dell’Uomo Misterioso per ingannare il prossimo sono simili a quelli della Magic Mama in “Camarillo Brillo”: lui ha una ciotola di cristallo e “la polvere del Grand Wazoo”, mentre lei ha un amuleto e “governa” the Toads of the Short Forest”. Le due canzoni sono legate anche dalla presenza in entrambe della frase “Now is that a real poncho or is that a Sears poncho?”
    Il titolo Cosmik Debris rappresenta gli aspetti vuoti e superficiali della nostra vita, simboleggia i detriti che si accumulano quando ci concentriamo più sulle apparenze piuttosto che sulla crescita interiore. Frank Zappa dedica questo brano ai sedicenti guru spirituali ed alle loro pratiche ingannevoli, a coloro che affermano di possedere capacità soprannaturali e promettono l’illuminazione in cambio di denaro.
    E’ la sindrome del GURU…

    https://www.youtube.com/watch?v=4NL5xyaFQWQ&t=2s

    Nel brano Apostrophe (!) un uomo conversa con il suo cane. Il cane chiede all’uomo qual è la sua continuità concettuale. E cos’è un apostrofo? Un apostrofo è un simbolo. È un’idea. Si dice che il nocciolo del “biscotto”, ovvero la realtà stessa, è rappresentato più accuratamente da un simbolo come un “apostrofo”. Il che significa… le parole sono limitate, il linguaggio è limitato… le idee e i concetti sono illimitati… L’apostrofo rappresenta qualcosa di non chiaramente definito. Se trovi un apostrofo all’interno di una parola, sai che si tratta di un “simbolo per unire due parole insieme” e questo ha abbastanza senso. Ma un apostrofo tracciato a caso, da solo, fuori contesto su una pagina cosa significa? È un simbolo vago che può significare qualsiasi cosa… L’apostrofo da solo va oltre la logica. Significa comunque QUALCOSA, ma senza contesto, è impossibile da definire. Soltanto all’interno del CONTESTO del linguaggio lo scopo dell’apostrofo può essere compreso e decodificato. Il modo in cui osserviamo le cose e impariamo la realtà è osservando il contesto. La comprensione di ogni cosa si basa sul contesto in cui viene osservata. Un apostrofo ha bisogno di un contesto per essere compreso ma non ha bisogno di un contesto per ESISTERE. Lo stesso vale per la realtà. (Dweezil Zappa)

    https://www.youtube.com/watch?v=Ym3vMKl1G9M

  • FZ Connection 1 (CC – Didja Get Any Onya?) – xenocronia Frank Zappa, Charles Ives xenochrony

    FZ Connection 1 (CC – Didja Get Any Onya?) – xenocronia Frank Zappa, Charles Ives xenochrony

    xenocronia realizzata da Roxa con musiche di Frank Zappa e Charles Ives

    (sembra non partire mai, resta sospesa in attesa che qualcosa succeda… snervante ma mi piace…)

    FAIR USE

    https://www.youtube.com/playlist?list=PLNIorVgbZlD1eJlE31TCypMf1eLhjcfBc

    https://www.youtube.com/playlist?list=PLNIorVgbZlD3JTM39Rx93zM66ZLZS4gCu

    Ho trovato una mappa con i vari collegamenti di brani e album secondo la CC (Conceptual Continuity ovvero Continuità Concettuale) teorizzata ed applicata costantemente da Frank Zappa.
    Inizio a caso con Didja Get Any Onya (Weasels Ripped My Flesh, 1970) i cui collegamenti (connections) sono:
    – Charles Ives (You Can’t Do That On Stage Anymore, Vol. 5 1992 + 2 versioni live a The Rockpile di Toronto, ON, Canada, 24 maggio 1969 e 23 febbraio 1969)
    – The Mammy Nuns (Thing-Fish, 1984)
    – Weasels ripped my Flesh (dall’omonimo album del 1970).
    Non aggiungo nulla (tranne uno ‘Scherzo’ di Charles Ives) ai collegamenti dei vari brani che andrò a mixare, altrimenti questa serie FZ Connection non avrebbe senso.
    La mappa che ho trovato è stata faticosamente realizzata da Cameron Piko.

    Ciò che Frank Zappa ha definito Continuità Concettuale (o Progetto/Oggetto) rivela che tutti i suoi sforzi artistici sono collegati tra loro in qualche modo o per un semplice dettaglio. Questo concetto deriva, molto probabilmente, dalla sua teoria della Big Note citata per la prima volta nell’album Lumpy Gravy (1967). Come per la teoria del Big Bang, quella della Grande Nota postula che l’universo sia stato creato con una nota iniziale. Tutto ciò che vediamo e sentiamo altro non è che l’insieme delle vibrazioni sonore derivanti da quella nota iniziale. In poche parole, tutto è sonoramente collegato.

    “Progetto/Oggetto è un termine che ho usato per descrivere il concetto generale del mio lavoro in vari media. Ogni progetto (in qualsiasi ambito) o intervista ad esso collegata fa parte di un oggetto più grande per il quale non esiste un “nome tecnico”. Pensate al materiale di collegamento nel Progetto/Oggetto in questo modo: uno scrittore inventa un personaggio. Se il personaggio funziona assume una vita propria. Perché dovrebbe andare ad una sola festa? Potrebbe spuntare in qualsiasi momento in un romanzo futuro. In questo progetto potresti trovare un barboncino qui, un pompino lì, ecc., ecc. Tuttavia, non sono ossessionato dai barboncini o dai pompini: parole insignificanti che, insieme ad immagini pittoriche e temi melodici, ricorrono in tutti gli album, interviste, film, video senza nessun altro motivo se non quello di unificare la collezione” (Frank Zappa).
    Acquistando un album a caso di Zappa potresti cadere in un campo minato di testi criptici e autoreferenziali di altri album, temi strani che rivelano la loro importanza solo in lavori futuri o persino brani musicali che hanno avuto origine da un lavoro di 20 anni prima.
    Nella sua mappa interattiva, Cameron Piko traccia la Continuità Concettuale di ben 63 album di Zappa che vanno dal 1966 al 1996: ha esaminato tutti i brani mappando i collegamenti tra le varie canzoni.

    Per quanto il Progetto/Oggetto debba essere, appunto ‘oggettivo’, ciò che rende la continuità concettuale è incredibilmente soggettiva: ognuno di noi traccia la propria linea in un punto diverso. Cameron Piko ha sentito la necessità di tracciare una rappresentazione grafica della continuità di Frank attraverso la sua mappa. Arrangiamenti diversi delle canzoni di Zappa forniscono nuovi indizi di continuità alla traccia. Si tratta di un lavoro enorme che rivela davvero quanto Frank abbia agito come documentarista nel corso della sua carriera.
    Nella citazione iniziale, Zappa definisce tutto il suo Progetto/Oggetto ‘ugualmente insignificante’. La sua unica ragione d’essere è legittimare la mitologia autocostruita. Nella sinossi di “Them Or Us: The Book”, Zappa pone la domanda “Come si incastrano tutte queste cose che non hanno nulla a che fare l’una con l’altra, formando un’assurdità più grande?”. E’ proprio riconoscendo l’assurdità dell’intera impresa che tutto inizia a funzionare. Collegare i pompini ai barboncini ed al musicista jazz Eric Dolphy è un’impresa molto sciocca e inutile. Eppure, la sua inutilità è il suo stesso punto. È l’espressione più pura delle tendenze dadaiste di Zappa. L’acronimo della creazione di Zappa inizia ad avere senso. AAAFNRAA: Anything Anytime Anyplace For No Reason At All.
    Nonostante la presunta “insensatezza” di questo ‘piano’, la dedizione di Zappa a questo quadro di continuità concettuale è ambiziosa.

    Altri siti hanno cercato di tracciare mappe interattive e non interattive del Progetto/Oggetto di Frank, tra cui Zappa Wiki Jawaka, Globalia, Arf.ru, Zappateers ma quello di Cameron Piko sembra il più ricco e completo.