Frank Zappa's mustache - Music is the Best

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  • Ruth Underwood: “Zappa aggiungeva tutte quelle piccole note extra…

    Frank Zappa e Ruth Underwood

    Frank Zappa aggiungeva tutte quelle piccole note extra su due dei miei bongo, sul suo rullante piccolo e sul suo tamburo da campo

    (Ruth Underwood)

  • Ruth Underwood su Frank Zappa e viceversa

    Ruth Underwood su Frank Zappa

    “Ero pronta a dedicare tutta me stessa alla musica di Frank. Lui sapeva veramente quali pulsanti premere, da un punto di vista sia emozionale che musicale, sapeva come sintetizzare le personalità e il talento singolo dei suoi musicisti, il che per me è una dote davvero rara. Non era soltanto un direttore d’orchestra che se ne sta sul palco ad agitare le braccia: ci suonava come fossimo strumenti! Anch’io divenni una perfezionista perché – suppongo – dovevo esserlo.” (Ruth Underwood)

    “Fu la più grande esperienza della mia vita e anche la più difficile. Frank divorava musica; era l’unica cosa alla quale pensasse. Ascoltavamo la sua musica sull’autobus, durante i soundcheck la provavamo, alla sera la suonavamo e il giorno dopo la analizzavamo: tutto era musica.” (Ruth Underwood)

    “Quest’uomo era una massa ambulante di contraddizioni eppure ora io mi contraddirò dicendo che è stato molto coerente con queste sue contraddizioni”.

    “Spesso, Frank sembrava freddo e distaccato, non coinvolto personalmente con le sue scimmie addestrate… una volta scherzando ha detto che siamo tutti scimmie addestrate e lui è il capo del circo… ma lui provava grandi sentimenti per noi. Era umano, c’erano momenti in cui non pensavo fosse così grande e sentivo che era crudele a volte, ma era un uomo appassionato e ha sviluppato un vero amore non destinato a tutti”. (Ruth Underwood)

    “Non mi ero nemmeno accorta di essere l’unica donna dei Mothers. Non mi sono mai sentita femminile, comunque. Nella mia mente ero uno dei ragazzi della squadra e questo era fantastico. L’unica parte scomoda della mia situazione era che ero esposta al comportamento degli uomini sulla strada. Ero con persone sposate, le cui mogli a volte erano mie amiche”. (Ruth Underwood, Musician, febbraio 1994)

    “Quando Frank mi chiamava parlavamo per un minuto e poi si girava dall’altra parte, non diceva neanche “grazie per essere venuta” o “ci vediamo dopo”. Rimanevo ad aspettare che si girasse di nuovo e, quando capitava, diceva: “Ma sei ancora qui?” come se mi cacciasse senza volermi cacciare intenzionalmente… Poteva sembrare il comportamento di uno stronzo, ma credo fosse solo concentrato sul suo lavoro”. (Ruth Underwood, Rolling Stone US)

    “Amo le percussioni e ho sempre cercato di includerle nei miei progetti. Ruth Underwood mi ha ‘viziato’ perché è così brava. Quando ci sono parti molto difficili da recitare, le porta a casa per impararle a memoria. Di tutti i percussionisti che ho avuto, lei è la mia preferita. È la migliore. Il suo senso del tempo è preciso. Ha un orologio atomico interno che misura frazioni di ottavo di nota. Non ho mai incontrato nessuno di questa qualità, che fosse così in sintonia con quello che scrivo”. (Frank Zappa, Musician, novembre 1977)