
Due anni prima che venisse girata la copertina dell’album Sheik Yerbouti, Lynn Goldsmith vide Frank Zappa entrare in un hotel di New York.
Corse a casa e gli scrisse una lettera dicendogli che, se le avesse concesso un’ora per fare foto, ne sarebbe valsa la pena. Frank ha acconsentito e le foto risultanti sono state pubblicate su Time, Newsweek e Rolling Stone.
“Da quel momento in poi si è fidato di me” ha dichiarato Goldsmith.
Quando è arrivato il momento di queste riprese per l’album Sheik Yerbouti, Zappa ha spiegato esattamente a Goldsmith cosa aveva in mente.
“Voleva sembrare un regista di Hollywood con un megafono, una ragazza di scena, ecc. Frank si sentiva più a suo agio nell’essere un uomo divertente piuttosto che un bell’uomo, ma pensavo che fosse molto bello e volevo che anche gli altri lo notassero. L’album era un gioco di suoni da discoteca, quindi ho pensato che potesse essere intitolato Sheik Yer Bootie e che potevo farlo sembrare bello come uno sceicco”.
Goldsmith ha lavorato per ore facendo gli scatti che voleva Zappa. Quando finì, gli chiese di indossare il “copricapo” che Patti Smith aveva dato a Goldsmith, conservato come oggetto di scena.
“Frank ha rifiutato dicendo ‘Non metterò quella cosa in testa’. Ho pianto. Gli dissi che avevo sempre assecondato le sue richieste: per una volta, avrebbe dovuto lasciarmi scattare foto per un’idea che volevo realizzare”. Alla fine lo fece e questo fu il risultato.
(Times Saturday Magazine – 8 ottobre 2005)