Frank Zappa's mustache - Music is the Best

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  • Frank Zappa, DIVAN / the SOFA routine: a blasphemous suite

    Live al Carnegie Hall 1971 (Once Upon A Time, Sofa 1, Magic Pig, Stick It Out, Divan Ends Here) + assolo di chitarra tratto da Sofa (dall’album Zappa In New York)

    In copertina: artwork di Salvador Luna (Lunatico)

    Cos’è “Divan”?

    È una suite di canzoni e parole recitate che racconta una storia. Pensate a “L’Histoire Du Soldat” di Igor Stravinsky. Stravinsky insisteva sul fatto che ogni performance dovesse fare riferimento al luogo in cui veniva messa in scena. Zappa fece spesso lo stesso per quanto riguarda la storia e i pezzi basati sulla recitazione durante il tour del 1971.

    La storia di “Divan” racconta di Dio che individua un divano fluttuante nello spazio. Crea un pavimento in quercia dopodiché comunica al divano, attraverso la canzone e i testi in tedesco, di essere il cielo, l’acqua e molte altre cose. Mentre nella Bibbia si accontentava di descriversi come l’Alfa e l’Omega, in questo caso Dio si paragona alla gomma da masticare e alla sporcizia segreta del sottoscala.

    Ad un certo punto, decide di divertirsi. Chiama la sua ragazza Wendell e il suo assistente Squat The Magic Pig (che eiacula fuoco) e li filma mentre fanno sesso, avvertendoli di non macchiare il divano con le loro secrezioni genitali.

    Quando “Divan” arriva alla parte bestiale della storia, un pezzo heavy metal con bassi potenti, noto come “Stick It Out”, viene cantato dalla ragazza di Dio e inevitabilmente fa crollare il locale. La prima metà della canzone è una sorta di elogio funebre di Dio sul divano, prima di essere cantata in tedesco, ma per descrivere esattamente cosa sta succedendo il testo è in inglese, dove tutto è pornograficamente chiaro.

    Nell’ottobre del 1992 Frank Zappa pubblicò un album intitolato “Playground Psychotics”. Si trattava in parte di un concerto dal vivo e in parte di un documentario basato sulle registrazioni che la band di Zappa (e in un’occasione anche il cantante Mark Volman) aveva effettuato con il registratore portatile Uher da sette pollici al secondo. La musica dal vivo contenuta nell’album, che comprendeva un totale di ben 57 tracce, proveniva da tre concerti del 1971: il leggendario Fillmore East di Bill Graham (5 giugno, New York), il Pauley Pavilion (7 agosto, Los Angeles) e il Rainbow Theatre (10 dicembre, Londra), che culminarono con un ricovero in ospedale di Zappa.

    L’aggressione ai danni di Zappa al Rainbow Theatre e l’incendio scoppiato in un casinò di Montreux furono alla base di una superstizione diffusa in alcuni ambienti secondo cui “zio Frank” stava subendo l’ira di Dio Onnipotente. Qual è la causa di questa superstizione? La risposta sta in un pezzo da concerto: comprende narrazione, recitazione e canto, che alcuni chiamano “The Sofa Routine” e altri “Divan”.

    Di seguito, ecco cosa scrisse Frank Zappa scrisse a riguardo in Playground Psychotics:

    “Questa registrazione del Pauley Pavilion è tutto ciò che rimane di un brano più ampio che includeva “Sofa” e altro materiale”.

    Quando il brano “Stick It Out” finisce, la musica di Zappa assume un tono più allucinogeno, riflettendo la stanchezza dopo tre minuti di depravata copulazione celestiale. Volman e Kaylan cantano di lastre di fuoco e tetti in cartongesso, con Zappa che traduce il loro tedesco in inglese. Ancora in preda all’eccitazione sessuale, Dio ordina alla sua ragazza di compiere gesti misteriosi verso l’orifizio riproduttivo di Squat.

    Nel 1975 Frank Zappa pubblicò “One Size Fits All”, che include Inca Roads. Il tema spaziale di questo brano si rifletteva nella copertina disegnata da Cal Schenkel, comprensiva di una parodia di una mappa stellare insieme a un grande divano marrone fluttuante e la mano di Dio. L’album presenta due volte l’elogio funebre di Dio al divano: prima come brano strumentale, poi come versione vocale originale cantata da George Duke, Napoleon Murphy Brock e Frank Zappa.

    Nel libro “Them or Us”, dopo il suo funerale, lo zio Willie seduto su un grande divano marrone insieme al suo pupazzo racconta la storia di “Divan”. Dopo che Dio, la sua ragazza e il maiale hanno raggiunto l’orgasmo, l’Onnipotente spegne la sua grande luce immergendo ogni cosa nella più completa oscurità… La storia di “Billy the Mountain” è raccontata da Zio Willie, la fidanzata di Dio e Squat il Maiale Magico.

    Zappa ripropose “Divan” in modi diversi.

    Durante le prove per il tour “Broadway The Hard Way” tra il 1987 e il 1988, la band provò un gran numero di canzoni: tra queste, c’era “Divan”. Zappa non si pentì affatto di aver creato un brano che era una parodia non solo di Wagner, ma anche di quei miti greco-romani in cui gli dei fornicavano con uomini e donne mortali, ma anche con cigni e tori. Il fatto che non sia mai stato eseguito sul palco dopo 17 anni fu probabilmente dovuto all’abbandono di Volman e Kaylan, più che ad una paura radicata. (estratto dall’articolo “Blasphemy and Upholstery” di Clinton Morgan pubblicato il 24 ottobre 2009 sul sito abctales.com)

  • Frank Zappa, Sofa (7 versions): review, meaning

    Frank Zappa, Sofa (7 versions): review, meaning

    Sofa No. 1 (album One Size Fits All, versione strumentale, 1975)
    Sofa No. 2 (album One Size Fits All, versione vocale, 1975)
    Sofa (1977 Mix), Zappa Original Motion Picture Soundtrack (2020, UMG)
    Sofa (album Zappa In New York, 1978)
    Sofa No. 2 (live in Munich, 1978)
    Sofa #1 (album The Best Band You Never Heard In Your Life, 1991)
    Sofa No. 1 (album Zappatite, 1991)

    In copertina: artwork di Salvador Luna (Lunatico)

    Inizialmente, Sofa veniva eseguita soltanto live. Faceva parte di una composizione più lunga nel periodo di Flo e Eddie, quando Mark Volman fingeva di essere un divano.
    Nel 1975, Sofa fece la sua prima apparizione nell’album One Size Fits All (1975) come versione strumentale e vocale (“Sofa No. 1” e “Sofa No. 2”). Al centro della copertina dell’album c’è un enorme divano con le iniziali OSFA, anagramma di SOFA.
    Nello stesso anno, “Sofa No. 2″ fu pubblicato come singolo in Germania col titolo di “Du bist mein Sofa”. La traccia di “Sofa No. 1” è apparsa nell’album live Zappa in New York (1976) con il titolo di Sofa.
    Nell’album You Can’t Do That on Stage Anymore vol. 1, Sofa #1 è la versione vocale e “Sofa #2” è la versione strumentale. Sia in One Size Fits All che in You Can’t Do That on Stage Anymore, vol. 1, “Sofa No./#1” è la traccia 3, mentre “Sofa No./#2” conclude ciascun album.
    Nell’album Playground Psychotics, il brano è rinominato “Divan”.
    Sofa è una delle canzoni di Zappa più citate in tutta la sua discografia. E’ una miscela unica di rock, jazz e musica sperimentale.

    Nel 1993, Steve Vai fece una cover di Sofa per l’album tributo a Zappa (Zappa’s Universe). La cover vinse un Grammy Award nel 1994 per la migliore performance strumentale rock: fu il primo dei 3 Grammy vinti da Steve Vai.

    Sofa era la canzone preferita di Gail Zappa, moglie di Frank.
    Matt Groening, ideatore dei Simpsons, era un patito fan di Zappa. Il famoso divano della serie animata prende spunto da Sofa.

    La versione vocale di Sofa contiene testi in inglese e in tedesco. I testi in inglese citano vari elementi della natura (cielo, acqua, nuvole), mentre quelli in tedesco descrivono la ‘dinette cromata del divano’, ‘ tutti i giorni e tutte le notti’.
    Ya Hozna (incluso nell’album Them or us, 1984) include parti vocali di Sofa No. 2 suonate al contrario, parti di Lonely Little Girl (dell’album We’re Only in It for the Money) e materiale inutilizzato di Valley Girl (album Ship Arriving Too Late a Save a Drowing Witch) riprodotto in reverse.

    Significato di Sofa No. 1
    Il significato della canzone, aperto all’interpretazione, esplora vari temi: desiderio, conforto, introspezione.
    Il divano simboleggia una piccola oasi, un luogo di riparo lontano dal caos, una ricerca di conforto in tempi difficili, tra vulnerabilità e introspezione. Evoca una serie di emozioni, dalla tranquillità alla malinconia e alla nostalgia. Spinge l’ascoltatore a riflettere sulle proprie esperienze ed emozioni.

    Sofa (Swiss Cheese/Fire!) di Zappa è un brano complesso e surreale che approfondisce i temi dell’identità, desiderio e ruolo del potere nelle relazioni. Nei dialoghi in inglese e tedesco, Frank Zappa si lancia in una narrazione tanto umoristica quanto introspettiva.
    Mark Maroon sostiene di essere un grasso divano maroon: cerca di spiegare la sua identità al pubblico che, però, all’inizio sembra confuso e non riesce a indovinare chi sia veramente Mark Maroon.
    Questa confusione è lo spunto di una storia fantastica in cui il Signore in persona, accompagnato dal suo fedele San Bernardo (Wendell), esprime il desiderio di possedere un bel divano. Per esaudire questo desiderio, il Signore si consulta con gli ingegneri celesti chiedendo di pavimentare il divano galleggiante. In tedesco chiede un pavimento in legno e subito appaiono tavole di quercia.
    La canzone prende una piega surreale quando il Signore inizia a cantare una serie di frasi in tedesco e in inglese che evidenziano il suo potere e la sua presenza divina. Si proclama il cielo, l’acqua, lo sporco e la sporcizia segreta. Trasmette un senso di onnipresenza e di controllo: il Signore afferma di essere l’autore di tutte le ruote e del tavolo da pranzo cromato, la sua autorità su tutte le forme di vita, incluse le uova. Ripete la frase “Ich bin hier und du bist mein Sofa” rafforzando il suo senso di proprietà e dominio sul divano, che potrebbe significare il senso del Sé e dell’identità dell’individuo.
    In seguito, il Signore canta in tedesco di comete e gas oscuri. Ad un certo punto, richiede la presenza di una ragazza bassa e di un maiale magico di nome Squat. Il testo diventa esplicito, sessualmente carico con frasi come “fuck me, you ugly son of a bitch” e “stick out yer hot curly weenie”.
    Il testo può essere visto come un commento sulle dinamiche di potere e sull’uso del linguaggio per affermare il controllo. Il Signore chiederà alla ragazza bassa di compiere gesti misteriosi.