Frank Zappa's mustache - Music is the Best

Tag: Stratocaster

  • Stratocaster bruciata da Hendrix e passata a Zappa: Miami o Astoria?

    Frank Zappa e la Stratocaster bruciata da Hendrix

    Si narra che la Stratocaster bruciata da Jimi Hendrix fu regalata a Frank Zappa da Howard Parker, il roadie di Hendrix, al Miami Pop Festival del 1968.
    Molti dubitano di questa storia perché risulta che Jimi abbia bruciato nella sua vita soltanto 2 chitarre.
    Ken Davidoff, che ha fotografato entrambi gli spettacoli al Miami Pop Festival, ha confermato che Jimi non ha bruciato una chitarra quel fatidico giorno. Se fosse stata bruciata sicuramente qualcuno avrebbe scattato delle foto e molti testimoni avrebbero confermato.
    Il secondo mito è che la Stratocaster in questione fosse la stessa che Jimi bruciò all’Astoria Theatre il 31 marzo 1967. Ci sono buone possibilità che la chitarra data a Zappa sia proprio quella che Jimi bruciò ad Astoria il 31 marzo 1967: lo rivelerebbe il confronto dei graffi sul corpo della Stratocaster di Zappa e quella che Jimi usò allo Star-Club un paio di settimane prima dell’Astoria. Jimi fu fotografato con questa Stratocaster Sunburst.

    Il graffio sul retro del corpo della Stratocaster utilizzata allo Star-Club sembra essere esattamente nello stesso punto del graffio sulla Zappa Strat. I graffi combaciano sia sul davanti sia sul retro del corpo.
    Nonostante la modifica del manico, la chitarra era soggetta ad un eccessivo effetto Larsen (il tipico fischio stridente definito ‘ritorno’) per cui Zappa preferì usarla perlopiù in studio.

    (Ground Guitar)

  • Frank Zappa: la gestione delle chitarre

    la gestione delle chitarre di Frank Zappa

    La tua chitarra tende a stonare perché suoni molto?
    “Negli ultimi tour, appena smetto di suonare passo la chitarra ad un chitarrista seduto di lato che penserà ad accordarla: vado in giro con un microfono in mano finché non arriva il momento di tornare a suonare con la chitarra accordata. Per i primi dieci anni di tour, non ho avuto nemmeno un accordatore stroboscopico; era un oggetto molto raro. Non appena sono usciti i sintonizzatori stroboscopici, tutto è stato un po’ più facile da gestire. Ora penso di avere il miglior sistema che mi permette di non fermarmi e sintonizzarmi sul palco. Può gestirlo qualcun altro e lo spettacolo può andare avanti”.
    C’è stata una chitarra in particolare che hai usato per i primi anni dei Mothers?
    Sì, era la ES-5 Switchmaster. L’ho usata per Freak Out!, Absolutely Free, We’re Only In It For The Money, fino a Reuben & The Jets. Avevo una Les Paul con il top d’oro ma la mia prima chitarra era una Telecaster, poi sono passato ad una Jazzmaster finché non ho comprato la ES-5. Sono passato a una Les Paul e qualcuno l’ha rubata, poi ho preso una bella SG di seconda mano e l’ho suonata da Apostrophe a Bongo Fury. All’epoca di Bongo Fury sono passato a un SG che ha creato un ragazzo a Phoenix. Era una copia SG e aveva un tasto in più, arrivava a un mi bemolle. Ho iniziato a suonarla per alcuni anni, poi ho preso un’altra Les Paul e ho suonato Stratocaster a intermittenza”.
    Trovi una chitarra più difficile da suonare rispetto all’altra?
    “Richiedono tecniche di suono completamente diverse. Cambia non solo la struttura della tastiera ma il corpo della chitarra. In altre parole, quando appendi una Strato al collo, il 12° tasto colpirà il tuo corpo ad un certo punto, mentre la Les Paul si troverà in una posizione diversa. Ogni volta che devi spostare di qualche centimetro una qualsiasi parte del tuo corpo, cambia l’intero equilibrio di ciò che suoni e influisce sulla velocità e sulla precisione di ciò che puoi fare. E poi ci sono suoni che escono dalla mia Stratocaster che non escono da nient’altro sulla faccia della terra”.
    Usi il braccio vibrato sulla Stratocaster?
    “Sì. Rimane intonato fino a un certo punto e quello che devi fare se non torna bene e di solito torna acuto è dargli un altro strattone e lasciarlo stabilizzare: se torna piatto devi premere più forte e intonare con la tua mano (sinistra). Steve Vai è un vero mago della Stratocaster e suona tutti quei rumori armonici, alcuni non sono mai intonati”.
    Non suoni molto la chitarra acustica?
    “Raramente. Mi limito ad allenarmi con la chitarra acustica. Mi piace il modo in cui suona sul disco, ma non mi considero un musicista acustico. L’ho usata in We’re Only in It for the Money e Sleep Dirt. C’è un assolo in “Stink-foot” in cui uso una chitarra acustica con un Barcus-Berry su un lato e l’uscita elettrica dell’acustica va su un Mutron sul lato destro. Una cosa ibrida”.
    (Record Review, giugno 1982)