Frank Zappa's mustache - Music is the Best

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  • FZ: il timbro determina i gusti musicali nelle diverse culture

    Frank Zappa sul timbro che determina i gusti musicali

    Marshall McLuhan ha lanciato un’idea: che la musica fosse una parola rallentata. Ha detto che il motivo per cui le culture hanno gusti musicali diversi è intimamente connesso alla lingua. Quindi, i ritmi della musica cinese sono collegati al modo in cui parlano e questo determina gran parte del…

    “Non è il ritmo. La cosa che distingue la musica cinese, i ritmi della musica cinese sono simili ai ritmi delle altre musiche. E’ il suo timbro, la trama”.

    Oh, questo è ciò che intendi per “tono”.

    “No, il timbro è la struttura della qualità del suono. In altre parole, viene suonato da un rullante? Viene suonato da un oboe? Viene suonato da una tuba? Questo è il timbro. L’altezza è la frequenza vibrazionale della nota suonata, indipendentemente dallo strumento che la suona. Questo è il tono. Il ritmo è il periodo, la distanza tra una nota e l’altra. Ciò costituisce il ritmo. L’armonia è un dominio armonico implicito o esplicito in cui si svolge tutta l’azione. È come la tela su cui tutto accade. La stessa linea melodica, supportata da un accordo maggiore, è una storia diversa quando è supportata da un accordo minore. Il messaggio che arriva è diverso. E’ così che interagiscono le cose. L’armonia ti dice come percepire la melodia. E’ la bussola che ti mostra da che parte è il Nord. Il ritmo determina la velocità con cui procede il pezzo. Oppure il ritmo determina la distanza, la periodicità tra un inizio e l’altro di ciascuna delle altezze della linea melodica. È così che interagisce. E il timbro invierà il tuo messaggio su alcune altre qualità della linea”.

    (estratto dall’intervista a FZ di Bob Marshall del 21-22 ottobre 1988, celebrata come la più grande intervista di Zappa dell’epoca. Le domande sono state preparate da Bob Dobbs)

  • FZ: due modi di percepire la musica

    due modi di percepire la musica secondo Frank Zappa

    “Con un ascolto attento, ci sono due modi di percepire la musica. Innanzitutto, quello che si esprime in termini di acustica fisica, cioè la forma d’onda che governa il suono, la sua ampiezza; questo è il modo scientifico. Ma possiamo anche dire a noi stessi: che sensazioni provoca questa musica? Qual è il suo odore? Il suo significato? Il timbro dell’insieme è quello che prevale, sia esso rock n’ roll o musica da camera. È il timbro che più spesso indica come interpretare il resto dei dati. È qui che il Synclavier mi dà una grande flessibilità nel mio lavoro poiché posso applicare, in una frazione di secondo, vari timbri a una composizione. Cos’è la musica se non un po’ di spazio-tempo decorato, illuminato?”.

    Come componi al Synclavier?

    “L’idea generale parte spesso da varie teorie musicali. Mi chiedo allora cosa succederebbe se facessi questa o quella manipolazione, quali sono i limiti fisici di ciò che un ascoltatore può comprendere in termini di ritmi, di “dati universali”, pur percependo il tutto come una composizione musicale”.

    (Guitare & Claviers n. 73, aprile 1987)