Nel recente lavoro di Zappa (l’album Broadway The Hard Way), le canzoni possono essere osé come sempre, ma i nomi questa volta sono reali: Ed Meese, Surgeon General Dr. Koop, Jesse Jackson, Oliver North, l’ammiraglio Poindexter, il capo della CIA Bill Casey, i tele-evangelisti Pat Robertson, Jim e Tammy Faye Bakker, Michael Jackson, Reagan e Bush.
“Broadway The Hard Way è molto specifico” sottolinea Zappa “perché riguarda le elezioni del 1988 e tutte le cose dei telepredicatori. Quel tipo di cose specifiche a lungo termine potrebbe essere un documento storico interessante allo stesso modo di We’re Only In It For The Money. A quel tempo, nel ’67/’68 quando l’abbiamo registrato sembrava quasi ridondante cantare del flower power perché eravamo proprio nel mezzo, ma ascoltatelo oggi; è l’unico album del periodo che alza un sopracciglio sul flower power e su cosa fossero gli hippy.
Siamo rimasti incuriositi dall’inserto nel tuo album “We’re Only In It for the Money”. Ha aiutato le vendite?
“Ci abbiamo rimesso 66.000 ordini in California a causa di quella pagina ritagliata. Alcuni negozi si sono rifiutati di vendere l’album per via del capezzolo che compare sulla pagina ritagliata. Erano completamente ignari che appartenesse a uno dei ragazzi della band. Ma va bene, sta ancora vendendo. Non possono impedirgli di vendere. Possono solo rinunciare a guadagnare soldi”.
I negozi di dischi sembrano non avere problemi a vendere un album dove compare una ragazza tahitiana nuda.
“Beh, la teoria di base nel mostrare la nudità in qualsiasi tipo di pubblicazione americana (incluse le copertine dei dischi) è che, se la persona mostrata senza vestiti ha la pelle più scura dell’americano bianco medio, questo va bene perché è selvaggia e nativa e, quindi, va in giro così. Se mostri un caucasico senza vestiti, all’improvviso diventa osceno, puoi censurarlo. Molti ragazzi che non potevano accedere a materiale erotico avevano la possibilità di ricevere il National Geographic in modo da poter guardare le donne ‘marroni’ che allattavano i bambini. Sono le parti calde del National Geographic. Non è facile combattere quel tipo di stupidità”.
“Ho portato Freak Out! di Frank Zappa in Inghilterra e l’ho fatto ascoltare ai Beatles. Mi hanno detto, ‘Wow! Da dove viene, amico? È incredibile!’ Non vedevano l’ora di incontrarlo. Quindi, ho fatto un sacco di spedizioni avanti e indietro, cercando di coinvolgere le persone”.
(Eric Burdon, loudersound, 11 maggio 2023)
“Le Mothers of Invention hanno influenzato un sacco di gruppi, anche i Beatles e i Rolling Stones ai tempi di “We’re only in it for the money”.
(FZ, Ciao 2001, 3 aprile 1977)
“Tutti li consideravano Dio ma io non lo condividevo. Per me, i Beatles erano solo un buon gruppo commerciale” disse Zappa facendo sapere di preferire i Monkees.
(Classic Rock, luglio 2015)
Con l’album “We’re Only In It For The Money” (pubblicato a marzo 1968) Frank Zappa fa una satira sul tradizionale stile di vita americano e sulla società degli Stati Uniti negli anni ‘60.
La copertina (dove appare anche Jimi Hendrix) fa una parodia di “Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band” dei Beatles sostituendo i fiori con le verdure.
E’ il terzo album dei Mothers of Invention: venne ripubblicato dalla Rykodisc nel 1986 con nuove registrazioni per le percussioni. Le parti censurate sulla prima versione furono riammesse.
Nel 2003, la rivista Rolling Stones ha inserito l’album alla posizione n. 296 nella lista dei migliori 500 dischi di sempre. Q magazine l’ha inserito nella lista dei Migliori Album psichedelici di tutti i tempi.
L’album attacca lo stile di vita hippy. I testi delle canzoni parlano degli effetti della droga sui giovani, del perché la società induca i giovani alla droga per rimbecillirli, tenerli buoni e “sedati” in una beata incoscienza. Denuncia il fatto che il consumismo ha distrutto principi e valori della famiglia americana: la stessa protesta dei movimenti studenteschi diventa parte del sistema che vorrebbe rovesciare.
Il disco non è costituito da vere e proprie canzoni ma, piuttosto, da brevi sketch sonori simili a jingle pubblicitari, seppure sofisticati dal punto di vista compositivo.
Zappa improvvisò parecchie linee di dialogo parlando a ruota libera: contribuirono alle sessioni di registrazione altre persone tra cui Eric Clapton, Rod Stewart e Tim Buckley.
L’album contiene brevi canzoni interrotte da segmenti parlati e brani di altra musica senza una logica apparente: in realtà, il tutto è stato attentamente studiato.
Zappa spese 4.000 dollari per realizzare la copertina il cui design originale è stato ideato da Cal Schenkel. E’ l’evidente parodia della copertina di Sgt, Pepper’s Lonely Heart Club Band dei Beatles, presi in giro con l’accusa di far parte della controcultura (flower power) “solo per i soldi”.
Frank telefonò a Paul McCartney per chiedergli il permesso di parodiare la copertina: Paul rispose che per lui non c’erano problemi ma doveva rivolgersi all’ufficio gestioni manageriali dei Beatles presso la EMI.
Zappa (lo raccontò anni dopo) ebbe la sensazione che McCartney non fosse entusiasta dell’idea e che avesse cercato di osteggiare il progetto ritardando l’uscita dell’album di qualche mese.
La casa discografica di Zappa temeva problemi legali relativi al copyright della cover del Sgt. Pepper: decise che la foto venisse inserita all’interno del disco. Come copertina vera e propria fu utilizzata una foto dei membri della band su sfondo giallo.
Nella versione originale del disco alcune parti di canzoni sono state modificate o cancellate in quanto ritenute offensive. Le parti censurate variano a seconda dell’edizione che si possiede. La Verve Records è la responsabile della serie di tagli.
La versione del 1986 reintrodusse queste parti censurate.
“Hanno detto chiaramente che Sgt. Pepper era il loro modo di rifare Freak Out! – dice il chitarrista Mike Keneally – ma i Fab Four non hanno mai davvero dimostrato la loro gratitudine. È ampiamente documentato che l’uscita della parodia di Sgt. Pepper – We’re Only in It for the Money – sia stata rimandata per colpa della mancata approvazione dei Beatles, ma in Zappa sentiamo la delusione del musicista direttamente attraverso le sue parole.
“La MGM era terrorizzata da una possibile causa e volevano la rassicurazione legale che i Beatles non avrebbero cercato di colpirli… Le trattative legali sono durate 13 mesi – dice Zappa a proposito dell’artwork del disco – Una volta ne ho parlato personalmente con McCartney, gli ho chiesto di aiutarmi… lui ha risposto: “Vuoi parlare di affari? A queste cose pensano i nostri avvocati”.
Nonostante lo screzio della copertina, Zappa ha scelto Ringo Starr per interpretarlo nel suo film 200 Motels ed ha improvvisato con John Lennon sul palco del Fillmore East nel 1971 (Rolling Stone US).
I Am The Walrus (Live al Nassau Coliseum, Uniondale, NY, 25 marzo 1988)
Louisiana Hooker with Herpes (parodia di Lucy In The Sky With Diamonds) Live al Nassau Coliseum, Uniondale, NY, 25 marzo 1988
Nel 1965 si formò un gruppo chiamato The Mothers. L’anno seguente, incise un disco che diede inizio a una rivoluzione musicale. I Mothers inventarono la musica underground. Inventarono anche l’album rock a doppia piega e il concept album aprendo la strada a dozzine di altri gruppi (inclusi i Beatles e gli Stones) con le loro ricerche e sperimentazioni in una vasta gamma di stili e mezzi musicali.
I Beatles erano certamente a conoscenza dell’album Freak Out dei Mothers quando stavano progettando Sgt. Pepper.
“Ho portato Freak Out! di Frank Zappa in Inghilterra e l’ho suonato ai Beatles. Mi hanno detto, ‘Wow! Da dove viene, amico? È incredibile!’. Non vedevano l’ora di incontrarlo. Quindi, ho fatto un sacco di spedizioni avanti e indietro, cercando di coinvolgere le persone”. (Eric Burdon)
Pensi di aver influenzato la musica del tuo tempo?
“Credo di sì. Le Mothers of Invention hanno influenzato un sacco di gruppi, anche i Beatles e i Rolling Stones ai tempi di “We’re only in it for the money”. Il gruppo dei Queen, che amo molto, è parecchio influenzato a livello teorico dalle cose che abbiamo fatto. Mi piace molto Brian May, il chitarrista dei Queen.
Credo di aver fatto progredire le cose anche ad un altro livello: nel modo di utilizzare le parole”.
(Ciao 2001, 3 aprile 1977)
da Rolling Stone US
“Hanno detto chiaramente che Sgt. Pepper era il loro modo di rifare Freak Out! – dice il chitarrista Mike Keneally – ma i Fab Four non hanno mai davvero dimostrato la loro gratitudine. È ampiamente documentato che l’uscita della parodia di Sgt. Pepper – We’re Only in It for the Money – sia stata rimandata per colpa della mancata approvazione dei Beatles, ma in Zappa sentiamo la delusione del musicista direttamente attraverso le sue parole.
“La MGM era terrorizzata da una possibile causa e volevano la rassicurazione legale che i Beatles non avrebbero cercato di colpirli… Le trattative legali sono durate 13 mesi – dice Zappa a proposito dell’artwork del disco – Una volta ne ho parlato personalmente con McCartney, gli ho chiesto di aiutarmi… lui ha risposto: “Vuoi parlare di affari? A queste cose pensano i nostri avvocati”. Non gli interessava partecipare a una discussione sulle ramificazioni legali di una parodia della copertina di Sgt. Pepper”.
Nonostante lo screzio della copertina, Zappa sceglierà Ringo Starr per interpretare se stesso nel suo film 200 Motels e di improvvisare con John Lennon sul palco del Fillmore East nel 1971. Da questa improvvisazione è spuntato fuori il plagio di Lennon. Leggete la storia qui.
“I Beatles non li odiavo. In realtà, mi piacciono due o tre dei loro brani. Ho solo pensato che fossero ridicoli. Era così disgustoso il modo in cui venivano consumati e commercializzati. Nessuna musica ha avuto successo in America a meno che non fosse accompagnata da qualcosa da indossare, qualcosa da ballare o una pettinatura. Un fenomeno non si verificherà a meno che tu non riesca a travestirlo. Il punk fa sicuramente parte di questa categoria solo che è peggio perché è un tale rigurgito, tutto ciò che è già stato fatto prima. E’ importante ciò che il punk dice della società odierna. Siamo così in cattive condizioni che stiamo riciclando le mode. Una musica orribile dice molto sulla società a cui si riferisce. Niente nella storia rivela la verità, ma la musica non mente”. (Frank Zappa, Capitol, 1° aprile 1984)
Nel 1980, durante un’intervista per la BBC Radio 1, Frank Zappa ha stilato una speciale classifica delle sue 30 canzoni preferite spaziando dal rock all’heavy metal, dal pop al post punk ed alla musica contemporanea. Al ventesimo posto c’è “I Am The Walrus” dei Beatles.
Beatles Medley, Cleveland (Ohio) 5 marzo 1988
I Want To Hold Your Hand (Live al Rainbow Theatre, 10 dicembre 1971)
L’album “Zappa ’88: The Last US Show” contiene le cover “Whipping Post” degli Allman Brothers Band (spettacolo del 16 marzo a Providence, RI) e “Stairway To Heaven” dei Led Zeppelin (spettacolo del 23 marzo a Towson, Maryland). Il disco è degno di nota anche perché include la prima uscita ufficiale del tanto chiacchierato “The Beatles Medley” (con Norwegian Wood”, “Lucy In The Sky With Diamonds” e “Strawberry Fields Forever”). Contiene, oltretutto, la cover dei Beatles “I Am the Walrus”.
“Tutti li consideravano Dio ma io non lo condividevo. Per me, i Beatles erano solo un buon gruppo commerciale” disse Zappa facendo sapere di preferire i Monkees. (Classic Rock, luglio 2015)
I Monkees vengono definiti i “Pre-Fab Four” per il semplice fatto che erano una copia televisiva dei Beatles, reclutati da una pubblicità di Variety.
Il suggerimento che il suo primo album “Freak Out” nel 1966 abbia ispirato “Sgt. Peppers Lonely Hearts Club Band” dei Beatles, unificato per temi, è senza dubbio vero.
Un anno dopo, lo stesso Zappa fece una satira sui Beatles e sull’etica hippie con cui è così spesso erroneamente associato, quando pubblicò “We’re Only In It For The Money”, che presentava un finto sergente Pepper. (Hot Press, 7 aprile 1993)
Hai messo quella copertina per deridere i Beatles?
Beh, non pensavo che la loro copertina ce l’avrebbe fatta. La nostra è superiore artisticamente.
Però, non c’erano piante di marijuana sulla copertina…
No, ma sulla loro non avevano angurie, quindi li abbiamo battuti con il simbolismo.
(Ann Arbor Argus, 19 giugno 1969)
“A scuola i ragazzi ricevono lezioni di armonia, ma viene detto loro di non usare ottave e quinte parallele perché le descrizioni di ciò che le persone facevano e non facevano anni fa sono diventate regole su cosa si può e non si può fare, ma le quinte e le ottave parallele fanno parte della musica pop”.
“Le persone hanno bisogno di intrattenimento evasivo e il potenziale evasivo di Hendrix e dei Beatles è fantastico. Più ti allontani dalla brutta realtà, meglio è, più venderà. Questo è l’atteggiamento, ma, peggio ancora, si chiama grande arte”. (Beat Instrumental, luglio 1969)
“We’re Only in It for the Money”: la satira di Frank Zappa
Con l’album “We’re Only In It For The Money” (pubblicato a marzo 1968) Frank Zappa fa una satira sul tradizionale stile di vita americano e sulla società degli Stati Uniti negli anni ‘60.
La copertina (dove appare anche Jimi Hendrix) fa una parodia di “Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band” dei Beatles sostituendo i fiori con le verdure.
E’ il terzo album dei Mothers of Invention: venne ripubblicato dalla Rykodisc nel 1986 con nuove registrazioni per le percussioni. Le parti censurate sulla prima versione furono riammesse.
L’album attacca lo stile di vita hippy. I testi delle canzoni parlano degli effetti della droga sui giovani, del perché la società induca i giovani alla droga per rimbecillirli, tenerli buoni e “sedati” in una beata incoscienza. Denuncia il fatto che il consumismo ha distrutto principi e valori della famiglia americana: la stessa protesta dei movimenti studenteschi diventa parte del sistema che vorrebbe rovesciare.
E’ l’evidente parodia della copertina di Sgt. Pepper’s Lonely Heart Club Band dei Beatles, presi in giro con l’accusa di far parte della controcultura (flower power) “solo per i soldi”.
Frank telefonò a Paul McCartney per chiedergli il permesso di parodiare la copertina: Paul rispose che per lui non c’erano problemi ma doveva rivolgersi all’ufficio gestioni manageriali dei Beatles presso la EMI.
Zappa (lo raccontò anni dopo) ebbe la sensazione che McCartney non fosse entusiasta dell’idea e che avesse cercato di osteggiare il progetto ritardando l’uscita dell’album di qualche mese.
La casa discografica di Zappa temeva problemi legali relativi al copyright della cover del Sgt. Pepper: decise che la foto venisse inserita all’interno del disco. Come copertina vera e propria fu utilizzata una foto dei membri della band su sfondo giallo.
Nella versione originale del disco, alcune parti di canzoni sono state modificate o cancellate in quanto ritenute offensive. Le parti censurate variano a seconda dell’edizione che si possiede. La Verve Records è la responsabile della serie di tagli.
“We’re Only in It for the Money”: la satira di Frank Zappa
FAIR USE
Con l’album “We’re Only In It For The Money” (pubblicato a marzo 1968) Frank Zappa fa una satira sul tradizionale stile di vita americano e sulla società degli Stati Uniti negli anni ‘60.
La copertina (dove appare anche Jimi Hendrix) fa una parodia di “Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band” dei Beatles sostituendo i fiori con le verdure.
E’ il terzo album dei Mothers of Invention: venne ripubblicato dalla Rykodisc nel 1986 con nuove registrazioni per le percussioni. Le parti censurate sulla prima versione furono riammesse.
Nel 2003, la rivista Rolling Stones ha inserito l’album alla posizione n. 296 nella lista dei migliori 500 dischi di sempre. Q magazine l’ha inserito nella lista dei Migliori Album psichedelici di tutti i tempi.
L’album attacca lo stile di vita hippy. I testi delle canzoni parlano degli effetti della droga sui giovani, del perché la società induca i giovani alla droga per rimbecillirli e tenerli buoni e “sedati” in una beata incoscienza. Denuncia il fatto che il consumismo ha distrutto principi e valori della famiglia americana: la stessa protesta dei movimenti studenteschi diventa parte del sistema che vorrebbe rovesciare.
Il disco non è costituito da vere e proprie canzoni ma, piuttosto, da brevi sketch sonori simili a jingle pubblicitari, seppure sofisticati dal punto di vista compositivo.
Zappa improvvisò parecchie linee di dialogo parlando a ruota libera: contribuirono alle sessioni di registrazione altre persone tra cui Eric Clapton, Rod Stewart e Tim Buckley.
L’album contiene brevi canzoni interrotte da segmenti parlati e brani di altra musica senza una logica apparente: in realtà, il tutto era stato attentamente studiato.
Zappa spese 4.000 dollari (circa 28.000 dollari attuali) per realizzare la copertina il cui design originale è stato ideato da Cal Schenkel. E’ l’evidente parodia della copertina di Sgt, Pepper’s Lonely Heart Club Band dei Beatles, presi in giro con l’accusa di far parte della controcultura (flower power) “solo per i soldi”.
Frank telefonò a Paul McCartney per chiedergli il permesso di parodiare la copertina: Paul rispose che per lui non c’erano problemi ma doveva rivolgersi all’ufficio gestioni manageriali dei Beatles presso la EMI.
Zappa (lo raccontò anni dopo) ebbe la sensazione che McCartney non era entusiasta dell’idea e che avesse cercato di osteggiare il progetto ritardando l’uscita dell’album di qualche mese.
La casa discografica di Zappa temeva problemi legali relativi al copyright della cover del Sgt. Pepper: decise che la foto venisse inserita all’interno del disco. Come copertina vera e propria fu utilizzata una foto dei membri della band su sfondo giallo.
Nella versione originale del disco alcune parti di canzoni sono state modificate o cancellate in quanto ritenute offensive. Le parti censurate variano a seconda dell’edizione che si possiede. La Verve Records è la responsabile della serie di tagli.
Fra le tracce censurate, ricordiamo:
“Adoro quando la Polizia mi prende a calci in culo” (Who Needs the Peace Corps?);
“Non venirmi dentro” (Harry You’re a Beast);
“Non la darò più via per farti pubblicità” (Absolutely Free).
La versione del 1986 reintrodusse queste parti censurate (Rykodisc Records).
Tracce dell’album
2. Are You Hung Up?
3. Who Needs the Peace Corps?
3. Concentration Moon
4. Mom and Dad
5. Telephone Conversation
6. Bow Tie Daddy
7. Harry, You’re a Beast
8. What’s the Ugliest Part of Your Body?
9. Absolutely Free
10. Flower Punk
11. Hot Poop
12. Nasal Retentive Calliope Music
13. Let’s Make the Water Turn Black
14. The Idiot Bastard Son
15. Lonely Little Girl
16. Take Your Clothes Off When You Dance
17. What’s the Ugliest Part of Your Body? (Reprise)
18. Mother People
19. The Chrome Plated Megaphone of Destiny
“Who Needs The Peace Corps” racconta la voglia di abbandonare la società e diventare un “hippy” a San Francisco. Zappa ironizza sull’idea di una vita hippy fasulla, con il narratore che canta di voler comprare perline e una band di pelle, di prendere le piattole e di entrare in un gruppo rock and roll.
In sostanza, la canzone è una celebrazione della libertà e dello stile di vita alternativo del movimento hippy, con il narratore che proclama “amerò tutti!”. Il cantante non si vergogna delle sue scelte anticonvenzionali, abbraccia l’idea che “ogni città deve avere un posto dove poter incontrare i falsi hippy”.
Hai messo quella copertina per deridere i Beatles?
Beh, non pensavo che la loro copertina ce l’avrebbe fatta. La nostra è superiore artisticamente.
Però, non c’erano piante di marijuana sulla copertina.
No, ma sulla loro non avevano angurie, quindi li abbiamo battuti con il simbolismo.
(Ann Arbor Argus, 19 giugno 1969)