Frank Zappa's mustache - Music is the Best

Tag: xenocronia

  • Frank Zappa – Workaholic – xenocronia Frank Zappa, Krzysztof Penderecki – xenochrony

    Frank Zappa – Workaholic – xenocronia Frank Zappa, Krzysztof Penderecki – xenochrony

    xenocronia realizzata da Roxa con musiche di Frank Zappa e Krzysztof Penderecki

    FAIR USE

    “Frank era curioso, polemico, tirannico, workaholic. Faceva e disfaceva le sue band secondo strategie che non intendeva spiegare a nessuno, assorbiva idee da tutti senza mai elemosina di copyright, vessava i collaboratori in nome della Perfezione, metteva ai ceppi o sbarcava gli oppositori secondo il codice di Sir Francis Drake” (Riccardo Bertoncelli)

    Pochi giorni prima di “partire per il suo ultimo tour”, come diceva la sua famiglia, Frank chiedeva di portare il suo letto d’ospedale sotto il suo Synclavier, così avrebbe potuto fare un po’ più di lavoro.
    (Musicfestnews, Scott Hopkins, 29 luglio 2022)

    Nel 1988 (periodo immediatamente precedente alla partenza per il tour mondiale), era questa la giornata tipo di Frank Zappa.
    SVEGLIA E COLAZIONE – Menu: caffè, sigarette.
    MATTINA – Riunione con gli avvocati per dirimere questioni legate alle cause intentate a questa o quella major. Verifica dettagli relativi all’imminente tour intercontinentale (trasporti, sistemazioni in albergo, catering, strutture tecniche, personale coinvolto, promoter locali, dettagli vari, costi generali e specifici). Preascolto del rough mix di alcuni pezzi in corso di lavorazione. Stesura e controllo testi dei booklet inclusi nei prossimi album in uscita. Incontro con gli illustratori al lavoro sulle copertine dei suddetti album. Appuntamento telefonico con stazioni radiofoniche americane per interviste.
    PAUSA PRANZO – Menu: toast con prosciutto, caffè, sigarette.
    POMERIGGIO – Seduta con giornalista di un magazine per intervista e sessione fotografica (incluso incontro con la stilista per preparazione abiti da indossare e oggetti bizzarri da esibire, dai serpenti di plastica ai guanti da cucina al capello a tuba). Supervisione tecnica attività di editing. Montaggio e/o remastering brani vari. Registrazione/mix nuove parti strumentali da inserire. Ascolto nastri live. Serie di telefonate ai vari magazzini di strumenti musicali per ordinare nuova roba in base alle indicazioni dei musicisti della band. Riunione fugace con la responsabile del merchandising e del catalogo venduto per corrispondenza.
    MERENDA/APERITIVO – Menu: toast con burro di arachidi, caffè, sigarette. Chiacchierata con i figli. Dopo la merenda, incontro con i tecnici di palco (mixer, luci) assunti per il tour. Piccolo scambio di pareri e considerazioni con Scott, il cinico e schivo bassista della band che ha il compito ingrato nonché la responsabilità di fare le veci di Zappa e seguire in qualità di luogotenente le prove pomeridiane (con inizio, ogni giorno, alle 13) del repertorio di 90/100 pezzi all’interno del quale pescare i brani da suonare di volta in volta in concerto. E per capire cosa faceva un luogotenente di Zappa, ecco le domande tipiche che si sentiva rivolgere dal Maestro: “Allora Scott, come sta andando il lavoro? Ci sono casini? Quel coglione del sassofonista si è fatto sentire o lo diamo per disperso? A Bob si aggrovigliano ancora le dita durante il solo di Inca Roads? Bruce ha dato i numeri perché non riesce a suonare quella parte in 31/16? Ah, Chad ha perso il suo ombrello, e allora? Tommy dice che se ne vuole andare perché ne ha le palle piene di prendere ordini da un primitivo come te? Cazzo significa che di questo passo ti verrà un esaurimento nervoso? Ok, ok, beh, c’è dell’altro?”.
    SERA – Cena al volo (ricco menu: toast con prosciutto e burro di arachidi, caffè, sigarette). Incontro con la band e prove (dalle 20 alle 2 circa). Riunione post prove per considerare margini di miglioramento ed inclusione di nuovi temi/contenuti verbali/parti musicali. Scrittura nuove pagine da inserire nell’autobiografia in corso di lavorazione. Zapping televisivo alla ricerca di personaggi politici poco raccomandabili, predicatori con problemi ormonali, pellicole di fantascienza di quarta categoria. Trascrittura di un paio di idee per nuovi brani.
    ALBA – A letto per dormire almeno 5 ore e poi ricominciare un’altra fantastica giornata.
    (Maurizio Principato, Jam, settembre 2005)

    In una delle tre immagini Zappa workaholic compone in aereo
    (Prog, giugno 2019)

  • Frank Zappa – Psychoustic – xenocronia Frank Zappa (chitarra acustica) Gyorgy Ligeti, Tōru Takemitsu

    Frank Zappa – Psychoustic – xenocronia Frank Zappa (chitarra acustica) Gyorgy Ligeti, Tōru Takemitsu

    xenocronia realizzata da Roxa con musiche di Frank Zappa, Gyorgy Ligeti e Tōru Takemitsu

    FAIR USE

    https://www.youtube.com/playlist?list=PLNIorVgbZlD1eJlE31TCypMf1eLhjcfBc

    Clocks and Clouds – Gyorgy Ligeti
    Atmosphères – 2001 – A Space Odyssey – György Ligeti
    Tōru Takemitsu – Autumn (1973)

    Frank Zappa – 1972 – Nine Types Of Industrial Pollution – Acoustic Guitar
    Frank Zappa – 1979 – Sleep Dirt – Duet on Acoustic Guitar with James Youman
    Frank Zappa – Waltz for Guitar (1958) performed on acoustic guitar by Matthew McAllister Transcription done by Brennen Rigley
    Frank Zappa & The Mothers – King Kong – Essen, 1968

    Noterete che la batteria sembra ‘litigare’ con la chitarra di Frank nel brano Sleep Dirt. Sembra non riuscire a star dietro a Zappa. La cosa è voluta. Un modo strano per ‘raccontare’ che erano pochi i musicisti che potevano ‘assecondare’ al meglio l’imprevedibilità musicale e il genio di Frank.

    L’universo musicale di Frank Zappa è un vero crogiolo di stile, convenzioni ed estetica. L’eclettismo non era solo una caratteristica immanente del suo lavoro, ma anche una delle determinanti della sua strategia artistica. Ci concentriamo sui vari collegamenti di Zappa con il modernismo del ventesimo secolo.
    Quali sono gli stili, le tecniche compositive ed i compositori che hanno influenzato lo sviluppo del suo linguaggio sonoro?
    Le esplorazioni “serie” di Zappa sono qualcosa di unico nel mondo del rock.

    Ecco i compositori che hanno influenzato Zappa:
    Edgar Varèse
    Igor Stravinsky
    Anton Webern
    Arnold Schönberg
    Pierre Boulez
    Karlheinz Stockhausen
    Bela Bartok
    Krzysztof Penderecki
    John Cage
    Luigi Nono
    Charles Ives
    Conlon Nancarrow
    (Lizard, settembre 2020)

    Questa lista di Lizard è incompleta. Il grande assente è Maurice Ravel e compositori di musica contemporanea come Toru Takemitsu, uno dei preferiti di Frank Zappa negli anni Ottanta.

    Incorpori spesso molte cose dell’avanguardia, in particolare di quel periodo negli anni ’50, quando Boulez e Stockhausen erano importanti.
    “Sono ancora abbastanza affezionato alla musica di Boulez, ma non tanto a quella di Stockhausen. Mi piacciono anche altre cose della musica contemporanea, in particolare Toru Takemitsu. È uno dei miei preferiti”.
    (Frank Zappa, Digital Audio, ottobre/novembre 1984)

    “La gente non parla con un ritmo regolare. Nelle conversazioni ci sono pause, inflessioni, diversi tipi di accelerazioni e ritardi, quindi perché non si potrebbe suonare allo stesso modo? Se fai un assolo, in un certo senso ‘parli’ al pubblico, giusto? Dovresti, a meno che tu non sia uno dei Milli Vanilli”. (Frank Zappa, Chitarre n. 73, aprile 1992)

    Air Sculpture
    Lo stile chitarristico di Zappa era completamente originale nel mondo del rock. A differenza della maggior parte dei chitarristi che usavano modelli in scala o forme collaudate sulla chitarra, Zappa creò quella che fu chiamata “Air Sculpture”. Non aveva bisogno di fare affidamento su dispositivi e trucchi musicali collaudati perché aveva la capacità di suonare qualsiasi nota (tutti i dodici toni / scala cromatica) sulla chitarra, su qualsiasi tasto. Questo stile di improvvisazione era usato anche dai chitarristi jazz (senza dubbio cervelloni dall’udito immacolato, barbe e banjo…). Il trucco sta nel sapere in quale ordine suonare le note.
    Zappa era famoso per suonare assoli di chitarra smisurati e autoindulgenti. Laddove altri chitarristi perdevano la concentrazione e rimanevano bloccati in cliché e riff per mancanza di immaginazione, Zappa guadagnava slancio dopo sei o sette minuti dall’inizio dell’assolo.
    (Sun Zoom Spark, gennaio 1994)

    Non suoni molto la chitarra acustica?
    “Raramente. Mi limito ad allenarmi con la chitarra acustica. Mi piace il modo in cui suona sul disco, ma non mi considero un musicista acustico. L’ho usata in We’re Only in It for the Money e Sleep Dirt. C’è un assolo in “Stink-foot” in cui uso una chitarra acustica con un Barcus-Berry su un lato e l’uscita elettrica dell’acustica va su un Mutron sul lato destro. Una cosa ibrida”.
    (Frank Zappa, Record Review, giugno 1982)

  • Dr. Bickford & Mr. Zappa – xenocronia Frank Zappa, Anton Webern, Conlon Nancarrow – xenochrony

    Dr. Bickford & Mr. Zappa – xenocronia Frank Zappa, Anton Webern, Conlon Nancarrow – xenochrony

    xenocronia realizzata da Roxa con musiche di Frank Zappa, Anton Webern e Conlon Nancarrow

    FAIR USE

    https://www.youtube.com/playlist?list=PLNIorVgbZlD1eJlE31TCypMf1eLhjcfBc

    The Amazing Mr. Bickford è protagonista di questa xenocronia. Non è solo un film, è una vera esperienza.
    Potete vederlo qui

    https://www.youtube.com/watch?v=H2ib-IHejVM

    E’ un film strano, oscuro, inquietante e allucinatorio che Frank Zappa ha pubblicato nel 1987.
    I brani di Zappa abbinati alle animazioni di argilla di Bruce Bickford sono orchestrali.
    Forme in continua trasformazione, figure umane, volti distorti e ambienti surreali. Il processo della continua, inarrestabile mutazione di teste, forme umane e paesaggi che si formano, ri-formano e trasformano è ipnotizzante. Ricorda molto i brani di Zappa che modificava e ricreava ogni volta: non erano mai gli stessi, inclusi gli assoli.
    Di sicuro, Bickford con i suoi personaggi in argilla racconta molto bene l’alchimia musicale tipica di Frank Zappa.
    Ogni elemento del film è in movimento, è un’esperienza simile al sogno e, in fondo, Frank viveva in un mondo tutto suo, sul palco e fuori dal palco.

    Frank Zappa fu fortemente ispirato a Conlon Nancarrow.
    Uncle Meat è stato influenzato dal jazz?
    “Non credo ci siano influenze jazz in Uncle Meat. Se c’è qualche influenza in Uncle Meat è di Conlon Nancarrow. È un compositore che vive in Messico, ma è nato nel Kentucky. Scrive musica per pianista che è umanamente impossibile da eseguire. Scrive tutti questi bizzarri canoni e strane strutture – li colpisce con i rulli del pianoforte. Roba fantastica. Se non l’hai mai sentito, devi ascoltarlo – ti ucciderà. In parte suona come un ragtime totalmente bionico. (Pop & Rock, febbraio 1980 – Grecia)

    FZ è come gli alchimisti, che ripetevano lo stesso esperimento mese dopo mese, a volte per molti anni, finché i materiali con cui stavano lavorando diventavano così instabili da sviluppare nuove proprietà e, un giorno, gelificarsi nella Pietra Filosofale.

    Frank Zappa e l’Alchimia

    https://www.youtube.com/watch?v=D121RVNL0QY&list=PLNIorVgbZlD1S20usXVU6cpL2iyriHJuz&index=6

  • Frank Zappa – Yeszz – xenocronia Frank Zappa, Edgar Varèse, John Cage, Miles Davis, Santana

    Frank Zappa – Yeszz – xenocronia Frank Zappa, Edgar Varèse, John Cage, Miles Davis, Santana

    xenocronia realizzata da Roxa con musiche di Frank Zappa, Edgar Varèse, John Cage, Miles Davis, Santana (Burn at Amnesty International)
    FAIR USE La dedico a Mirko.

    https://www.youtube.com/playlist?list=PLNIorVgbZlD1eJlE31TCypMf1eLhjcfBc

    Nel 1969, mentre Miles Davis era impegnato ad “abbattere le barriere” nel jazz incorporando il rock nel suo repertorio, Zappa aveva già messo a punto l’idea anni prima con esibizioni dal vivo di lunghe escursioni jazz-rock come “King Kong”.
    Nessuno lo prese sul serio negli anni ’60, quando parlò di formare il suo “club del disco” per mettere a disposizione la sua libreria di registrazioni di concerti e studio in rapida espansione. Eppure, 20 anni dopo, Zappa sta facendo proprio questo con una fiorente attività di vendita per corrispondenza per la sua Barking Pumpkin Records (autofinanziata).
    (Music, 2-15 luglio 1987)

    Persone come Miles Davis sanno di te e della tua musica?
    “Beh, ho incontrato Miles Davis nel 1962 in un jazz club di San Francisco chiamato Black Hawk. Mi è piaciuta molto la sua musica: sono andato da lui e mi sono presentato ma lui mi ha voltato le spalle. Quindi, da allora non ho più avuto niente a che fare con lui o la sua musica”.
    Nel 1962, però, non avevi registrato nulla.
    “Va bene. Ha avuto la sua occasione. Non tratto le persone in questo modo”.
    (RockBill, novembre 1984)

    Per molti critici, Frank Zappa è il padre della fusion insieme a Miles Davis. Le prime incisioni completamente fusion sono state “Hot Rats” di Zappa (1969), “In a Silent Way” (1969) ed il doppio album “Bitches Brew” (1970) di Miles Davis.
    A seguire, Weather Report di Wayne Shorter e Joe Zawinul (1970) è uno dei gruppi più rappresentativi del genere fusion che combina elementi di jazz, rock e funk.
    L’adozione ufficiale del termine ‘fusion’ si deve al tastierista statunitense Jeff Lorber che l’ha inserito nel 1977 nel nome della sua band “The Jeff Lorber Fusion”.
    Tuttavia, sono in molti ad ammettere che Larry Coryell è arrivato prima di Miles Davis e Frank Zappa.
    C’è, poi, chi è convintissimo che il padre della fusion sia Tony Williams.

    Ma la risposta secca di Frank Zappa sul genere fusion è un’altra… Questa:
    “Per essere fusion, per corrispondere a quel concetto di marketing di ciò che la gente pensa sia fusion, deve SUONARE fusion. Questo ha poco a che fare con il fatto che si stia effettivamente fondendo qualcosa insieme. Significa solo che il tastierista deve suonare come Jan Hammer, il chitarrista, il batterista e il bassista devono suonare tutti in una certa vena musicale. Dopo che ogni musicista si è modellato in quella certa sindrome, l’intero evento musicale da eseguire deve essere ulteriormente modellato nella sindrome. Quindi cos’hai? Niente. È musica da sega. Il problema è che le persone poi iniziano a guardare dall’alto in basso la musica a tre accordi o la musica a un accordo o la musica a due accordi. E con la musica fusion, cosa hai? In parte è musica a tre accordi, è solo che gli accordi contengono più parziali. Invece di essere uno, quattro, cinque, stanno suonando uno due bemolle sette o qualche altra semplice progressione che consente loro di eseguire una serie di schemi facilmente riconoscibili su di esso. È tutto meccanico. Vedi, parte del problema è il modo in cui i consumatori usano la musica per rafforzare la loro idea di quale sia il loro stile di vita. Le persone che si considerano giovani moderni, in ascesa, preferiscono la fusion o la disco, quel tipo di musica brillante, pulita, precisa e meccanica. Tendono a non gradire tutto il resto perché non ha i ‘capelli pettinati’. La musica fuzztone a tre accordi non è esattamente il genere di cose a cui ti aspetteresti che un giovane dirigente sia interessato. Vuole qualcosa che suoni ‘giusto’, da ascoltare in giro su una Maserati. Quindi, alla fine, che sminuisce la musica… Ma è una buona cosa che tutta quella musica sia lì per quelle persone perché, senza di essa, al loro stile di vita mancherebbe qualcosa”. (Frank Zappa)
    (Down Beat, 18 maggio 1978)

    In una recensione del recente concerto, ho detto che i MOI costituivano la prima band di jazz elettrico. Ciò non significa, tuttavia, che Zappa utilizzi un tempo costante o uno schema ritmico come fa la maggior parte del jazz. È incline, come Miles Davis, a spezzare i passaggi oscillanti dopo un po’, spostare il tempo, utilizzare accelerazioni e rallentamenti e cambiare tutto in termini di schema e ritmo.
    (Datebook, 8 dicembre 1968)

  • Frank Zappa – Over the Rainbow – xenocronia Frank Zappa, György Ligeti – xenochrony

    Frank Zappa – Over the Rainbow – xenocronia Frank Zappa, György Ligeti – xenochrony

    xenocronia realizzata da Roxa con musiche di Frank Zappa e György Ligeti

    FAIR USE

    https://www.youtube.com/playlist?list=PLNIorVgbZlD1eJlE31TCypMf1eLhjcfBc

    (La xenocronia NON è uno stile ma una TECNICA di incisione sviluppata già nei primi anni ’60 da Frank Zappa che l’ha utilizzata in vari album.
    Tutti possono provare a realizzare una xenocronia anche sovraincidendo random due o più brani o parti di brani, parlato, rumori, ecc. Non bisogna essere geni per riuscirci, basta fare un po’ di pratica e capire ciò che si vuole raccontare trovando la ‘materia prima musicale’ giusta.
    Provate anche voi e, mi raccomando, se esce fuori la magia non sentitevi dei geni.
    Il genio resta sempre colui che compone musica originale dal nulla. Frank era un genio: creava xenocronie da sue composizioni. Il resto è sperimentazione).

    “I Want To Hold Your Hand” (Live al Rainbow Theatre, 10 dicembre 1971) è la canzone che precede l’aggressione.
    Quel rumore sordo verso la fine è sempre così inquietante da sentire.
    Frank Zappa si stava esibendo in una cover dei Beatles.

    I dettagli di cronaca li trovate qui

    https://www.youtube.com/watch?v=slC-0WhxKHA&list=PLNIorVgbZlD2tk02qdmIwbllXkKBe3hOG&index=8

    https://www.youtube.com/watch?v=9tYlga9ozYY&list=PLNIorVgbZlD2tk02qdmIwbllXkKBe3hOG&index=9

    In questa xenocronia ho miscelato diversi brani del concerto al Rainbow Theatre.
    Mi chiedo cosa ha provato, pensato e vissuto Frank mentre quel pazzo lo spingeva nella fossa dell’orchestra volando giù, 12 piedi sotto il palco.
    Di sicuro, la musica di György Ligeti, uno dei compositori che ha influenzato Zappa, può rendere l’idea…

    “Gyorgy Ligeti è un compositore noto soprattutto per la sua musica spaventosa”.
    (Frank Zappa, Bugle American, 17 dicembre 1975)

    In particolari casi di NDE (Near Death Experience, Esperienza di pre-morte) o di OBE (Out of body Experiences, Esperienza extra corporea), una persona in imminente pericolo di vita o clinicamente morta per alcuni minuti ricorda una serie di impressioni vissute in quel ‘’particolare’’ stato di coscienza.
    Queste esperienze contengono diversi elementi presenti in tutte le persone che l’hanno vissuta: c’è quasi sempre una sensazione particolare come la visione di un tunnel, della luce, il rivedere in fotogrammi la propria vita e poi il ritorno cosciente nel proprio corpo.
    Chissà, forse in quel momento Frank ha rivisto in fotogrammi e suoni quel concerto…

  • Frank Zappa – Underground Wazoo – xenocronia Frank Zappa, John Cage, Edgar Varèse – xenochrony

    Frank Zappa – Underground Wazoo – xenocronia Frank Zappa, John Cage, Edgar Varèse – xenochrony

    xenocronia realizzata da Roxa con musiche di Frank Zappa, John Cage (Roaratorio 1979), Edgar Varèse
    + spot pubblicitario Grand Wazoo Radio Commercial, novembre 1972

    FAIR USE

    https://www.youtube.com/playlist?list=PLNIorVgbZlD1eJlE31TCypMf1eLhjcfBc

    Brani usati per questa xeno:
    John Cage: Roaratorio (1979)
    Invocation And Ritual Dance Of The Young Pumpkin (1967)
    Zomby Woof assolo (Live) 1988
    The Girl In The Magnesium Dress
    The Grand Wazoo (The Lost Episodes 1996)
    The Mothers of Invention – Vito Rocks The Floor (Greek Out)
    1984 Frank Zappa on BioTerror (Musicbox) intervista
    Frank Zappa – 1968 – Octandre by Edgar Varèse – Live in Vancouver

    “Potresti pensare che il mio cappello sia buffo, ma non lo è.
    Sono il Grand Wazoo, custode della pergamena mistica
    e del rotolo di pergamena della loggia.

    Sono un veterano.
    Ogni giorno durante la pausa caffè al negozio di ferramenta
    dico a Fred cosa aspettarsi
    perché facciamo scherzi durante l’iniziazione.

    Sono il Grand Wazoo dal negozio di ferramenta.
    Vaffanculo se non ti piace il mio cappello”.
    (Frank Zappa, The Grand Wazoo)

    Il titolo della xenocronia è solo un pretesto per inserire questo testo che mi interessa particolarmente.
    Il resto è un tuffo rapido nel mondo underground dei primi Mothers Invention con brani come “Vito Rocks The Floor (Greek Out)” e “Invocation and Ritual Dance of the Young Pumpkin” (sovraincisi).
    Ho concluso con una parte di intervista del 1984 in cui Frank dice la sua sull’AIDS.

    Le persone si ammalano di AIDS…
    “La seconda volta che ho fatto uno spettacolo della CNN chiamato Cross Fire, l’argomento del dibattito era ‘La musica rock causa l’AIDS?’. Stavo discutendo con il Rev. Jeff Ling del PMRC. La loro logica era questa: la musica rock fa desiderare alle persone di fare sesso e il sesso ti dà l’AIDS. Abbastanza scarsa come argomentazione, non credi? Hanno impostato la domanda e io ho semplicemente risposto “No”. C’è stato un grande silenzio, poi hanno dovuto capire cosa fare con gli altri 29 minuti dello spettacolo. Da allora non sono più stato invitato”.

    Nel tuo libro ti è venuta in mente questa grande questione dell’AIDS, di come fossero probabilmente i missionari che attaccavano le persone con aghi non disinfettati…
    “Non è la mia teoria. L’ho sentito da qualcun altro. La prima volta ho sentito parlare dell’AIDS da una notizia di cronaca: diceva che nel mese di novembre erano morte improvvisamente 700 persone in una certa città. Improvvisamente, un certo gruppo di persone in un determinato luogo si ammala di una certa malattia. Dato che ero cresciuto in una famiglia in cui sapevo dei gas velenosi e della guerra batteriologica, mi è sembrato subito un esperimento, l’utilizzo di civili per i test. Non è inverosimile pensarla in questo modo perché ci sono stati molti altri esempi riportati nei media nazionali di quando il governo ha utilizzato privati per testare contro la loro volontà, comprese persone che sono entrate nell’esercito: è stato somministrato LSD senza dire loro che facevano parte di un esperimento. In un ospedale in Canada, alcuni pazienti sono stati utilizzati per i test dalla CIA. Non è stato ampiamente riportato negli Stati Uniti, ma sicuramente lo sanno in Canada. La CIA è stata sorpresa a farlo.
    Poi c’è stato l’esperimento che ha avuto luogo nella Grand Central Station di New York City, dove è stato emesso un gas per scoprire che tipo di panico sarebbe avvenuto. Diciamo che sei cittadino statunitense. Hai dei diritti, ok? Non credo tu abbia l’obbligo di partecipare involontariamente ad esperimenti di guerra chimica e biologica nella tua città natale. Non credo che faccia parte del tuo obbligo di cittadino statunitense. Se vuoi offrirti volontario, fantastico. Se vuoi portare i ragazzi nel braccio della morte e usarli per testare questa roba, ok. Ma dire: “Beh, andiamo alla stazione dei treni, diamo il gas e vediamo cosa succede…” che cos’è? Che razza di Paese fa questo?”. (Frank Zappa, High Times, dicembre 1989)

    Zappa aveva una teoria particolarmente interessante sull’AIDS. Ha suggerito che è stato creato in un laboratorio ai fini della guerra biologica, ma è sfuggito alla popolazione generale. Pensa che la ricerca del governo stia coltivando germi specifici per razza (“designer”) che potrebbero essere mirati contro un nemico scelto senza danneggiare altri gruppi e che il virus dell’AIDS sia un agente di guerra batteriologica impazzito.
    Ha avvertito che ci sono due strutture di ricerca sulla guerra chimica/batteriologica nel Maryland: Fort Detrick e l’Edgewood Arsenal”.
    (Frank Zappa, Duckberg Times, 25 novembre 1986)

    Zappa ritiene che questo sia più preoccupante delle testate nucleari: “Entrambe le parti vogliono abbandonare le testate perché distruggono proprietà immobiliari”. Inoltre, gli accordi USA-URSS sulle armi “non tengono conto dei fanatici islamici che vogliono qualsiasi cosa esploda per usarla sugli infedeli”. (Duckberg Times, 25 novembre 1986)

  • Frank Zappa – The Secret Word – xenocronia Frank Zappa, John Cage, Krzysztof Penderecki – xenochrony

    Frank Zappa – The Secret Word – xenocronia Frank Zappa, John Cage, Krzysztof Penderecki – xenochrony

    xenocronia realizzata da Roxa con musiche di Frank Zappa, John Cage e Penderecki

    FAIR USE

    https://www.youtube.com/playlist?list=PLNIorVgbZlD1eJlE31TCypMf1eLhjcfBc

    (La xenocronia NON è uno stile ma una TECNICA di incisione sviluppata già nei primi anni ’60 da Frank Zappa che l’ha utilizzata in vari album.
    Tutti possono provare a realizzare una xenocronia anche sovraincidendo random due o più brani o parti di brani, parlato, rumori, ecc. Non bisogna essere geni per riuscirci, basta fare un po’ di pratica e capire ciò che si vuole raccontare trovando la ‘materia prima musicale’ giusta.
    Provate anche voi e, mi raccomando, se esce fuori la magia non sentitevi dei geni.
    Il genio resta sempre colui che compone musica originale dal nulla. Frank era un genio: creava xenocronie da sue composizioni. Il resto è sperimentazione).

    Frank Zappa e i Mothers si stavano esibendo in uno dei miei brani preferiti, King Kong, quando è scattato l’allarme per l’incendio divampato al Casinò di Montreux.
    I dettagli di cronaca li trovate qui

    https://www.youtube.com/watch?v=5KQPWyyXTA4

    Con la mente mi sono ritrovata in quel locale, in mezzo al pubblico.
    Nell’imminente pericolo, ho immaginato Frank che continuava a suonare sfidando la morte, prendendo per i fondelli anche lei.
    In una sorta di replica di Joe’s Garage, prevaleva l’immaginazione di Joe, pronto a lanciarsi in assoli immaginari…
    Frank/Joe aveva deciso di cambiare il finale di quello strano film che è la vita dando retta solo a lei, la Grande Nota. In qualsiasi momento, in qualunque dimensione.
    Le fiamme avanzavano ma lui era lì e non aveva nessuna voglia di smettere di suonare. Suonava e rideva… sovraincidendo fantasia e realtà.
    Stava succedendo… tra passato, presente e futuro.
    The Secret Word for tonight is… Fire.
    La voce che pronuncia ‘Fire!’, la folla, il panico, il segnale di allarme… è tutto reale. Tutto è stato registrato in quella dannata notte del 4 dicembre 1971.
    E’ un omaggio a Frank.
    “Il compositore moderno si rifiuta di morire” e Frank, oggi, è più vivo che mai.

  • Frank Zappa e la Xenocronia – xenochrony

    Frank Zappa e la Xenocronia – xenochrony

    Packard Goose (dall’album Joe’s Garage)

    Informazioni raccolte dal gruppo Facebook What’s Zappa il 5 agosto 2022

    https://www.youtube.com/playlist?list=PLNIorVgbZlD1eJlE31TCypMf1eLhjcfBc

    La xenocronia è una tecnica musicale in studio sviluppata già nei primi anni ’60 da Frank Zappa che l’ha utilizzata in vari album.
    Uno degli esempi più importanti di xenocronia è rappresentato dall’opera rock Joe’s Garage (1979): gli assoli sono tutti xenocroni tranne quelli di Watermelon in Easter Hay e Crew Slut.
    Questa tecnica consiste nell’estrarre un assolo di chitarra (o un’altra parte musicale) dal contesto originale ed inserirlo in una canzone del tutto diversa per creare un effetto sorprendente.
    Zappa ha dichiarato che la xenocronia era l’unico modo per ottenere determinati ritmi.
    Il termine deriva dalle parole greche ξένος (xenos), strano o alieno, e χρόνος (chronos), tempo.
    Si trovano ‘strane sincronizzazioni’ in “Rubber Shirt”, un brano dell’album Sheik Yerbouti: è il risultato di due musicisti che non si sono mai incontrati nella stessa stanza contemporaneamente e che suonano a due ritmi diversi, in due stati d’animo diversi, per due scopi diversi, il tutto mescolato insieme.
    Esempi di xenocronia zappiana si trovano in We ‘re Only in It for The Money; la traccia ritmica dal ritornello di “How Could I Be Such A Fool” in Freak Out! (batteria, basso, vibrafono e orchestra) è usato nel finale di “Lonely Little Girl”.
    In Uncle Meat, una frase dell’assolo di chitarra di “Nine Types of Industrial Pollution” appare più tardi alla fine di “Sleeping in a Jar”.

    Frank Zappa fu il primo a sovrapporre brani diversi suonati simultaneamente e sincronizzati in tempo reale, secondo il dettato di Charles Yves, nonché con quel metodo di sincronizzazione sperimentale di assoli e basi ritmiche di provenienza diversa da lui battezzato ‘xenocronia’.
    (dal libro Frank Zappa Domani di Gianfranco Salvatore)

    X come Xenocronia
    Questo è un termine fondamentale per comprendere il genio visionario di Frank Zappa. La tecnica in questione (semanticamente trae origine dalle due parole Xenos e Chronos, che in greco significano rispettivamente diverso, alieno e tempo). Consiste nella sovrapposizione di brani caratterizzati da tempi diversi, anche se Barry Miles in ‘Frank Zappa. La vita e la musica di un uomo absolutely free’, sembra dare una diversa interpretazione: “consiste nel selezionare un certo numero di nastri differenti, tutti con lo stesso tempo, e riprodurli simultaneamente per creare una composizione in cui la relazione tra gli strumenti è totalmente casuale”. La maniacalità con la quale Frank Zappa curava ogni minimo aspetto della sua musica, fa pensare però che la “casualità” avesse ben poco spazio nelle sue sperimentazioni e che i molti pezzi creati con questa tecnica siano frutto della scelta tra un’ampia gamma di diverse combinazioni di brani e strumenti.
    (‘Il mio Zappa dalla Z alla A (in forma di diario enciclopedico)’ di Giuseppe Ciarallo)

    La xenocronia viene definita così da Zappa:
    “la sincronizzazione di base che avviene nel ritmo e forse anche nella tonalità dell’assolo, opposta a qualcos’altro in una tonalità e in un tempo diversi: messe a sandwich una in cima all’altra, queste cose creano una dissonanza ritmica, una frizione ritmica perché la risoluzione non è mai esatta anche se i tempi sono simili”.
    (dal libro Frank Zappa Domani di Gianfranco Salvatore)

    Tra tanti brani realizzati con la tecnica della xenocronia, scegliamo ‘Packard Goose’, che rappresenta una vera e propria dichiarazione d’amore viscerale per la musica e la libertà di espressione e che culmina nel famoso sillogismo:
    Information is not knowledge.
    Knowledge is not wisdom.
    Wisdom is not truth.
    Truth is not beauty.
    Beauty is not love.
    Love is not music.
    Music is the best.
    (L’informazione non è conoscenza. La conoscenza non è saggezza. La saggezza non è verità. La verità non è bellezza. La bellezza non è amore. L’amore non è musica. La musica è la cosa migliore).

    Frank Zappa ha dedicato all’establishment della stampa rock il brano “Packard Goose” per sfogare le sue ostilità contro di essa.