Frank Zappa's mustache - Music is the Best

Tommy Mars meets Frank Zappa: something about E-mu & Electrocomp

Pound For a Brown (solo Live Baby Snakes)

Live con Frank Zappa, Adrian Belew e Terry Bozzio (1977)

Jam con Arthur Barrow (Live al Celebrity Theatre, Phoenix, 13 ottobre 1980 – bootleg)

“Frank non aveva mai sentito parlare di Electrocomp prima della mia audizione e poi ne ha presi tre per la band. Peter Wolf usava questo sintetizzatore ma anche Arthur Barrow e Bob Harris. Quando ho fatto la mia audizione, avevo con me il mio Rhodes, il mio Electrocomp e i pedali per basso Taurus. L’ho smontato e ho suonato qualcosa. Il mio suono distintivo era un suono di corno francese, un suono di ottoni, era il mio genere di firma e Frank è rimasto a bocca aperta. Non credo avesse mai sentito un sintetizzatore fare quel tipo di suono con quel tipo di espressione. Gli dissi: “Potrei impostare il suono dell’Electrocomp per te sull’E-mu: avresti cinque voci, una polifonia completa”. Frank era così entusiasta che disse “OK, fallo!” e mi assunse provvisoriamente quel giorno a casa sua dicendo: “Voglio che torni tra una settimana, ti darò questa musica, voglio che la suoni per me, poi entrerai nella band”. Quando tornai la seconda settimana, mostrai ai ragazzi che si occupavano dell’E-mu cosa avevo fatto. Frank disse loro: “Collegatelo in modo rigido” e così fecero. Se armeggiavi con le manopole (tranne per l’accordatura, quelle manopole dovevano essere libere), gli envelope erano preimpostati, legati sul retro… Alla prima prova tutto era impostato esattamente come volevo, il VCA e il VCF erano collegati parallelamente come l’Electrocomp e l’ho modificato un po’… Sull’Electrocomp c’è un’impostazione del filtro, un filtro che segue l’intonazione e ingrassa il suono; l’E-mu non aveva questa capacità. In altre parole, se suonavi due note insieme, si otteneva una leggera e calda distorsione che poi svaniva, un colore particolare, come l’imboccatura di uno strumento in ottone.

L’E-mu aveva un suono un po’ più pulito e un po’ privo di personalità rispetto all’Electrocomp, tuttavia il connubio tra i due era semplicemente splendido. Basta ascoltare gran parte del materiale di “Sheik Yerbouti”, in cui suonavo moltissime parti in parallelo, per capirlo.

Frank mi lasciava suonare le tracce simultaneamente sull’Electrocomp e sull’E-mu, in parallelo. Invece di fare una parte di E-mu e una parte di Electrocomp, facevo due parti in una sola ripresa”.

“Nessuno strumento poteva fare quello che faceva l’E-mu nel 1977… Durante i live era quasi come se l’E-mu guidasse la jam. Non sapevo mai quando sarebbe arrivato… Una volta, a casa mia, non smetteva di suonare neanche quando lo spegnevo. Ho dovuto staccarlo, alla fine. Era un sequencer analogico, tutto veniva fatto con i voltaggi… Il problema è che gli E-mu, dopo un paio d’anni in tour, iniziavano a diventare inadeguati, a sputare fuori diarrea digitale all’improvviso come sintetizzatori rotti, avevano una loro personalità. L’E-mu risultava molto sensibile con lo snake (che collega la tastiera al sintetizzatore)… Era lo snake a coinvolgere il sequencer; qualche strana attività che coinvolgeva il sequencer all’interno dello snake innescava l’avvio della riproduzione spontanea… Non era come l’Electrocomp; l’E-mu era pensato per essere uno strumento da studio, non per i tour… L’E-mu è in un museo a Parigi, il Musee de la Musique”.

“I ragazzi dell’E-mu hanno visto come ho impostato l’Electrocomp usando un inviluppo completo, in altre parole non ho usato un VCA in ambito sonoro, lo usavo come dispositivo di controllo, per controllare l’intonazione e quando hanno visto come lo stavo usando hanno detto “Non ci avevamo mai pensato”. Non hanno mai pensato che potesse essere usato come controllo piuttosto che come suono, quindi l’E-mu è stato impostato in un modo completamente nuovo… Ci sono molti cambiamenti di tono nell’E-mu: quando la nota arriva alla fine bisogna regolare a piacere la quantità di battito. L’E-mu si scordava spesso, dovevo accordarlo probabilmente ogni 45 minuti… Il motivo per cui l’E-mu è stato ritirato è perché ha avuto un crollo nervoso, non era più utilizzabile, dal nulla sputava fuori una follia analogica!

Abbiamo optato per il CS80 perché poteva fare tante altre cose che il Prophet e l’E-mu non avrebbero mai potuto fare. Era fantastico poter usare il controllo del pitch con un semplice pezzo di filo. Non aveva la finezza che cercavo, ma con quel connubio tra digitale e analogico c’erano cose che non si potevano nemmeno sperare di fare con l’E-mu. Era affidabile, non si rischiava un crollo nervoso sul palco”.

(estratto da un’intervista di Mick Ekers a Tommy Mars, Zappa’s Gear, 8 settembre 2011)

“Ho investito migliaia di dollari in sintetizzatori molto esotici e avanzati. Ho un’enorme configurazione E-mu” (Frank Zappa)

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